Bolle ttino del Centro di Ricerche Storiche Unione Italiana Sommario Editoriale (G. Radossi) pag. 1 Settembre 1943: i "buchi" nella storia regionale (L. Giuricin) pag.2 Conservazione sul territorio della civiltà italiana (A. Borme) pag.4 Quale informazione? (M. Tremul) pag.8 Notiziario (rubrica a cura di M. Ferrara) pagg. 9-11 Laterizi bollati dell'agro vertenegliese (R. Cigui) pag. 12 l fiori dell'lstria (C. Pericin) pag. 14 L.:lstria d'oro di Biagio Marin (A. Perii) pag. 17 Buie, lapidi della memoria (D. Visintin) pag. 19 La Comunità nazionale e la nuova realtà sociale (F. SUran) pag.21 Nuovi arrivi (rubrica a cura di D. Schiozzi) pag.24 ~ La Ricerca no 16 Unione Italiana - Centro di Ricerche Storiche di Rovigno Redazione ed amministrazione Piazza Matteotti 13, Rovigno d'lstria tel. 052 (da Italia e Slovenia: 00385/52) 811-133 Fax (052) 815-786 -[!ndirizzo Internet (sperimentale): www.dsgs.univ.trieste.i!J e-mail: [email protected] Comitato di redazione Marisa Ferrara Alessio Radossi Giovanni Radossi Fulvio Suran Silvano Zilli Direttore responsabile Giovanni Radossi Redattore Alessio Radossi Coordinatore Silvano Zilli Ideazione grafica e impaginazione Alessio Radossi e Massimo Radossi Fotocomposizione Elleci srl di Claudio Luglio Stampa Litografia Ricci Trieste Stampato con il contributo dell'Università Popolare di Trieste © 1996Proprietà letteraria riservata secondo le leggi vigenti Editoriale '~tti'': un quarto di secolo Memoria storica e identità nazionale Le aree marginali in cui vivono nuclei diramati di ricerca storiografica nella nostra area, fece sorgere parec­ singole nazionalità richiamano sempre di più l'attenzio­ chie perplessità da ogni parte: noi tentammo di compren­ ne della storia sociale e dell'antropologia storica; queste derle, ma non di giustificarle. aree, quasi sempre eterogenee sul piano nazionale, spe­ Fu un esordio in un mare in tempesta, da contrari cifiche su quello economico, divergenti sul piano cultu­ venti combattuto, tra infinite quanto imprevedibili diffi­ rale, sono esistite per secoli in una tensione latente o coltà di carattere materiale, finanziario ed umano; ma palese, conformando la loro esistenza alle oscillazioni furono, sopra tutte le più aggressive e deludenti , le politiche locali ed al complesso intrico delle vicende difficoltà di carattere politico che crearono attorno alla internazionali. nostra rivista ed al Centro un cordone di sospetti e di Questo nostro universo umano minoritario, oggi contestazioni che rasentarono la persecuzione. minacciato nella sua primigenia unitarietà, quasi uiui- Superare il primo decennio di vita, non fu facile; ezionato ed ai margini di stati e civiltà diverse, non sorretti materialmente e spiritualmente dalla collabora­ possiede - ahimè - quelle energie materiali per organiz­ zione con l'Università Popolare di Trieste e con gli zare e tutelare la propria esistenza, e rischia di essere studiosi dell'Ateneo triestino, riuscimmo a crearci quelle vittima della parte attualmente più forte e delle sue difese durature ed indistruttibili che sono costituite manipolazioni politiche che portano all'etnocentrismo, unicamente da attività effettivamente e qualitatiuamen­ al nazionalismo, all'acculturazione imposta, all'assimi­ te svolte, pubblicando regolarmente e con coraggio i lazione, all'etnocidio, con il fine di cancellare tutti gli risultati delle nostre ricerche e di quelle dei collaboratori appartenenti out group. esterni sempre più numerosi, anche dal campo dell'am­ Potrà sembrare insolito, poco consueto ed affatto biente di maggioranza. diplomatico codesto esordio; ma, mi si creda, non era Da allora, ad oggi, i volumi degli Atti pubblicati tutti proprio possibile evitarlo, dopo auer riletto, per chissà nell'ambito della collaborazione con l'Università Popo­ quale volta, le tre pagine di presentazione del Centro di lare di Trieste, sono già 25, più un volume di Indici; ad ricerche storiche impresse all'inizio del primo volume essi andrebbero aggiunti fors'anche i 13 corposi volumi degli Atti, nell'ormai favolosamente lontano 1970, e della Collana degli Atti, con ben 4 dizionari dialettali dovute alla penna del prof A. Borme. istriani e 3 atlanti che costituiscono certamente altret­ Egli, infatti, scriveva: "La storia dell'Istria è senza tanti fiori all'occhiello della collaborazione dell' Unione dubbio una delle più complesse e delicate; la posizjdne Italiana con la Nazione Madre, l'Italia. g apolitica della penisola istriana, la sua struttura Divisi per argomento, i saggi e le ricerche trattano di: tni a, l'incontro e lo scontro dei più disparati interessi archeologia, storia del diritto, storia dell' economia, hanno favorito spesso la comparsa di analisi ed interpre­ etnografia, dialettologia istriota e veneta, toponomasti­ tazioni storiografiche gratuite e unilaterali (. ....)" . ca, biografie, bibliografia, cartografia, fondi archivisti­ Non questa certamente, la sede per argomentare tali ci, storia del patrimonio culturale ed artistico, ristampe, affi rmazioni con esempi di obbrobriose pagine tratte carteggi, storia della Chiesa, araldica e numismatica, dall • pubblicazioni prodotte in particolare nell'ultimo storia della medicina e della farmacia, demografia sto­ inquantennio e relative al territorio del nostro insedia­ rica, epigrafia e paleografia, ed altro, per un totale di m nto storico; ma, non si può assolutamente negare né oltre 350 titoli, 170 autori, 15.000 pagine a stampa e la ltmgimiranza né la bruciante attualità delle parole 46.000 volumi stampati e praticamente tutti distribuiti. d l pro{. Borme. La realtà era ed è rimasta grosso modo Un bilancio, modestamente, da grande rivista. qtt lla di una situazione insoddisfacente della storiogra­ Abbiamo puntato sempre al ricupero di avvenimenti, {ia istro-quarnerino-dalmata, trattata e bistrattata che temi e personaggi di un contesto socio-linguistico, cultu­ travisa volutamente e sfacciatamente la sostanza della rale ed umano che le vicende della storia più recente r altà umana, culturale, linguistica e civile della regio- avevano ed hanno particolarmente e drammaticamente n '. corroso, riproponendo, riesumando e sollecitandone lo La comparsa della nostra rivista fu molto chiara- studio. Nello spirito di siffatta operosità il Centro e gli m. tl t • un fatto signifi cativo anche perché se era vero che Atti - e con essi gli Italiani della regione - hanno potuto 11Wlti validi altri segni si davano a testimonianza della misurarsi coi problemi dell'impatto tra dovere scientifico uitalit della presenza civile degli italiani in loco, ed esigenze (o imposizioni ? ) della società. ondaua videnziato il fatto che, mentre la poesia e la Da quel momento la vita intellettuale della Comunità narrativa - ome in genere avviene per tutte le manifesta­ Italiana dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia non fu più zioni artisti he - tendono a conservare una loro fisiono­ quella dei vent'anni precedenti; anche attraverso la sto­ mùt individuale, la meditazione e la saggistica rappre- riografia essa iniziò a riflettere ciò che di volta in volta ttta no rappresentano anche nell'articolata nostra questa coraggiosa comunità dei rimasti riusciva a sco­ 1 ll nl mporanea, l'esperienza più compiuta della prire nel proprio quotidiano e nel proprio passato al di là OH •i 11 %0. h • una comunità etnica e culturale ha di sé, delle difficoltà sempre più numerose e nuove, delle mi­ tl lla 1 r pria fi sionomia individuante e differenziante nacce, delle molteplici emarginazioni. La temperie di in nn t rritorio di incontro e di convivenza di cultura e studi, di ripensamento della memoria storica ha dato i •i ili di '1'8 p r lingua e peculiarità nazionali. Era, suoi frutti; essa ha scosso il nostro piccolo mondo ed nH0/1 ma, nna tardiva ma matura presa di coscienza, in anche quello circostante delle nazioni madri e matrigne, (/llfi iiiU l'l/l HHio n sulla nostra storia, sul nostro passato portando un interesse tutto nuovo per l'indagine storia­ l Hlll IIOHl i'O f)l' 8 nl . grafica, per un esame documentario del proprio passato. l~ oropl'io la omparsa, inattesa e da molti mai Ol/ 11 /) lt•oto,, di wt wwvo polo concorrente nel campo della G.Radossi Saggi Settembre 1943: i ''buchi'' nella storia dell'lstria e di Fiume La Vedetta d" Italia )jì'iR.Jit@N'll d~.!.!!l~~cU : ~~...... .!::ilJ SALUS PATRIAE SUPREMA LEX di Luciano Giuricin 11 Il Il settembre de/1943 in /stria e a Fiume: un saggio per far luce su vaste zone d'ombra di uno dei periodi cruciali, per riscrivere la storia di queste terre. Un progetto del CRS scientifico-enciclopedico che arriva fino ai giorni nostri Uno dei programmi più ambiziosi a lungo ter­ contrate in questo campo, che hanno impedito di mine messo in cantiere da tempo dal Centro di poter interpretare nella giusta misura il comples­ ricerche storiche è senza dubbio quello denomina­ so e travagliato cammino della nostra comunità to "Gli italiani dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia nazionale. Alcuni di questi vuoti sono stati in 1943-2000". parte già colmati con la realizzazione di determi­ Si tratta di un progetto di ricerca per la realiz­ nati scritti (editi e non) di ampio respiro, di cui si zazione di una pubblicazione monografica di pret­ avvarrà la futura e completa sintesi storica pro­ to taglio scientifico-enciclopedico sulla storia del­ gettata, quali : "Gli italiani e il Cominform", "Gli la comunità italiana, che si pone come obiettivo anni dei conflitti e delle purghe, 1971-1987", "La primario la rivisitazione critica degli avvenimenti grande svolta, 1988-1992", "30 anni di collabora­ e dei fatti
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages28 Page
-
File Size-