Una cosa bella è una gioia per sempre, la sua grazia aumenta, non finirà mai nel nulla. John Keats REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Aurelio Angelini PALERMO ARABO-NORMANNA E LE CATTEDRALI DI CEFALÙ E MONREALE PIANO DI GESTIONE per l’iscrizione nella World Heritage List 4 PIANO DI GESTIONE UNESCO PER L’ISCRIZIONE NELLA WORLD HERITAGE LIST DELL’ITINERARIO Il piano di gestione per l’iscrizione nella World Heritage List dell’itinerario PALERMO ARABO-NORMANNA E LE CATTEDRALI DI CEFALÙ E MONREALE è stato presentato all’UNESCO dalla Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dalla Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia Il Piano di Gestione è stato condiviso con Comune di Palermo Comune di Cefalù Comune di Monreale Provincia Regionale di Palermo Fondazione Sicilia Il Piano di Gestione è stato redatto da Aurelio Angelini con la consulenza di Maria Andaloro (Storia dell’arte) Ignazio Buttitta (Cultura immateriale) Maurizio Carta (Urbanistica e Territorio) Giovanni Ruggieri (Sviluppo locale e turismo) Lidia Scimemi (Comunicazione e Marketing) Hanno collaborato al Piano di Gestione Barbara Lino (Urbanistica e territorio); Ruggero Longo (Storia dell’arte); Valentina Marchese (Schede dei beni); Daniele Ronsivalle (Urbanistica e territorio). © 2012 Qanat Editoria e Arti Visive Editor, progetto grafico e impaginazione Toni Saetta Fotografie Ruggero Longo Manuela Greco Angelo Trapani Toni Saetta Regione Siciliana - Servizio Centro regionale per l'Inventario, la Catalogazione e la Documentazione grafica, Fotografica, Aerofotografica, Audiovisiva di Palermo e Filmoteca regionale siciliana (CRICD) - UO. VIII - Fototeca Fondo Kronos e Campagne fotografiche Regione Siciliana - CRICD – Museo storico della Fotografia UO. XI Fondo Orao I Le fotografie, ove non specificato, sono tratte da internet Ilustrazione di copertina Ruggero Longo Diritti riservati. I testi e le immagini contenute in questo libro, sono protetti dalle leggi internazionali sul copyright. A norma della legge sul diritto d’autore e del codice civile, è vietata la riproduzione anche parziale, e per qualsiasi uso, e con qualunque mezzo, in qualunque forma: meccanica, elettronica, digitale, incluso fotocopie, né trasmessa con mezzi conosciuti o sconosciuti, senza l’autorizzazione scritta degli autori. Qanat • Editoria e Arti Visive di Toni Saetta Sede legale: Via Silvano Franzolin 9 • 90147 Palermo Uffici: Viale Piemonte 12 • 90144 Palermo • tel/fax 091.2342613 • Mobile 334.6227878 www.qanat.it • [email protected] PALERMO ARABO-NORMANNA E LE CATTEDRALI DI CEFALÙ E MONREALE 5 PREMESSA Le linee progettuali di questo Piano di Gestione sono pre- sentate nella Prima Parte, attraverso l’indicazione della metodologia seguita nella sua stesura, dei soggetti responsa- bili, degli attori sociali che vi hanno partecipato apportando- vi contributi, suggerimenti e idee. Una menzione particola- re verrà fatta per il ruolo assegnato alla Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia, ente che realizza il Piano di Gestione, contribuendone all’attuazione e al monitoraggio. Nella Seconda Parte ci si è invece soffermati sull’inquadra- mento degli ambiti territori entro cui insistono i beni per i © i quali si propone l’iscrizione nella World Heritage List, n a p mostrando i criteri secondo i quali si propone l’iscrizione, la a r T dichiarazione di valore universale eccezionale e la conse- o l e g guente motivazione dell’inserimento. n A Si contribuisce allo stesso tempo a fornire una mappatura h P iniziale del patrimonio ambientale e storico-culturale delle città di Palermo, Cefalù e Monreale, individuando anche le forti connessioni e relazioni tra loro. Sono elementi d’identità di siti che vantano al contempo – come presentato nella Terza Parte - una ricchezza del patrimonio culturale immateriale di valore inestimabile, anch’essi, in parte, riconosciuti dall’UNESCO. Nella Terza Parte sono minuziosamente trattati i complessi monumentali che costituiscono l’itinerario arabo-normanno di Palermo, Cefalù e Monreale, candidato a divenire Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’attenta descrizione di tutte le loro caratteristiche, è accompagnata anche da una ricca gal- leria d’immagini che ne illustrano l’alto valore architettonico, indissolubilmente legato alla storia dei ter- ritori stessi. Fondamentale, per qualsiasi opera di gestione di un territorio complesso e articolato come quello propo- sto, è l’attenta disamina – presente nella Quarta Parte - degli aspetti strutturanti la società (economia, turi- smo, aspetti socio-demografici, etc.) e del sistema dell’urbanistica, del paesaggio e dei trasporti, di cui si è voluto anche approfondire l’aspetto della tutela e della correzione/prevenzione dei rischi di cui sono investite. Su queste basi nella Parte Quinta si passa a ipotizzare coerenti strategie d’intervento, finalizzate alla con- servazione, valorizzazione, alla tutela delle specifiche risorse architettoniche e culturali dei territori con- siderati. Scopo ultimo e dichiarato è porre le basi per uno sviluppo durevole e sostenibile e una ricercata e accurata valorizzazione dei siti. A tale scopo, nella Parte Sesta di questo lavoro, si delineeranno opportune strategie di controllo e moni- toraggio nel tempo di tali proposte d’intervento che - per opera della Fondazione Patrimonio UNESCO Sicilia - mirano a sostenere le azioni volte ad attuare le linee di gestione. 6 PIANO DI GESTIONE UNESCO PER L’ISCRIZIONE NELLA WORLD HERITAGE LIST DELL’ITINERARIO Palermo. Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio. Ipospezioni del Naos e della cupola con il Pantocratore Fonte: ph. Ruggero Longo PALERMO ARABO-NORMANNA E LE CATTEDRALI DI CEFALÙ E MONREALE 7 INTRODUZIONE AI PIANI DI GESTIONE Il 16 novembre 1972 è stata adottata a Parigi la “Convenzione sulla protezione del patrimonio mon- diale, culturale e naturale” con la quale gli Stati partecipanti hanno assunto l’obbligo (art. 4 della Convenzione) di garantire l’identificazione, la protezione, la conservazione, la valorizzazione e la tra- smissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale situato nel loro territorio. A tale pro- posito è stato istituito presso l’UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura - (art. 11 della “Convenzione sul Patrimonio Mondiale, Naturale e Culturale”) - un Comitato intergovernativo per la tutela del patrimonio culturale e naturale mondiale, denominato “Comitato del Patrimonio Mondiale”, che sulla base dei dati forniti da ogni stato partecipante è stato inca- ricato di allestire, aggiornare e diffondere una lista dei beni del patrimonio mondiale ritenuti di valore universale eccezionale e di stilare un elenco del patrimonio mondiale in pericolo, indicando i beni per la cui tutela sono necessari interventi e opere di manutenzione e per cui è stata richiesta l’assistenza inter- nazionale: la “World Heritage List” (WHL). Con il concetto di “common heritage of mankind”, cui si fa riferimento per l’applicazione della Convenzione per la tutela dei beni culturali e naturali, gli Stati hanno voluto dare espressione all’esigen- za da molti avvertita a partire dal 1960, di superare e abbandonare la fase d’isolamento e di supremazia culturale che aveva caratterizzato le proprie politiche nei secoli precedenti, e di riconoscere e accentuare l’interdipendenza esistente tra le diverse culture. Secondo questo nuovo orientamento, infatti, ogni cultura oltre ad avere pari dignità e valore, costitui- sce al contempo parte integrante della cultura di tutti i popoli. Ciò fa sì che la perdita o sparizione di un elemento di una cultura di un popolo viene a essere considerata dall’opinione pubblica internazionale come un danno e una perdita per l’umanità intera. Il costante incremento dei pericoli cui sono esposti i beni culturali e le condizioni economiche non sempre agiate di alcuni Stati su cui essi ritrovano, hanno fatto sì che la Comunità internazionale si sen- tisse in dovere di fornire assistenza e aiuto agli Stati che si trovassero in difficoltà nell’assicurare con i propri mezzi la tutela e la trasmissione alle generazioni future di detti beni. Oggetto dell’attenzione rivolta dall’opinione pubblica internazionale è la tutela di quei beni situati sul territorio di alcuni Stati e per questo soggetti alla giurisdizione di questi ultimi in virtù dell’”outstanding universal value” a essi riconosciuta. La protezione dell’UNESCO, perciò non si estende a tutti i beni culturali, ma solo a quelli di valore eccezionale universale. Il “valore eccezionale universale” è la differenza che distingue un sito del patrimonio mondiale da uno di quello nazionale; esso è definito in base a specifici criteri riguardanti i siti iscrivibili nella World Heritage List. La Convenzione non comporta alcuna definizione del valore eccezionale universale. Tuttavia le “Operational guidelines for the implementation of the World Heritage Convention”, nella versione del 1996, stabiliscono che i beni culturali saranno considerati come di valore universale eccezionale se risponderanno ad almeno uno dei criteri definiti. Questi criteri che definiscono il valore universale eccezionale di un luogo, si sono modificati durante l’at- tività dell’Organizzazione per la selezione e la stesura della Lista del Patrimonio mondiale, soprattutto in relazione alla necessità di assicurare la rappresentatività, la credibilità e l’integrità della Lista stessa. Oggi i criteri sono quelli presentati dalla versione del 1997, oltre ai quali deve essere tenuto in consi- 8 PIANO
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