Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ S. Pietro a Vigesimo - Castel Franco, Castelfranco di Sotto - Callone di Castelfranco di Sotto ID: 1120 N. scheda: 13320 Volume: 1; 5; 6S Pagina: 396, 545 - 549; 767; 60 - 61 ______________________________________Riferimenti: 33200 Toponimo IGM: Castelfranco di Sotto - Callone (E di Ponte di Castelfranco) Comune: CASTELFRANCO DI SOTTO Provincia: PI Quadrante IGM: 105-2 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1640675, 4839990 WGS 1984: 10.74666, 43.70116 ______________________________________ UTM (32N): 640738, 4840164 Denominazione: S. Pietro a Vigesimo - Castel Franco, Castelfranco di Sotto - Callone di Castelfranco di Sotto Popolo: S. Pietro a Castelfranco di Sotto Piviere: (S. Pietro a Cappiano) S. Giovanni Battista a Fucecchio Comunità: Castel Franco di Sotto Giurisdizione: Castel Franco di Sotto Diocesi: (Lucca) S. Miniato Compartimento: Firenze Stato: Granducato di Toscana ______________________________________ VIGESIMO ( S. PIETRO A ) ora CASTELFRANCO DI SOTTO nel Val d'Arno inferiore. - Vedere CASTEL FRANCO DI SOTTO, dove fu detto che all' Articolo CAPPIANO io ero in dubbio, se alla chiesa di S. Pietro a Cappiano, o piuttosto all'altra di s. Pietro a Castelfranco di Sotto, distante appunto circa 20 miglia toscane da Lucca, potesse mai riferire quella di S. Pietro a Vigesimo , della quale è fatta menzione in molte carte dell' Arch. Arciv. di Lucca anteriori al mille. Ora aggiungerò, qualmente della chiesa di S. Pietro a Vigesimo fanno parola diverse altre carte dello stesso Archivio una delle quali del 9 giugno 890 e altra del 27 gennaio 945, in cui si rammenta la chiesa di S. Pietro a Vigesimo con i suoi beni e pertinenze. Ma in una terza membrana del 26 aprile 976, colla quale fu rinnovato il fitto dei beni di essa parrocchiale a favore del Page 1/8 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ visconte Fraolmo che li teneva nel 945, si dichiara meglio la situazione topografica della chiesa di S. Pietro a Vigesimo , corrispondente più a Castel Franco che non a Cappiano , mentre quella chiesa si dice situata in locus et finibus Vigesimo, que est propre Arme (la Gusciana) et fluvio Arno . Lo stesso livello posteriormente fu confermato, nel 6 settembre 983, e 30 luglio 991, dai vescovi di Lucca ai figli ed eredi del visconte Fraolmo dei signori di San Miniato e della Versilia. - Vedere SATURNO nel Val d'Arno inferiore. CASTEL FRANCO DI SOTTO, NEL VALDARNO INFERIORE. Terra capoluogo di Comunità residenza di un Potestà, nel Vicariato Regio di Fucecchio, con chiesa collegiata, nella Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Firenze. È una delle cinque Terre del Val d'Arno inferiore sulla sponda destra dell'Arno fra Santa Croce e S. Maria al Monte. Trovasi nel grado 28° 24' 5'' di longitudine e 43° 42' 7'' di latitudine, circa 30 braccia sopra il livello del Mediterraneo; 18 miglia toscane a levante di Pisa, altrettante a scirocco di Lucca, 30 miglia toscane a ponente di Firenze, 6 a ponente-maestrale di Sanminiato, e 3 a libeccio-ponente di Fucecchio. ( ERRATA : L'Antifosso dell'Usciana) L'Antifosso lungo l'Usciana , o Gusciana , che io sospetto essere stato il fosso Arme rammentato nelle antiche carte, passa a settentrione del paese di Castel Franco. All'Articolo Cappiano io posi in forse, se alla chiesa di Cappiano potesse riferire quella di S. Pietro a Vigesimo dell'antica diocesi lucchese, di cui fanno menzione alcune pergamene anteriori al mille. Al qual dubbio dava impulso la situazione di Cappiano, che è a circa ( ERRATA : 20 migl. da Lucca) 20 miglia romane da Lucca, sulla strada romana, detta Francesca. Ma riflettendo che alla distanza di quasi 20 miglia da Lucca trovasi pure la chiesa di S. Pietro, ora in Castel Franco, e contemplando che tanto questo paese tanto quanto il ponte a Cappiano è situato fra l'Arno e la Gusciana, e che entrambi dipendevano allora dalla giurisdizione di Lucca, tali coincidenze non danno adito a decidere, se al S. Pietro di Cappiano o piuttosto a quello di Castel Franco quei documenti e il luogo di Vigesimo si abbiano a restituire. Con tuttociò giova sapere, che il S. Pietro a Cappiano indicavasi sempre con il titolo di chiesa battesimale, quando tale non era l'altra di Castel Franco. Arroge a ciò l'espressione dell'istrumento del 976, in cui si specifica l'ubicazione della chiesa di S. Pietro non battesimale, sita loco et finibus Vigesimo quae est prope ARME et fluvio Arno: situata cioè fra la Gusciana, o piuttosto fra l'Antifosso ( Arme ) e il fiume Arno; ragione che per se sola autorizza a fissare il S. Pietro a Vigesimo dell'antica diocesi di Lucca, non già alla cateratta ( ERRATA : della Gusciana) del Padule di Fucecchio, ma fra questo canale e l'Arno, cioè verso Castel Franco. È ignota l'epoca e le cagioni per le quali Franco si chiamò questo castello, la di cui fondazione non sembra anteriore al secolo XIII, né all'epoca della divisione dei Guelfi e dei Ghibellini. Fu d'allora in poi che le sparse popolazioni di questa contrada per difendersi dalle scorrerie dei partiti avvicinaronsi di abitazioni e circondarono il nuovo castello di fossi e mura torrite, capaci a raccogliervi le famiglie, e i popoli di quattro parrocchie e borgore spicciolate. Castel Franco è di forma quadrangolare con quattro porte volte ai 4 venti principali, a ciascuna delle quali fu dato il nome delle quattro villate di quella campagna. La porta settentrionale dicevasi la porta di Caprognano da una vicina parrocchia di tal nome ora è chiamata porta Gusciana. L'australe, oggi porta di Arno, appellavasi a Catiana dalla propinqua chiesa di S. Martino di Catiana. La porta orientale, di presente appellata porta alle Campane , era quella della parrocchia di S. Pietro, che alla metà del secolo XIII distinguevasi col titolo di Castel Franco. La porta occidentale, attualmente detta allo Steccato , dicevasi Page 2/8 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ di S. Bartolomeo a Paterno dalla chiesa omonima. Le quattro rammentate cappelle anticamente facevano parte del piviere di S. Maria al Monte, cui era stata unita sino dal secolo VIII la chiesa battesimale dei SS. Ippolito e Giovanni posta inter Arnum et Arme . (MEMOR. LUCCH. T. IV Docum . 102) - Vedere ARME . La chiesa di S. Pietro a Castel Franco fu cominciata a riedificarsi di pianta nel 1284; per coadiuvare alla quale opera il vescovo Paganello con breve del 28 gennajo di detto anno invitò a concorrere anche gli altri fedeli della diocesi lucchese. Questa chiesa nel 1443 fu fatta prepositura, coll'ammensare alla medesima le rendite delle due chiese di S. Bartolommeo di Paterno e di S. Michele di Caprognano . Essa fu eretta in colleggiata nel 1633 con 14 canonici, compresevi tre dignità, cioè, Preposto, Priore e Decano. Fu lo stesso tempio ricostruito e adornato nell'anno 1719. Vi erano inoltre dentro la Terra due monasteri di monache e uno di canonici Lateranensi Agostiniani, detto la Badia, oltre un conservatorio di Clarisse oblate. I più antichi dinasti, che si conoscano stati signori di questa contrada, furono i conti Cadolingi di Fucecchio, uno dei quali, Lotario del fu Conte Cadolo, sino dal 1006 rinunziò a favore della sua badia di Borgonuovo presso Fucecchio, fra le altre cose, il giuspadronato della chiesa di S. Martino a Catiana e di altre chiese del Val d'Arno inferiore, come lo erano S. Giorgio a Oltrario , S. Vito a Santa Croce , S. Martino a Petriolo , ecc., chiese tutte rammentate in un istrumento del 1199 spettante al monastero di Borgonuovo testè nominato, confermate poi alla stessa Badia dal Pontefice Onorio III con la bolla dei 15 febbrajo 1217, e da Federigo II con diploma dato in Sanminiato nel giugno 1226. (LAMI, Hoedepor .) Anco Monte Falcone, innanzi che passasse in dominio di alcuni signorotti della Val di Nievole, era stato venduto, nel 1114, per metà al vescovo di Lucca dal Conte Ugo pronipote del summentovato Conte Lotario dei Cadolingi. (ARCH. ARCIV. di LUCCA e MEMOR. LUCCH. T. III) Castel Franco, nel settembre del 1262, fu preso dell'esercito Ghibellino comandato dal conte Guido Novello vicario del re Manfredi di Toscana. Quattro anni dopo i suoi abitanti si sottomisero volontariamente alla Repubblica di Pisa, che accolse essi e il loro territorio sotto la sua tutela. Tale accomandigia risulta da una convenzione in data del 21 maggio 1267 ( stile pisano ) mediante la quale il territorio di Castel Franco fu aggregato al contado di Pisa, assoggettato alle leggi medesime, e accordato a quei terrazzani il diritto nominare un potestà e notaro, purchè questi magistrati fossero cittadini pisani con l'approvazione dell governo e con l'appello delle sentenze al Potestà di Pisa. Dalla quale capitolazione si rileva, che il paese di Castel Franco aveva fin d'allora i suoi particolari statuti. Ma sì fatta dipendenza politica fu di corta durata, poiché, nell'anno susseguente al preaccennato trattato, i Lucchesi all'arrivo di Carlo d'Angiò ritolsero alla lega Ghibellina i peasi che poco innanzi avevano perduti in Val di Nievole e nel Val d'Arno inferiore, fra i quali fu Castel Franco. (PTOLOM. Annal. Lucens .) Intorno alla stessa epoca (4 marzo 1272) il vicario di quel re in Toscana confermò il privilegio dell navalestro, o passaggio dell'Arno davanti a Castel Franco, alla famiglia che prese per tale diritto il casato de' Pontonari, o Pontonieri, famiglia oriunda di questa medesima Terra, estinta verso il 1650 e rinnovata nei nobili delll'Arena Martellini, che con l'eredità Pontonieri fondarono un priorato nella religione di Santo Stefano papa e martire. ( ERRATA : Nel 1516) Nel 1316, dopo l'espulsione di Uguccione della Faggiuola e del suo figliuolo da Lucca, le Terre del Val d'Arno inferiore, che sino allora avevano ubbidito alla Repubblica Lucchese, si emanciparono da quel governo, dandosi alcune ai Fiorentini, altre ai Sanminiatesi, e altre ancora ai Pisani.
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