Bova Marina Archaeological Project 2006

Bova Marina Archaeological Project 2006

School of Archaeology & Ancient History Bova Marina Preliminary Archaeological Report, Project 2006 Season Lin Foxhall School of Archaeology and Ancient With contributions by History Giana Ayala, Hamish University Road Forbes, Mark Gillings, Leicester LE1 7RH Kostalena Michelaki, United Kingdom John Robb, Jeremy tel: 00 44 116 252 2611 fax: 00 44 116 252 5005 Taylor, and David email: [email protected] Yoon Bova Marina Archaeological Project 2006 ACKNOWLEDGEMENTS We are grateful to Dottoressa Elena Lattanzi, the former Soprintendente, Dottoressa Annalisa Zarattini, the acting Soprintendente, and Dottoressa Emilia Andronico, Ispettrice, of the Soprintendenza Archeologica della Calabria for help, advice and administrative support; to Sebastiano Stranges, Luigi Saccà and Bruno Traclò for friendship, help during fieldwork and local knowledge; to Leo Casile, Sindaco of Bova for their advice and help, to Giovanni Andrea Cuppari, Giuseppe Favasuli and Fortunato Cuppari of ‘Tecnobrico’ for help with weighing large finds, to our hostess, Silvana Scordo, for her hospitality; and to our cooks, Franca Meduti and Annunziata Caracciolo. Dott. Andrea Dolfino translated the riassunto into Italian, for which we are very grateful. The archaeological field staff (John Robb, David Yoon, Starr Farr, Kostalena Michelaki), geological and archaeogeological staff (Giana Ayala, Ed Reinhard), geophysics team (Mark Gillings, Jerremy Taylor, Anne Forbes, Joe Skinner), post- medival landscape researchers (Paula Lazrus, archives and landscape; Hamish Forbes standing buildings) and post-excavation analysts (Umberto Albarella, Marina Ciaraldi; Roger Doonan) have helped carry the project forward with great dedication and efficiency. Finally, we are grateful to all the crew members from Cambridge, Southampton, Leicester, New York, Paris, Sheffield, Nottingham, and Oxford for their hard work and enthusiasm. We gratefully acknowledge funding from the Humboldt Foundation, the Department of Archaeology and McDonald Institute for Archaeological Research at Cambridge University, the Society of Antiquaries of London, The British Academy and the Mediterranean Archaeological Trust. BOVA MARINA ARCHAEOLOGICAL PROJECT: CREW, 2005 SEASON Co-director (Prehistory, general management) John Robb (Cambridge) Co-director (Survey and Classical excavations) David Yoon (New York) Co-director (Survey and Classical excavations) Lin Foxhall (Leicester) Lab Manager Starr Farr (Cambridge) Ceramic Specialist Kostalena Michelaki (McMaster)) Geologist Ed Reinhard (McMaster) Geoarchaeologist Gianna Ayala (Sheffield) Geophysics Mark Gillings (Leicester) Geophysics Jeremy Taylor (Leicester) Epigraphist and ancient historian Jonathan Prag (Oxford) Post-medieval landscapes, archival research Paula Lazrus (St Johns, New York) Post medieval landscapes, standing buildings Hamish Forbes (Nottingham) 2 Bova Marina Archaeological Project 2006 Lithic Specialist Helen Farr (Cambridge) Computing Doortje Van Hove (Bruges) Faunal analysis Umberto Albarella (Sheffield) Paleobotany Marina Ciaraldi (Birmingham) Cook Annunziata Caracciolo Cook Franca Meduti Glenn Dunaway (Southampton) Kelly Agathos (Cambridge) Anne Forbes (Cambridge) Hannah Hodges (Cambridge) Janet Forbes (Leicester) Kerrie Hubert (Cambridge) Tiziana Meduri (Reggio) Carly Randall (Cambridge) Loridana Petrulli (Messina) Carmine Battista (Oxford) Lin Sharpe (Portsmouth) Carina Buckley (Portsmouth) Joe Skinner (Liverpool) Raphaelle Laignoux (Paris) Angelos Hadjikoumis (Sheffield) Simona Scarcella (Paris) Children Johanna Farr, Nicholas Robb 3 Bova Marina Archaeological Project 2006 Riassunto italiano Progetto archeologico Bova Marina 2006 Relazione 2006 del Progetto Archeologico Bova Marina Nel corso dell’anno 2006 il gruppo di lavoro del Progetto Archeologico Bova Marina si è impegnato in una serie di attività che hanno spaziato dalla ricognizione di superficie, alla prospezione geofisica (magnetometro e resistività), agli scavi di epoca classica nel sito di San Salvatore, allo studio dei reperti preistorici rinvenuti nelle campagne precedenti, alle ricerche geoarcheologiche, e infine alla comprensione del paesaggio rurale post-medievale attraverso lo studio degli alzati architettonici e alle ricerche d’archivio. Ricognizione archeologica La ricognizione sul campo è stata piuttosto limitata nella campagna 2006, e si è concentrata soprattutto nell’area di Campi di Bova. L’attività di ricognizione ha interessato un’area non molto estesa (circa 6 ettari), ma ha permesso di identificare un nuovo sito archeologico e di raccogliere informazioni aggiuntive su alcuni altri siti scoperti nelle campagne precedenti. Il nuovo sito scoperto quest’anno si trova sulla sommità del Monte Grosso e ha restituito manufatti riferibili all’epoca greca classica e probabilmente al Medio Evo. Questo sito, più piccolo di San Salvatore ma del tutto simile ad esso per collocazione topografica, ha fornito ulteriori testimonianze circa la frequentazione greca dell’area collinare interna. La nuova scoperta sembra suggerire che tale frequentazione sia stata più intensa e complessa di quanto postulato in precedenza. Prospezione geofisica Nelle fasi iniziali della campagna è stata eseguita una prospezione geofisica completa della sommità del sito di San Salvatore e dell’area circostante. In alcune aree si è arrivati a completare la prospezione magnetometrica, che è stata effettuata a una risoluzione maggiore rispetto alla campagna preliminare dell’anno passato, e che è stata seguita dall’analisi della resistività del terreno. La griglia geofisica e’ stata inoltre collegata alla mappa topografica. Un’ulteriore prospezione magnetometrica è stata infine condotta nell’area già scavata del sito preistorico di Penitenzeria, presso Umbro. Scavi di epoca classica a San Salvatore San Salvatore (sito 59) si trova sulla sommità piana di una collina, a 1260 m sul livello del mare. Questo sito sorge a nord di Bova Marina, a lato della strada che conduce a Rogudi, in un terreno di proprietà del Comune di Bova. Nel corso della campagna 2006 è stata eseguita un’ulteriore prospezione geofisica del sito e ne è stata completata la mappa topografica. Il sito di San Salvatore sembra costituito da un’area murata di circa 23 m (E-W) per 26 m (N-S). Sulla base dei risultati delle indagini geofisiche sono stati ampliati i Saggi 2 e 3, aperti nel 2005, e nuovi saggi (Saggi 5, 6, 7, 8 e 9) sono stati impostati. Il saggio 6 è posizionato in quella che potrebbe essere un’apertura nel muro perimetrale, forse una porta. Il Saggio 9 è invece situato presso una piccola anomalia sul lato sud-orientale dell’area murata. Nessuno di questi due saggi è stato scavato nel 2006. Nel Saggio 2 si è messa in luce una probabile struttura coperta che sorgeva sul lato orientale del sito, all’interno dell’area murata. E’ possibile che questa struttura si sviluppasse su più livelli, dal momento che un vaso intero caduto dall’alto e coperto dalle tegole del tetto è stato ritrovato ben al di sopra del piano pavimentale, quasi a suggerire che sia caduto da un piano superiore. Il Saggio 3 è stato aperto sulla cresta che corre in direzione E-W, lungo il lato meridionale del sito: si tratta quasi certamente del muro di cinta meridionale. Si possono riconoscere con buona approssimazione due muri e vi è qualche evidenza di tegole – un residuo del crollo del tetto – nella parte settentrionale del saggio dentro l’area murata, ma le relazioni strutturali tra i vari elementi devono ancora essere chiarite. 4 Bova Marina Archaeological Project 2006 Nella campagna 2006 si è iniziato lo scavo dei saggi 5, 7 e 8. Il Saggio 5 si trova in una zona di forte anomalia magnetica sul margine ovest del sito, probabilmente subito al di fuori del muro di cinta. La presenza di grosse quantità di mattoni concotti e vetrificati, talvolta cementati insieme a pietre, insieme con pietre bruciate suggerisce che in quest’area sorgessero forni o fornaci il cui impiego è tuttavia ancora da chiarire. Un altro ritrovamento significativo effettuato in questo saggio, e precisamente nel settore nord-orientale, è un mucchio di diverse centinaia di ciottoli fluviali, quasi sempre dotati di un lato appiattito. Si può ipotizzare che questi ciottoli siano stati impiegati, o dovevano essere ancora impiegati, per la costruzione di un selciato da qualche parte nel sito, anche se probabilmente non in quest’area dal momento che non vi erano tracce d’intonaco o legante alcuno. Il Saggio 7 si trova al centro dell’area murata, e non vi è stata rinvenuta traccia alcuna di strutture architettoniche. Tuttavia, la presenza di una grande quantità di ceramica fine e grossolana suggerisca che l’area centrale dell’insediamento sia stata utilizzata come uno spazio di lavoro e d’interazione sociale. Il Saggio 8 è stato aperto direttamente al di sopra di un’anomalia magnetica, subito al di fuori dell’angolo meridionale del muro di cinta. La presenza di tegole e grossi frammenti ceramici sembra indicare che un’ulteriore struttura abitativa sorgesse in quest’area. Tuttavia, lo si potrà verificare solo con la prosecuzione dello scavo. I reperti raccolti nel sito includono ceramica fine greca (vernice nera), ceramica da cucina, ceramica comune e una quantità davvero notevole di tegole. Parte della ceramica da cucina è brunita in superficie, e un numero limiato di recipienti fatti a mano compare in quello che potrebbe essere altrimenti definito, da un punto di vista dell’assemblaggio ceramico, un contesto greco ‘puro’. Indagini post-scavo: i materiali preistorici Nella campagna 2006, le ricerche

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