PERU’ DEL NORD Culture sconosciute Nelle regioni del Nord i siti archeologici di civiltà sconosciute e gli straordinari musei tra le coste dell’oceano e spettacolari montagne 16 giorni – in hotel Le regioni settentrionali del Perù vantano una complessità archeologica e storica poco conosciuta ai più, che spesso identificano il Perù solo con l’impero Inca la cui nascita risale alla meta del XIII secolo d.C. mentre le più antiche culture pre- incaiche risalgono addirittura a circa 3.000 a.C. Fu infatti la costa settentrionale del Perù che vide la nascita delle prime società organizzate: la misteriosa necropoli di Revash, l’affascinante centro cerimoniale di Chavin de Huantar, la più importante testimonianza del Perù precolombiano. A Trujillo le piramidi del Sole e della Luna della cultura Moche e Chan Chan. Più a nord Chiclayo con il museo “del Señor de Sipan”. E infine la cultura Chachapoya con l’imponente complesso archeologico di Kuelap, la città fortificata soprannominata la “Machu Picchu del Nord”, situata tra selvagge vallate. Interessanti poi i caratteristici paesini andini, gli animati mercati e i campesiños nei loro vestiti colorati. Anche dal punto di vista paesaggistico è una vera sorpresa con i panorami mozzafiato della Cordigliera Bianca, con più di 30 cime che superano i 6.000 metri. Un viaggio alla scoperta di un Perù inatteso con ottime guide locali parlanti italiano. PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenze estate 2020 1° giorno / Italia – Lima Partenza dall’Italia con voli di linea per il Perù, con scalo intermedio. Arrivo a Lima in serata e incontro con lo staff locale parlante italiano. Trasferimento in hotel 4* nel quartiere di Miraflores, di fronte alla baia, e pernottamento. Pasti: pasti a bordo o liberi. 2° giorno / Lima – Cajamarca Mattinata dedicata a una breve visita della città di Lima: il centro coloniale con la Plaza San Martin , la Plaza de Armas e il convento di San Francisco . Proseguimento per il quartiere di Pueblo Libre. Visita della collezione privata del Museo Larco Herrera , eccellente introduzione alla straordinaria successione di civiltà sviluppatesi nell’antico Perù, con un occhio di riguardo alle molte civiltà pre-incaiche quali Moche, Chimù e Lambayeque delle regioni settentrionali del Perù. Nel primo pomeriggio trasferimento in aeroporto e partenza con volo domestico per la città di Cajamarca . Arrivo e trasferimento in hotel per la notte. Pasti: colazione in hotel, pranzo in ristorante, cena libera. 3° giorno / Cajamarca Al mattino visita di Cajamarca e dei suoi dintorni. Cajamarca , situata a 2.700 mt, è famosa per essere stata testimone di un evento che cambiò radicalmente il corso della storia. Fu proprio qui che Francisco Pizarro, con un pugno di uomini a cavallo e armati di spade e rudimentali archibugi, incontrò l’imperatore Atahualpa, con al suo seguito un intero esercito inca di 50.000 uomini, e riuscì con l’astuzia a catturarlo e farlo prigioniero. Resta a testimonianza dell’avvenimento proprio la costruzione in cui venne imprigionato l’imperatore degli Inca. Questo piccolo ambiente, poco più di 20 mq racchiusi da muri a secco fatti di pietra levigata, è oggi famoso col nome di “Cuarto de rescate ”, cioè la stanza del riscatto. La leggenda vuole che Atahualpa offrì a Pizarro di colmare d’oro tutta la stanza in cambio della sua libertà e che questi accettò. Il “Cuarto de Rescate” venne presto riempito ma l’imperatore, purtroppo, aveva mal riposto le sue speranze nella parola datagli dai conquistadores e fu così che Atahualpa venne giustiziato in questa località, che da allora divenne l’emblema dell’incontro, o meglio dello scontro, tra le due civiltà. L’evento cambiò presto il destino di questi due mondi: un inesorabile declino e spoliazione per le Americhe e l’arrogante egemonia di alcune monarchie europee su tutto il resto del mondo conosciuto. La città conserva anche altre testimonianze dei trascorsi coloniali, nella piacevole Plaza de Armas s’intersecano continuamente i due stili di vita, antitetici ma complementari: quello rurale dei campesinos e quello moderno di una cittadina che guarda al futuro. A circa un’ora di distanza dalla città si trova Cumbemayo , dove ancora si possono osservare i resti di un acquedotto inca, costruito a ridosso di una singolare parete di roccia. Sempre vicino Cajamarca si trova Otuzco , dov’è possibile visitare un cimitero pre-incaico che ospita decine di tombe rupestri, con le nicchie funerarie scavate nella roccia. Sistemazione in hotel e pernottamento. Pasti: colazione in hotel, pranzo libero, cena in ristorante. 4° giorno / Cajamarca – Celendin – Balsa – Leymebamba Al mattino presto uno straordinario tragitto conduce attraverso uno dei territori più insoliti e curiosi del Perù. Dapprima accompagnati da dolci vallate, di vaga somiglianza prealpina e coltivate a ortaggi e grano, si giunge a Celendin , paese andino con la sua placida e caratteristica Plaza de Armas incorniciata da edifici coloniali adornati da artistiche balconate tinteggiate d’azzurro. Proseguendo oltre comincia una incalzante discesa verso il fondovalle, ricca di scorci panoramici, che conduce fino al letto del rio Maranon. Questo fiume qui è ancora un docile ruscello ma, lungo il suo corso, raggiungerà presto una portata tale da formare, unitosi al Rio Ucayali, il mitico Rio delle Amazzoni. Ecco il villaggio di Balsa , immerso in una vera e propria oasi tropicale con piantagioni di banani e alberi di papaya; si prosegue lungo la strada che risale sul versante opposto della vallata riguadagnando, curva dopo curva, più di 1.000 metri di dislivello. Il paesaggio inizia a cambiare, la vegetazione è ora di carattere semitropicale, siamo nel cuore della Cordigliera Orientale, la zona di montagna che riceve la maggiore quantità di precipitazioni di tutto il Perù e dovuto al fatto di essere prossima all’Equatore e più a oriente. Tra queste montagne una misteriosa civiltà, di nome Shushupaya , si espandé poco tempo prima che l’impero Inca raggiungesse il suo apogeo, costruendo inattaccabili fortificazioni che furono solo parzialmente espugnate dagli Incas. Nel pomeriggio si raggiunge il pueblo di Leymebamba, punto da cui partì, alla fine degli anni ’90, la missione archeologica peruviana che rinvenne quasi duecento mummie durante l’esplorazione della “laguna de los Condores”, a due giorni di marcia dal villaggio. Sistemazione in un albergo modesto e pernottamento. Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic, cena in hotel. 5° giorno / Leymebamba – Revash – Chachapoyas – Cocachimba Leymebamba, è un villaggio dove sembra che il tempo si sia fermato. Al mattino visita del locale museo, appositamente costruito per custodire le mummie rinvenute durante gli scavi. Dopo questa mostra introduttiva alla civiltà Shushupaya si parte in direzione del villaggio di Tingo, percorrendo la verde vallata del fiume Utcubamba. Deviazione lungo la strada per visitare il sito archeologico di Revash , una misteriosa necropoli dove sono state trovati, in delle costruzioni rettangolari incassate nella roccia, numerosi resti di ceramiche, collari, cibo e piume, che probabilmente costituivano offerte per i defunti. In alcuni casi queste costruzioni, chiamate ‘chullpas’ , sono decorate con motivi simbolici dipinti con tonalità di rosso e ocra, raffiguranti animali e persone stilizzate. Gli scavi sono visitabili a piedi, camminando lungo un sentiero che costeggia il versante della montagna. Terminata la visita del sito si prosegue lungo la valle, fino a raggiungere Chachpoyas , che conserva alcuni edifici coloniali attorno alla tranquilla Plaza de Armas. Breve visita panoramica e proseguimento per il villaggio di Cocachimba , da cui si può ammirare la cascata Gocta, scoperta solo pochi anni fa, che con i suoi 771 metri di salto complessivo si classifica come la terza più alta al mondo, dopo il Salto Angel (Venezuela) e le cascate Tugela (Sudafrica). Sistemazione in hotel e pernottamento. Pasti: colazione in hotel, pranzo a picnic, cena in hotel. 6° giorno / Cocachimba – la fortezza di Kuelap (la Machu Picchu del nord ) Intera giornata di escursione per la visita di Kuelap, altresì soprannominata la “Machu Picchu del nord”. Si abbandona la strada principale per risalire lungo una strada sterrata che in un’ora e mezza circa conduce alla base di una moderna teleferica; da qui, in pochi minuti, ammirando al contempo un panorama mozzafiato, si raggiunge l’altro fianco della valle fino alla fortezza di Kuelap, il principale centro amministrativo e religioso della civiltà Shushupaya , localizzata a 3.100 m sulla cima di una montagna. I più eminenti esperti e studiosi delle civiltà andine ritengono che il popolo Shushupaya mantenne dei continui contatti con altre civiltà, sviluppatesi sia lungo la costa e sia nella zona amazzonica, e che non fu mai completamente assoggettato all’egemonia Inca. La capitale del “popolo delle nuvole”, cosi come viene chiamata questa misteriosa civiltà, fu costruita tra il X e il XII secolo e la sua riscoperta risale al 1843. La fortezza, interamente costruita in pietra su un crinale che domina tutta la vallata, ha un perimetro di circa 600 x 100 metri ed è totalmente circondata da massicce mura, che raggiungono i 12 metri nel loro punto più alto. Risulta evidente che questa città era stata concepita per sopportare lunghi assedi. All’interno, su tre livelli, si raggruppano più di trecento edifici per la maggior parte a pianta circolare. Le costruzioni presentano alcuni interessanti fregi a forma di rombi, e anche questi motivi non si rintracciano in altre culture precolombiane. Nel momento di massimo splendore si ritiene che Kuelap contasse 3.500 abitanti. Isolati e circondati dalla foresta, emancipati dalle culture limitrofe, i Shushupaya, popolo di guerrieri, resistettero ferocemente agli Incas. Gli abitanti di Kuelap abbandonarono la città in massa prima dell'arrivo degli spagnoli, per ragione fino a oggi sconosciute. A causa dell’accesso ancora poco agevole al sito e della sua scarsa promozione culturale e turistica, è alta la probabilità di esplorare il sito quasi esclusivamente da soli. Al termine delle visite si rientra in hotel, facendo la strada a ritroso.
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