PROCURA GENERALE DELLO SPORT RELAZIONE ANNUALE 2017 redatta ai sensi dell’art. 10 del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento 1. PREMESSA Il trascorrere del tempo dall’introduzione della riforma della Giustizia Sportiva ha visto l’ulteriore consolidamento dei rapporti tra la Procura Generale dello Sport e le Procure Federali e, conseguentemente, una significativa interazione e la garanzia di giudizi disciplinari equilibrati. Le difficoltà applicative delle norme del Codice della Giustizia Sportiva novellato non sono state superate completamente, sia per le diversificate fattispecie che le discipline sportive palesano; sia per ‘retaggi del passato’ non ancora sopiti e, conseguentemente, difficili da ‘rimuovere’. Gli interventi nei confronti delle Procure Federali, seppure sempre consistenti nella quantità (ALLEGATO N. 1), hanno per lo più svolto una finalità di collaborazione con le medesime, contribuendo, quindi, al miglioramento della fase delle indagini preliminari. Spero che non dispiaccia che la presente Relazione annuale venga inviata anche ai Procuratori Nazionali dello Sport, veri artefici, in questi anni, dei risultati positivi conseguiti dalla Giustizia ‘esofederale’ secondo gli auspici della riforma promossa in proposito. Non meno lodevole è l’opera posta in essere, con esemplare abnegazione, dal personale della Segreteria della Procura Generale dello Sport e, in special modo, dal suo Procura Generale dello Sport presso il CONI 00135 Roma, Foro Italico tel +39.06.3685.7801 +39.06.3685.7802 +39.06.3685.7547 - fax +39.06.3272.3664 e-mail: [email protected] titolare, dr. Luca Saccone, al quale sento di dover essere particolarmente grato per il notevole spessore professionale dimostrato in più circostanze. 2. ATTIVITA’ Nell’anno solare 2017 sono stati trattati n. 2759 fascicoli (ALLEGATO N. 2). Tenuto conto di quanto rappresentato negli anni precedenti, la disciplina sportiva ha visto il suo massimo impegno in problematiche ricorrenti, che hanno assunto interesse particolare per quanto attiene i paventati rischi di penetrazione della criminalità organizzata, attraverso dirette ingerenze in società affiliate e rischi di fenomeni di corruzione. 2.1 Nel dettaglio, sia la Commissione Parlamentare Antimafia, che ha disposto audizioni sugli anzidetti rischi, sia il Ministero della Giustizia, con apposito ‘tavolo tecnico’, hanno affrontato il tema sotto diversi aspetti e prospettive. Le iniziative al riguardo sono state sintetizzate: a) nella relazione conclusiva della Commissione Parlamentare Antimafia denominata “Mafia e calcio” (ALLEGATO N. 3), nella quale si è inteso puntualizzare: • il rischio che le tifoserie organizzate favoriscano la penetrazione della criminalità organizzata; • la necessità di mitigare la responsabilità oggettiva delle società, possibile arma di ricatto della criminalità organizzata, ottimizzando i sistemi di controllo e di identificazione, addestrando gli ‘steward’ e predisponendo locali interni allo stadio per il “trattenimento temporaneo dei fermati”; • l’opportunità di assicurare “indipendenza e imparzialità degli organi inquirenti previsti dall’ordinamento sportivo” affinchè curino: − la “tracciabilità flussi finanziari società di calcio”; − l’esame “segnalazione di operazioni sospette di riciclaggio estese al CONI”; − l’inasprimento delle sanzioni disciplinari per frodi sportive, limitando le opzioni di scommesse e vietando quelle per campionati dilettantistici. Pag. 2 b) Nell’iniziativa “Stati Generali della lotta alle mafie”, con la quale il Ministero della Giustizia ha inteso promuovere, tra gli altri, un ‘tavolo di lavoro’ (il n. 8) dedicato al medesimo tema trattato dalla Commissione Parlamentare Antimafia. E’ stato richiesto un contributo al CONI, attraverso questa Procura Generale dello Sport, incentrato sui pericoli derivanti dalle frodi sportive (ALLEGATO N. 4). Al termine dei lavori il relatore responsabile del ‘tavolo’, dr. Antonello Ardituro, ha compendiato le conclusioni in un ‘abstract’ (ALLEGATO N. 5). 2.2 Tema ricorrente, quindi, è indubbiamente quello degli illeciti sportivi, che hanno visto aggiungersi a quelli constatati negli anni precedenti ulteriori n. 39 casi iscritti a fascicolo (ALLEGATO N. 6). Duole dover riconoscere che i risultati accertativi sono tutt’altro che soddisfacenti, sia per i limitati strumenti di indagine messi a disposizione delle Procure Federali; sia per il minore contributo fornito dall’Autorità Giudiziaria. Quest’ultimo aspetto – và sottolineato – dipende dall’esigenza di mantenere il segreto investigativo delle indagini preliminari per le ipotesi delittuose di cui alla legge n. 401/89. In altri casi deriva dalla mancata notizia qualificata di reato, desumibile dalla sola segnalazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per ovviare a ciò sono in corso contatti con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli dello Stato (AAMS) per convenire un protocollo d’intesa che possa assicurare un migliore canale informativo e, in particolare, la comunicazione dei nominativi dei giocatori ‘on-line’ relativi ai flussi anomali di scommesse. Contestualmente, in attuazione del recente decreto del Ministro dell’Interno (31 luglio 2017) si sono svolte frequenti riunioni con il costituito Gruppo Investigativo Scommesse Sportive (GISS) presso l’omologa Unità Informativa (UISS) facente capo alla Direzione Centrale della Polizia Criminale. 2.3 L’annosa recrudescenza del fenomeno degli abusi nell’ambito delle discipline sportive è ben lungi dall’esaurirsi. Quest’anno n. 15 casi sono andati ad aggiungersi a quelli registrati negli anni precedenti (ALLEGATO N. 7). Pag. 3 Allarmante è l’estensione del fenomeno a diverse Federazioni Sportive Nazionali (n. 9 nel 2017), a dimostrazione che il ruolo dell’istruttore o del dirigente di società sportiva riveste una notevole incidenza nel favorire un simile, turpe reato. Il Convegno organizzato in proposito ha contribuito a sollecitare l’attenzione sul fenomeno e ad incentivare l’adozione di adeguate misure interdittive, previste dall’ordinamento disciplinare. 2.4 Altro Convegno organizzato dal CONI ha riguardato le migliori iniziative programmatiche per garantire una corretta gestione amministrativa delle Federazioni Sportive Nazionali anche nei rapporti con gli affiliati. Una ‘governance’ attenta alle buone pratiche preserva dai rischi di ‘mala gestio’ o di corruzione. Il CONI, quale organo preposto alla vigilanza, ma anche come Ente pubblico in rapporto con Enti di diritto privato, ha avviato le procedure per il conseguimento della certificazione ISO 37001, norma a tutela dei sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione. Prescindendo da ciò, è necessario che tutti i Regolamenti di Giustizia Federale prevedano una specifica previsione normativa per gli illeciti di natura gestionale – amministrativa. Sono stati verificati casi di costituzione di società fittizie, irregolarità nelle procedure di tesseramento, oltre a palesi conflitti di interesse, che sono stati sì valutati disciplinarmente, ma facendo ricorso alla norma generica di ‘lealtà, probità e correttezza’, senza, quindi, poter contestare uno specifico addebito. Con la legge di Bilancio 2018 (n. 205/2017) sono state introdotte le ‘società sportive dilettantistiche lucrative’ (Ssdl), che non avranno limiti, né sul piano della redistribuzione degli utili, né su quello del fatturato. Dette società, che non potranno accedere ad alcuna agevolazione fiscale, avranno aspetti civilistici e fiscali peculiari rispetto a quelle senza fine di lucro. Il loro Statuto dovrà prevedere il divieto per gli amministratori di rivestire la medesima carica in altre società affiliate alla stessa Federazione Sportiva Nazionale e l’obbligo di prevedere un direttore tecnico che sia in possesso dei requisiti abilitativi. Pag. 4 Quanto sopra comporterà stringenti controlli da parte delle Federazioni Sportive Nazionali e, conseguentemente, un ulteriore onere per il Collegio dei Revisori dei Conti nei confronti di suddetti affiliati. 3. CRITICITA’ 3.1 Il decorso anno 2017 è stato caratterizzato dalle assemblee elettive per il rinnovo delle cariche federali in vista del nuovo quadriennio olimpico 2017 / 2020. La preannunciata previsione legislativa, limitativa dei mandati presidenziali, ed il persistente riemergere di contrasti interni alle Federazioni Sportive Nazionali hanno comportato notevoli difficoltà nello svolgimento di tali assemblee, protraendo la conflittualità anche all’esito delle stesse. Ciò ha comportato l’annullamento con la necessità di una nuova indizione dell’assemblea elettiva, commissariamenti e, in alcuni casi, conseguenti procedimenti disciplinari. 3.2 Sulla base, infatti, delle conclusioni di detti procedimenti e delle ormai consolidate pronunce degli Organi di Giustizia Federale si sarebbe indotti perfino a ritenere – per assurdo – che siano state adottate ‘misure di salvaguardia interne’. E’ di tutta evidenza che per assicurare un criterio di assoluta legalità nelle Federazioni Sportive Nazionali, Enti di diritto privato sotto il controllo dell’Ente pubblico (CONI), è indispensabile che sia garantita l’autonomia e l’indipendenza degli Organi di Giustizia Federale e delle Procure Federali. 3.3 Al riguardo non possono ignorarsi i reiterati pronunciamenti da parte del TAR Lazio violativi dell’autonomia della giustizia sportiva ed in aperto contrasto con il pronunciamento dell’11 febbraio 2011 n. 49 della Corte Costituzionale. La contestata previsione normativa (ex art. 2 legge 220/2003), che limita al solo “rimedio risarcitorio” l’intervento della giurisdizione
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