Fondo Belloni

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Archivio Belloni - Zecchinelli Inventario Ossuccio, dicembre 2007 Archivio Belloni - Zecchinelli Inventario Intervento realizzato a cura di Associazione Amici dei Musei, Luoghi d’arte e di Storia comaschi di Como Fondation Carlo Leone et Mariena Montandon con il contributo della Provincia di Como Assessorato alla Cultura ai sensi della L.R. 9/1993, anno 2007 Riordino ed inventariazione di Gabrio Maria Figini Direzione lavori Domenico Quartieri per Scripta srl - Como Si ringrazia vivamente la Famiglia Belloni - Zecchinelli per l’ospitalità concessa e la gentilezza dimostrata in tutte le fasi del lavoro di inventariazione. Sommario Luigi Mario Belloni - biografia ........................................................................................ 5 Mariuccia Zecchinelli - biografia .................................................................................... 7 Il fondo archivistico .......................................................................................................... 9 Premessa ....................................................................................................................... 9 Struttura del fondo dopo l’intervento di riordino ....................................................... 10 Crediti .............................................................................................................................. 10 Bibliografia ..................................................................................................................... 10 Inventario ........................................................................................................................ 13 Serie 1. Fascicoli tematici numerati ........................................................................... 13 Serie 2. Fascicoli tematici non numerati .................................................................. 127 Serie 3. Ricerche di Maria Zecchinelli ..................................................................... 141 Serie 4. Tesi di laurea e ricerche universitarie e scolastiche ................................... 146 Serie 5. Diapositive ................................................................................................... 206 Indici onomastici, toponomastici e delle istituzioni .................................................... 211 Avvertenze agli indici ................................................................................................ 211 Indice delle persone .................................................................................................. 212 Indice dei toponimi ................................................................................................... 221 Indice delle istituzioni ............................................................................................... 230 ARCHIVIO BELLONI - ZECCHINELLI - INVENTARIO - 5 - Luigi Mario Belloni - biografia Luigi Mario Belloni, architetto, Alpino, docente universitario, studioso e amante della storia e dell’archeologia come testimonianze del vissuto e delle opere di chi ci ha preceduto, convinto e rispettoso delle mille sfaccettature dell’animo umano, ha sempre cercato di leggere in ogni suo oggetto di studio: monumento, rudere o frammento di coccio, la fatica e lo spirito dell’uomo che nell’antichità ha dato forma a quel manufatto. Nasce a Milano nel 1927, in Corso Vittorio Emanuele 26, in pieno centro, in una casa poi distrutta dai bombardamenti dell’agosto 1943, insieme all’attività della sua famiglia. Evento questo che modifica radicalmente la sua vita, facendolo passare da studente con mille sogni per il futuro al lavoro in un’acciaieria di Villadossola per mantenersi gli studi, alla Naja col cappello d’Alpino sulle montagne del suo Piemonte nel ricordo e nella stima per suo papà, reduce della Grande Guerra e deceduto in conseguenza di essa. Nel 1957 si trasferisce ad Ossuccio in una casa dal sapore antico in riva al lago e di fronte all’Isola Comacina. Da qui il suo amore per questa terra e il suo interesse per la ricerca sul territorio comasco e sulle popolazioni che ne scrissero la storia. Seguono ricerche, studi, restauri che lo portano anche alla docenza universitaria che gli permette di indirizzare e seguire molti studenti fino alla tesi di laurea, facendo loro scoprire la ricchezza di questo territorio e insegnando loro ad apprezzarlo con un cammino di studio che spazia da fonti archivistiche, storiche, all’analisi mate- rica, dall’indagine archeologica, ma soprattutto dalle testimonianze, dalle tradizioni trasmesse da generazioni fra chi vive e fa vivere questi luoghi. Profondo conoscitore e storico dell’Isola Comacina, tanto da essere definito dai colleghi “il papà dell’Isola Comacina”, dirige su di essa cin- que campagne di scavi archeologici e di ricerche subacquee, pubblicandone per esteso i risultati in molteplici studi e relazioni e dando il via all’opera di valorizzazione e recupero dell’Isola stessa, con il progetto per la sua fruizione, allo scopo di porgerla alla popolazione rivierasca che ne faccia un proprio tesoro, un proprio vanto e una ricchezza per le generazioni future. Per completare questa valorizzazione dell’Isola, idea e progetta l’Antiquarium dell’Isola Comacina, per raccogliere e proteggere i reperti dell’Isola e per continuare lo studio della stessa. Opera, questa, che non fa in tempo a vedere concretizzata ma che rimane per ogni studente o ricercatore chi vi attinge il frutto del suo studio e del suo lavoro dedicato alla popolazione di Ossuccio. Molti altri monumenti del comasco sono oggetto del suo studio e del suo lavoro di recupero: l’oratorio di S. Maurizio di Porlezza, sepolto da una frana nel secolo XIV; la cripta della chiesa parrocchiale di S. Vincenzo di Gravedona; l’edificio romanico precedente alla chiesa parrocchiale di S. Vincenzo di Gera Lario. ARCHIVIO BELLONI - ZECCHINELLI - INVENTARIO - 6 - Molti di questi recuperi vedono lavorare al suo fianco la moglie, dott. Mariuccia Zecchinelli, già direttore del Museo di Como e anch’essa studiosa e ricercatrice, oltre a gruppi di volontari locali e ai suoi inseparabili Alpini. Il suo interesse spazia: nel comasco, col restauro del castello Baradello; sulla sponda occidentale del Lario; sull’area delle Tre Pievi in alto lago; sulla sponda italiana del Ceresio; sulla Valsolda; sulla Val Menaggio e sulla Val Cavargna. Altro suo interesse è l’opera di fortificazione realizzata dal 1916 in poi lungo il confine montuoso italo svizzero dal Regio Esercito Italiano durante la guerra del 1915 - 1918, fortificazione chiamata Occupazione Avanzata Frontiera Nord, preposta alla difesa della Lombardia da una possibile invasione austriaca. Questa linea difensiva è anche oggetto di studio in tesi di laurea di cui è correlatore per i suoi studenti della facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Storico e studioso dell’umanità attraverso le pietre, i reperti archeologici e le testimonianze di Fede che questa ci ha lasciato, deceduto nel 2004, passa il testimone della sua opera ai suoi laureati, ai suoi studenti, ai suoi Alpini. Benedetta Belloni ARCHIVIO BELLONI - ZECCHINELLI - INVENTARIO - 7 - Mariuccia Zecchinelli - biografia Le sue radici affondano in terra lariana, nella “sua” Gravedona, in alto Lario, e a Milano, città dove nasce il 6 marzo 1917. Infatti, la sua nonna materna, Maria Benzoni, il cui cognome non mente sulle origini gravedonesi, si trasferisce da ragazza a Milano per lavoro e si sposa con un milanese. Unendo la praticità delle donne milanesi, l’amore per la propria terra di origine e l’orgoglio delle genti del lago, riesce a trasmettere alle figlie ma soprattutto ai nipoti, questo profondo attaccamento alle proprie origini. I mesi delle vacanze estive passati a Gravedona, in compagnia della nonna, sono per Mariuccia Zecchinelli una grande fonte di conoscenze sui luoghi e sulle tradizioni di quelle terre che spaziano dalle vette dei monti alle infinite sfumature del lago, rispecchiando le molteplici testimonianze storico architettoniche del passato. Da studente universitaria della Facoltà di Lettere di Milano, continua a ripercorrere quelle antiche vie e quei sentieri montuosi, leggendo chiese e monumenti alla luce delle sue conoscenze storiche, ma sempre con lo sguardo di chi ama la terra che sta studiando. Si laurea nel 1940. La sua curiosità per le tradizioni, per il linguaggio e le sue etimologie, per i costumi, le canzoni e le leggende dell’alto lago, sfocia in numerosi scritti e ricerche, quali l’emigrazione in Sicilia delle genti dell’alto lago e di conseguenza l’arte e il folclore siciliano in queste terre. Approfondisce anche gli studi paleografici e di archivistica. Nel 1954 completa e concretizza in una pubblicazione le sue ricerche sulla Repubblica delle Tre Pievi, mentre è del 1961 la pubblicazione dei suoi studi sulla strada Regina nella storia e nel paesaggio. Diviene socio fondatore della sezione lombarda dell’Istituto Italiano dei Castelli (IBI). Sempre nel 1954 diventa direttore dei Musei Civici di Como. Questo incarico le conferisce la possibilità di indirizzare e coltivare gli interessi e le ricerche di numerosi studenti e ricercatori, oltre che di promuovere varie iniziative al fine di sensibi- lizzare all’attenzione per la nostra storia, intesa come storia del territorio e delle genti che lo abitarono, che lo amarono e lo passarono a noi come “testimone” per le generazioni future. In veste di direttore del museo di Como e in virtù della sua curiosità storica, nel 1958 si reca sull’Isola Comacina dove l’architetto Luigi Mario Belloni aveva

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