Itinerario: Campi Bisenzio (Fi) – Ferentino (Fr) – Napoli - Catania – Giardini Naxos (Me) – Rifugio Sapienza (Ct)– Motta Camastra (Me) – Piazza Armerina (En) – Caltagirone (Ct) - Donnalucata (Rg) – Modica (Rg) – Ragusa – Noto (Sr) - Siracusa – Portopalo di Capo Passero (Sr) – Marzamemi (Sr) – Lido di Noto (Sr) – Catania - Campi Bisenzio (Fi). Partenza: Sabato 11 Agosto 2012 Rientro: Sabato 01 Settembre 2012 Equipaggio: Fabio (46) – Claudia (42) – Giada (7) – Cristian (4) Mezzo: Rimor Europeo NG6 Km percorsi: 1.794 (circa) Sabato 11 Agosto 2012 (Campi Bisenzio – Ferentino): 348 km: Finalmente le vacanze sono arrivate: meta di quest’anno sarà la Sicilia. Una terra a me del tutto sconosciuta, nei luoghi, nelle abitudini, nei profumi e nei sapori. Decidiamo di affrontare il viaggio usufruendo da Napoli a Catania del traghetto TTTLines, con la formula di camping on board, per non disperdere tempo ed energie nell’affrontare la Salerno - Reggio Calabria. Avendo l’imbarco nel pomeriggio di domenica, ci possiamo permettere di partire in tutta tranquillità da casa, optando per una sosta intermedia in Ciociaria, a Ferentino, in provincia di Frosinone. Arriviamo in paese e sostiamo presso Villa Adriana, un B&B che ha spazio riservato alla sosta camper. Domenica 12 Agosto 2012 (Ferentino – Napoli): 155 km: Partiamo nel pomeriggio con destinazione Napoli ed arriviamo intorno alle 17.30. La partenza del traghetto è prevista per le 19.30. Una volta imbarcati, ci fanno posizionare sul ponte aperto del traghetto insieme ad un’altra decina di camper. E’ la prima volta che scegliamo la formula “camping on board” e devo dire che, pur non essendo il massimo del confort a causa del rumore costante dei motori della nave e di antifurti che scattano in continuazione alle auto parcheggiate a causa anche dei lievi dondolii della nave, è una buona soluzione per risparmiare tempo e forze per arrivare in Sicilia. Dopo aver fatto un giretto sul traghetto ed aver visitato le parti comuni, ci apprestiamo a passare la notte, che tutto sommato si è rivelata tranquilla. Lunedì 13 Agosto 2012 (Catania – Giardini Naxos): 45 km: Arriviamo a Catania dopo circa 12 ore di traversata e la giornata si presenta subito bella e soleggiata. Il nostro programma prevede di passare alcuni giorni, ferragosto compreso, al mare, a Giardini Naxos. Visto il periodo, abbiamo già prenotato da molto tempo, una piazzola presso l’Area di Sosta “Eden Parking”. Mai scelta fu più azzeccata, visto il tutto esaurito che si presenta sia dove siamo parcheggiati noi, sia nelle area di sosta presenti nei dintorni. L’ubicazione dell’area si trova abbastanza vicino al mare, al quale si accede passando attraverso un sentiero che corre di fianco agli scavi archeologici dell’Antica Naxos. Il mare, anche se niente di eccezionale, ci permette di passare un bel po’ di tempo a mollo, rivelandosi così l’unico antidoto ad una calura opprimente presente su tutta la zona. Martedì 14 Agosto 2012 (Giardini Naxos): 0 km: La giornata di oggi prevede di passare l’intera mattinata in spiaggia con i bimbi e nel pomeriggio di fare l’escursione a Taormina. Guy de Maupassant in La Vie Errante, 1885, scrisse: Se qualcuno dovesse passare un solo giorno in Sicilia e chiedesse: “ Cosa bisogna vedere?” risponderei senza esitazione: “ Taormina”. Questa citazione la dice lunga su cosa sia questo luogo, rinomato centro turistico internazionale per il suo incantevole paesaggio ed i suoi monumenti storici. Ci viene consigliato di raggiungerla con un autobus che fa la spola, fra il Terminal Recanati ed il Terminal Taormina. Il percorso che si snoda davanti ai nostri occhi è semplicemente fantastico: il mare cristallino che vediamo a Capotaormina è unico, la strada panoramica che affrontiamo per salire, ad ogni curva svela qualcosa di meraviglioso: panorami mozzafiato, ville splendide immerse nel verde, una vegetazione rigogliosa e ricca di profumi. Arrivati al terminal Taormina, appena fuori dalle mura, ci rendiamo subito conto che l’aria che si respira da queste parti è del tutto particolare: attualmente è considerata una delle mete più belle, accoglienti ed affascinanti dell’intera isola. Non c’è dubbio che il suo nobile aspetto, la sua fama internazionale, la sua ampia offerta culturale la renda meta d’elitè, fuori dalla portata del turismo di massa. E’ una città che vedono in molti, ma che vivono in pochi. Come prima tappa visitiamo il Teatro Greco e non potrebbe essere altrimenti: la veduta dall’alto delle terrazze che sovrastano la scena è tra le più celebri di Sicilia. Lo sguardo spazia dalla costa fino alla Calabria, con la massa gigantesca dell’Etna e il monte Mola con una cascata di case e ville. Dopo la visita al Teatro facciamo due passi in Corso Umberto I, arteria principale che percorre la città da un capo all’altro. Vediamo solo esternamente Palazzo Corvaja, visitiamo la Cattedrale e ci soffermiamo per qualche foto in Piazza IX Aprile, che con la sua terrazza panoramica ci propone un’ampia veduta sul mare sottostante. Ma è con il calare del sole e con l’accensione delle luci artificiali che il paese prende vita, con i suoi locali, i suoi ristoranti, i suoi negozi con le maggiori griffe mondiali. Un brulicare di gente in giro fa da corredo a questo luogo pieno di fascino ed eleganza. Mercoledì 15 Agosto 2012 (Giardini Naxos): 0 km: Oggi, giorno di Ferragosto, le parole d’ordine sono solo tre: riposo, sole e mare. Con queste tre parole abbiamo riempito tutta la giornata, lasciandoci solo per la serata una cena in pizzeria, con l’idea di fare, più tardi, quattro passi sul lungomare di Giardini Naxos per prenderci un gelato. Speranza che rimarrà presto delusa, visto che la stanchezza ha prevalso su Cristian, tanto da addormentarsi a tavola, ancora con la pizza nel piatto. Peccato: Giardini by night, sarà per un’altra volta. Giovedì 16 Agosto 2012 (Giardini Naxos – Rifugio Sapienza – Motta Camastra): 131 km: Salutiamo Giardini Naxos e ci dirigiamo dritti sull’Etna, precisamente al Rifugio Sapienza. Sempre su consiglio di gente del posto, effettuiamo la salita verso il Rifugio passando da Nicolosi, strada di montagna non particolarmente impegnativa neppure per un camper. Attraversiamo un paesaggio quasi lunare, fra rocce laviche e spoglie pietraie, fino a raggiungere il rifugio a quota 1.910 metri s.l.m.. Dal rifugio parte la funivia dell’Etna, che combinata con l’utilizzo di mezzi fuoristrada, può far raggiungere la sommità del cratere centrale. Per una serie di motivi, non ultimo quello economico, rinunciamo a salirvi con i bimbi e decidiamo solo di visitare i due piccoli crateri che si trovano antistante il rifugio. Visitiamo i crateri Silvestri (1.986 s.l.m.) ed il cratere dell’eruzione del 2001, con due passeggiate non particolarmente impegnative. L’emozione sia di noi adulti che dei bambini, di poter passeggiare all’interno di un cratere è stata veramente forte, tanto da non farci rimpiangere la decisione di non salire fino alla sommità del vulcano. Finita la visita scendiamo a valle passando da Zafferana Etnea, paese alle pendici del vulcano che negli anni ha dovuto convivere con le minacce continue di nuove eruzioni dopo l’eruzioni del 1792 – 1852 – 1992. Gioia e dolore, amore ed odio: questi sono i sentimenti che si rincorrono negli animi degli zafferanesi. Continuiamo la discesa, fino a raggiungere l’autostrada A18 all’altezza di Giarre. Ne percorriamo un tratto, fino a Fiumefreddo. Dobbiamo raggiungere Motta Camastra, per poter visitare il giorno successivo le Gole dell’Alcantara. Il navigatore, in preda ad uno sciagurato calcolo dei tempi e delle distanze, ci fa passare dalla strada provinciale 81 e nel tragitto attraversiamo il paese di Calatabiano. Qui, ci fa attraversare il centro del paese, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno, dove la strada da doppio senso diventa a senso unico, nella direzione opposta alla nostra e dal quale è difficile uscirne senza essere obbligati a commettere un’infrazione bella e buona. Impossibilitati a fare manovra, affrontiamo per 200 – 300 metri circa la strada in senso vietato, ma la cosa più incredibile è che tale manovra non ha destato la minima reazione e la minima sorpresa nella gente che ci stava guardando, come se fosse un’infrazione di routine. Mah…. forse saranno abituati a certe cose!! Per cui occhio, se il navigatore vi porta per quelle strade……. Arriviamo all’Area di Sosta Motta Camastra che si trova proprio di fronte all’entrate delle Gole, per cui ottima base per la visita del giorno successivo. Ci fermiamo per la notte. Venerdì 17 Agosto 2012 (Motta Camastra): 0 km: La giornata di oggi prevede l’escursione alle Gole dell’Alcantara. Come già detto, l’area di sosta si trova proprio di fronte all’entrata. Veniamo avvisati che, dopo una certa ora, il fiume Alcantara viene preso d’assalto da bagnanti arrivando ad occupare spazi con una densità per metro quadro da far invidia a qualsiasi metropoli giapponese. Decidiamo inizialmente di fare il giro panoramico che si snoda lungo il Parco Fluviale in modo da ammirare anche da altre prospettive queste gole magnifiche all’interno delle quali scorre il fiume. L’acqua è a dir poco gelata, tanto da anestetizzare i piedi tenuti a bagno per più di un minuto. Oggettivamente l’acqua è trasparente, la tentazione di entrarci dentro è forte: lungo il percorso delle piccole cascate vengono usate come vasche idromassaggio; ci sono zone delimitate dove la profondità aumenta, ma in generale l’acqua è talmente bassa da non creare nessun problema neppure nell’attraversamento del fiume stesso. Noi abbiamo deciso di gustarcele dalla riva, intervallando momenti di relax al sole con dei fugaci bagni dentro un’acqua cristallina, decisamente troppo fredda per starci a lungo. Ma c’è chi ha optato per visitarle in maniera del tutto originale: facendo body rafting, facendosi cioè trasportare dalla corrente del fiume, adeguatamente accompagnati da guide esperte ed completamente equipaggiati di tute termiche e casco.
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