a città di Grottole, in pro- vincia di Matera, dista dal Lcapoluogo 39 km. Si estende sull’altopiano delle murge materane, a ridosso della LA TORRE NORMANNA Diga di San Giuliano, lungo un rialzo collinare che funge da spartiacque tra i corsi medi dei DI GROTTOLE fiumi Bradano e Basento. L’insediamento si presenta, quindi, come elemento-cerniera essenziale per comprendere l’e- voluzione storico-insediativa dell’area immediatamente retro- stante la Murgia Barese, ovvero della fascia caratterizzata dal fenomeno della civiltà rupestre, di cui Matera è l’emblema internazionale. A significare l’essenzialità di questi cenni storico-architetto- nici sta anche la questione che Grottole rientra, assieme a numerose località della Basi- licata, tra quei siti che non conservano una “preponderan- te” memoria storica dal punto di vista bibliografico, anche se presenta diverse peculiarità che meritano di essere oppor- di tunamente indagate. Grottole si eleva a 481 metri Pierfrancesco Rescio s.l.m. e conta poco più di 3000 abitanti. Della storia di Grottole, mai scientificamente ricostruita, conosciamo solo alcuni riferimenti. Il toponimo, per esempio, deriverebbe da Cryptulae, ovvero dalle nume- rose grotte che fecero sviluppa- re, per molto tempo, un arti- gianato locale legato alla realiz- BASILICATA REGIONE Notizie zazione di terrecotte; oggi, invece, si sta sviluppando anche un tipo di produzione dovuto allo sfruttamento dei giacimenti di metano della zona e all’inizio della realizza- zione delle opere più vistose del Nucleo di Industrializzazione della Valle del Basento. L’antica Grottole rientra tra quegli insediamenti fortificati 109 palaziale di rilievo, il cosiddet- to Palazzo Baronale. Ad essa si accede dopo aver superato l’intero centro storico vero e proprio ed un “ponte” o passaggio stretto che indica, forse, che l’abitato era in parte diviso dalla fortificazione per mezzo di un fossato. L’impian- to centrale è visibile dall’ester- no, dove il torrione conserva la planimetria quadrangolare, con uno spessore che raggiunge quasi gli 1,90-2,00 metri. Nel castello vi è un passaggio obbligato ottenuto da un in- gresso con architrave che pro- babilmente distrusse l’origina- ria scala che guadagnava il vero ingresso posto al primo piano, in corrispondenza di quello odierno. Ci si immette in un corridoio breve e suggestivo di circa 6 metri sino a quando questo non si apre in un cortile semi- coperto di circa 4x4 metri che dovrebbe corrispondere al cor- tile centrale di una fase svevo- angioina in cui il castello prese una fisionomia quadrangolare con appendici rinforzate, ma le cui tracce e fasi non sono del tutto rintracciabili. Il notevole Grottole, la torre normanna del castello degrado dell’impianto, corroso (foto Pierfrancesco Rescio) e ricco di numerosi strati di dai Longobardi del Gastaldato ai Monteforte, ai Del Balzo intonaco, non permette di di Salerno e, intorno all’XI Orsini e agli Zurlo. Nel XVI individuare nelle murature l’e- secolo, appartenuti alla Si- sec. passò definitivamente agli stensione delle appendici che, gnoria di Romano da Matera. Orsini sino ai Caracciolo e agli almeno in planimetria, corri- Conquistata da Guglielmo Spinelli; sappiamo che dal spondono nelle due ali anti- Braccio di Ferro intorno al 1738 sino a tutto il XIX sec. il stanti il nucleo seriore, quello 1061, alla fine dello stesso feudo fu tenuto dai Sanse- databile al XV-XVI secolo. secolo risulta in possesso dei verino di Bisignano. A quest’ultimo periodo, infatti, Loffredo di Matera. In tutto il periodo intercorso corrisponde un raddoppiamen- Documenti più certi risalgono fu probabilmente rimaneggiata to della volumetria del castello ad età normanna, quando nel la prima dimora storica di che invase il fondo roccioso in 1133 divenne feudo di Adamo Grottole, mai schedata e di cui cui furono realizzati dei labora- Avenello e, tra il 1150 e il 1168, non si conosce ancora la gran- tori. Non è da escludere, quin- di Carbone di Belmonte. de portata architettonica. di, che il castello si pose antica- Ad essi successero i Marche- Si tratta del cosiddetto torrione mente come un nucleo a sé sano, sino a giungere nelle quadrangolare, che si collega rispetto all’abitato di Grottole. mani di Ruggero di Lauria ed ad una imponente struttura Solo quando iniziò a decadere 110 l’impianto castellare, in quanto aquae, cioè a dei serbatoi. Interessante è proprio la strut- centro del potere, il borgo si Grottole, trovandosi nei pressi tura urbanistica del territorio sviluppò relegando la fortezza dell’antica via Appia verso che, a differenza di tantissime ad un semplice palazzo. Taranto, non fu certamente realtà lucane, si conserva pres- La torre centrale, che rientra lontana dai traffici antichi, per sochè intatta e merita ulteriori nella tipologia delle costruzioni cui sarebbe necessaria un’atten- attenzioni per valutare un con- dell’XI sec., come Brindisi di ta indagine topografica a ri- creto recupero. Le inedite noti- Montagna, Craco, Monte- guardo. zie storiche, attestano una serico e Satriano, è un ennesi- L’insediamento attuale vero e popolazione che nel 1277 con- mo monumento di età nor- proprio, dunque, si disloca su tava circa 82 fuochi, ovvero manna di particolare valore, di due rialzi collinari distinti: quel- quasi 350 abitanti. Nel sec. cui la Basilicata è ricca in lo più meridionale, congiunto XVI giunse a 1.300 anime ed modo singolare rispetto al altre con la strada di Matera, dove si oggi a 3000. Anche i quartieri regioni vicine. erge il grande torrione dell’XI- presentano un habitat interes- In effetti, sappiamo che in XII sec. con parte delle fortifi- sante di sviluppo. Per ipotesi, contrada Pescara furono effet- cazioni di età angioina visibili sembra che il nucleo più anti- tuati dei ritrovamenti archeolo- lungo il corso principale e la co, ad esclusione del torrione gici riferibili ad epoca indige- seicentesca chiesa di San Rocco; normanno e del circuito mura- na, intorno all’VIII-VII sec. l’altro, maggiormente esteso, rio presso San Rocco, sia il ver- a.C., come anche in contrada coincide con la presenza di un sante settentrionale dell’abita- Bastone la Carta ed Opilo sem- edificio diruto, ovvero la chiesa to, che si trova contrapposto bra insista un insediamento incompiuta, e la chiesa di San all’area “marchesale” e che romano: nell’ultimo furono Domenico, cioè la Chiesa integra la Chiesa Madre. rintracciate anche delle struttu- Madre, e con l’abitato vero e Le abitazioni presentano una re pertinenti ad un castellum proprio. tipologia “contadina”, cioè un Grottole, l’insediamento rupestre con i laboratori del castello (foto Mario Caprara) 111 sottano in parte ricavato in dizione musulmana, raffronta- Università e del Re Filippo III. grotta, su cui si eleva una scala bile con quelle non lontane di Il suo impianto planimetrico si e vani sovrapposti, in genere Tricarico e Pietrapertosa. Il articola intorno ad un chiostro due, massimo tre livelli, a pian- quartiere moderno, invece, a pianta quadrangolare circon- ta quadrangolare, con copertu- composto da edifici disposti a data da quattordici pilastri re a semplici soppalchi o a schiera, che hanno invaso parte arcuati a tutto sesto, con un’a- falde e coppi. del paesaggio, un tempo era rea pavimentata entro la quale Il quartiere antico che si svi- dominato soltanto dal conven- è collocato un pozzo. La chiesa luppò a partire dall’XI sec. to abbandonato dei Cappuc- è dedicata alla SS.ma Trinità ed comprende circa 30 grandi cini. è disposta lungo un lato dell’e- complessi palaziali, creando Sulla parte più settentrionale dificio; costituisce, con il refet- una densità di 25 abitanti per del complesso abitato si erge, torio, la parte collettiva della kmq; formano delle piccole isolato, il Convento dei struttura. corti con unico ingresso che Cappuccini, edificato nel 1601 L’intero edificio presenta la ricordano una struttura di tra- per iniziativa della Civica caratteristica di un complesso articolato di strutture in costruito e grotte tipico della coesistenza rupestre-sub-divo, che probabilmente si sviluppò proprio con la presenza nor- manna, anche se non si esclude che il centro di Grottole risalga anche ad età longobarda, come riportano certe leggende su un signore di nome Arduino. Un esempio simile di fortificazione e civiltà rupestre è rintracciabile anche sulle Murge Tarantine, nel casale abbandonato di Petruscio in agro di Mottola, per cui sarebbe interessante conoscere la funzione insediati- va del manufatto nell’interezza dell’habitat per poterne ricosti- tuire i caratteri insediativi spe- cifici. Per ironia della sorte, sembra che il castello di Grottole, un tempo centro aggregativo nel Medioevo, si trova isolato, mentre l’area un tempo extra muros del Convento dei Cap- puccini risulta l’area di espan- sione urbana della città moder- na. Grottole, la Chiesa incompiuta del XVIII secolo (foto Gina Lorusso) 112.
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