2 INDICE DOCUMENTO PRELIMINARE PRIT 2025 1. PERCHÉ L’AGGIORNAMENTO DEL PRIT: UN’INTRODUZIONE..................................................... 3 2. L’AZIONE DELLA REGIONE NEL SETTORE DEI TRASPORTI E IL BILANCIO DEL PRIT 1998......... 10 3. L’AGGIORNAMENTO DEL PRIT: IL QUADRO DI RIFERIMENTO .................................................. 20 3.1. Il sistema socio-economico ..................................................................................... 20 3.1.1. Inquadramento territoriale dell’Emilia-Romagna .............................................. 20 3.1.2. Popolazione residente e dinamiche demografiche .............................................. 21 3.1.3 Dinamiche insediative e effetti sul sistema di mobilità........................................ 23 3.1.4. Mutamenti nel sistema produttivo e riflessi sulla logistica ................................. 25 3.2 Le politiche territoriali e settoriali della Regione Emilia-Romagna....................... 26 3.2.1. Il Piano Territoriale Regionale ........................................................................... 26 3.2.2 Il Piano Aria Integrato Regionale PAIR 2020.................................................... 28 3.2.3. Il Piano Energetico Regionale............................................................................. 29 3.2.4. Intesa Generale Quadro in tema di infrastrutture............................................... 30 3.2.5 La pianificazione locale........................................................................................ 35 3.3. La rete infrastrutturale regionale............................................................................. 37 3.4. La domanda di mobilità............................................................................................ 40 3.4.1 La domanda di mobilità attuale delle persone .................................................... 40 3.4.2. La domanda di mobilità attuale delle merci........................................................ 41 3.4.3 La domanda di mobilità tendenziale al 2025........................................................ 43 4. IL PRIT2025: LE STRATEGIE DI FONDO E GLI OBIETTIVI ......................................................... 46 4.1 Un quadro dinamico con numerose criticità........................................................... 46 4.2. Gli obiettivi del Piano Territoriale Regionale e il PRIT2025 .................................. 48 4.3. Gli obiettivi del PRIT2025 ......................................................................................... 50 4.4 Gli impatti e gli aspetti ambientali........................................................................... 57 5. PRIT 2025: GLI INTERVENTI PREVISTI................................................................................... 61 5.1 La rete stradale ........................................................................................................ 61 Stato di servizio della rete stradale al 2025 ................................................................. 67 5.2 Il trasporto ferroviario ............................................................................................. 69 Infrastrutture ferroviarie............................................................................................... 69 Intermodalità ferroviaria .............................................................................................. 70 I Servizi........................................................................................................................ 71 Stato di servizio della rete ferroviaria al 2025............................................................. 73 5.3 Il trasporto autofilotranviario.................................................................................. 75 5.4 I poli intermodali, il trasporto merci e la logistica ................................................. 76 5.5 Il porto di Ravenna e la portualità minore ............................................................. 79 5.6 Il sistema idroviario ................................................................................................. 81 5.7 Il sistema aeroportuale............................................................................................. 82 1 5.8 Le politiche per la mobilità sostenibile.................................................................. 82 La mobilità ciclabile .................................................................................................... 82 Infomobilità.................................................................................................................. 83 Promozione del rinnovo del parco veicolare ............................................................... 85 5.9 Le azioni trasversali................................................................................................. 85 Pianificazione e Governance del settore..................................................................... 85 Sicurezza...................................................................................................................... 88 6 LE RISORSE DA METTERE IN CAMPO...................................................................................... 90 Premessa Il Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) costituisce il principale strumento di pianificazione dei trasporti della Regione. Questo documento è redatto ai sensi della L.R. 30/98, art. 5 bis e ai sensi della L.R. 20/00, art. 14, che prevedono la redazione di un Documento Preliminare che indichi gli obiettivi e le scelte che si intendono perseguire, comprensivo di un Quadro Conoscitivo condiviso del territorio che documenti tali scelte. E’ inoltre stata redatta la Relazione Ambientale per la Valutazione Ambientale di Sostenibilità. Data redazionale: dicembre 2015 In generale i dati e le informazioni contenute in questo elaborato sono aggiornati alla data sopra indicata, salvo dove diversamente precisato. File versione 13 2 1. Perché l’aggiornamento del PRIT: un’introduzione L’orizzonte temporale del Prit98, il Piano Regionale Integrato dei Trasporti dell’Emilia- Romagna approvato nel 1998 si è chiuso idealmente nel 2010, nel senso che le scelte fatte dal Piano avevano quella data come momento di verifica dei risultati e della corrispondenza tra previsioni ed evoluzione effettiva del sistema dei trasporti. A scadenza raggiunta, una valutazione dei risultati conseguiti e l’elaborazione di nuovo Piano, o almeno una significativa rivisitazione di quello vigente, sono processi che subiscono inevitabilmente l’impatto delle modificazioni profonde e i cambiamenti per certi versi radicali, in buona parte prodotti dalle crisi economica, sociale e ambientale che hanno coinvolto non solo il nostro Paese ma il mondo intero. Abbiamo riscoperto le vulnerabilità e le fragilità dei nostri sistemi che obbligano a confrontarsi con scenari inediti per dimensione e complessità dei problemi da affrontare: Ø i cambiamenti climatici: (global warming) e le conseguenze sulla vivibilità e salubrità dei territori, tra cui l’emergenza sulla qualità dell’aria (con concentrazioni di PM10 , PM2,5 e NOx superiori ai limiti imposti dalle norme nazionali e comunitarie); Ø le calamità naturali: l’Emilia-Romagna è stata colpita dal terremoto nel maggio 2012 rendendoci consapevoli di una vulnerabilità maggiore di quella fino ad allora stimata; frane, eventi metereologici estremi, alluvioni, trombe d’aria, bombe d’acqua sono eventi ai quali non siamo immuni; Ø la crisi economica che ha colpito duramente anche la nostra regione, con impatti rilevanti sull’occupazione e ha generato un grave e diffuso impoverimento; Ø la crisi sociale conseguente sia alla crisi economica, sia ai profondi mutamenti che stanno vivendo le nostre comunità (invecchiamento della popolazione, immigrazione, disgregazione dei legami, perdita di valori e di identità); Se da un lato abbiamo la consapevolezza che tutto va visto con occhi diversi, cioè con una diversa capacità interpretativa dei fenomeni, dall’altro è evidente che occorrono modi e strumenti altrettanto nuovi per affrontare una realtà in continua modificazione, con le sue emergenze nuove e vecchie. Da tempo sui processi di “ordinaria amministrazione” prevalgono le emergenze e la straordinarietà degli obiettivi da raggiungere, dovute alla mutevolezza e incertezza delle condizioni di contesto e al costante calo delle risorse pubbliche; ne derivano quadri di riferimento instabili, che richiedono azioni urgenti, flessibilità e adattamenti continui. Proprio per questo occorre un impegno straordinario nella costruzione di una visione strategica che tenga insieme tutto questo: incertezza, emergenza, trasformazioni in atto, verso un disegno di miglioramento delle condizioni sociali, ambientali ed economiche delle comunità e dei nostri territori. 3 Tra i cambiamenti si inserisce inoltre anche il processo di riordino istituzionale e la stagione delle riforme degli enti locali, riavviata nell’estate 2013, che ha portato all’approvazione della legge 56/2014 Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni. In questo contesto la pianificazione si conferma uno strumento che offre la possibilità di costruire un quadro di riferimento e una strategia che, incardinata su principi e obiettivi condivisi, può orientare l’azione di governo regionale e locale. Nello specifico settore della mobilità e dei trasporti si sconta uno stato della pianificazione nel panorama nazionale assai insoddisfacente. Come è stato dimostrato in un monitoraggio1 di qualche
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