Fascicolo De Nicola

Fascicolo De Nicola

Ufficio comunicazione istituzionale 1 1 0 2 e l Italiani i r chehannofattol’Italia: p a - 0 1 . EnricoDeNicola n , a i r e r b i L n i i r t n o c n i A cura dell’Ufficio comunicazione istituzionale del Senato della Repubblica. © 2011 Senato della Repubblica Finito di stampare nel mese di aprile 2011 presso il Centro riproduzione documenti. La presente pubblicazione è edita dal Senato della Repubblica. Non è destinata alla vendita ed è utilizzata solo per scopi di comunicazione istituzionale. Incontri in Libreria 2011 3 Italianichehannofattol’Italia Nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia l’Ufficio comunicazione istituzio - nale del Senato organizza presso la Libreria in via della Maddalena 27 un programma di incontri dal titolo “Italiani che hanno fatto l'Italia". L'iniziativa ha l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni importanti personalità del nostro Paese protagoniste dei lavori dell'Aula di Palazzo Madama. Le personalità a cui sono dedicati gli incontri sono state scelte tra quelle che hanno ricoperto il ruolo di senatori a vita o di Presidenti del Senato e fanno riferimento oltre che al mondo della politica, anche a quelli della cultura, dello spettacolo e delle attività produttive. Agli incontri partecipano le scuole secondarie di II grado che visitano il Senato. L’appuntamento del mese di aprile 2011, a 60 anni dall’elezione alla Presidenza del Senato della Repubblica, è dedicato a Enrico De Nicola. Per ricordarne la figura questa pubblicazione contiene il messaggio del Capo provvisorio dello 4 Incontri in Libreria 2011 Stato letto durante i lavori dell’Assemblea costituen - te (15 luglio 1946), il discorso di insediamento a Pre - sidente del Senato del 5 maggio 1951 e un interven - to durante i lavori dell’Assemblea di Palazzo Mada - ma sul disegno di legge Provvedimenti a favore della città di Napoli (3 marzo 1953). Il fascicolo si completa con la prefazione di Gio - vanni Spadolini al volume “Enrico De Nicola, discorsi parlamentari” edito dal Senato della Repub - blica. Sono anche riportate la prima pagina dei quoti - diani Il Giornale d’Italia del 29 giugno 1946 e La Stampa del 2 ottobre 1959. Incontri in Libreria 2011 5 EnricoDeNicola Enrico De Nicola nacque a Napoli il 9 novem - bre 1877. Laureatosi in giurisprudenza, divenne ben pre - sto uno dei maggiori penalisti napoletani. Nel 1907 fu eletto nel consiglio comunale di Napoli. Fu poi deputato dalla XXIII alla XXVI legisla - tura (dal 1909 al 1924) Fu Sottosegretario di Stato per le Colonie nel Ministero Giolitti (27 novembre 1913 - 19 marzo 1914) e poi Sottosegretario di Stato per il Tesoro nel Ministero Orlando (19 gennaio 1919 - 23 giugno 1919. Fu eletto Presidente della Camera dei deputati il 26 giugno 1920 (XXV legislatura) e fu confermato nella stessa carica anche nella legislatura successiva. Ripresentatosi, dopo molte esitazioni, alle elezioni per la XXVII legi - slatura, fu eletto deputato il 6 aprile 1924, ma non prestò giuramen - to. Nella XXVIII legislatura fu nominato senatore (2 marzo 1929). Si ritirò a vita privata fino al 1944. Fece parte della Consulta Nazionale. Il 28 giugno 1946 fu eletto Capo provvisorio dello Stato. Dal 1° gennaio al 12 maggio 1948 fu il primo Presidente della Repubblica italiana. Il 1° giugno 1948 divenne senatore a vita. Fu eletto Presidente del Senato il 28 aprile 1951. Il 24 giugno 1952 l'Assemblea del Senato accolse le sue dimissioni. Il 23 gennaio 1956 venne nominato Presidente della Corte costituzio - nale. Dimessosi dalla carica riassunse il 26 marzo 1957 le funzioni di senatore. Morì nella sua casa di Torre del Greco il 1° ottobre 1959. Incontri in Libreria 2011 7 Messaggiodel periodo storico di decisiva importanza. All'opera immane Capoprovvisoriodello di ricostruzione politica e Stato. sociale dovranno concorrere, con spirito di disciplina e di PRESIDENTE. Do lettura del abnegazione, tutte le energie messaggio che il Capo provvi - vive della Nazione, non esclusi sorio della Repubblica italiana coloro i quali si siano purifica - rivolge alla Nazione: ti da fatali errori e da antiche (Si leva in piedi - Si alzano colpe. pure i Ministri, i Deputati e il Dobbiamo avere la coscienza pubblico nelle tribune. Grida dell'unica forza di cui disponia - ripetute di: Viva la Repubblica! mo: della nostra infrangibile - Vivissimi, prolungati, reitera - unione. Con essa potremo ti applausi ). superare le gigantesche diffi - “Giuro davanti al popolo italia - coltà che s'ergono dinanzi a no, per mezzo della Assemblea noi; senza di essa precipiteremo Costituente, che ne è la diretta nell'abisso per non risollevarci e legittima rappresentanza, di mai più. I partiti - che sono la compiere la mia breve, ma necessaria condizione di vita intensa missione di Capo prov - dei governi parlamentari - visorio dello Stato inspirando - dovranno procedere, nelle lotte mi ad un solo ideale: di servire per il fine comune del pubblico con fedeltà e con lealtà il mio bene, secondo il monito di un Paese. grande stratega: Marciare divi - Per l'Italia si inizia un nuovo si per combattere uniti. 8 Incontri in Libreria 2011 La grandezza morale di un lo - dei preziosi servigi resi popolo si misura dal coraggio continuamente e con fermezza con cui esso subisce le avversi - alla causa comune, nelle forze tà della sorte, sopporta le sven - armate - in aria, sui mari, in ture, affronta i pericoli, trasfor - terra e dietro le linee nemiche. ma gli ostacoli in alimento di La vera pace - disse un saggio - propositi e di azione, va incon - è quella delle anime. Non si tro al suo incerto avvenire. La costruisce un nuovo ordina - nostra volontà gareggerà con la mento internazionale, saldo e nostra fede. E l'Italia - rigene - sicuro, sulle ingiustizie che non rata dai dolori e fortificata dai si dimenticano e sui rancori che sacrifici - riprenderà il suo ne sono l'inevitabile retaggio. cammino di ordinato progresso La Costituzione della Repubbli - nel mondo, perché il suo genio ca italiana che mi auguro sia è immortale. Ogni umiliazione approvata dall'Assemblea, col inflitta al suo onore, alla sua più largo suffragio, entro il ter - indipendenza, alla sua unità mine ordinario preveduto dalla provocherebbe non il crollo di legge - sarà certamente degna una Nazione, ma il tramonto di delle nostre gloriose tradizioni una civiltà: se ne ricordino giuridiche, assicurerà alle gene - Coloro che sono oggi gli arbitri razioni future un regime di dei suoi destini. sana e forte democrazia, nel Se è vero che il popolo italiano quale i diritti dei cittadini e i partecipò a una guerra, che - poteri dello Stato sieno egual - come gli Alleati più volte rico - mente garantiti, trarrà dal pas - nobbero, nel periodo più acuto sato salutari insegnamenti, e più amaro delle ostilità - gli consacrerà per i rapporti eco - fu imposta contro i suoi senti - nomico-sociali i principi fon - menti, le sue aspirazioni e i damentali, che la legislazione suoi interessi, non è men vero ordinaria - attribuendo al lavo - che esso diede un contributo ro il posto che gli spetta nella efficace alla vittoria definitiva, produzione e nella distribuzio - sia con generose iniziative, sia ne della ricchezza nazionale - con tutti i mezzi che gli furono dovrà in seguito svolgere e richiesti, meritando il solenne disciplinare. riconoscimento - da chi aveva Accingiamoci; adunque, alla il diritto e l'autorità di tributar - nostra opera senza temerarie Incontri in Libreria 2011 9 esaltazioni e senza sterili scora - Roma, 15 luglio 1946. menti, col grido che erompe dai ENRICO DE NICOLA. nostri cuori pervasi dalla tri - stezza dell'ora ma ardenti sem - (L'Assemblea saluta la fine del pre di speranza e di amore per messaggio con vivissimi, pro - la Patria: Che Iddio acceleri e lungati, ripetuti applausi ). protegga la resurrezione d'lta - lia!". I pagina del quotidiano Il nuovo Giornale d’Italia del 29 giugno 1946. 10 Incontri in Libreria 2011 Insediamento disertare. Io non so assumere di fronte a delPresidente. Voi un impegno più solenne e più sacro di questo: che duran - PRESIDENTE. (Si leva in piedi. te l'esercizio delle mie ardue Segni di vivissima attenzione) . funzioni mi inspirerò in ogni Onorevoli Colleghi, l'onore che istante agli insegnamenti che mi avete conferito è abbrunato erano dettati da Chi, con altez - per la fine del primo Presidente za e con purezza di intenti, del Senato della Repubblica, obbediva a una severa discipli - che io non ho la pretesa di na intellettuale e morale. sostituire ma al quale ho l'or - Oggi è troppo tardi perché una goglio di succedere. Mi sarei commemorazione possa avere sottratto ad un compito supe - quel carattere di inattesa, riore alle mie modeste energie immediata, improvvisata rievo - se il grande Scomparso, con la cazione delle doti eccezionali sua vita operosa, non mi aves - della mente ricca di pensieri e se ammonito, anche di là dalla dell'animo organicamente lega - tomba, che in talune congiun - to alla bontà di Colui che ci ha ture rinunziare — per assapora - lasciato in un dolore che non re le gioie del beatus ille qui trova conforto e in uno smarri - procul negotiis — significa Incontri in Libreria 2011 11 mento spirituale che non è age - rancori—, la cordialità semplice vole vincere —, ed è troppo pre - e schietta, per cui era difficile sto perché una commemorazio - conoscerlo e non amarlo —, ne possa avere la interezza di l'eloquenza, come la sua paro - una degna biografia e la sereni - la, perché leggerlo era quasi tà di un complesso giudizio. Ma ascoltarlo: limpida, precisa, nel riprendere le sedute dopo il senza opulenze verbali, senza nostro lutto — mentre ripassa arabeschi rettorici, senza quelle nei nostri cuori un'onda di tri - superfluità che un sommo lette - stezza — possiamo ricordare gli rato della mia città definiva gli omaggi che, associando all'am - ornamenti e i ricami dello stile mirazione la riconoscenza, —, un vigore logico, una critica sono stati tributati alla memo - penetrante, una inimitabile ria dell'insigne uomo politico finezza di analisi, che rivelava - che seppe meritare le lodi e no il pregio precipuo dell'ora - fuggirle.

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