Miracolo Economico”

Miracolo Economico”

Marco Doria L’imprenditoria industriale in Italia dall’Unità al “miracolo economico” Capitani d’industria, padroni, innovatori 2 I meccanismi del mutamento economico nella società capitalistica si imperniano sull’attività imprenditoriale. Sia che si sottolineino le opportunità o le condizioni, le reazioni degli individui o quelle dei gruppi, è evidente che nella società capitalistica le opportunità o le condizioni oggettive agiscono tramite l’attività imprenditoriale, la cui analisi costituisce come minimo un importante indirizzo per lo studio dei mutamenti economici nell’epoca capitalistica, il che è compatibile con l’esistenza di opinioni profondamente diverse circa la sua importanza come “causa ultima”. Visto in questa luce, l’imprenditore e la sua funzione non sono difficili da concettualizzare; la caratteristica che lo definisce è data semplicemente dal fare cose nuove o dal fare cose già fatte in modo nuovo (innovazione). (J.A. Schumpeter, La reazione creativa nella storia economica, in A. Pagani, a cura di, Il nuovo imprenditore, p.69) Gli imprenditori risentono vivamente la pressione della libera concorrenza. Per sottrarvisi richiedono al governo ogni specie di protezione: protezione contro la concorrenza dei paesi stranieri; protezione contro gli operai (scioperi, associazioni operaie, ecc.); protezione mediante l’alterazione delle monete; protezione contro i possessori di risparmio, il governo provvedendo a conceder prestiti ad un saggio minore di quello che si determina liberamente sul mercato; protezione per i trasporti per terra e per via acqua; sovvenzioni marittime; premi, ecc., ecc. Ogni governo, che accorda tali protezioni, impedisce agli «imprenditori» di assolvere la loro funzione sociale. [… ] Gli imprenditori, che assolvono la loro funzione sociale, sono degli esseri molto utili. Gli imprenditori, che non l’assolvono, sono, quanto meno, dei parassiti e possono divenire estremamente nocivi. (V. Pareto, Corso di economia politica, §725) 3 Indice Premessa Parte prima Caratteri e fasi di un processo di industrializzazione 1. La grande trasformazione 2. Prima dell’unificazione: arretratezza e segnali di cambiamento 3. L’età della Destra storica. Un avvio difficile 4. Tra “grande depressione” e intervento dello Stato 5. L’accelerazione dello sviluppo. Le cause e gli effetti 6. La prima guerra mondiale e il tormentato dopoguerra 7. Tra modernizzazione e vecchi squilibri 8. In un’economia aperta Parte seconda Gli imprenditori 1. Una definizione del problema, un’approssimazione statistica, un percorso di lettura 2. La seta: mercanti imprenditori, negozianti banchieri, industriali 3. La diffusione di conoscenze tecnologiche e competenze gestionali: gli stranieri 4. Lanieri e cotonieri e l’affermarsi del sistema di fabbrica 5. Imprenditori tra politica e affari. Il “complesso statal-industriale” 6. Il decollo e gli innovatori 7. Gli elettrici, i rappresentanti del grande capitale 8. Lo Stato imprenditore e i manager pubblici 9. Imprenditori e società dei consumi 10. Parziali conclusioni e questioni aperte Bibliografia 4 Indice delle Tabelle Tabella 1 - Composizione percentuale del PIL per settori 1861-1963 Tabella 2 - Composizione percentuale della forza lavoro per settori 1881-1981 Tabella 3 - PIL e PIL pro capite in Italia 1861-1963 Tabella 4 - Andamento del PIL e del PIL pro capite in Italia in diverse fasi storiche Tabella 5 - Produzione industriale. Tassi di crescita annui medi 1861-1913 Tabella 6 - Indice della produzione industriale 1923-1939 Tabella 7 - Prodotto lordo dell’industria. Saggio annuo di variazione % 1921-1967 Tabella 8 - Forza lavoro in alcuni comparti dell’industria manifatturiera (% su totale addetti industria manifatturiera) 1911-1961 Tabella 9 - Prodotto nazionale lordo pro capite in Europa (1860) Tabella 10 - Movimento migratorio con l’estero. Espatri (medie annue) 1861-1900 Tabella 11 - Agricoltura italiana: produzione lorda vendibile 1884-1913 Tabella 12 - Uscite dello Stato (milioni di lire correnti) 1896-1913 Tabella 13 - Occupati nei principali settori industriali al 1911 Tabella 14 - Produzione industria siderurgica 1891-1910 Tabella 15 - Società per azioni in Italia nel settore industriale, 1882-1903 Tabella 16 - Società per azioni in totale e società per azioni industriali 1895-1913 Tabella 17 - Reddito per abitante e valore aggiunto industriale per addetto nelle regioni italiane, 1914 Tabella 18 - Stabilimenti ausiliari nella prima guerra mondiale 1915-1918 Tabella 19 - Produzione dell’industria siderurgica 1914-1922 Tabella 20 - Produzione dell’industria manifatturiera 1922-1938 Tabella 21 - Indice dei prezzi all’ingrosso e al consumo 1945-1950 Tabella 22 - Occupati in agricoltura 1951-1963 Tabella 23 - Censimento industriale 1937-1940. Esercizi industriali per classi di ampiezza Tabella 24 - Imprenditori nell’industria manifatturiera italiana 1951-1981 Tabella 25 - Imprese manifatturiere e addetti in Italia 1951-1981 Tabella 26 - Imprese manifatturiere suddivise secondo la forma giuridica 1951-1981 Tabella 27 - Imprese manifatturiere suddivise per numero di addetti 1951-1981 5 Premessa Questo volume nasce dall’intento di definire un profilo storico economico degli imprenditori dell’industria in Italia, dagli inizi dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento. Si tratta di un lungo periodo nel corso del quale intensi sono stati i cambiamenti dell’economia e della società italiane: partendo dalla realizzazione delle primissime esperienze industriali nella penisola, sulla scia di quanto era avvenuto in Gran Bretagna e in poche altre parti dell’Europa continentale, si giunge al “miracolo economico”, che segna la definitiva trasformazione dell’Italia in moderno paese industriale. Di questo percorso gli imprenditori possono a buon diritto essere considerati protagonisti. Essi hanno agito in contesti in continua evoluzione, sono stati costantemente costretti a confrontarsi con condizioni esterne mutevoli nel tempo. E sono proprio tali condizioni che qualificano l’azione imprenditoriale, consentendoci di apprezzarne le qualità e i limiti. Per questo nella prima parte del libro si presenta un quadro di sintesi dello sviluppo economico italiano nel periodo oggetto dell’analisi, quadro propedeutico alla lettura della seconda parte e utile in particolare a chi non abbia conoscenze specialistiche sull’argomento. Basandosi fondamentalmente su testi di carattere generale o su monografie ormai classiche, si è cercato di proporre rapide descrizioni delle fasi in cui si è soliti articolare la storia contemporanea del paese, sottolineandone le tendenze di fondo e le caratteristiche salienti. Sono stati assunti come momenti periodizzanti anni in cui cambiamenti politici e istituzionali e variazioni del ciclo economico a livello internazionale hanno determinato rilevanti novità nell’ambiente in cui gli imprenditori operavano. E’ stato così naturale indicare come punti di svolta l’unificazione politica dell’Italia, il successo della Sinistra storica con l’adozione di una linea interventista in campo economico, l’apertura e le riforme giolittiane, la Grande Guerra e le lacerazioni della società italiana, l’affermarsi della dittatura fascista, la costruzione della democrazia repubblicana. Tali rilevanti trasformazioni politiche e istituzionali coincidono con scenari economici di volta in volta diversi: fasi di sviluppo accelerato si alternano a periodi di rallentamento della crescita, o di recessione; ora prevalgono le spinte all’apertura agli scambi commerciali con l’estero, ora si ripiega sul mercato interno, irrigidendo le barriere doganali; a momenti di intense e profonde innovazioni tecnologiche seguono anni di faticosa diffusione delle stesse e di lenta modernizzazione dell’apparato produttivo. Richiamando il complesso intrecciarsi dei fattori politici nazionali e delle dinamiche economiche internazionali, ci si è soffermati sull’andamento di alcune importanti variabili macroeconomiche (reddito, prezzi, finanza pubblica) e sulle trasformazioni del settore industriale. Alcuni temi, veri nodi del lavoro storiografico, sono stati affrontati con più insistenza: così si è fatto riferimento al problema dell’accumulazione del capitale nell’Italia pre e postunitaria, al ruolo svolto dallo Stato nel sostenere lo sviluppo economico, alle relazioni intercorse tra sistema creditizio e industria, al faticoso allargamento del mercato interno, al dibattito o alla polemica tra le diverse culture economiche, al rapporto tra politica ed economia. Tutti elementi, questi, che riconducono alle riflessioni sui fattori dello sviluppo. E in tali riflessioni sicuramente uno spazio importante deve essere riservato agli imprenditori: essi concorrono a determinare l’evoluzione del sistema e ne sono condizionati. Talvolta i nessi esistenti tra le esperienze dei singoli industriali o di gruppi imprenditoriali e le più generali vicende economiche e politiche risultano evidenti; talvolta essi sono appena accennati, o impliciti o semplicemente ipotizzabili. Ragionare su tali nessi è uno degli obiettivi del libro. Agli imprenditori è dedicata la seconda parte del volume. Spetta naturalmente a pieno titolo la qualifica di imprenditore a banchieri, finanzieri, commercianti, il cui contributo alla crescita e alla trasformazione del paese è stato decisivo. Si è scelto però, per meglio focalizzare l’attenzione, di delimitare il campo dell’indagine agli imprenditori dell’industria. Il loro è un universo variegato e mai statico: con la diffusione delle fabbriche e il proporsi sulla scena di moderni capitani d’industria continuano

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