«NATURA BRESCIANA» Ann. Mus. Civ. Se. Nat., Brescia, 26 (1989) 1991: 127-144 CINZIO DE CARLI * e FILIPPO TAGLIAFERRI * Acer opulijolium CHAIX SPECIE NUOVA PER IL BRESCIANO E DISTRIBUZIONE DEL GENERE Acer L. NELLA MONTAGNA E NEL PEDEMONTE BRESCIANI** RIASSUNTO - Gli Autori segnalano per la prima volta la presenza di Acer opulifolium Chaix nel Brescia­ no. Forniscono inoltre la carta di distribuzione e l'indicazione delle stazioni della specie. Lo studio è corredato dalle segnalazioni delle località e dalle carte di distribuzione delle altre specie del genere Acer L. presenti nel territorio montano e pedemontano bresciano: Acer platanoides L., Acer campestre L., Acer pseudoplatanus L. SUMMARY- Acer opulifolium Chaix: a new species far the province oj Brescia (Northern Italy). Distri­ bution of the genus Acer L. in the Brescian Alps and pre-Alps. The Authors describe the presence of Acer opulifolium Chaix in the province of Brescia and provide the distribution map and the exact location of the new stations. The paper also gives the distribution maps of the other species of the genus Acer found in the Brescian Alps and pre-Alps, namely: Acer platanoides L., Acer campestre L. and Acer pseudop/atanus L. PREMESSA Nel corso di una più ampia rilevazione, riguardante la distribuzione del genere Acer L. in provincia di Brescia (rilevazione di cui si riportano qui i risultati), è emersa nel 1983 la presenza di Acer opulifolium Chaix, in Valle del Trobiolo, in comune di Pisogne. Dopo i confronti d'erbario (Mus. Civ. Se. Nat., Brescia) e dopo i necessari controlli bibliografici su fondamentali autori di flora italiana ed europea per l'accer­ tamento della specie (CORTI e PAVARI, 1956; D'ERRICO, 1956; FENAROLI e GAMBI, 1976; FIORI, 1925-29 e 1933; GELLINI, 1970; GUINOCHET E VILMORIN, 1975; HEGI, 1966; HESS et al., 1970; JAVORKA e CSAPODY, 1979; MERENDI, 1952; PICCIOLI, 1923; PIGNATTI, 1982; Rurz, 1971; ZANGHERI, 1976; WALTERS, 1968) e SU autori di flora bresciana per la verifica che nessuna segnalazione per l'entità da noi reperita fosse stata fatta in precedenza per il territorio provinciale (ANDREIS et al., 1987; ARIETTI, 1943, 1944, 1964; CRESCINI, 1982; FENAROLI F., 1989; FENAROLI L., 1923; FRATTINI, 1988; RoDEGHER e VENANZI, 1894; RoTA, 1853; SoLDANo, 1987; UaoLINI, 1896, 1899, 1901; ZANOTTI, 1991; ZERSI, 1871; ZuccHI, 1978), le ricerche si sono estese nelle zone pedemontane e montane bresciane, per valutarne la diffusione. Dai dati risulta che Acer opulifolium è localizzata esclusivamente in una zona ben definita, avente al centro il M. Guglielmo ed estesa sui versanti e nelle valli * Centro Studi Naturalistici Bresciani. ** Ricerca eseguita con il contributo del Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia. -127 che si diramano, tra sud e nord-ovest, da tale sommità. In questo ambito territoria­ le, entro gli orizzonti vegetazionali montano inferiore e submontano, la presenza della specie si è rivelata assai consistente. Acer opulifolium è qui associata spesso con Acer pseudoplatanus, più raramente con Acer platanoides; l'accompagnano inoltre: Juniperus communis L., Sa/ix appendiculata Vill., Sa/ix caprea L., Populus tremula L., Ostrya carpini/olia Scop., Corylus avellana L., Fagus sylvatica L., Castanea sati­ va Miller, Quercus petraea (Mattuschka) Liebl., Quercus pubescens Willd., Celtis australis L., Clematis vita/ba L., Rubus idaeus L., Rosa pendulina L., Rosa canina L., Rosa arvensis Hudson, Sorbus aucuparia L., Sorbus aria (L.) Crantz, Amelan­ chier ovalis Medicus, Crataegus monogyna Jacq., Prunus spinosa L., Laburnum anagyroides Medicus, Chamaecytisus purpureus (Scop.) Link, Cytisus sessilifolius L., Genista germanica L., Polygala chamaebuxus L., Ilex acquifolium L., Rhamnus saxatilis Jacq., Cornus sanguinea L., Hedera helix L., Erica carnea L., Fraxinus ornus L., Fraxinus excelsior L., Ligustrum vulgare L., Viburnum /an tana L., Lon i­ cera alpigena L., Lonicera xylosteum L. Si è potuto constatare, a seguito di ricerche in posto, che i boscaioli locali di­ stinguono l'A. opulifolium dal congenere, e per taluni caratteri apparentemente simi­ le, pseudoplatanus. Essi indicano infatti il primo con il termine dialettale Ader opol, mentre il secondo lo indicano con Ader nus (DE CARLI, 1985). Il sussistere di questa distinzione radicata nelle tradizioni, ci fa ritenere che la presenza di Acer opulijo­ lium nel territorio in cui ora è stato rinvenuto non sia effetto di introduzioni recenti, ma risalga ad un passato assai remoto. Le indagini sul genere Acer si sono svolte esclusivamente in zone montane e pedemontane, in quanto si ritiene che alberi ed arbusti autoctoni siano più facilmen­ te e sicuramente reperibili in queste zone che non nella pianura e nella collina, ormai estremamente antropizzate. Per quanto riguarda le specie coltivate appartenenti al genere Acer, si conferma la tendenza all'inselvatichimento, già evidenziata nel passato (UoouNI, 1899; GIAco­ MINI, 1950), di Acer negundo L., reperita subspontanea in diverse località, per esem­ pio: in Val Sabbia, nei dintorni di Vestone (greto del fiume Chiese) e in Val Trom­ pia, a Gombio di Polaveno (sponde del torrente Gombiera). Nel redigere gli elenchi dei reperti sono stati adottati i seguenti criteri. Ogni segnalazione si riferisce a un reperto, diverso per località o per data; è preceduta dall'indicazione delle coordinate UTM ed è corredata dall'ubicazione, dal­ la quota e dalla data del rinvenimento. Il simbolo (!) indica: reperto documentato da campione d'erbario. Il simbolo (!) (*) indica: campioni (foglie, fiori, samare) prelevati in epoche diverse da medesi­ mo individuo allo scopo contrassegnato. La ripetizione n volte dei suddetti simboli indica: prelievo di campioni da n individui diversi appartenenti alla stessa località. Nell'elencazione delle specie, il nu­ mero a 4 cifre si riferisce alla numerazione progressiva adottata da PIGNATTI (1982), mentre quello a (7) cifre riguarda la codifica numerica proposta dallo stesso autore. Nelle carte di distribuzione delle specie si è utilizzato un reticolo UTM dove la maglia della quadrettatura è di 2 Km per lato. Con tali carte si è inteso semplice­ mente visualizzare l'insieme dei dati raccolti, così da poter giungere a tracce di areali provinciali di massima. Pertanto, taluni vuoti di areale, soprattutto quando si pre­ sentino quali piccole lacune in un tessuto tendenzialmente continuo, non vanno inte­ si con assolutezza come assenza delle specie. Ciò vale, più che per le specie a scarsa diffusione provinciale (A. opulifolium e A. platanoides), per quelle a larga diffusio­ ne (A. campestre e pseudoplatanus). Gli exsiccata sono conservati presso il Museo Civico di Scienze Naturali di Brescia. 128- iJ..M. AOOLO -.....,\...cOLLE DI S.ZENO CORNA • A TRENTAPASSI 4 M. STALLETTI • Fig. l - Acer opulifolium Chaix: localizzazione delle stazioni in territorio bresciano. -129 Fig. 2 - Acer pseudoplatanus L. (in alto) e Acer opulijolium Chaix: samare. Fig. 3 - Acer opulijolium Chaix: fiori. 130- 1 - Acer opulifolium Chaix - 2158 (4720008) Sinistra idrografica Val Camonica e Lago d'Iseo 586-5072 Valle del T. Trobiolo (Pisogne), mulattiera Govine-Terzana, 350 m, VI. 1983 (!). 586-5070 Valle S. Bartolomeo (Pisogne), tra Campo delle Rape e M. Aguina, 1100 m, V.l988 (!). 588-5068 destra idrografica Valle Vandul (Zone), dintorni M.ga di quota 1217 m, VI.l987 (!) (!) (!) (!) (!). 588-5068 idem, VI.1989 (!). 588-5068 idem, V.1989 e VI.1989 (!)(*) (!)(*) (!)(*) (!)(*) (!)(*) (!)(*) (!)(*). 588-5068 Valle Vandul (Zone), pressi di C.na Presel, 1300 m, IX.1987 (!). 588-5066 Valle Ombrino (Zone), tra Ingopolo e Zuf, 1100-1200 m, VI.1987 (!). 588-5066 Valle Ombrino (Zone), dintorni di località Ingopolo, 1150 m, VI.l988 (!) (!) (!) (!). 588-5066 Valle Ombrino (Zone), dintorni di località lngopolo, 1100 m, V.l989 e VI.1989 (!)(*) (!)(*) (!)(*). 586-5066 Valle del T. Bagnadore (Zone), località Piramidi, 500-550 m, VI.1987 (!). 586-5064 Valle dell'Opol (Marone), dintorni di località Grumello, 350m, VII.1989 (!). Leg. Corpo Forestale dello Stato di Brescia. 584-5064 Valle dell'Opol (Marone), tra Pregasso e il P.te sul T. Opol, 300 m, V.l987 (!). 588-5060 dorsali tra il M. Eclinetto e Croce di Pezzolo (Sale Marasino), 1000 m, IV.l988. 586-5058 dorsali tra P.ta dell'Orto e M. Castellino (Sulzano), località Colmi, 934 m, V.l987 (!). Destra idrografica Val Trompia 590-5064 destra idrografica Val della Lana (Gardone Val Trompia), pendici SE di quota 1077 m, 810 m, V.1989 (!). 590-5064 destra idrografica Val della Lana (Gardone Val Trompia), 600-900 m, XII. 1988 (!). 590-5064 Valle di Inzino (Gardone Val Trompia), fondo valle 600 m, III.1989. 590-5062 Valle delle Casere (Gardone Val Trompia), 500-900 m, IV.1989 (!). 590-5062 destra idrografica Valle di Inzino (Gardone Val Trompia), Valle Angaride, 490 m, IV.1989 (!). 590-5062 e 590-5060 Valle di Bimmo (Gardone Val Trompia), fondo valle e destra idrografica, 500-900 m, V.1989 (!). Altre località 584-5056 Valle Gaina (Monticelli Brusati), presso la confluenza di quota 419 m, V.1987 (!). 2 - Acer platanoides L. - 2154 (4720001) Destra idrografica Val Trompia 590-5062 Valle delle Casere (Gardone Val Trompia), fondo valle e destra idrografi­ ca, 700-800 m, IV.1989 (!). -131 Valle del Garza 604-5050 sinistra idrografica (Caino), tra S. Eusebio e Piazze, 700 m, XI.1987 (!). 3 - Acer campestre L. - 2156 (4720003) Destra idrografica Val Camonica 598-5104 Paisco (Paisco-Loveno), 900 m, VII.1980. 600-5104 dintorni di Paisco (Paisco-Loveno), sulla strada, 820 m, VII.1986. 600-5104 sinistra idrografica Valle del T. Allione (Paisco-Loveno), P.te di quota 641 m, VII.1989. 602-5098 Pescarzo (Capo di Ponte), 700 m, Vl.l980. 594-5094 destra idrografica Valle di Ge (Lozio), 1360 m, Vl.1985. 598-5094 Sommaprada (Lozio), 1045 m, VIII.1980. 596-5094 Valle di Baione (Lozio), S. Cristina, 1050-1150 m, X.1982. 602-5092 pendici SE sotto Losine, 320-380 m, VI.1986. 602-5092 P.te sull'Oglio, tra Crist e Losine (Losine), 306 m, VII.1989. 592-5088 dintorni di Borno, 980 m, Vl.1980.
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