DUP 2019-2021Coordinato Con Nota Aggiornamento

DUP 2019-2021Coordinato Con Nota Aggiornamento

COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI PROVINCIA DI PARMA D.U.P. Documento Unico di Programmazione 2019-2021 COORDINATO CON NOTA DI AGGIORNAMENTO 1 INTRODUZIONE Il DUP è la principale innovazione introdotta nel sistema di programmazione degli enti locali. L’obiettivo del DUP è riunire in un unico documento gli indirizzi e gli obiettivi che devono guidare la predisposizione del Bilancio e del PEG e la loro successiva gestione. Il Documento Unico di Programmazione (DUP) , è il documento di pianificazione di medio periodo attraverso il quale sono esplicitati gli indirizzi che orientano la gestione dell’Ente per un numero di esercizi pari a quelli coperti dal bilancio pluriennale. Dati i bisogni della collettività amministrata (famiglie, imprese, associazioni ed organismi no profit) e date le disponibilità in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie, l’Amministrazione espone, in relazione ad un dato arco temporale futuro, cosa intende conseguire (obiettivi), in che modo (azioni) e con quali risorse (mezzi). Il DUP è concretamente un “momento di scelta” in quanto, di fronte alla molteplicità delle tipologie di bisogni da soddisfare e data la scarsità di risorse, spetta all’organo politico operare le necessarie scelte e stabilire i correlativi vincoli affinché, negli anni a venire, si possano conseguire le finalità poste, impiegando in modo efficiente ed efficace i mezzi disponibili. Il principio contabile della programmazione (D.Lgs. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni) ne disciplina i contenuti e le finalità, non definendo a priori uno schema e neppure le indicazioni minime necessarie ai fini del consolidamento dei conti pubblici. Secondo i nuovi principi contabili il DUP: - è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario anche le discontinuità ambientali ed organizzative; - costituisce nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il documento si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quella del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione. In particolare la Sezione Strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato ed individua gli indirizzi strategici dell’Ente, in coerenza con la programmazione di Governo e con quella Regionale. Tale processo è supportato da un’analisi strategica delle condizioni interne ed esterne all’ente, sia in termini attuali che prospettici, così che l’analisi degli scenari possa rilevarsi utile all’amministrazione nel compiere le scelte più urgenti e appropriate. La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento di supporto al processo di previsione di indirizzi e obiettivi previsti nella Sezione Strategica. Questa infatti, contiene la programmazione operativa dell’Ente, avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che triennale. La parte finanziaria della Sezione è redatta per competenza e per cassa; si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniali e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. Dal punto di vista tecnico invece, individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella Sezione Strategica. Per ogni programma, e per tutto il periodo di riferimento del DUP, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere. I programmi rappresentano dunque il cardine della programmazione, in quanto, costituendo la base sulla quale implementare il processo di definizione degli indirizzi e delle scelte, sulla base di questi verrà predisposto il PEG e affidati obiettivi e risorse ai responsabili dei servizi. La Sezione Operativa infine comprende la programmazione in materia di lavori pubblici, personale e patrimonio. Nel Documento Unico di Programmazione quindi dovranno essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione relativi all’attività istituzionale dell’ente di cui il legislatore prevederà la redazione e l’approvazione. 2 SEZIONE STRATEGICA (SeS) PREMESSA La sezione strategica sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n° 267 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo. Nella sezione strategica vengono riportate le politiche di mandato che l’ente intende sviluppare nel corso del triennio, declinate in aree strategiche e missioni che costituiscono la base della successiva attività di programmazione di medio/breve termine che confluisce nel Piano triennale ed annuale della performance. 3 1 - ANALISI DI CONTESTO L’individuazione degli obiettivi strategici consegue ad un processo conoscitivo di analisi strategica delle condizioni esterne all’ente e di quelle interne, sia in termini attuali che prospettici, e alla definizione di indirizzi generali di natura strategica. 1.1 - IL CONTESTO ESTERNO 1.1.1 - IL CONTESTO MONDIALE, EUROPEO E NAZIONALE • Analisi geopolitica Dopo una crisi lunga e profonda, dal 2014 l’economia italiana si è avviata su un sentiero di graduale ripresa che sta via via rafforzandosi. La ripresa dell’economia italiana ha guadagnato vigore nel 2017 infatti secondo le prime stime Istat, l’anno passato si è chiuso con una crescita del PIL dell’1,5 per cento in termini reali, in accelerazione rispetto agli incrementi di circa l’1% dei due anni precedenti. L’occupazione è aumentata dell’1,1% e le ore lavorate sono salite dell’1,0 %, il che sottende un aumento della produttività del lavoro. Il rafforzamento della ripresa è stato principalmente dovuto ad una dinamica più sostenuta degli investimenti e delle esportazioni, mentre i consumi delle famiglie si sono mantenuti sul sentiero di crescita moderata degli anni precedenti. Nel 2017, sebbene il livello delle importazioni sia lievemente aumentato, il saldo della bilancia commerciale con l’estero è rimasto fortemente positivo e il surplus di partite correnti della bilancia dei pagamenti è salito al 2,8% del PIL, dal 2,6% del 2016. Anche la finanza pubblica ha mostrato una tendenza positiva, giacché l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è sceso al 2,3% del PIL, dal 2,5 % del 2016. Il rapporto fra stock di debito e PIL nel 2017 è diminuito al 131,8 %, dal 132,0 % del 2016. La previsione di crescita del PIL reale nel 2018 è confermata all’1,5. Un quadro internazionale più favorevole e un livello dei rendimenti (correnti e attesi) sui titoli di Stato lievemente inferiore in confronto a quanto ipotizzato nella NADEF compensano un tasso di cambio dell’euro e prezzi del petrolio più elevati. La crescita del PIL reale nel 2019 viene invece leggermente ridotta dall’1,5 all’1,4 %, mentre quella per il 2020 rimane invariata all’1,3%. Lo scenario internazionale continua ad essere caratterizzato da una prevalenza di rischi di natura economica e a possibili tensioni geopolitiche.. Sono ancora da verificare i danni al commercio internazionale e all’economia mondiale derivanti dalle misure protezionistiche introdotte dall’amministrazione statunitense. • Andamento europeo A livello europeo è prioritario continuare a promuovere la propria strategia di riforma delle istituzioni. La nuova governance dell’area oltre all’integrazione monetaria e finanziaria dovrà incentivare politiche di bilancio favorevoli alla crescita, migliorandone anche la distribuzione tra gli Stati membri. L’Europa dovrà dotarsi di meccanismi condivisi in grado di alleviare i costi delle riallocazioni del fattore lavoro e delle crisi che colpiscano un comparto o un territorio. La gestione dei flussi di migranti e richiedenti asilo verso i Paesi dell’Unione rappresenta una sfida senza precedenti che l’Europa si trova oggi ad affrontare. È una crisi sistemica alla quale bisogna fornire una risposta comune a livello europeo, mediante una gestione comune delle frontiere. Andamento italiano L’Italia ha intrapreso un sentiero virtuoso stretto tra due esigenze contrapposte: ridurre il deficit e sostenere la crescita, riguadagnando tassi di crescita del prodotto positivi, evitate pericolose cadute del livello dei prezzi, contenuto il disavanzo pubblico e stabilizzato il debito. L’economia italiana è entrata nel terzo anno di ripresa, una ripresa graduale ma non per questo meno significativa dati i fattori di incertezza a livello globale ed europeo. Secondo i dati più recenti l’occupazione è aumentata di 734 mila unità rispetto al punto di minimo toccato nel settembre 2013. Il PIL è cresciuto in termini reali dello 0,1 % nel 2014, 0,8 % nel 2015 e 0,9 % nel 2016 . La previsione aggiornata per i prossimi due anni è pari a 1,0 %o nel 2018 e 1,1 % nel 2019 La nuova previsione di crescita per il 2020 è di 1,1 %. La maggiore cautela riguardo al 2018-2019 è principalmente spiegata dall’incertezza sul contesto di medio termine globale ed europeo e dal recente aumento dei tassi di interesse, Il rapporto debito/PIL nel 2017 si è assestato al 131,8%, dovrebbe ridursi al 130,8 % nel 2018 e poi ancora al 128% nel 2019 e al 124,7% nel 2020. Dovrebbero concorrere alla riduzione di tale rapporto i proventi da privatizzazioni, previsti per 0,3 punti di

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