Saggi Vivaldiani 2 Un Fiume Di Musica 2016/02/20 Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 2 Un Fiume Di Musica 2016/02/20 Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 3

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Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 1 Saggi ViValdiani 2 Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 2 Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 3 fondaZionE gioRgio cini iStitUto italiano antonio ViValdi MYRiaM ZERBi Un fiUME di MUSica antonio ViValdi allE oRigini di Una RiScopERta VEnEZia fondaZionE gioRgio cini 2016 Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 4 MYRiaM ZERBi, Un fiume di musica. Antonio Vivaldi. Alle origini di una riscoperta, Venezia, fondazione giorgio cini, 2016. pubblicazione online: <www.cini.it> tutti i diritti riservati © 2016 fondazione giorgio cini onlus isola di San giorgio Maggiore 30124 Venezia www.cini.it prima edizione: 2016 impaginazione: arianna Monti iSBn 9788896445129 Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 5 pREMESSa Questo scritto vuol far rivivere le vicende che portarono alla costituzione dell’istituto italiano antonio Vivaldi, fondato da antonio fanna e angelo Ephrikian il 23 gennaio 1947, e ricomporne, nella narrazione, i primi anni di vita. Ho scelto, per dare un senso al mio racconto, di costeggiare le strade e attraver- sare i sentieri per i quali le vicende sono passate, cercandone le fonti, bussando a qualche porta (che mi è stata aperta), raccogliendo, mutuando, componendo testimonianze epistolari, frammenti di cronaca e resoconti tratti dai giornali del- l’epoca. Ho ripercorso, dei diversi episodi, le peripezie, spesso rocambolesche e, più volte, baciate dagli azzardi di fortuna, capriccioso nume il cui buon auspicio è determinante perché le imprese possano andare a buon fine, come attesta lo stesso fanna: «Se la fortuna non mi avesse assistito, almeno in tre occasioni, penso che difficilmente l’edizione delle opere strumentali avrebbe visto la luce». fortuna che ho adocchiato, nel cammino, spesso a braccetto con Kairòs che, nella mitologia greca, incarna il ‘tempo giusto’. alcuni degli argomenti accennati nel volume sono già stati trattati in altri con- testi; li ho voluti richiamare e mettere assieme per ricostruire della storia l’ordito, per poi aggiungere, nel disegno, quelle che sono «le storie della storia», mettendo a frutto la possibilità di studiare, nell’archivio privato di antonio fanna, i documenti dei protagonisti, e l’opportunità di raccogliere dalla voce di fanna notazioni e ricordi; memorie che si profilano nella trama come venature di colore e, nel dipanarsi delle vicende, fanno risaltare dell’avventura le tinte. Mi auguro che la lettura possa rivelarsi utile per la ricostruzione degli eventi che hanno condotto alla fondazione dell’istituto italiano antonio Vivaldi e delle vicende relative ai suoi primi anni di vita, sperando che il collage di documenti e di memorie orali ed epistolari possa scorrere come un racconto, di cui anticipo i personaggi principali: angelo Ephrikian, l’ideatore; antonio fanna, il realizza- tore; alfredo gallinari, il mecenate; gian francesco Malipiero, il direttore artistico dell’istituto italiano antonio Vivaldi e revisore della maggior parte delle opere strumentali; francesco continetto, il copista; Eugenio clausetti, l’editore. Ultimi, non meno importanti, e a pari merito, fortuna e Kairòs. ciascuno dei protagonisti ha partecipato, con ritmo e sonorità propri, ad attivare un’avventura corale – a tratti estemporanea, a tratti concertata – che ha riportato a vivere, dopo più di duecento anni di silenzio, la musica del grande veneziano. MYRiaM ZERBi – 5– Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 6 fig. 1. giRolaMo foRaBoSco, Il salvataggio miracoloso. Venezia, chiesa di Santa Maria assunta, vulgo «gesuiti». fig. 2. atto di battesimo di antonio lucio Vivaldi. Venezia, parrocchia di San giovanni in Bragora, Registri dei Battesimi, Reg. n. 10, 6 maggio 1678. Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 7 tERREMoto ViValdi a lungo si è favoleggiato di un terremoto che squassò terre emerse e barene, mise in subbuglio le acque della laguna che invasero la città forzando canali e rii, di un impeto che, tumultuoso, premendo da abissali profondità, squarciò l’impiantito di campi e calli, scosse case e palazzi in una Venezia dove le cam- pane suonavano all’impazzata, i camini cadevano con orrido fragore e dapper- tutto i veneziani fuggivano in preda al timor panico, il giorno in cui nacque antonio Vivaldi. i segni straordinari della natura vengono, di buon grado, chia- mati in causa dai narratori per dare cornice prodigiosa all’apparizione di uomini grandi. alcuni racconti, dalla furia degli elementi che smuoveva i flutti e faceva tremare la foresta di pali sommersi a fondamenta della Serenissima, con sugge- stivo zoom, restringono il campo e inquadrano una madre che offre il suo bam- bino pronunciando, nell’incubo della paura, un voto all’altissimo: «Salva mio figlio dall’ira della terra e delle acque e a te lo consacrerò facendolo diventare tuo sacerdote».1 in realtà nessun sussulto tellurico viene registrato a Venezia il 4 marzo 1678, regnante il doge alvise contarini;2 il ‘terremoto’ poteva essere in seno alla puerpera, camilla calicchio, madre di antonio.3 due anni prima, in- cinta di giovanni Battista Vivaldi «barbier e sonador», era andata a sposarsi con lui nella chiesa di San giovanni, alla giudecca, lontano dal sestiere di castello e dalla chiesa di San giovanni in Bragora, sua parrocchia,4 forse per evitare gli 1 tra i diversi testi che riportano questa immaginifica storia, vedi: REMo giaZotto, Vivaldi, Milano, nuova accademia, 1965, ed. consultata: torino, ERi, 1973, p. 12; ViRgilio BoccaRdi, Vivaldi a Venezia, treviso, canova, 2003, p. 31; gianfRanco foRMicHEtti, Venezia e il prete con il violino, Milano, Bompiani, 2006, p. 7; ViRgilio BoccaRdi, Le origini lucane di Antonio Vivaldi, catalogo del pomarico Vivaldi festival (agosto 2012), pomarico, 2012, pp. 32-33; daRio piccotti – alVaRo toRcHio, Vivaldi e il segreto del Mondo Nuovo, Viterbo, Stampa alternativa/nuovi Equilibri, 2013, p. 36. 2 terremoti hanno spesso scosso la Serenissima; uno di questi è documentato anche il 4 marzo, ma del 1365. nel secolo di Vivaldi, Venezia risente di sconvolgimenti tellurici il 16 luglio 1670: da Verona le scosse si propagarono fino alla laguna; l’11 aprile 1688 (o il 17 aprile come riportato in giaMBattiSta gallicciolli, Delle memorie venete antiche, profane ed ecclesiastiche, Venezia, domenico fracasso, 1795, vol. ii, p. 235): il forte terremoto della Romagna si fece sentire anche a Venezia; il 4 di- cembre 1690: il terremoto che colpì l’istria fece suonare la campana maggiore di San Marco e causò danni alla chiesa dei Santi giovanni e paolo; il 6 luglio 1693: la forte scossa di Mantova fu percepita a Venezia; e i veneziani tremarono anche nel 1695 quando la terra scosse asolo. nel 1678, non il 4, ma il 24 marzo ci fu effettivamente un terremoto, ma fu a Siena; si ricorda che fece suonare tutte le campane di Monte oliveto. Venezia in quell’occasione non fu per nulla coinvolta. Vedi MaRio BaRatta, I terremoti in Italia, torino, Bocca, 1901, pp. 55, 147, 150, 154, 163, 173, 181. 3 camilla calicchio, nata la vigilia di natale del 1653 da madre veneziana e padre originario di pomarico. Sulle origini lucane della famiglia calicchio vedi: gaStonE Vio, Antonio Vivaldi e i Vivaldi, «informazioni e studi vivaldiani», 4, 1983, pp. 82-96; Documenti sulle origini pomaricane di Antonio Vivaldi, a cura di pietro Varuolo, catalogo del pomarico Vivaldi festival (agosto 2010), pomarico, 2010; ViRgilio BoccaRdi, Le origini lucane di Antonio Vivaldi, cit. 4 camilla era stata battezzata nella chiesa di Sant’antonin. archivio Storico patriarcale di Venezia, parrocchia di Sant’antonin, Registri dei Battesimi, Reg. n. 3, 29 dicembre 1653. documento pubblicato e trascritto da MickY WHitE, Antonio Vivaldi. A life in documents («Quaderni vivaldiani», 17), firenze, olschki, 2013, pp. 3-4. – 7– Un fiume di musica 2016/02/20_Layout 1 20/02/16 18:30 Pagina 8 MYRiaM ZERBi sguardi curiosi e le ciacole5 dei vicini. Suo testimone di nozze è l’amico gondolier andrea Vedova, conosciuto, bizzarra coincidenza, con il soprannome di ‘tremamondo’. la creatura che camilla portava in grembo, gabriella antonia, nata cinque mesi dopo, era destinata a troppo breve vita.6 plausibile che, quel giorno d’inizio marzo, il cuore di camilla, che stava mettendo al mondo il suo primogenito maschio, fosse agitato da un cataclisma del tutto intimo e personale. Stravolgimento sismico non ci fu quindi a ricevere la venuta al mondo di antonio Vivaldi, ma il vero terremoto è stato proprio lui: battezzato in gran fretta in casa, «per pericolo di morte»,7 porta nel mondo il suo genio di entusiasta sperimentatore a rivoluzionare la musica strumentale del Settecento, aprendole nuovi orizzonti. dotato di un talento eccezionale, sa stupire il suo pubblico, e lo fa con temi originali, inusitati contrasti cromatici, intuizioni sorprendenti che scuotono il senso armonico tradizionale. forza di continuo i limiti ed espande i confini, dichiarandolo in composizioni dai titoli fantasiosi quali Il cimento dell’armonia e dell’inventione o L’estro armonico, caratterizzate da una struttura ritmica fuori del comune e da una sostanza musicale briosa e densa di effetti strumentali, che prende forma in risoluti attacchi di allegri, sprizzanti energia, e in malinconici adagi di ispirata forza espressiva. natura esuberante, antonio Vivaldi cerca nella musica l’aria che manca al suo petto, a causa di un’asma che lo affligge, e lo fa con il suo personalissimo furor creativo. facilità d’invenzione e felice lirismo danno forma a un nuovo mondo sonoro in cui la musica disegna un ambiente armonico di linee ardite e colori smaglianti. il veneziano conduce un’esistenza che si prospetta tutta come un susseguirsi di colpi di scena, e una stessa stravagante tonalità unisce, attraverso i secoli, e nel segno dell’avventura, il destino di vita dell’inquieto musicista, vezzeggiato e poi disdegnato dalla fortuna, e la singolarità delle traversie che caratterizzano la riscoperta della sua musica dopo un oblio durato quasi due secoli.

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