Verso Il Cinema Ritrovato Bologna 23 giugno - 1 luglio 2018 XXXII edizione MAIN SPONSOR Verso Il Cinema Ritrovato Per la trentaduesima edizione del Cinema Ritrovato, Bologna sarà ancora più bella e il programma più divertente, appassionante, impossibile, sublime avrebbe detto Peter von Bagh con un solo aggettivo. Come nella migliore tradizione della casa, si offrirà ai nostri occhi il già noto, ma come non si era mai visto, e lo sconosciuto, con il suo sapore di scoperta e sorpresa. Quest’anno, più che mai, sarà eviden- te come Il Cinema Ritrovato sia un festival di ricercatori, e come le loro ricerche, sorrette da sguardi e competenze sempre più sicuri e allenati, portino alla luce tesori inattesi e mettano in moto il circolo (internazionale) virtuoso dell’identificazione e dei restauri. Solo qualche titolo tra i più sorprendenti, solo un’avvertenza: non potete perderli. L’unica copia colorata per imbibizione di Charlot soldato di Chaplin, Il caso Rosentopf di Lubitsch, e frammenti che aprono nuove prospettive: Âmes de fous con Germaine Dulac, Tosca con Francesca Bertini, due corti Disney ritrovati in Norvegia, Empty Socks e Tall Timber… Ancora una volta il programma sarà costruito come una macchina del tempo e dello spazio, nel senso più profondo e sconfinato: dal 1898 a oggi, dalla Cina all’Africa, dall’America Latina all’Europa e agli USA. Si comincia sabato 23 alle 14.30 (ma lo schermo di Piazza Maggiore si accenderà già nelle serate precedenti), si continua fino a sabato 30, e domenica 1° luglio il festival si concluderà con un’intera giornata di proiezioni in una sola sala, l’Arlecchino, per un arrivederci più dolce e disteso, per salutare gli amici, recuperare film perduti durante la settimana e per godere, la sera, di un’ultima proiezione in Piazza. Una selezione di cinquecento film, gli apporti di studiosi internazionali, una squadra affiatata e fanta- stica di musicisti e compositori per il cinema muto, e un pubblico che ritorna e che tuttavia ogni anno si rinnova, il pubblico più colto e cinefilo del mondo. Il Cinema Ritrovato è ancora e più che mai il grande museo del cinema aperto nove giorni l’anno. I cineconcerti in Piazza Maggiore e in Piazzetta Pasolini Domenica 24 giugno arriva sullo schermo gigante di Piazza Maggiore l’im- perdibile Rosita, ovvero il magico e tempestoso incontro tra Mary Pickford, fulgida giovane diva che già intravede il tramonto, ed Ernst Lubitsch, all’e- sordio di una mitologica carriera americana, con l’accompagnamento dal vivo dalla Mitteleuropa Orchestra del Friuli-Venezia Giulia, diretta dalla mu- sicologa Gillian Anderson che ha ricostruito la partitura originale del film lavorando sugli spartiti recuperati alla Library of Congress di Washington. Mercoledì 27 giugno sarà la volta di Settimo cielo di Frank Borzage, melo- Settimo cielo dramma all’ombra della guerra, capolavoro di sapienza narrativa e vertiginosa bellezza scenografica, che ritroveremo amplificate dalla partitura orchestrale originale commissionata a Timothy Brock dall’Orchestre Philarmonique de Radio France ed eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna. Der fall Rosentopf (Il caso Rosentopf, 1918) di Ernst Lubitsch • Rosita (1923) di Ernst Lubitsch • Entr’acte (1924) di René Clair • 7th Heaven (Settimo cielo, 1927) di Frank Borzage Quattro le proiezioni con lampada a carbone in Piazzetta Pasolini, quattro serate per ricreare la luce e le condizioni di una visione vintage. Tre appun- tamenti saranno collegati alla rassegna Napoli che canta, accompagnati da tre gruppi che si ispirano alla grande tradizione partenopea: Guido Sodo Napoli sirena delle canzoni e François Laurent, Antonella Monetti e Michele Signore e E Zézi gruppo Operaio. A bánya titka I (The Secret of the Mine Part I, 1918) di Uher Ödön • ‘A Santanotte (1922) di Elvira Notari • Fantasia ‘e surdato (1922) di Elvira Notari • Naples aux baisers de feu (1925) di Serge Nadejdine • Napoli sirena delle canzoni (1929) di Elvira Notari Le serate in Piazza Maggiore Ladri di biciclette, forse ‘il’ capolavoro neorealista, mai presentato su uno schermo così grande, darà nuove risonanze emotive all’avventura d’un po- vero italiano nel dopoguerra, al suo girovagare ‘pedinato’ dalla cinepresa di De Sica, che qui tocca il punto più alto della sua collaborazione con Zavattini. Nuove risonanze ci attendiamo anche dalla proiezione del Settimo sigillo, il grande film medievale di Ingmar Bergman,danse macabre splen- didamente illuminata da uno dei massimi fotografi d’ogni tempo, Gunnar Fi- scher, film traboccante di un’immaginazione visiva colta, popolare, tragica, farsesca, orrida e carnale. E ancora, sera dopo sera: Marcello Mastroianni Il cacciatore nei panni immortali del barone Cefalù in Divorzio all’italiana di Pietro Germi, uno dei film che più hanno esportato (tra lucidità critica e stereotipo) un’idea dell’Italia nel mondo; Il cacciatore, il più implacabile e allegorico dei grandi film americani post-Vietnam; la riscoperta messicana Rosauro Castro e quanto a West Side Story di Wise e Robbins, il film che ridisegna il musical dalle fondamenta, basti pensare a che cosa sarà, sullo schermo della Piazza e in 70mm, la vertigi- nosa planimetria dei titoli di testa di Saul Bass... Gilda (1946) di Charles Vidor • Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica • Rosauro Castro (1950) di Roberto Gavaldón • Madame de… (I gioielli di Madame de…, 1953) di Max Ophuls • Det sjunde inseglet (Il settimo sigillo, 1957) di Ingmar Bergman • The Apartment (L’appartamento, 1960) di Billy Wilder • Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi • West Side Story (1961) di Robert Wise e Jerome Robbins • 2001: A Space Odyssey (2001: Odissea nello spazio, 1968) di Stanley Kubrick • The Deer Hunter (Il cacciatore, 1978) di Michael Cimino Il paradiso dei cinefili Ritrovati e Restaurati I migliori restauri eseguiti in tutto il mondo, in 35mm e in digitale. Da Nerone (1909) a Totò che visse due volte (1998), ottantasette anni di cinema tra film da scoprire (De Toth, Clair, Joseph Kane) e film che non ci si stanca mai di ve- dere, soprattutto in versioni come queste (Mizoguchi, Aldrich, Nicholas Ray). Con tre film di produzione Republic scelti personalmente da Martin Scorse- se, omaggio all’inesauribile ricchezza della serie B del cinema classico: That Brennan Girl, woman’s drama anni Quaranta di Alfred Santell, The Plunde- rers di Joseph Kane, western con delitto, e il mélo esotico Laughing Anne di Herbert Wilcox. Ricorderemo il cinquantenario del Sessantotto, con alcuni dei Il diritto di uccidere Cinétracts di Godard, Gorin e la bande Dziga Vertov. Nerone (1909) di Luigi Maggi e Arturo Ambrosio • La regina di Ninive (1911) di Luigi Maggi • Puppchen (1918) di Hubert Moest • Gräfin Küchenfee (1918) di Rudolf Biebrach • Christian Wahnschaffe (1920) di Urban Gad • Lights of Old Broadway (1925) di Monta Bell • Shiraz (1928) di Franz Osten • Les Deux timides (I due timidi, 1928) di René Clair • Enamorada (1939) di Emilio Fernández • Detour (Autostrada per l’inferno, 1945) di Edgar G. Ulmer • That Brennan Girl (1946) di Alfred Santell • Le Silence est d’or (Il silenzio è d’oro, 1947) di René Clair • The Plunderers (I rapinatori, 1948) di Joseph Kane • In a Lonely Place (Il diritto di uccidere, 1950) di Nicholas Ray • Saikaku ichidai onna (Vita di O-Haru, donna galante, 1952) di Kenji Mizoguchi • Laughing Anne (1953) di Herbert Wilcox • Carosello napoletano (1953) di Ettore Giannini • Soshun (Inizio di primavera, 1956) di Yasujiro Ozu • La Jetée (1963) di Chris Marker • Mishima: A Life in Four Chapters (Mishima – Una vita in quattro capitoli, 1985) di Paul Schrader • Tucker: The Man and His Dream (Tucker – Un uomo e il suo sogno, 1988) di Francis Ford Coppola Censurati, ritrovati, restaurati Una tranche speciale della nostra sezione ospita quest’anno film risorti da vicende censorie che per molto tempo, e per motivi diversi, ne hanno ostacolato o impedito la visione. L’autocensura di Ingmar Bergman, che ripudia e fa calare una coltre di mistero (appoggiato dai suoi primi stu- diosi) su Ciò non accadrebbe qui, apologo di guerra fredda a Stoccolma, ideologico tanto da essere imbarazzante, di inquietante ambiguità visiva; la censura francese che boccia l’‘immoralismo’ illuminista della Religieuse di Jacques Rivette, scatenando una protesta così risonante presso i “Cahiers du cinéma” da far poi diventare il film un caso epocale; la pura e dura Boy and Girl censura del mercato, che fa sparire dalla circolazione The Last Movie e rimuove da Hollywood la voce dissonante di Dennis Hopper; e appunto Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco, l’ultimo film bloccato dalla censura in Italia, motivazione blasfemia e oltraggio al sentimento religioso. Daïnah la métisse (1932) di Jean Grémillon • None Shall Escape (Nessuno sfuggirà, 1944) di André De Toth • Geheimnisvolle Tiefe (Profondità misteriose, 1949) di Georg W. Pabst • Sånt händer inte här (Ciò non accadrebbe qui, 1950) di Ingmar Bergman • Suzanne Simonin, la religieuse de Diderot (Suzanne Simonin, la religiosa, 1967) di Jacques Rivette • Z˙ywot Mateusza (La vita di Matteo, 1967) di Witold Leszczyn´ski • Mal’cˇik i Devocˇka (Boy and Girl, 1968) di Julij Fajt • The Last Movie (Fuga da Hollywood, 1971) di Dennis Hopper • Totò che visse due volte (1998) di Daniele Ciprì e Franco Maresco Serate cinefile al Cinema Arlecchino Revenge of the Creature 3D (La vendetta del mostro, 1955) di Jack Arnold • What Ever Happened to Baby Jane? (Che fine ha fatto Baby Jane?, 1962) di Robert Aldrich • The Producers (Per favore, non toccate le vecchiette, 1968) di Mel Brooks • Suspiria (1977) di Dario Argento • Grease (1978) di Randal Kleiser • Alien (1979) di Ridley Scott Marcello Come Here: Mastroianni ritrovato (1954-1974) Ci sono attori che per tutta la carriera, passando da un ruolo all’altro, si sono costruiti una personalità multiforme e indefinibile, ce ne sono altri che sono stati fedeli al proprio personaggio dal primo all’ultimo film.
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