Breve Storia Di Un Decreto Ministeriale: DM 19536/ 01,10,2014

Breve Storia Di Un Decreto Ministeriale: DM 19536/ 01,10,2014

Una famiglia di Valdarnese Bianca Breve storia di un decreto ministeriale: DM 19536/ 01,10,2014. Per la Biodiversità in zootecnia e per l’Avicoltura italiana il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (MiPAF) n. 19536 del primo ottobre 2014 rappresenta un evento di basilare importanza che colma un vuoto che si trascinava da molti anni. Infatti esso decreta: Art. 1- E’ istituito “il Registro Anagrafico delle Razze Avicole” ed è approvato il relativo disciplinare, composto da 23 articoli, giusta testo allegato al presente decreto. Art. 2- Sono approvati gli standard di razza delle “Norme tecniche del registro anagrafico delle razze avicole autoctone” giusta testo allegato al presente decreto. Art.3 – La gestione del registro, di cui all’articoli 1, è affidata all’Associazione Italiana Allevatori. Finalmente anche le Razze Avicole autoctone hanno il loro Registro Anagrafico. Ma come tutte le cose in Italia non è stata impresa facile e lo si deve alla tenacia di pochi che hanno scritto questa piccola storia. Da moltissimi anni mi sono interessato e ancora m’interesso del recupero, selezione e valorizzazione di razze avicole e di una in particolare: un’antichissima razza avicola, la Valdarnese Bianca (VB) (in allegato una breve storia della stessa). Visti i positivi risultati raggiunti, sia a livello genotipico che fenotipico, nel 2002 chiesi ad un vecchio amico, il dott. Maurizio Kovacevich, direttore dell’Associazione Allevatori della provincia di Arezzo, di volermi aiutare ad ottenere anche per una razza avicola autoctona, come la VB, l’iscrizione al Registro Anagrafico. A quell’epoca per i volatili la mia richiesta era considerata semplicemente assurda. Dopo l’iniziale e ben comprensibile sorpresa e relativi colorati commenti da buon aretino, con grande competenza ai grandi animali “avvezzo”, il dott. Kovacevich mi promise che se ne sarebbe occupato alla prima occasione romana; e così fu, ma la risposta non fu positiva, come era da aspettarsi. Nel frattempo la selezione della VB continuava, assieme a corsi per gli allevatori, incontri, conferenze e pubblicazioni. Numerose erano le istituzioni coinvolte sia provinciali che regionali e, considerati i giudizi positivi sull’operato e l’assenza di risposte ministeriali fu deciso di ricorrere ai poteri conferiti alle regioni dalla Conferenza Stato - Regioni per bypassare l’empasse romano. Grazie alla collaborazione di Arsia Firenze, di Claudio Bovo, nuovo direttore di APA Toscana, delle associazioni ed istituzioni dei comuni valdarnesi, della Provincia di Arezzo e degli allevatori del Valdarno, finalmente, con la Legge Regionale n.40 del 27/07/2007 viene istituito, ai sensi dell’art.12 della stessa, il Registro Anagrafico della razza avicola Valdarnese Bianca Per Registro Anagrafico (RA) s’intende il registro tenuto da un’associazione di allevatori, dotata di personalità giuridica, nel nostro caso dall’Associazione Provinciale Allevatori giuridicamente riconosciuta con D.P.R. n.601 del 29/01/1963, in cui sono annotati gli animali riproduttori, sia maschili che femminili, di una determinata razza con indicazione dei loro discendenti ed è regolato da un disciplinare in armonia con la normativa comunitaria. Tutto questo per mantenere monitorato e controllata la “variabilità genetica” in quanto essenziale per la tutela della biodiversità. Nel 2012 anche gli allevatori avicoli della Romagna ottengono il RA per il Pollo Romagnolo, e contemporaneamente altre razze avicole iniziano a percorrere la stessa “via Regionale” per ottenere il RA. Nello stesso anno (28,11,2012) l’Associazione Italiana Allevatori presenta al MiPAF l’istanza n. 5505 per l’autorizzazione ad istituire ed a gestire il RA delle razze avicole. Adesso, dopo altri due anni finalmente è arrivato il DM 19536, che ha ampiamente attinto per la parte tecnica ai nostri lavori (cosa che non può che farci piacere). Le Razze Avicole autoctone hanno finalmente ottenuto la “cittadinanza italiana” alla stregua di bovini, suini, pecore, ecc. conquistando il proprio Registro Anagrafico con grande soddisfazione di tutti, ma soprattutto dei pionieri a cui va il merito di questa avventura a lieto fine. I protagonisti Dott. Maurizio Kovacevich prof. Paolo Pignattelli dott. Claudio Bovo ALLEGATO Appunti di STORIA DELLA VALDARNESE BIANCA Prof. Paolo Pignattelli Un pollo a piumaggio bianco e tarsi fortemente pigmentati di giallo veniva allevato nel Valdarno superiore, forse da sempre. Questo pollo era conosciuto per la sua rusticità, per essere ribelle alla clausura e soprattutto per la sua carne soda e gustosa Come spesso e ancor oggi accade, aveva varie denominazioni ed alcune si sono mantenute nel tempo come: Pollo del Valdarno, Valdarno bianca, Valdarnese, Valdarnese bianca, ma fin dai primi del ‘900 iniziano, con discussioni e controversie fra gli esperti dell’epoca (Trevisani-1902 e 1924; Maggi-1905; Samarani -1927; Bianchi-1954 e 1958; Celli- 1955, ecc.), i primi tentativi per evidenziare le diversità con la Valdarno Nera, della quale veniva considerata una varietà. Finalmente si finì per adottare la Valdarnese Bianca (VB) che ufficialmente nasce nel 1953 quando fu presentata per la prima volta alla Mostra di Cremona. Successivamente, il Convegno per “la valorizzazione ed il miglioramento della pollicoltura nel Valdarno Superiore” tenutosi a Montevarchi il 7, 03, 1954 sancì la rivincita della VB proprio sulla Valdarno Nera, che ormai era praticamente scomparsa. In quegli stessi anni nei mercati più importanti del Valdarno (Montevarchi, San Giovanni, Figline, Laterina e Loro Ciuffenna) si commerciavano mediamente 30–40.000 polli valdarno alla settimana, per i mercati di Milano, Roma, Genova e Firenze. Si può quindi affermare che negli anni ‘50 la produzione di polli nel Valdarno era in grado di soddisfare il 14-16% della domanda nazionale. Il 1954 segna anche l’inizio di un rigoroso piano di selezione della VB sotto il controllo dell’Ispettorato provinciale dell’Agricoltura di Arezzo, soprattutto per l’impulso ed il contributo diretto del Gruppo Avicolo del Valdarno, affiancati dalla Stazione sperimentale di Pollicoltura di Rovigo. Contemporaneamente vengono fissati lo standard e le principali caratteristiche della razza (figura 1). Figura 1 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLA VALDARNESE BIANCA I – GENERALITÀ II - TIPOLOGIA ED INDIRIZZI Origine PER LA SELEZIONE Toscana, tutto il Valdarno Superiore Pollo di tipo campagnolo, robusto, rustico, Uovo: Peso medio: 60,6 – 65,2 dal portamento fiero, ribelle alla clausura, Colore del guscio: bianco preferisce l’allevamento all’aperto, il Deposizione: media 135 (78 – 213) prato, la macchia e il bosco. Fecondità: 85 – 97% Ottima la qualità della carne, delizia dei Schiudibilità: 80 – 85% buongustai. Maturità sessuale: media 7 mesi (5 – 8) Difetti: notevole la propensione alla cova. III – STANDARD 2-TAGLIA: media ASPETTO GENERALE E 3-STRUTTURA OSSEA: non troppo grossa. CARATTERISTICHE DELLA RAZZA 4-PESO: gallo adulto: kg. 3,0 – 3,5 1-FORMA gallina adulta: kg.2,3 – 2,9 Tronco: lungo e largo Difetti gravi Testa: relativamente grande e forte. Gallo adulto: peso inferiore a kg. 2,5 Becco: lungo, leggermente ricurvo. Gallina adulta: peso inferiore a kg. 2 Occhi: grandi, prominenti 5-PIUMAGGIO Cresta: semplice, ben sviluppata, carnosa. bianco, con lancette della mantellina e Rosso sangue, a cinque sei denti, eretta nel delle reni di color crema, ben aderente, con gallo; piegata su di un lato nella gallina. falciformi brevi nel maschio Bargigli: rosso sangue, molto sviluppati nel gallo 6-IMPENNAMENTO tardivo nel maschio, dopo i Orecchioni: giallo crema con qualche venatura rossa 70 Collo: di media lunghezza, robusto, arcuato, giorni di vita- con folta mantellina. Spalle: larghe. IV – COLORAZIONI Dorso: lungo, piatto, largo in corrispondenza delle Livrea bianca, ma non candida, che nella spalle. femmina e, limitatamente al dorso dei galli, Ali: ben sviluppate ed aderenti al corpo. tende al giallo paglierino lucente Coda: a ciuffo con falciformi brevi nel gallo Occhi: rosso arancio Petto: largo, prominente, ben proporzionato. Becco: giallo Zampe: gambe forti, carnose; tarsi: non troppo Tarsi: giallo arancio lunghi, forti, senza piume, quattro dita. Unghie: corno chiaro Muscolatura: ben sviluppata. Pelle: gialla. Addome: ben sviluppato e pieno. Difetti gravi: cresta poco sviluppata, scarso sviluppo dei muscoli pettorali _____________________________________________ ------------------------------------------------------------------- A partire dal 1963, in concomitanza con la riduzione dei contratti di mezzadria e con l’espandersi dell’avicoltura intensiva, inizia il declino della VB, aggravato dalla crisi gestionale del Gruppo Avicolo del Valdarno e dalla ripresa dell’allevamento rurale della Livorno bianca. L’anno successivo, dopo nove anni di vita, il Centro Avicolo del Valdarno cessa la propria attività. Figura. 1 Standard della razza “Valdarnese Bianca” ________________________________________________________________________________ *-. piumaggio: bianco ma non candido e, limitatamente al dorso e alla mantellina nei galli adulti, tendente al giallo paglierino lucente; *-. coda: a ciuffo, con falciformi brevi nel gallo; *-. impennamento tardivo: all’età di 45 giorni i pulcini presentano la regione omerale ancora nuda, parzialmente impiumate quella del collo, del pettorale e ventrale, e sono quasi privi della coda. *-. pelle: di colore giallo; tarsi di colore giallo-arancio. *-. testa: ben proporzionata, occhio grande e vivace, iride rosso-arancione, becco leggermente ricurvo di colore

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