Non Tutto Ha Un Prezzo La Lotta Alla Mafia Comincia Dal Parlamento Vito Lo Monaco

Non Tutto Ha Un Prezzo La Lotta Alla Mafia Comincia Dal Parlamento Vito Lo Monaco

Settimanale di politica, cultura ed economia realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre” - Onlus. Anno 7 - Numero 44 - Palermo 25 novembre 2013 ISSN 2036-4865 Non tutto ha un prezzo La lotta alla mafia comincia dal Parlamento Vito Lo Monaco ischiando di apparire ripetitivi, in questi mesi abbiamo in- Terzo argomento riguarda l’insieme delle proposte di modifica sistito sulla necessità di considerare tra le priorità del Go- del cd Codice antimafia, già formulate, all’interno delle quali Rverno Letta, di scopo o di larghe intese, comunque si voglia considerare l’adeguamento del 416 bis per perseguire con ef- chiamare, la questione del ruolo politico delle mafie e le criticità ficacia i nuovi comportamenti delle “mafie in movimento”, delo- emerse nell’applicazione del corpo legislativo antimafia. calizzate e silenti, nel mondo della finanza e dell’economia La recente divulgazione delle intercettazioni di Riina, al 41 bis nel legale. Basta prendere visione dei nuovi rapporti con i poteri carcere di Milano, che hanno allarmato tutti i democratici, ci con- politici locali e il sistema economico nel centro nord per rilevare segnano ancora una volta un quadro ambiguo. Chi ha fatto trape- sottovalutazione e negazione da parte delle classi dirigenti. In lare il contenuto delle sue conversazioni ai media, avvisando tale tema rientrano tutte le proposte avanzate per la gestione e anche Riina di essere intercettato, il quale, d’ora in poi, starà più il riuso sociale dei beni sequestrati e confiscate. Rapidità di pro- attento? Chi vuole che Riina non parli oltre delle stragi e magari cedure, governance con le forze sociali, coordinamento tra tutti dei suoi rapporti con politici e uomini dello Stato? La risposta i soggetti preposti alle misure di prevenzioni patrimoniali, coor- spetta ai giudici per quanto riguarda i processi, ma per il resto è dinamento tra procure, tribunali e Agenzia nazionale dei beni compito del governo e degli uomini delle istituzioni preposti all’at- confiscati per assicurare la continuità produttiva delle aziende tuazione delle leggi della Repubblica impedire questa opacità. e accompagnarle verso il circuito economico legale, utilizzo di A questo punto, sarà utile riepilogare brevemente l’elenco delle manager appositamente formati e esperti dei vari settori mer- modifiche da introdurre nell’orientamento del governo e nella le- ceologici. Il messaggio deve essere che lo Stato è più forte di gislazione subito dopo l’approvazione della ogni mafia. legge di stabilità e chiusa l’umiliante questione Per questo motivo la vendita del bene confi- della decadenza dal Senato di un pregiudicato. Ecco le principali scato deve essere considerata una residuale La prima, squisitamente politica, investe l’es- modifiche da intro- possibilità, il primo obiettivo è gestione sociale senza della visione antimafia del governo. Il Pre- e competitività produttiva. sidente Letta nelle sue dichiarazioni durre nell’orienta- Ultima tema, nell’ordine logico seguito, è cosa programmatiche ha sostenuto che alcune re- mento del governo e fare nella prossima legislatura europea. Il Par- gioni meridionali sono condizionate dalle mafie. lamento europeo ha approvato una risolu- È un’impostazione superata dai fatti e dalla per- nella legislazione su- zione, molto ampia, con la quale invita i paesi cezione pubblica degli ultimi decenni. Le mafie bito dopo l’approva- membri, il Consiglio d’Europa, La Commis- condizionano lo sviluppo dell’intero paese vista sione e se stesso a introdurre nei propri codici la loro proliferazione nel centro nord, rappre- zione della legge di i reati di associazione mafiosa, la confisca dei sentano un pericolo per tutta l’economia legale stabilità beni mafiosi, di realizzare una procura antima- e per la democrazia. Esse sono diventate, inol- fia europea, di adottare misure di contrasto alla tre, sempre più parte integrante di gruppi politici corruzione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio, locali e nazionali come evidenziano tanti processi giudiziari. ai traffici illeciti e a tutte le criminalità organizzate. In questa ri- Ovviamente un governo di necessità, con una maggioranza ete- soluzione è incluso l’invito ad adottare misure penali contro il rogenea, sconta difficoltà maggiori per cancellare ogni rapporto voto di scambio e per la decadenza dai pubblici incarichi dei tra mafia affari e politica, sopratutto se la maggioranza comprende condannati per mafia e corruzione. anche alcuni beneficiari di tale rapporto. A tal proposito l’Italia da tempo ha introdotto, col 416 ter, il reato La rottura del Pdl apre nuove possibilità anche per affrontare que- di voto di scambio, ma solo per denaro e non per altre utilità. sto tema il quale non riceve molta attenzione nemmeno nel dibat- Coloro che si sono opposti a quest’ultima aggiunta sono an- tito congressuale del Pd. Vedremo cosa succederà nelle prossime cora all’opera nel Parlamento per impedirne l’introduzione che settimane. darebbe applicabilità certa alla norma. Tra gli obiettivi segna- Il secondo tema è assicurare un iter parlamentare spedito al di- liamo anche questo perché la classe dirigente dia un segnale segno di legge d’iniziativa popolare, promosso dalla CGIL e so- di civiltà politica e giuridica. stenuto dal movimento antimafia, incardinato nella commissione Un Parlamento senza Dell’Utri, Cosentino, Berlusconi (l’elenco giustizia della Camera. La proposta mira a difendere il lavoro nelle ovviamente è molto incompleto) potrebbe chiudere definitiva- aziende sequestrate e confiscate garantendo la prosecuzione mente quella fase di vischiosità e dire alla Nazione che si vuole della loro attività nella legalità. cambiare. Gerenza ASud’Europa settimanale realizzato dal Centro di Studi e iniziative culturali “Pio La Torre” - Onlus. Anno 7 - Numero 44 - Palermo, 25 novembre 2013 Registrazione presso il tribunale di Palermo 2615/07 - Stampa: in proprio Comitato Editoriale: Mario Azzolini, Mario Centorrino, Gemma Contin, Giovanni Fiandaca, Antonio La Spina, Vito Lo Monaco, Franco Nicastro, Bianca Stan- canelli, Vincenzo Vasile. Direttore responsabile: Angelo Meli - In redazione: Davide Mancuso - Art Director: Davide Martorana Redazione: Via Remo Sandron 61 - 90143 Palermo - tel. 091348766 - email: [email protected]. II giornale è disponibile anche sul sito internet: www.piolatorre.it; La riproduzione dei testi è possibile solo se viene citata la fonte In questo numero articoli e commenti di: Dario Carnevale, Carlo Devillanova, Francesco Fasani, Alida Federico, Melania Federico, Simonetta Fiori, Um- berto Ginestra, Michele Giuliano, Franco La Magna, Diego Lana, Salvatore Lo Iacono, Antonella Lombardi, Vito Lo Monaco, Davide Mancuso, Gerardo Mar- rone, Gaia Montagna, Michele Pagliaro, Delia Parrinello, Naomi Petta, Gilda Sciortino, Cristoforo Spinella, Marco Travaglio, Maria Tuzzo, Pietro Vento. Dalla tenuta di Suvignano a immobili di lusso Beni confiscati, la legalità non si può vendere Davide Mancuso a tenuta di Suvignano il caso più eclatante, gli immobili di lusso in Piemonte e Puglia quelli più recenti. Sono sempre Lpiù frequenti i casi di possibile vendita dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con il rischio concreto che questi possano tornare in mano alle organizzazioni criminali con un grave danno sociale e un colpo durissimo alla lotta alla mafia e allo smantella- mento del patrimonio illecitamente accumulato dalla criminalità. Di questi giorni il caso di alcuni immobili di prestigio siti in Pie- monte e in Puglia. “Stiamo predisponendo dei bandi per la ven- dita di alcuni bellissimi, ma costosissimi immobili – dichiara ad ASud’Europa il prefetto Caruso, direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e con- fiscati alla criminalità organizzata – locali di grande valore e pre- gio che gli enti territoriali e i ministeri a cui li abbiamo offerti gratuitamente hanno rifiutato perché non fanno al caso loro. A que- sto punto mi trovo costretto a metterli in vendita per non disperdere questo patrimonio”. Il clamore suscitato in estate sulla vicenda della tenuta di Suvi- gnano ha impedito che si celebrasse la vendita della più grande azienda agricola confiscata in Italia. La vendita è stata scongiu- rata dopo i numerosi appelli provenienti dagli enti locali, dal mondo della magistratura, del sindacato e dell’associazionismo a ripren- dere il percorso avviato dal tavolo istituzionale presso il Ministero giurare l’ennesimo aumento dell’aliquota IVA, il governo italiano dell’Interno, con la Prefettura di Siena, la Regione Toscana, la Pro- ha pubblicamente dichiarato che occorre ancora recuperare en- vincia di Siena e il Comune di Monteroni D’Arbia, che andava nella trate per un miliardo di euro. Appare paradossale che mentre il direzione di una sua restituzione alla collettività, salvaguardan- governo italiano procede sulla strada dell’aumento della pres- done i posti di lavoro presenti. sione fiscale, lo Stato italiano abbia consistenti disponibilità Attualmente la possibilità di vendere i beni confiscati è riservata economiche che non vengono utilizzate. In particolare, in Italia prevalentemente alle aziende. L’ultima ad essere stata messa in risulta che lo Stato disponga di beni confiscati alla mafia e alla vendita, come risulta dal sito ufficiale dell’Agenzia Nazionale, è criminalità organizzata per un valore superiore a 80 miliardi di un’attività di commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici di euro. Di questi, 700 milioni circa sono costituiti da titoli giacenti Palermo,

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