Relazione Istituzione PN/AC Val Borbera

Relazione Istituzione PN/AC Val Borbera

Comune di Carrega Ligure Proposta di istituzione: PARCO NATURALE ALTA VAL BORBERA AREA CONTIGUA DI CARREGA LIGURE RELAZIONE 23 maggio 2017 "1 1. Inquadramento generale L’Appennino piemontese ha recentemente assunto, nell’ambito del Sistema di Aree protette della Regione Piemonte, un assetto caratterizzante sia dal punto di vista biogeografico che gestionale. Oltre all’Oltregiogo ligure - piemontese, territorio montano e alto collinare alle spalle di Genova che da Marcarolo giunge fino al gaviese e novese, nell’ambito del sistema montuoso appenninico del basso Piemonte è presente una particolare compagine geografica denominata delle “Quattro Province”, posta all’estremo limite sud orientale della Regione, che ricomprende i rilievi costituenti la catena di confine con Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna, il più elevato dei quali è il Monte Chiappo (1.699 m. s.l.m.). In quest’area, nel 2016 l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino piemontese ha assunto in delega la gestione della ZSC IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, Sito Natura 2000 localizzato nella parte più elevata della Val Borbera, avviando una attiva collaborazione in particolare con il Comune di Carrega, per quanto riguarda gli aspetti gestionali in ambito forestale, l’accesso a fondi comunitari relativi al Programma di Sviluppo Rurale e la presa in carico di procedimenti legati alla normativa riguardante la gestione dei Siti di interesse comunitario (Dir. 92/43/CEE; L.R. n. 19/2009). La presenza di un Ente con competenze di gestione ambientale e valorizzazione del territorio rappresenta una occasione di recupero della vitalità culturale e turistica dei piccoli comuni montani, anche nel senso del recupero agro ambientale e paesaggistico in degrado a causa del progressivo spopolamento. Il Comune di Carrega Ligure è uno dei due Comuni piemontesi a confinare con l’Emilia Romagna (l’altro è Cabella Ligure) ed è uno dei Comuni italiani con minore densità di popolazione, con circa 1,5 abitanti per Km.q., il primo tra quelli non situati sulle Alpi. Il Comune ha una superficie di circa 56 km.q., in gran parte occupati da superfici forestali e arbusteti, con residue praterie e prato pascoli in parte ancora utilizzati. Dal punto di vista delle testimonianze della cultura montana e di recupero della memoria, il territorio presenta notevoli punti di interesse. Sono presenti infatti alcune frazioni abbandonate, collegate da anelli escursionistici (pubblicati sulla rivista Airone, novembre 1993: “La Valle dei Sette ricordi”) con partenza dalla frazione di Vegni. In corrispondenza del Rio Campassi, presso la frazione omonima, sono presenti alcuni mulini che presentano caratteristiche uniche, tra cui ruote dentate in legno e turbine “tipo Pelton” con pale interamente in legno, collegate alle macine in pietra, tuttora presenti. I nuclei edificati presentano caratteristiche architettoniche peculiari, inseriti in un contesto paesaggistico dichiarato di notevole interesse pubblico ai sensi del D.M. 1 agosto 1985 e del D.lgs. 42/2004 art. 136 c. 1, lett. c), d). Presso la Canonica della chiesa di San Giuliano di Beauvais a Carrega Ligure era presente un Museo della civiltà contadina, ora dismesso. Questi elementi mettono in luce le potenzialità del territorio anche nella direzione di un programma di istituzione ecomuseale, che porterebbe alla possibilità di interventi di recupero di parti di edifici rurali adiacenti alla rete viaria ed escursionistica, quali il nucleo antico della frazione di Connio, facilmente collegabile al capoluogo tramite "2 il ripristino di un sentiero ricco di testimonianze storiche della cultura locale, nel contesto di un futuro riallestimento del Museo della civiltà contadina di Carrega: il recupero del circuito Connio-Rio dello Scabione-Carrega -Museo della civiltà contadina consentirebbe la creazione di un primo polo di interesse turistico a tema, facilmente raggiungibile e attrezzabile. Un secondo polo può senza dubbio essere costituito dai mulini del Rio Campassi, presso la frazione omonima; tale contesto amplierebbe la tematica ecomuseale ad aspetti tecnico architettonici pressoché unici per tipologia nel contesto territoriale dell’Appennino piemontese, garantendo la conservazione di queste importanti testimonianze della cultura montana, al momento in condizioni di abbandono e degrado. ! ! ! Connio, nucleo antico Reneuzzi, Oratorio di S. Bernardo Praterie di crinale Connio, ponte in pietra sul Rio dello Scabione, Rio Campassi, Mulino Gelato: resti della turbina tipo Pelton sullo sfondo il nucleo antico con la sovrastante macina in pietra (http://lemiefotosulblog.altervista.org) (www.paesiabbandonati.it) "3 L’interesse naturalistico dell’area è testimoniato dalla presenza della Zona Speciale di Conservazione IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”. Il Parco naturale è ricompreso interamente sia nella ZSC, che nella delimitazione di cui al D.M. 1 agosto 1985 (Dichiarazione di notevole interesse pubblico di una zona delle Alte Valli Borbera e Curone sita nei Comuni di Cabella Ligure, Mongiardino Ligure e Carrega Ligure). Area contigua di SIC IT4010012 – “Val Carrega Ligure Boreca, Monte Lesima” (Emilia Romagna) ZSC IT1180011 Parco naturale Alta Val Borbera SIC IT1330905 – “Parco Antola” (Liguria) Parco naturale Alta Val Borbera - 3.435 ha. (linea verde), Area contigua di Carrega Ligure - 2.095 ha. (linea arancio) e ZSC IT1180011 - 5.993 ha. (linea gialla). Il retino a tratteggio verde indica l’area con dichiarazione di notevole interesse pubblico (D.M. 1 agosto 1985). Sono indicati i Siti Natura 2000 confinanti (Liguria e Emilia Romagna). "4 2. Parco naturale Alta Val Borbera L’Alta Val Borbera è oggetto di attenzione da parte della Regione Piemonte per le potenzialità paesaggistiche, naturalistiche e turistiche che ne fanno un comprensorio vocato all’istituzione di Aree protette, come testimonia in passato l’inclusione nel Piano dei Parchi regionali, senza che tuttavia si fosse prodotta l’istituzione di quello che era stato individuato in origine come “Parco naturale delle Alte Valli Borbera e Curone” a tutela dei crinali appenninici del Piemonte sud orientale. L’istituzione di un Parco naturale nel territorio del Comune di Carrega Ligure rappresenta dunque un rilancio dell’originaria idea pianificatoria della Regione, che individua nell’Appennino un ambito territoriale dalle notevoli potenzialità e trova ora un riscontro concreto nel progetto di tutela di una delle aree di maggior interesse ambientale del Piemonte, a formare con il Parco naturale delle Capanne di Marcarolo e la Riserva naturale del Neirone un sistema di Aree protette coerente e integrato dalla Rete Natura 2000 europea che vede allo stato attuale la presenza, nel contesto appenninico piemontese, di 4 Siti di Importanza Comunitaria, 2 Zone di Protezione Speciale e una Zona Speciale di Conservazione. 2.1. Ubicazione, confini (vedi Allegati cartografici). Il Parco naturale, situato in Provincia di Alessandria, è ricompreso interamente nel Comune di Carrega Ligure (AL), per una superficie di 3.435 ha. Il confine sud e est percorre la fascia di crinale che divide il Piemonte dalla Liguria e dall’Emilia Romagna. Proseguendo, il confine percorre le pendici del Monte Carmo tenendo alcuni tratturi e, attraversata la SP 147 si collega ad una pista che conduce alla frazione di Fontana Chiusa, che aggira collegandosi alla SP 147 fino all’abitato di Carrega Ligure. Dal capoluogo, il confine prosegue verso Connio seguendo vecchi sentieri ed elementi di margine tra bosco e prato e, includendo i ruderi di Connio vecchio e altre testimonianze di interesse storico culturale, percorre la forra del Rio Ravezze riattraversando la strada provinciale 147. Di seguito, percorrendo un sentiero, prosegue sulla curva di livello dei 1.300 m s.l.m. ad incontrare la testata del Rio Ghiaion, torrente tra i più importanti per la conservazione delle popolazioni di anfibi di Allegato II e IV della Dir. 92/43/CEE. Il confine prosegue quindi lungo il Rio Ghiaion a ricongiungersi con la SP 147 e proseguire poi verso sud lungo il Torrente Agnellasca oltrepassando la Frazione di Agneto e, percorrendo un impluvio, collegarsi, ricomprendendo il nucleo abitativo di Berga, alla strada che conduce alla località di S. Fermo per raggiungere il crinale di confine tra Piemonte e Liguria. 2.2. Relazioni ecologiche e particolarità naturalistiche Il Parco naturale Alta Val Borbera è ricompreso all’interno della ZSC IT1180011 “Massiccio dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà”, integrando le specificità proprie dei Parchi naturali regionali con la gestione della Rete Natura 2000. Da questo punto di vista l’area vasta di interesse, situata tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna si costituisce come un grande territorio protetto ricomprendente la ZSC IT1180011 “Massiccio "5 dell’Antola, Monte Carmo, Monte Legnà (5.993 ha.), con al suo interno il Parco naturale Alta Val Borbera, Il SIC IT1330905 “Parco dell’Antola” (2.653 ha.) e il SIC IT4010012 “Val Boreca, Monte Lesima” (4.724 ha.), per un totale di 13.370 ha. di territorio tutelato a cavallo di 3 Regioni. Inoltre, dal punto di vista dell’assetto pianificatorio interregionale riguardante le Aree protette, il Parco naturale Alta val Borbera si presenta come un continuum ecologico e territoriale con il Parco dell’Antola, situato in territorio ligure. I confini delle due Aree protette coincidono in corrispondenza del crinale, spartiacque tra Piemonte e Liguria, sul quale spicca il riferimento paesaggistico ed escursionistico del Monte Antola, comune a entrambe

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