ANNO XXVII -- N. 14 GENNAIO- DICEMBRE 1966 RASSEGNA STORICA SALERNITANA A CURA DELLA SOCIETÀ’ SALERNITANA DI STORIA PATRIA RASSEGNA STORICA SALERNITANA A CURA DELLA SOCIETÀ’ SALERNITANA DI STORIA PATRIA Direttore: E. GUARIGLIA Comitato di Redazione : A. COLOMBIS - V. PANEBIANCO C. SAMARITANI - Segretario di Redazione Direzione e Amministrazione: Salerno - Via F. Cantarella, 7 Redazione : presso la Direzione dei Musei Provinciali di Salerno ABBONAMENTO ANNUALE Per l'Italia L. 2000 - per l’Estero L. 2500 Fascicolo separato L. 800 - Fascicolo doppio L. 1400 ANNO XXVII (1966) N. 1- 4 SOMMARIO * * * — Ad Amedeo Moscati, nonagenario . pag. 3 A. M. G h i s a l b e r t i - Dopo il proclama di Moncalieri: una politica di dignità e di fermezza . 7 P. V i l l a n i — Un oppositore di Gaetano Filangieri, Giuseppe Grippa professore nelle scuole di Salerno . » 33 G. Nuzzo — Alle origini delle « Considerazioni sul processo criminale » di F. M. Pagano . » 39 P. E b n e r — Velia e le rivolte del Cilento . » 51 A. C a p o n e — La polemica sulla spedizione di Sapri - Un aspetto della crisi del mazzi nianesimo nel Mezzogiorno . » 79 E. M o r e l l i — Raffaele Conforti, Pasquale Stanislao Mancini e PArcivescovo di Napoli Guglielmo Sanfelice . » 97 A. M e s s i n a — Ricordi di 70 anni fa - Ai tempi dell’idea L i B e r a l e ..................................................................................» 103 T. P e d ì o — Gli studi di storia dell’arte in Basilicata da Ber- taux a Prandi . » 119 Recensioni » 135 RASSEGNA STORICA SALERNITANA XXVI1-1966 A CURA DELLA SOCIETÀ' SALERNITANA DI STORIA PATRIA AD AMEDEO MOSCATI, NONAGENARIO Amici ed estimatori, pur nell’ àmbito degli studi storici, hanno voluto offrire ad Amedeo Moscati, in occasione del suo nonagesimo anno, un omaggio di saggi storiografici che, nella loro varietà di argo­ menti, rispecchiassero in qualche modo la molteplicità d’ interessi che ha contraddistinto la sua feconda e lunga operosità di amministra­ tore e di cultore di memorie civiche e nazionali. Com’ egli stesso ha sobriamente rievocato in quell’ aureo e gusto­ sissimo libro di ricordi su Salerno e Salernitani dell’ultimo Ottocento, pubblicato nel 1952 sotto il patrocinio di questa Società di Storia Patria, Amedeo Moscati ebbe modo, fin dall’infanzia, di plasmare la fiera tempra del carattere in un ambiente familiare particolarmente propizio a rinsaldare, così l’ attaccamento alla causa nazionale e agli ideali del Risorgimento, come le amicizie politiche che ne derivarono, nonché l’orgoglio del nome e del decoro della famiglia. Dei cinque lustri, che furono i primi della sua vita e sono stati da lui in quel volume rievocati con affettuoso sentimento civico e bonaria semplicità umana, specie quando i ricordi personali s’ inseri ­ scono spontaneamente a ravvivare la narrazione e a rendere più preciso il carattere dell’ ambiente, cioè di quei momenti di vita saler­ nitana di cui altrimenti si sarebbe perduto ogni ricordo in progresso di tempo, il quadro che, con vigile senso di obiettività, egli ne ha delineato è tanto più degno d’ interesse e di lode, in quanto è valso, non solo a dare a lui la conferma e la fierezza di essersi « mantenuto fedele durante la vita oramai non breve agli insegnamenti e ai pro­ positi » che lo guidarono negli anni da lui rievocati, ma ad offrire anche a noi la rara possibilità di vederci presentati, nientemeno, e icasticamente rappresentati, suo padre e gli altri uomini più notevoli della vita salernitana di allora. Sicché, doverosamente rimandando a quel libro di ricordi il lettore che voglia saperne di più, qui ci limiteremo, per parte nostra, in questo breve profilo biografico di Amedeo Moscati, a ricordare i momenti essenziali e più importanti della sua lunga vita operosa, soprattutto perchè nella più schietta e semplice evidenza appaia, com’è nel costume dell’ Amico che oggi si vede meritamente circon­ dato dal nostro grato affetto e dalla nostra viva ammirazione, l’ austera e nobile Sua figura, altera nel comportamento e negli ideali, fiera della sua dirittura morale, ma, nel contempo, aliena da ogni osten­ tazione e schiva d’ogni conformismo e d’ogni formale ossequio ispi­ rato a mero convenzionalismo sociale. Figlio di Filippo, una notevole figura di patriota salernitano, antesignano delle riforme agrarie nella piana del Picentino, e ammi­ nistratore cittadino, del gruppo ostile al Nicotera e legato a Matteo Luciani, Amedeo Moscati è nato in Salerno il 25 giugno 1876. Alunno nel Convitto Militare annesso al Liceo Tasso, ove nello scorcio del secolo scorso insegnarono ottimi maestri, Amedeo Moscati si laureò poi in legge, nelPUniversità di Napoli, con una tesi sulle Guarentigie parlamentari, e conseguì posteriormente un diploma in scienze politiche e diplomatiche. Dopo avere iniziato la professione legale nel ramo penale allo studio di un maestro quale Francesco Spirito, cui lo legarono sempre — anche nel campo politico — vin­ coli di devozione affettuosa, si specializzò posteriormente in cause elettorali e di giustizia amministrativa. Frattanto, costretto, per la precoce morte del padre, ad occuparsi dell’ azienda agraria familiare, cominciò ad interessarsi attivamente alla vita amministrativa della zona in cui svolgeva la sua principale attività, quella di agricoltore: membro della Commissione Censuaria provinciale, vice Pretore ono­ rario a Montecorvino Rovella, consigliere comunale a Montecorvino Pugliano sin dal 1905, ebbe anche incarichi di vario genere (fu, fra l’ altro, commissario prefettizio a Pisciotta, a Vibonati ecc.) che lo avvicinarono alla realtà sociale dell’ intera provincia. Memoranda fu in questo periodo della sua vita l’ aspra lotta sostenuta per la costituzione in comune autonomo dei centri di Pon- tecagnano e Faiano, di cui divenne — dopo il giugno 1911 — il primo sindaco. Consigliere provinciale dal 1912 per il mandamento di Montecorvino Rovella, svolse durante la guerra 1915- 18 le impor­ tanti funzioni di Commissario agricolo per la provincia. Rieletto consigliere provinciale nel 1920, divenne deputato pro­ vinciale nel 1922 e fu, nel 1923- 25, l ’ ultimo Presidente dell’Ammi­ nistrazione Provinciale di Salerno, prima dello scioglimento degli organi collegiali elettivi da parte del fascismo. Al di fuori di ogni organizzazione politica nel periodo posteriore, continuò a dare il valido contributo della sua esperienza a organismi di carattere eco­ nomico e agrario (Cattedra ambulante di Agricoltura, di cui fu per lunghi anni presidente, Federazione Salernitana dei Consorzi Agrari, Consorzi di irrigazione, di Bonifica, Camera di Commercio, ecc.). Nel 1926 fu eletto Presidente della Reale Società Economica — carica che ancora detiene, dopo un quarantennio — e ridiede pre­ stigio alla vita della secolare Società pubblicando nel 1935 un’opera di vivo interesse e ancora consultata con utilità, quale La Provincia di Salerno vista dalla Società Economica, e prodigandosi poi nella preparazione de II Vicentino, periodico della Società stessa, ove egli ha pubblicato — anonimi o firmati — molti scritti, sempre puntuali, stimolanti e moderni, nonché varie pagine di ricordi e profili di uomini del passato (Raffaele De Cesare, Francesco Spirito, il duca d’ Eboli). Nel secondo dopoguerra, quando l’ Italia era ancora divisa, egli ricostituì su basi democratiche l’Associazione degli agricoltori della provincia, ne pubblicò e diresse il Bollettino a stampa, dando mano poi — appena liberata Roma — alla creazione della Confederazione degli agricoltori, di cui fu uno dei cinque rappresentanti nella Con­ sulta nazionale del Regno nel periodo 1944- 45, partecipando nelle Commissioni e nell’Aula di Montecitorio a interessanti dibattiti eco- nomico-politici. Presidente provinciale del P.L.I. a Salerno dal 1945 al 1948, poi presidente onorario, ha per lungo periodo fatto anche parte del Consiglio Nazionale del Partito. Nel campo giornalistico e culturale, Amedeo Moscati partecipò giovanissimo, nello scorcio del secolo scorso, alle lotte ideologiche contro Crispi e per un rilancio del liberalismo, e pubblicò numerosi articoli politici e storici nella Idea liberale di Giovanni Borelli, dando vita altresì a periodici locali nel Salernitano, dalla Luce al Capoluogo. Dedicatosi nella tarda maturità a ricerche storiche, oltre a vari saggi rievocativi su Matteo Luciani, su Michele Pironti, su Matteo Mazziotti, su Giacomo Budetti, su Giovanni Cuomo, ecc. e al già ricordato volume su Salerno e i Salernitani dell’ultimo ’8oo, ha pub­ blicato ben sette volumi sui Ministri d’Italia, dal Piemonte costituzio­ nale alla fine del periodo Depretis, che hanno avuto largo successo di critica, meritando tra l’ altro ampie recensioni elogiative da parte di insigni studiosi, quali, tra gli altri, Luigi Einaudi, Arturo Carlo Jemolo e Luigi Salvatorelli. Amedeo Moscati è inoltre da lunghi anni Presidente del Comi­ tato Napoletano di Storia del Risorgimento, ed è un fervido stimola­ tore d’ indagini in tale settore di studi. Si deve a lui, tra l’ altro, l’orga­ nizzazione nel i960 in Napoli del riuscitissimo Congresso per il Cen­ tenario delPUnificazione. Continuando egli, con ammirevole entusiasmo e lena incessante, nelle ricerche e negli studi di storia moderna, particolarmente fervido e sincero è il nostro augurio ch’ egli possa, ancora per moltissimi anni, attendere a questi suoi ozi prediletti, che valgono a rendere lietamente operosa la sua vegeta vecchiaia, e a dare a tutti noi il conforto e la gioia di apprezzare quanto valga l’elevatezza del sentire anche nella più tarda e veneranda età dell’uomo, quando persino il corpo diventa, perciò, quasi indifferente alla stanchezza fisica e al grave peso degli anni. * * * Dopo il proclama di Moncalieri: una politica di dignità e di fermezza Anche se a molti allora apparve documento pericoloso (« lo sta­ tuto non vi è più » lamentava Giovanni Lanza) il proclama di Moncalieri fu per i più il trionfo del buon senso e della lealtà. « Este acto de vigor da parte do governo — scriveva, per esempio, l’incaricato d’affari porto­ ghese a Torino il 21 novembre — que adquire imensa significagao dos termos em que V. Exa. vera é concebida a referida Proclamasào foi acolhida com aprovagào por todas as pessoas bem pensantes deste Pais (1).
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