RELAZIONE SULL’ATTIVITÀ 2017, 2018 E 2019 Firenze, Marzo 2019 INDICE Introduzione 1. Il dibattito pubblico regionale 2. Progetti approvati e sostenuti dall’Autorità di promozione e garanzia della partecipazione 3. Partenariati e collaborazioni 4. Dati relativi all’utilizzo di Open Toscana 5. Presentazione del percorso di valutazione partecipata All. A Tavoli di valutazione - Report Firenze 3 Luglio 2017 - Report Livorno 3 Luglio 2017 - Report Firenze 4 Luglio 2017 - Report Arezzo e Siena 4 e 5 Luglio 2017 - Report Pisa 27 Settembre 2017 - Report Firenze 27 Settembre 2017 - Report Firenze 28 Settembre 2017 - Report Arezzo 28 Settembre 2017 - Report Firenze 30 Novembre 2018 All. B Locandine - “Ancora partecipazione? La legge regionale Toscana 46/2013” - “Da dove veniamo – che cosa siamo – dove andiamo? Valutazione partecipata degli esiti dell’attuazione della l.r. 46/2013” - “Azione pubblica partecipata. Cantieri toscani dell’innovazione locale e regionale” - “Partecipazione e innovazione locale. L’attuazione della legge regionale toscana 46/2013: il cantiere di Firenze” - “Partecipazione e collaborazione in Toscana. Un bilancio dei cinque anni di attuazione della l.r. 46/2013” INTRODUZIONE Il Rapporto di attività relativo al periodo 2017, 2018 e 2019 (fino al 19 di Marzo) si articola in 5 sezioni e di una serie di allegati. Per quanto possibile il Rapporto segue l’indice di quello del 2016. La prima sezione è dedicata ai risultati dell’attività relativa al Dibattito Pubblico (DP) così come definito agli articoli da 7 a 12 della legge regionale 46 del 2013. La seconda sezione riguarda il sostegno ai progetti partecipativi proposti. La terza sezione riguarda partenariati e collaborazioni, e la lista degli eventi che testimoniano della proiezione nazionale e internazionale dell’Autorità nel lasso di tempo considerato. Nella quarta sezione viene descritto l’utilizzo della piattaforma Open Toscana. Infine, nell’ultima sezione si trova una presentazione del percorso di valutazione partecipata dell’operato dell’Autorità e del funzionamento della Lr 46/2013, realizzato nell’ultimo anno di mandato. Per quanto riguarda le considerazioni sul Dibattito Pubblico, ci pare utile sottolineare che il formato delineato dalla legge 46/2013 sul modello del Débat Public francese si è dimostrato non totalmente adeguato al contesto toscano per ciò che riguarda le tempistiche (indizione, individuazione del responsabile del dibattito e conferimento dell’incarico, organizzazione degli incontri pubblici, elaborazione della relazione di sintesi da parte del responsabile e risposta del proponente), ma anche i meccanismi di selezione e il ruolo degli esperti della materia in discussione, e la statuizione di quali fasi dovrebbero susseguirsi a fine processo per garantire la concreta incidenza del DP sulla trasformazione dei progetti inizialmente presentati. Vale la pena notare che, negli anni in analisi, l’Autorità ha mantenuto un costante dialogo con le istituzioni nazionali impegnate nella stesura del Regolamento attuativo del DCPM n. 50/2016 che prevede la obbligatorietà del Dibattito Pubblico su scala nazionale per determinate fattispecie di opere di interesse pubblico e sopra specifiche soglie di costo preventivato (art.22). In tal senso, il DCPM n. 76/2018 intitolato “Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico” contiene già alcune previsioni che suggeriscono soluzioni ad una serie di questioni problematiche emerse durante le sperimentazioni toscane. Nel valutare la necessità di cambiamenti alla normativa toscana potrà - pertanto – rilevarsi utile una attenta lettura della filosofia che inspira la nuova legislazione nazionale, come delle prime esperienze di Dibattito Pubblico che saranno condotte in funzione della stessa. Per quanto concerne, invece, l’attività di sostegno descritta nella terza parte del rapporto, merita di essere sottolineato il fatto che il lavoro dell’Autorità ha proceduto in parallelo ad una crescente sensibilizzazione al tema nei tessuti socio-istituzionali toscani. I 54 progetti che hanno ottenuto il sostegno nel lasso di tempo considerato hanno riguardato temi tra loro molto diversi e rilevanti, mostrando (in relazione al passato) una particolare attenzione alle modalità di supporto previste dalla Lr n. 46/2013 da parte di istituzioni sovracomunali, scuole, imprese e comitati di cittadini. Intorno ad alcuni macro-temi innovativi (come la sovranità alimentare e le food policy, la fusione dei comuni, la protezione civile, la difesa e co-gestione dei beni comuni o la scienza di cittadinanza) si sono formate anche collaborazioni tra diversi soggetti richiedenti il sostegno dell’Autorità, aprendo così scenari di ottimizzazione degli investimenti e un’opportunità di incidenza maggiore sulla trasformazione di politiche e progetti sui territori. La terza sezione del Rapporto – che contiene un elenco di eventi a cui i membri dell’Autoritá sono stati invitati per discutere sul lavoro svolto dall’Autorità, testimoniano l’ampia diffusione e l’esistenza di un vivo confronto sia a livello nazionale che internazionale. La sezione riguarda non soltanto comunicazioni durante convegni e seminari organizzati da terze parti in cui membri dell’Autorità sono stati invitati (senza alcun costo per l’istituzione), ma anche le numerose iniziative organizzate dall’Autorità stessa in questi anni. Nella sezione finale, il rapporto presenta alcuni dati relativi all’utilizzo della piattaforma Open Toscana, una collaborazione stretta con l’Assessorato alla Presidenza e alla Partecipazione della Giunta Regionale che ha permesso di far conoscere i progetti a un vasto pubblico, e di conservarne la memoria in modo sistematico e maggiormente comparabile che in passato. Vale la pena, qui, notare che nel corso del 2018 è stata introdotta una pagina specifica (chiamata RestartAPP) di documentazione dell’attività dell’Autorità, specialmente nell’ambito della valutazione partecipata del suo operato. Il bilancio di Open Toscana per l’Autorità è sicuramente positivo anche se i contenuti asimmetrici dei vari progetti mostrano che le “stanze” non sono sempre adeguatamente utilizzate. Per alcuni processi partecipativi, di fatto, l’utilizzo non adeguato è dovuto alla creazione in rete di siti costruiti ad hoc. Un potenziamento dell’uso della piattaforma è necessario non soltanto per la diffusione dei risultati, ma anche per un monitoraggio e per un confronto dei diversi progetti finanziati. Infine, viene descritto per i tratti essenziali il percorso svolto secondo modalità partecipate per la valutazione pubblica dell’attuazione della l.r. 46/2013; tra quelle emerse, sono riportate per punti le questioni su cui vi è stata maggiore convergenza. Nell’allegato vengono riportati i report dei tavoli di confronto organizzati dall’Autorità nel corso del 2018-2019 per condividere, con i soggetti sociali e istituzionali incontrati (e spesso sostenuti finanziariamente) in questi anni, una valutazione su quanto realizzato e sugli eventuali mutamenti di direzione sentiti come necessari per il futuro. Infatti, questa documentazione è stata messa a punto anche per poter offrire indicazioni utili nella prospettiva di un’eventuale riforma o riproposizione della Lr 46/2013. 1. IL DIBATTITO PUBBLICO REGIONALE 1. Descrizione dibattito pubblico di Gavorrano Come riportato nel precedente Rapporto, sulla base della richiesta presentata nel 2015 dal Comune di Gavorrano e dall’azienda Huntsman srl (dopo rinominata Venator), nonché delle attività istruttorie svolte dall’Autorità Regionale per la Garanzia e la Promozione della Partecipazione finalizzate a verificare la sussistenza delle condizioni previste dalla legge 46/2013, si è deciso di sostenere la realizzazione di un Dibattito Pubblico regionale relativo all’utilizzo dei gessi (risultato dei processi industriali per la produzione di biossido di titanio, da parte della suddetta impresa localizzata nel Comune di Scarlino) per il ripristino delle attività estrattive nel Comune di Gavorrano. La procedura di Avviso pubblico per la nomina del responsabile del Dibattito Pubblico (ai sensi della legge 46/2013, art. 11, comma 1, lettera c) è stata approvata in data 19 ottobre 2015, con la deliberazione n. 19 della medesima Autorità, e successivamente dettagliata con Delibera n. 24 del 26.04 2016. Resa ufficiale e operante dal Bollettino Ufficiale della Regione Toscana del 16.12.2015 - N. 50 (pagg. 265-268), tale procedura di evidenza pubblica ha permesso di vagliare una serie di candidature, di cui la APP ha preso atto con il verbale n. 56 del 26.04.2016. Successivamente, la stessa Autorità ha selezionato come responsabile del DP – attraverso una valutazione comparativa dei titoli - la Dr.ssa Chiara Luisa Pignaris dell’impresa di comunicazione sociale e facilitazione “Cantieri Animati”. Nell’autunno del 2016, la Dr.ssa Pignaris, di concerto con l’APP, il Comune di Gavorrano e l’impresa Venator, ha realizzato le attività preliminari previste dalla Legge n. 46/2013 per la predisposizione dei documenti di base per il DP, la scelta di uno staff di appoggio (caduta sullo spin-off universitario MHC- Progetto territorio, e altri collaboratori per compiti più puntuali). In seguito la Responsabile del DP ha concordato con l’APP le metodologie, la strategia e gli strumenti di comunicazione, le attività di “outreach” territoriale e l’individuazione degli esperti tematici. Il percorso di Dibattito Pubblico vero e proprio (denominato “Comunità in Dibattito”) ha avviato formalmente
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