- Copertina di Gilberto Veronesi. In copertina e nel frontespizio: Un gruppo di partigiani in Piazza del Nettuno.il 21 aprile 1945 giorno della liberazione di Bologna. Antifascismo e lotta di Liberazione nel bolognese Comune per Comune ANPI - Bologna Si ringraziano particolarmente: per la collaborazione alla compilazione delle schede co­ munali: Katia Arbizzani Marchi per la collaborazione alla iconografìa: Gilberto Veronesi Si ringraziano per aver accolto l’invito a scrivere le pagine de­ dicate a cinque Comuni: Quinto Casadio, su Imola Mario Gandini, su San Giovanni in Persiceto W erther Romani, su San Lazzaro di Savena Graziano Zappi “Mirko”, su Casalecchio di Reno e su Mordano Si ringraziano per aver fornito relazioni, memorie, documenti e noti­ zie: Mario Anderlini, Tiberio Artioli, Lia Aquilano, Remigio Barbieri, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Bruno Bertusi, Oscar Chiappelli, Angelo Cocchi, Luigi Crescimbeni, John Day, Franco Fontana, Nazario Galassi, Carlo Garulli, Elio Gollini, Giacomo Mazzocchi, Romano Nascetti, Nazario Sauro Onofri, Alfonso Saccenti, Giovanni Verni, Giuliano Vincenti. Si ringraziano per aver fornito fotografìe ed altro materiale illustrativo: Gino Agostini, Francesco Albanese, Enrico Bernardi, Sergio Bonarelli, Giuseppe Brini, Paolo Del Duca, Mario Gandini, Aldo Gioiellieri, Marco Goretti, Cesarina Gruppioni, Silvana Guazzaloca, Adriano Lipparini, Beatrice Magni, Giuseppe Masetti, Lia Mattioli, Giuseppe Roncaglia, Walter Tinarelli, Amedea Zanarini, Graziano Zappi. Si ringraziano inoltre gli Istituti e le Associazioni: A.N.PI. Provinciale di Bologna Biblioteca comunale “G. C. Croce” di S. Giovanni in Persiceto Centro di Documentazione del Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto Centro Imolese Documentazione Resistenza Antifascista (C.I.D.R.A.) di Imola Fondazione biblioteca archivio Luigi Micheletti di Brescia Istituto Gramsci di Bologna Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna Istituto regionale Ferruccio Parri per la storia del movimento di libe­ razione e dell’età contemporanea in Emilia-Romagna - Bologna Istituto storico della Resistenza e di storia contemporanea di Modena Museo del Senio - Centro culturale di Alfonsine INTRODUZIONE Le pagine che seguono non sono una storia totale del perìodo che va dall’avvento del fascismo alla lotta di Liberazione della provincia di Bologna. La storia intera di quel tempo non è costituita solo della somma degli elementi comunali dei quali qui trattiamo. Le vicende comunali, per zone, per province o regioni, assumo­ no solo nella loro dimensione nazionale una potenzialità, politi­ ca e culturale, economica e sociale, che moltiplica e qualifica la potenzialità degli accadimenti e delie volontà degli uomini espressi su scala locale. Queste pagine intendono sottolineare, invece, la capillarità del­ la partecipazione e del costo delle lotte in ogni contrada della provincia contro il fascismo e contro i nazifascisti. Vogliono es­ sere tracce per future ricostruzioni di storie locali relative a nu­ merosi comuni le cui vicende del periodo qui considerato non sono state fino ad oggi indagate. Sono sintesi a memoria di quanto è emerso da ricerche già compiute, nelle quali si distin­ gue quanto è accaduto nei singoli territori comunali e fra le co­ munità locali dentro ai fatti salienti che hanno interessato la pro­ vincia bolognese. Nel complesso abbiamo riportato un’ampia bibliografia per i necessari confronti tra diverse fonti e ci siamo permessi di of­ frire una piccola G u id a (riportata in appendice del volume) la quale, oltre ad abbreviare i testi delle schede indica pure il no­ stro percorso per la loro stesura. La composizione delle nostre schede, consultando la piìi vasta bibliografia a tutt’oggi reperibile, ci ha rivelato una gran quan­ tità di informazioni discordanti contenute nelle fonti edite in re­ lazione a moltissimi episodi ed ancor più a persone combatten­ ti o vittime dei fascisti e dei tedeschi. Questo ci ha indotto a nuo­ ve ricerche che ci hanno portato a dare anche nuove versioni o a dover scegliere tra due o più versioni già note, non senza cor­ rere il rischio di errare. Vorremmo aver costruito un contributo utile e una stimolazione alla ricerca ed alla compilazione di una storia complessiva del­ l’antifascismo e della lotta di Liberazione nella provincia di Bologna della quale si sente sempre più fortemente la mancanza. ^ ^ ^ Invitiamo quanti ci leggeranno a voler segnalare all’ANPI pro­ vinciale gli eventuali errori ed ogni omissione relativa a fatti e persone ed anche a fornire documentazioni e memorie (ed im­ magini fotografiche inedite) relative ai singoli Comuni, affinché sia possibile in un prossimo futuro editare un nuovo volume co­ sì articolato, ma perfezionato ed arricchito. BOLOGNA compagnato da quelli consegui­ ti in altri comuni e dalla con­ quista della maggioranza nel Consiglio provinciale. Su 61 co­ muni (allora Borgo Panigaie era un comune a sé), 34 ebbero Bologna, attraverso l’azione di e nelle amministrazioni pubbli­ maggioranze socialiste. All’Am­ uomini prestigiosi che avevano che. Nella provincia bolognese ministrazione provinciale sedet­ concorso a fare l’unità d’Italia e il PSI ebbe 42.441 voti e 5 de­ tero 31 consiglieri socialisti su di sentimenti progressisti - che putati, mentre i clerico-modera- 50. A sindaco fu eletto France­ animarono la Società Operaia ti ebbero 32.814 voti e 2 depu­ sco Zanardi ed a presidente del­ (1860), prima forma organizza­ tati e 10.000 voti ebbe l’ottavo la Provincia Genuzio Bentini. Le ta di forze intellettuali e lavora­ degli eletti, il riformista Leonida due amministrazioni si misero trici e madre della Lega per l’i­ Bissolati. all’opera per svecchiare e per struzione del popolo (1871), or­ Nei primi anni di questo secolo innovare i servizi ad uso dei cit­ dinatrice del Congresso per il - secondo Luciano Bergonzini - tadini, per costruire scuole, asi­ Suffragio universale ( 1881 ), Bologna era «una città piena di li, biblioteche e strade. promotrice della Camera del la­ problemi non risolti. Al censi­ Dallo scoppio della prima guer­ voro (1893) e dell’Università mento del 1911 i bolognesi era­ ra mondiale all’intervento del­ Popolare “Giuseppe Garibaldi” no 170.000 e, di questi, 40.000 l’Italia nel conflitto (il 24 mag­ (1901), ecc. - si affacciò al XX circa risultavano analfabeti. Le gio 1915), la città vide dimo­ secolo con slancio, consapevole scuole costituivano una rarità e strazioni di interventisti, fra i ed attrezzato, per affrontare i gli studi superiori erano riserva­ quali anche numerosi di orien­ complessi problemi sociali, po­ ti alla nobiltà laica e religiosa. La tamento democratico (riformi­ litici e culturali di un progresso quasi totalità delle abitazioni sti, sindacalisti-rivoluzionari, anar­ lungamente atteso. La prima or­ era priva d'acqua e di servizi chici, repubblicani), ma anche ganizzazione internazionalista igienici; i canoni d'affitto, altissi­ numerose e fòrti manifestazioni nacque nel 1871. Muratori, o- mi, dovevano essere pagati con contrarie alla guerra, soprattut­ perai delle industrie e delle ma­ un anno di anticipo e non esi­ to da parte di contadini sociali­ nifatture della città negli anni steva alcuna iniziativa concreta sti e cattolici, che furono i lavo­ Ottanta già esercitavano Io scio­ per l'edilizia popolare; le strade ratori più numerosi reclutati pero per conquistare dignità, la­ erano senza massicciata e piene per il fronte. voro e libertà. Negli stessi anni di fango alle prime piogge; per La grande guerra, che era costa­ cominciarono a diffondersi le non parlare infine della miseria ta 10.745 morti, aveva maturato idee socialiste legalitarie, grazie e della disoccupazione. I socia­ l'esigenza da parte dei grandi all’attività dell’imolese Andrea listi annunciarono che si sareb­ strati della popolazione più po­ Costa che, nel 1882, fu eletto bero occupati subito di questi vera di conquistare nuove con­ primo deputato socialista alla problemi: scuola, igiene, consu­ dizioni economiche e sociali, di Camera. mi, casa». civiltà. Fortissimo fu l’incre­ Nella provincia bolognese, da Per le elezioni amministrative mento organizzativo in campo oltre un decennio, con la forza del 28 giugno 1914, il PSI - che sindacale, cooperativo, associa­ di leghe di resistenza e di mi­ già nel 1902, in una coalizione tivo e politico. Impetuose di­ glioramento, era in corso la lot­ di radicali-repubblicani-sociali­ vennero le lotte politiche e le ta dei più miseri lavoratori della sti-indipendenti, era risultato battaglie sindacali per migliora­ terra per la loro redenzione. Fin vittorioso nelle elezioni comu­ menti economici e regolamen­ dal 1889, Imola, in particolare, nali - presentò una lista di can­ tari d’ogni categoria operaia ed ed altri piccoli comuni avevano didati composta esclusivamen­ impiegatizia. Gli operai ed i portato rappresentanti operai e te di socialisti: essa ottenne un braccianti agricoli conquistaro­ contadini nelle amministrazioni maggior numero di voti rispet­ no le 8 ore di lavoro al giorno e comunali a sperimentare il “go­ to alle altre due concorrenti. Il miglioramenti salariali. I conta­ verno della cosa pubblica”. Nei PSI ebbe 12.689 voti; i clerico- dini, forti delle promesse di ac­ primi anni del Novecento coali­ moderati 11.370; i radicali cesso alla proprietà della terra zioni fra le organizzazioni ope­ 1.473. Fu un successo ampliato fatte loro nel corso della guerra, raie e contadine e circoli socia­ dal sistema maggioritario in at­ entrarono in campo come mai listi
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