LA FAUNA SOTTERRANEA LUCA DORIGO, FABIO STOCH LA FAUNA SOTTERRANEA Cenni di biospeleologia ricercano umidità e temperatura costanti. 81 Tra i più frequenti si possono trovare rane, Chiunque abbia potuto visitare delle cavi- salamandre, diverse specie di ragni, mille- tà naturali avrà notato come, a pochi metri piedi, lepidotteri, ditteri, gasteropodi ed altri dall’entrata, con il diminuire della luce, piccoli animali che possono trarre giova- cambino drasticamente le condizioni mento dal microclima umido presente nei ambientali e con esse scompaiono rapi- pressi dell’entrata, ma non sono in grado di damente le forme di vita vegetali, costitui- riprodursi e formare popolazioni stabili in te in prossimità dell’ingresso soprattutto questi habitat. da felci, muschi, epatiche e alghe. Altri organismi presentano invece una più È proprio l’assenza di luce il fattore limi- spiccata predilezione per gli ambienti ipo- tante in questi ambienti, nei quali il ciclo gei, trascorrendo intere stagioni o parte dei nutrienti si differenzia molto da quello della loro esistenza nel sottosuolo, pur degli ambienti di superficie. Gli organismi non presentando in genere particolari fotosintetici mancano totalmente in grotta adattamenti morfologici e funzionali. e il flusso di sostanza e di energia prove- Esempi di questa categoria di animali, niente prevalentemente dall’esterno, è definiti troglofili, possono essere alcuni soprattutto costituito da detrito di origine pipistrelli, alcune specie di cavallette e animale e vegetale. Gli organismi sapro- numerosi altri invertebrati, che trascorro- fagi (che si nutrono cioè di sostanza orga- no gran parte della loro esistenza in grot- nica morta) possono essere raschiatori, ta, ma possono sopravvivere e riprodursi trituratori oppure filtratori (se in acqua). Al anche all’esterno. vertice della piramide alimentare vi sono Una terza categoria, quella dei troglobi, infine i predatori che si nutrono di altri ani- comprende infine forme strettamente vin- mali catturati all’interno delle cavità. colate alla vita sotterranea, che hanno Nel corso delle prime esperienze in grotta sviluppato adattamenti per sopravvivere è facile osservare alcuni animali che non in ambienti così particolari. hanno niente a che vedere con la vita ipo- La maggior parte di questi animali presen- gea: si tratta di organismi che si trovano ta anoftalmia, cioè non ha occhi; in com- accidentalmente nelle cavità e che di penso la mancanza della vista è sopperi- norma sostano nei pressi dell’entrata o in ta dallo sviluppo di appendici dotate di altri ambienti umidi. Questa categoria di organi sensoriali (antenne e zampe) animali, i troglosseni, comprende vertebra- molto allungate, che funzionano grosso- ti e invertebrati che si possono rinvenire modo come il bastone per un non veden- nel sottosuolo per pura casualità, perché te, anche se in realtà sono molto più sofi- caduti dall’esterno o perchè molti di essi, sticati. Rhinolophus hypposideros, un pipistrello presente nella Grotta Pre Oreak soprattutto in prossimità dell’imbocco, vi La temperatura piuttosto bassa e costan- IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK LA FAUNA SOTTERRANEA te e la scarsità di cibo hanno selezionato Le grotte sono povere di vita in termini di aperture o l’ampliamento di quelle esi- due specie di isopodi terrestri. Le ricer- nel corso dell’evoluzione organismi con biomassa, ma ricche di sorprese per stenti, può causare l’entrata di aria secca che, a parte sporadiche segnalazioni, un rallentamento nel metabolismo, che quanto riguarda lo studio scientifico, in dall’esterno, modificando il clima con con- riprendono solo negli anni ’90. I dati sono riescono a resistere per parecchio tempo quanto questi ambienti sono i più ricchi in seguenze disastrose per la fauna ipogea. sintetizzati nelle pubblicazioni di GASPARO senza alimentarsi. La loro vita è più lunga termini di endemiti, cioè di specie uniche È importante perciò che questi ambienti (1996), per quanto riguarda la fauna ter- rispetto a quella dei loro parenti prossimi ed esclusive di una determinata area e vengano protetti e mantenuti lontani da restre, e di STOCH (1996) per quella che vivono all’esterno, e solitamente il assenti nel resto del mondo. Sistemi di interessi economici, per salvaguardare tra acquatica. Successive visite degli Autori numero di uova deposte è molto basso cavità differenti possono aver avuto storie l’altro i preziosi inquilini. hanno permesso di colmare almeno in 82 (uno solo o poche uova). Dato che le grot- evolutive indipendenti da quelli limitrofi, e parte le lacune di conoscenze sulla fauna 83 te sono ambienti stabili, con temperatura e le specie presenti possono aver avuto Specie rinvenute nel sistema Vigant di questo interessante complesso. umidità pressoché costanti durante l’anno rapporti ridotti o nulli con le popolazioni Pre Oreak La fauna terrestre annovera alcuni troglobi e la luce è assente, gli animali troglobi vicine, al punto da differenziarsi talmente di rilievo, ciechi e specializzati. Tra questi il hanno spesso perso ogni legame con la da essere considerate specie distinte. Il primo animale cavernicolo ad essere più interessante è forse il coleottero cara- stagionalità del mondo esterno, per cui L’elevata specializzazione di questi ani- rinvenuto nella grotta Pre Oreak è un pic- bide Anophthalmus baratellii, descritto da fenomeni per noi comuni come il ritmo cir- mali è però nel contempo un’arma vincen- colo crostaceo isopode (Monolistra coeca Sciaky nel 1985 ed esclusivo di poche cadiano (una sorta di orologio interno, con te e un “tallone d’Achille”: è sufficiente julia), descritto da Giuseppe Feruglio nel cavità e stazioni endogee (cioè di suolo ciclo di circa 24 ore) e i ritmi circannuali una lieve alterazione dell’habitat per 1904 (vedi scheda). Successivamente le profondo) a cavallo tra Italia e Slovenia, tra (responsabili dei cambiamenti fisiologici sconvolgere l’ecosistema e far scompari- ricerche si sono arrestate per un lungo le quali figurano la Grotta di Montefosca, la stagionali o dei cicli riproduttivi) in questi re queste specie. Ad esempio, interventi periodo periodo, per essere riprese con le Grotta di Taipana e il Monte Matajur. ambienti sono sfalsati. strutturali come la creazione di nuove visite di Paoletti nel 1977, che vi riporta Accanto a questa specie vanno annovera- Storia della biospeleologia Josephus Nicolaus Laurenti descrivesse il curioso “piccolo di drago”, assegnandogli il L’uomo ha sempre avuto la necessità di nome Proteus anguinus e collocandolo tra orientarsi e di conoscere il mondo che lo gli odierni anfibi urodeli. circonda: a testimonianza di ciò, lo studio Volendo attribuire alla biospeleologia del dell’ambiente e della flora e fauna in parti- nostro territorio una data di nascita ufficiale, colare sono vecchie quanto la storia del- la si potrebbe fissare nel 1831, anno in cui l’uomo stesso. Ferdinand Schmidt descrisse Leptodirus La biospeleologia, ovvero lo studio delle hochenwarti, coleottero di grotta raccolto a forme di vita legate alle cavità, nasce inve- Postumia. ce in tempi molto più recenti, probabilmen- Da questo momento iniziò ad aumentare il te perché questi ambienti poco accessibili e numero degli studiosi interessati a questo disagevoli per l’esplorazione sono stati con- mondo, e nella prima metà del Novecento siderati per lungo tempo poveri (o addirittu- comparirono le prime monografie, opere ra privi) di vita. La prima scoperta biospe- importantissime tuttora valide, e diventaro- leologica nota in Italia è documentata da no sempre più numerose le pubblicazioni di una lettera che il vicentino Gian Giacomo carattere scientifico e divulgativo. Trissino scrisse nella seconda metà del Questa spinta produttiva continua fino ai Cinquecento a Fra’ Leandro Alberti, descri- giorni nostri, mentre si sta raffinando il tar- vendo alcuni “gamberetti picciolini” rinvenu- get dei ricercatori: accanto a problematiche ti in una cavità dei Monti Berici. Circa un di tipo sistematico, si affrontano sempre più secolo più tardi, nel 1689, il barone Johan temi di carattere ecologico, evolutivo e bio- Weichard Valvasor narra di un “piccolo di geografico, cosicché i delicati equilibri che drago” osservato in una sorgente della governano questo mondo sospeso nel buio Carniola. Si tratta però di meri aneddoti, di diventano sempre più chiari, delineando curiosità prive di alcuna base scientifica. strumenti di tutela per questi particolari Passò un secolo ancora prima che ambienti. Accumulo di guano di pipistrelli nel secondo salone della Grotta Pre Oreak: al di sopra si sono sviluppate alcune muffe. IL SISTEMA SOTTERRANEO VIGANT - PRE OREAK LA FAUNA SOTTERRANEA ti tra i troglobi un crostaceo isopode * Nesticus idriacus ROEWER, 1931. Grotta Pre Nel 1904 Giuseppe Feruglio istituisce la specie Speleosphaeroma julium (oggi (Androniscus noduliger) e un mollusco Oreak (DRESCO, 1966, GASPARO, 1997) Monolistra coeca julia) sulla base di reperti raccolti nella Grotta Pre Oreak. gasteropode (Zospeum spelaeum), Diplopoda ampiamente diffusi nelle Prealpi orientali. * Typhloiulus maximus (VERHOEFF, 1929). Ecco, sull’argomento, il testo di una lettera indirizzata a Renzo Cosattini da La rimanente fauna terrestre è costituita Grotta Pre-Oreak (STRASSER, 1971, GASPARO Giuseppe Feruglio. prevalentemente da specie troglofile. 1997) * Brachydesmus subterraneus (HELLER, 1857). La fauna acquatica si presenta molto inte- Grotta Pre-Oreak (GASPARO, 1996) Padova 29 aprile 1904 ressante, poiché annovera due specie 84 endemiche delle Prealpi Giulie, la già cita-
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