Allegato Sulle Criticità Sanitarie Relazione Su Augusta, Melilli E Priolo

Allegato Sulle Criticità Sanitarie Relazione Su Augusta, Melilli E Priolo

Allegato sulle criticità sanitarie Relazione su Augusta, Melilli e Priolo Premessa La mappa Augusta Melilli Priolo Gargallo I primi studi sull’inquinamento Il SIN (Sito di Interesse Nazionale) da bonificare Il polo petrolchimico siracusano Le esternalità negative dell’economia inquinante Le alternative L’accordo di programma del novembre 2008 L’inquinamento del mare nella Rada di Augusta I soggetti aziendali coinvolti nella bonifica Il programma degli interventi di bonifica Le centraline di rilevazione dell’inquinamento Augusta, qualità dell’aria Melilli, qualità dell’aria Priolo Gargallo, qualità dell’aria Gli inquinanti IPA Che cosa sono? Effetti sulla salute e sull'ambiente Inquinanti Organici Persistenti Metalli pesanti Arsenico ad Augusta Mercurio nella Rada di Augusta Criticità sanitarie Azienda Sanitaria Provinciale Correlazione fra inquinamento, tumori e malformazioni Studio epidemiologico Sentieri Eccessi di mortalità Malattie respiratorie acute Ipospadie Nessi con l’inquinamento Studio Sentieri, aggiornamento al novembre 2014 Le indagini della magistratura Appendice di documentazione Sicilia. Il triangolo della morte: Augusta, Melilli, Priolo Per la rada di Augusta: bonifica possibile ma ecocompatibile Chi avvelena la Sicilia La bonifica non comincia mai Occorrono le “schede d’intervento” della Regione Dossier “cattive acque” di Legambiente Don Palmiro Prisutto ad Augusta I rifiuti Ilva nel 'triangolo della morte' in Sicilia Premessa La presente relazione è stata sviluppata utilizzando come base una ricerca di PeaceLink sulle criticità ambientali e sanitarie del SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Augusta, Melilli e Priolo. Lo scopo di questa relazione è quello di aggiornarne i dati e di comprendere meglio la situazione di sofferenza sanitaria in relazione alle fonti inquinanti presenti nella zona. ​ ​ La mappa Baia di Augusta da upload.wikimedia.org ​ Augusta Ha 36 mila abitanti, è in provincia di Siracusa. Il suo territorio è sede del più grande ed importante polo petrolchimico d'Europa.1 Melilli Melilli dista 22 chilometri da Siracusa ed ha quasi 13 mila abitanti. Il suo nome deriva dalla buona reputazione dall'abbondanza del suo miele che in passato la rendeva una località apprezzata, anche per gli aspetti naturalistici ancora oggi importanti (es. il fiume Marcellino e la Riserva Naturale Integrale "Complesso speleologico Villasmundo-Alfio"). A partire dagli anni '70, Melilli ha subito un boom economico dovuto al crescente sviluppo del più grande polo petrolchimico d'europa esteso su gran parte del suo territorio. La popolazione locale, che prima viveva di agricoltura e pastorizia, ha trovato occupazione e redditi prima insperati nella grande industria. Con il passare degli anni però al boom è seguito un graduale e crescente degrado dell'ambiente.2 Priolo Gargallo 1 Fonte: Wikipedia 2 Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Melilli ​ Ha 12 mila abitanti, è in provincia di Siracusa (dista solo 14 chilometri). L'attività più importante del comune è lo stabilimento petrolchimico, integrato a valle anche dalla produzione di ammoniaca e prodotti per l'agricoltura Agrimont. È inoltre presente il grande stabilimento petrolchimico ISAB, con i due siti produttivi "Nord" e "Sud", con oltre 1.000 dipendenti. Il 15 luglio 2010 è stata inaugurata la Centrale solare termodinamica Archimede, un piccolo impianto sperimentale I primi studi sull’inquinamento L’inquinamento dell’aria e dell’acqua nel polo petrolchimico di Augusta - Siracusa nella seconda metà degli anni Settanta. Reti, controlli e indagini ambientali di Salvatore Adorno http://www.issm.cnr.it/demetrapdf/boll_15_2007/Pagine%20da%20demetra_imp%2015_ado rno.pdf Il SIN (Sito di Interesse Nazionale) da bonificare All’interno del perimetro del SIN sono inclusi: ● un polo industriale costituito da grandi insediamenti produttivi, prevalentemente raffinerie, stabilimenti petrolchimici, centrali di produzione di energia elettrica e cementerie; ● l’area marina antistante comprensiva delle aree portuali di Augusta e Siracusa; ● numerose discariche di rifiuti anche pericolosi; ● lo stabilimento ex Eternit di Siracusa (dove si producevano manufatti in cemento - amianto); ● le aree umide (Saline di Priolo e Augusta). I soggetti privati titolari di aree in cui sono già state rilevate situazioni di inquinamento sono:3 ● ERG MED impianti Nord (Ex Eni R&M - Agip Petroli - Raffinaz. petrolio); ● ERG MED impianti Sud (Ex Erg Petroli - Raffinaz. petrolio); ● Esso Italia (Raffinazione petrolio); ● Condea/Sasol (Produzione prodotti derivati dal petrolio); ● Somicem (Terminal e stoccaggi petroliferi); ● Maxcom (Stoccaggi e movimentazione prodotti petroliferi); ● Air Liquide (Produzione gas tecnici); ● Syndial (ex Enichem - Chimica); ● Polimeri Europa (Chimica); ● Ex Eternit (Produzione manufatti in cemento - amianto); ● Cogema/Sardamag (Produzione di magnesite); ● UNIMED - Cementeria di Augusta (ex Buzzi Unicem - Produzione cemento); ● Enel (Augusta e Priolo - Produzione energia elettrica); ● Isab Energy (Produzione di energia); ● IAS (Trattamento acque); ● Stabilimento SASOL Augusta (produzione prodotti chimici di base). 3 L’elenco è tratto da http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/bonifiche/accordo_priolo_07_11_08.pdf Il polo petrolchimico siracusano Marina di Melilli da upload.wikimedia.org ​ Polo petrolchimico siracusano è l'espressione con cui viene definita la vasta area costiera industrializzata della Sicilia orientale compresa nel territorio dei comuni di Augusta, Priolo Gargallo e Melilli giungendo fino alle porte di Siracusa. Le attività preponderanti dell'insediamento sono la raffinazione del petrolio, la trasformazione dei suoi derivati e la produzione energetica. A partire dalla metà degli anni ottanta le attività industriali si sono ridotte notevolmente determinando, in molti casi, seri problemi di riconversione e di bonifica del territorio. Sono in molti oggi a chiedersi se sia stata una scelta felice destinare un'area costiera così bella e vasta, ricchissima di testimonianze archeologiche di immenso valore, a zona industriale così invasiva ed inquinante quale è quella petrolifera. Nell'area infatti insistono, ad esempio, la necropoli della cultura di Thapsos e i resti archeologici della città greca di Megara Hyblaea, tutti circondati e quasi inglobati dalle industrie. Non si può escludere a priori che sia anche avvenuta la distruzione di quanto era ancora sepolto e non noto all'epoca delle grandi costruzioni.4 L'area intermedia tra Priolo e Augusta era sede di numerose attività agricole tra cui frutteti (agrumi, pesche, albicocche) che usufruivano dell'abbondanza d'acqua dell'area solcata da numerose cave (termine locale per fiume, torrente) oltre che dalle acque di falda. ​ ​ Nonostante i molti gridi di allarme fu solo nel 1990 che l'area venne dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale. Il 17 gennaio 1995 veniva emanato un DPR che prevedeva la messa in opera di un piano di disinquinamento del territorio della provincia di Siracusa-Sicilia orientale con uno stanziamento, da parte del Ministero dell'Ambiente, di 51,6 milioni di Euro, trasferiti alla Regione siciliana; da questa, 28,5 milioni per l'attuazione degli interventi, erano a sua volta trasferiti al Prefetto di Siracusa nella sua qualità di Commissario delegato. Il decreto dell'assessore regionale al territorio ed ambiente 189/GAB dell'11 luglio 2005 dichiarava ad ​ elevato rischio di crisi ambientale i territori di Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa, Floridia e Solarino riportando in mano alla Regione le competenze relative prima delegate. ​ Il Ministero dell'Ambiente (MATTM), con decreto direttoriale DEC/DSA/2005/00856 dell'8 agosto, istituiva una Commissione istruttoria per la valutazione dello studio di sicurezza integrato d'area propedeutico ai piani d'intervento che ha concluso i lavori con un rapporto emesso il 9 maggio 2008; il rapporto presenta il quadro complessivo dell'area dal punto di vista della sicurezza, degli interventi operati, le criticità e le direttive da intraprendere.5 Il polo petrolchimico è stato posto sotto accusa per il suo impatto inquinante.6 Le esternalità negative dell’economia inquinante A proposito dell’impatto ambientale del polo petrolchimico, Nello Correale e Vittorio Ruggiero hanno scritto: “Un notevole handicap per lo sviluppo turistico è, tuttavia, rappresentato dall'esteso polo industriale che si è insediato negli anni '70 nell'area compresa tra Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo Gargallo dichiarata ad "elevato rischio ambientale" con delibera del Consiglio dei Ministri nel 1990. L'insediamento petrolchimico ha escluso da qualsiasi possibilità di fruizione una delle più belle aree della Sicilia orientale determinando un impatto ambientale fra i più allarmanti in Sicilia che ha compromesso il paesaggio e le condizioni di qualità della vita dell'area, senza peraltro essere risolutiva dei problemi occupazionali della medesima”. 4 Cfr. http://www.qds.it/628-l-archeologia-sacrificata-al-petrolchimico.htm ​ 5 Cfr. http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/vari/Rapporto_finale_della_commissione_ist ruttoria_per_la_valutazione_dello_studio_di_sicurezza_integrato_di_area_Priolo_Gargallo_-_Augusta_- _Melilli.PDF 6 Cfr. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Polo_petrolchimico_siracusano ​ Le alternative Fra le alternative proposte in questa zona vi è la centrale solare termodinamica Archimede dell’Enel.7 Il nome del progetto deriva da Archimede che usò, secondo la tradizione, i famosi specchi ustori contro le navi romane durante l'assedio

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