Almanacco Della Presenza Veneziana Nel Mondo Almanac of the Venetian Presence in the World

Almanacco Della Presenza Veneziana Nel Mondo Almanac of the Venetian Presence in the World

almanacco della presenza veneziana nel mondo almanac of the venetian presence in the world fondazione venezia 2000 Marsilio a cura di/edited by Fabio Isman hanno collaborato/texts by Tiziana Bottecchia Sandro Cappelletto Giuseppe De Rita Fabio Isman Rosella Lauber Leandro Ventura si ringraziano/thanks to Linda Borean David Alan Brown Carla Coco Maurizio Fallace Sylvia Ferino-Pagden Augusto Gentili Ketty Gottardo Umberto Isman Stefania Mason Francesca Pitacco Chiara Rabitti Giandomenico Romanelli Giorgio Tagliaferro Babet Trevisan in collaborazione con Fondazione di Venezia in collaboration with traduzione inglese Lemuel Caution English translation progetto grafico/layout Studio Tapiro, Venezia © 2007 Marsilio Editori® s.p.a. in Venezia isbn 88-317-9413 www.marsilioeditori.it In copertina: Ignoto, Ritratto di Mehmed (Maometto) II (particolare), miniatura d’inizio xv secolo, Istanbul, Biblioteca del Museo Topkapi. Front cover: Unkown, Portrait of Mehmed II (detail), miniature, early 15th century, Istanbul, Topkapi Museum Library. sommario/contents 7 Verso una nuova forma 9 Towards a new form Giuseppe De Rita 11 Quando a Costantinopoli Venezia era di casa (arte, in cambio di caffè) 31 When Constantinople was part of the Venetian family (art for coffee) Fabio Isman 53 Smembrati ed emigrati così dieci immensi Tiepolo già dei Querini Stampalia 65 Ten large Querini Stampalia Tiepolos dismembered and removed from Venice Tiziana Bottecchia 77 Itinerario di una diaspora: giro del mondo in cerca dei Tiziano non più a Venezia 93 Itinerary of a diaspora. Around the world in search of Titians no longer in Venice Rosella Lauber 111 Emerge da secoli d’oblio il genio di Rigatti, rinasce, ma non in laguna 119 After centuries of oblivion, Rigatti attributed a renaissance, but not in Venice Sandro Cappelletto 127 Come passa per la laguna (e poi finisce a Londra) la raccolta dei Gonzaga 137 How the Gonzaga collection came to Venice (and ended up in London) Leandro Ventura 147 Hanno scritto / Contributors 148 Abbiamo pubblicato / Back issues versoun modello unache vuole nuova ricrearsi forma Giuseppe De Rita l’editoriale Y Dietro ogni pubblicazione, anche la più patinata ed elegan- te, si nasconde una cucina di fatica redazionale. Anche nella cu- cina di «VeneziAltrove» ogni anno si concentrano valutazioni e decisioni volte a garantire al prodotto novità e freschezza d’ap- proccio, come è obbligo per un almanacco che sull’accumulazio- ne degli esperti vuole contare ogni anno, ma che non può iden- tificarsi con essa. 1. Giovanni Mansueti, Y Quest’anno, la nostra fatica si è applicata a una domanda che San Marco battezza Aniano dovrebbe essere coinvolgente anche per i nostri lettori: «Vene- (part.), Milano, ziAltrove» deve continuare a vagabondare su temi e testi di sofi- Pinacoteca di Brera. È uno dei tanti dipinti sticata piluccatura e di alta curiosità, o deve invece tentare di “orientalizzanti” eseguiti a darsi una struttura consolidata, ad esempio monografica? Forse, Venezia: già nella Scuola ai nostri lettori la logica fin qui seguita può andare bene, visto grande di San Marco, è spedito a Brera con altre che piluccare è sempre esercizio piacevole; noi, che quella logica 87 opere da Pietro avevamo inventato, abbiamo avvertito l’esigenza di offrire un Edwards nel 1808. “prodotto” più compatto, pur restando “almanacco” e non vo- Giovanni Mansueti, St Mark Baptising Anianus lume di saggistica. (detail), Milan, Y Abbiamo così immaginato un numero monografico sul rap- Pinacoteca di Brera. porto fra Venezia e Islam (in fondo il testo di Isman è già un One of the many concentrato di istanze monografiche); così come abbiamo stu- “orientalising” paintings undertaken in Venice, diato un approccio monografico a specifici luoghi e culture del- it was originally at the la diaspora veneziana (la Gran Bretagna, l’Austria, la Russia); co- Scuola Grande di San sì come abbiamo esplorato gli specifici rapporti dei grandi con- Marco, then sent to Brera by Pietro Edwards, along tenuti della produzione veneziana (la dimensione religiosa catto- with another 87 works, in lica e specialmente mariana, o le memorie di storia romana) con 1808. altre culture che sono storicamente a essi estranee. Y Alla fine abbiamo deciso, per quest’anno, di continuare sul- la strada intrapresa quando cominciammo. Non per pigrizia, ma per riflettere con più calma sulla eventuale revisione di un im- pianto di scrittura che fin qui ha avuto successo. Comunque va- da, noi in cucina intendiamo continuare a destare la curiosità dei lettori e continuare a divertirci, piluccando o monografando. 7 recreating a model 8 towardsrecreating a model a new form Giuseppe De Rita editorial Y Behind every publication, even the glossiest and most ele- gant, there lies hidden a surfeit of editorial effort. And so it is with «VeneziAltrove», where each year there is an intensity of evaluations and decisions aiming to guarantee novelty and a fresh approach, as is only fitting for an almanac, which needs must de- pend each year on the amassed knowledge of experts but which cannot identify exclusively with this knowledge. 2. Tiziano Vecellio, Ritratto Y This year, our efforts have been applied to a question that di Clarice Strozzi, Berlino, Staatliche Museen. cannot but interest and fascinate our readers: should Il dipinto eterna la figlia «VeneziAltrove» continue to nibble at sophisticated titbits and di Roberto Strozzi e di refined curiosities, or should it instead be given a more consol- Maddalena de’ Medici, durante l’esilio veneziano idated structure, such as that of a series of monographic studies? della famiglia (1536- Perhaps our readers are happy with the logic we have hitherto 1543): passa prima a followed, considering how pleasurable it can be to nibble at tit- Roma, poi a Palazzo bits; yet we, who have invented this logic, now feel the need to of- Strozzi a Firenze, dove nel 1878 è acquistato dal fer a more compact form, albeit well and truly still within the museo berlinese. bounds of the almanac and not as a collection of essays. Titian, Portrait of Clarice We have therefore come up with a monographic issue on the Strozzi, Berlin, Staatliche Y Museen. This is a portrait relationship between Venice and Islam (after all, Isman’s article of the daughter of is already a concentration of monographic detail); just as we have Roberto Strozzi and studied a monographic approach to specific loci and cultures of Maddalena de’ Medici, undertaken during the the Venetian diaspora (Great Britain, Austria, and even Russia); family’s Venetian exile and just as we have explored the specific contribution of the great (1536-1543). Originally examples of Venetian production (the religious Catholic, and es- in Rome, then Palazzo Strozzi (Florence), where pecially Marian, dimension, Greek myths, Roman history, etc.) it was bought by the Berlin ‘towards other cultures’ which are historically extraneous. museum in 1878. Y In the end, we have opted, for this year, to continue along the lines we set out at the very beginning. Not out of laziness, but in or- der to reflect more calmly and, should it be deemed appropriate, to set out a more reasoned revision of the structure and writings that have so far been so successful. Whatever happens, we intend to con- tinue enjoying ourselves, nibbling at titbits or monographing; and we intend to continue arousing the curiosity of our readers. 9 quandole curiosità di 10 asecoli costantinopoli di rapporti, spesso fecondi ma anche difficili venezia era di casa (arte, in cambio di caffè) Fabio Isman il racconto Y Volti, oggetti, luoghi, e tante singolarità d’un rapporto, spes- so assai fecondo ma sovente anche contrastato, protrattosi per quasi dieci secoli: la Serenissima scopre nel Turco uno dei propri “altrove”, e appunto altrove – specialmente a Costantinopoli, ma anche in tante isole del Mediterraneo orientale, e sulle sue coste – esporta una congrua parte di se stessa, e non soltanto le mer- ci. Anche le guerre; le speranze; i costumi e le costumanze; l’or- 1. La chiesa di Sant’Irene, ganizzazione nazionale, e internazionale. Dei tanti ambasciatori la Porta del Serraglio e il che Venezia accredita presso le varie corti, uno solo è il bailo, no- Palazzo dei Sultani, come nel 1608 li vede e li me che per la prima volta compare nel 1265: appunto quello a descrive Ottavio Bon, in Costantinopoli, nel contempo rappresentante diplomatico (fino una miniatura del xvii al xvii secolo del re francese Luigi xiii, l’unico stabile di una secolo, Istanbul, Biblioteca del Museo potenza occidentale) e capo dei mercanti veneziani attivi in zo- Topkapi. na. È il primo ambasciatore permanente di Venezia, un paio di The church of St Irene, secoli in anticipo sulle corti europee; e spesso, anche coautore the Seraglio Door and the Sultans’ Palace, as seen by della politica della Dominante nello scacchiere. Quasi mai la sua at- Ottavio Bon in 1608, in a tività è facile: se ne conoscono d’imprigionati e perfino ammaz- 17th century miniature, zati: lo vedremo. E peggio ancora può finire, nelle ricorrenti Istanbul, Topkapi guerre, a chi comandi le armate. Marcantonio Bragadin è Museum Library. scuoiato vivo (a Famagosta, che difende, nel 1571), un po’ come Marsia in un tardo capolavoro di Tiziano (l’ennesimo “altrove”: Il supplizio di Marsia è ormai a Kromeriz, fig. 2). Nel 1537, Seba- stiano Sagredo governa una fortezza veneziana assediata dai tur- chi in Dalmazia: si arrende senza resistere, e al ritorno è giusti- ziato; a lungo, l’onta rimarrà difficile da superare, per una tra le famiglie più in vista di Venezia. E Zuan Battista Donà, nipote del doge Niccolò, bailo dal 1662 al 1664, è richiamato e subito incar- cerato, perché ha concluso «un trattato svantaggioso con i Tur- chi»: prima di riprendere il cursus honorum, dovrà attendere d’es- serne assolto. Y Spesso, per compiti ben definiti, al bailo s’affiancano altri mi- nistri e diplomatici; e se il bailo, abitualmente in carica per un biennio, è sempre di una famiglia nobile, di solito costoro, ap- 11 partengono invece al rango, inferiore, dei “cittadini originari”.

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