Geologia Della Sicilia - Geology of Sicily I - Introduzione - Introduction

Geologia Della Sicilia - Geology of Sicily I - Introduzione - Introduction

mem. Descr. Carta Geol. d’It. XCV (2014), pp. 7-414 figg. 533, tabb. 5; Tavv. 5 Geologia della Sicilia - Geology of Sicily I - Introduzione - Introduction LENTINI F. (*), CARBONE S. (*) RIASSUNTO - Queste memorie rappresentano le note illustra- luzione geodinamica di quest’area. tive della Carta Geologica della Sicilia alla scala 1:250.000 e Schemi paleogeografici e profili illustrano l’evoluzione trattano i caratteri stratigrafici e strutturali dell’Isola. Esse paleotettonica dell’orogene. rappresentano la raccolta di molteplici dati ottenuti in de- In Sicilia e nei mari circostanti il Dominio d’Avampaese cenni di attività da parte degli scriventi. Data le complessità è rappresentato dal Blocco Pelagiano e dal Bacino Ionico; il e la varietà dei caratteri geologici, tale materiale non ha la pre- primo è costituito da un segmento E-O della crosta Nord- tesa di essere considerato esauriente, ma può tuttavia costi- Africana, ricoperto da una potente successione carbonatica tuire una base per ulteriori approfondimenti e un documento meso-cenozoica con ripetute intercalazioni vulcaniche e fles- di consultazione corredato da un’estesa bibliografia. surato verso nord; il secondo è formato da una crosta ocea- Nel Mediterraneo Centrale sono riconoscibili il Dominio nica in subduzione attiva solamente per il settore meridionale d’Avampaese, il Dominio Orogenico e il “Dominio Interno”. dell’Arco Calabro-Peloritano. Il primo comprende le aree attualmente indeformate della Più recenti analisi interdisciplinari indicherebbero la pre- Placca Adria, di cui è parte il Blocco Apulo; esso è separato, senza di un core-complex serpentinizzato, e metterebbero in di- a partire dal tardo Paleozoico, dal Blocco Pelagiano, appar- scussione il carattere continentale della crosta dell’Avampaese tenente alla Placca Nord-Africana, per mezzo della crosta Ibleo e del Canale di Sicilia. oceanica del Bacino Ionico. Ad est il Blocco Pelagiano è delimitato dalla Scarpata Il Dominio Orogenico è compreso tra un’antica crosta Ibleo-Maltese, un sistema meridiano di faglie attive, che coin- oceanica, quella del Bacino Ionico, in consumazione, e quella volge anche il versante orientale del Vulcano Etna e gioca un tirrenica in espansione. Esso è costituito da tre catene oro- ruolo fondamentale nella sismotettonica di quest’area. geniche, il Sistema a Thrust Esterno (STE), la Catena Appen- La parte centrale del Blocco Pelagiano e cioè il Canale di ninico-Maghrebide (CAM) e la Catena Calabro-Peloritana Sicilia è interessato da un rifting, orientato NO-SE, che origina (CCP). Il STE deriva dalla deformazione del margine interno tre depressioni strutturali, delimitate da faglie normali e riem- dell’avampaese; la CAM si è generata dalla sovrapposizione pite da 1000-2000 m di sedimenti plio-quaternari. Ad esse si di successioni sedimentarie appartenenti sia a settori a crosta associano un vulcanismo alcalino e un sistema di faglie anti- oceanica, come i bacini Alpino-Tetideo e Ionico, sia a settori tetiche sinistre. a crosta continentale, come le piattaforme Panormidi e Cam- Al Dominio di Avampaese appartengono il plateau Ibleo pano-Lucane. La CCP è ritenuta il prodotto della delamina- e l’Avanfossa Gela-Catania, separati da un sistema di faglie zione del margine europeo. dirette orientate NE-SO, prodotte dalla flessurazione del- Il “Dominio Interno” è rappresentato dal Blocco Sardo- l’Altipiano Ibleo verso NO. L’Avanfossa Catania-Gela è oc- Corso e dal Bacino Tirrenico; quest’ultimo è caratterizzato cupata in prevalenza dalla Falda di Gela, costituita da unità da una crosta oceanica in apertura a partire dal Serravalliano. alloctone poggianti su orizzonti pliocenici e pleistocenici e Questa memoria inizia con una descrizione della tetto- che pertanto rappresenta il cuneo frontale della CAM. nostratigrafia dell’orogene siciliano, basata su rilevamenti La copertura sedimentaria del plateau Ibleo supera i 6 km geologici, aggiornati nell’ambito del Progetto CARG, corre- di spessore e consiste in una successione carbonatica meso- dati da analisi biostratigrafiche e petrologiche, e integrati da cenozoica con intercalazioni di vulcaniti basiche, la cui por- dati di sottosuolo e linee sismiche. zione affiorante data a partire dal Cretacico. Sono distin- La distribuzione delle croste, basata sull’analisi delle linee guibili una successione occidentale da neritica a pelagica ed sismiche del CROP-Mare, è la chiave per comprendere l’evo- una orientale prevalentemente di mare basso con lacune e (*) Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Sezione di Scienze della Terra. Università di Catania, Corso Italia 57, 95129 Catania 8 F. LENTINI - S. CARBONE fortemente influenzata da attività vulcaniche. cenozoiche e in cui il grado metamorfico cresce verso le unità Al Dominio di Avampaese appartiene anche la successione strutturalmente più alte; cosicchè quelle più profonde sono stratigrafica di Sciacca (Avampaese Saccense), che linee sismiche delle epimetamorfiti varisiche con coperture sedimentarie più indicano come strettamente collegabile all’Avampaese Ibleo. o meno condensate, mentre alla sommità si osserva un ba- Viene riportata una descrizione delle caratteristiche strut- samento paleo-meso-proterozoico (Unità dell’Aspromonte). turali del Bacino Ionico fino alla costa orientale della Sicilia Le varie falde sono suturate dal flysch di Capo d’Orlando e allo Stretto di Messina. (Oligocene superiore-Burdigaliano inferiore), a sua volta L’elemento più profondo del Dominio Orogenico è il Si- ricoperto tettonicamente da argille varicolori delle Unità stema a Thrust Siculo-Pelagiano (STSP), un STE originato Antisicilidi e dalle calcareniti di Floresta (Burdigaliano supe- dallo scollamento delle coperture sedimentarie del margine riore-Langhiano). interno del Blocco Pelagiano a partire dal Miocene superiore. Le coperture neogenico-quaternarie registrano le tappe In Sicilia orientale esso è sepolto sotto la CAM, mentre è am- dell’evoluzione geodinamica dell’orogene e vengono de- piamente esposto nel settore occidentale dell’Isola, dove cor- scritte, inquadrandole nel contesto tettonico in cui si sono risponde in gran parte alle Unità Trapanesi della letteratura depositate, dai bacini di fore-arc fino ai depositi di bacini-sa- geologica. Le successioni sono caratterizzate da carbonati del tellite e di avanfossa. Vengono dapprima trattati i depositi Triassico-Lias passanti a pelagiti del Giurassico e del Creta- sommersi nei bacini peritirrenici e quelli presenti nella fascia cico-Eocene. Ai calcari meso-cenozoici seguono verso l’alto settentrionale; si passa poi a depositi di bacini-satellite della le calcareniti di Corleone e le marne di S. Cipirello. Diverse Sicilia centrale (“Bacino di Caltanissetta”) e della Sicilia oc- sottounità affioranti nel Trapanese e nelle Isole Egadi ven- cidentale (“Bacino di Castelvetrano”), ascrivibili all’intervallo gono brevemente descritte. Miocene superiore-Pleistocene. La depressione di Caltanis- La CAM è ampiamente esposta in Sicilia e consiste in un setta è caratterizzata da evaporiti messiniane del Gruppo edificio alloctono originatosi a partire dall’Oligocene supe- della Gessoso-Solfifera (formazioni di Cattolica e di Pasqua- riore a spese delle successioni bacinali Alpino-Tetidee (Unità sia) e da due cicli plio-pleistocenici (Ciclo di Enna-Capodarso Sicilidi) e delle piattaforme carbonatiche Panormidi traspor- e Ciclo di Geracello). Nella fascia meridionale l’intervallo tate al disopra delle Ionidi. Queste ultime derivano dallo scol- Pliocene-Pleistocene è espresso da un’unico ciclo sedimen- lamento delle coperture bacinali delle aree subdotte del tario con carattere regressivo alla sommità (formazioni di M. Paleobacino Ionico e costituiscono l’orizzonte più profondo Narbone e delle calcareniti di Agrigento). della CAM. Ad esse appartengono le unità Sicane, Lercara, I dati raccolti permettono di ricostruire uno schema pa- Imerese, Gagliano e M. Judica, con successioni stratigrafiche leogeografico del Giurassico, nel quale il bacino ionico, aper- che datano dal Permo-Triassico all’Oligocene e al Miocene tosi a partire dal Permo-Triasssico, è ubicato all’interno della medio-superiore. Le coperture terrigene oligo-mioceniche Placca Afro-Adriatica. Il Bacino Alpino-Tetideo separava la sono date dal flysch numidico esterno e dai depositi glauco- Placca Europea da quelle Afro-Adriatiche. nitici dei M. Sicani e di M. Judica. Dal Miocene superiore le Una serie di profili palinspastici fornisce un quadro som- Ionidi vanno in ricoprimento sul STSP. mario, ma attendibile, dell’evoluzione paleotettonica dell’oro- Nelle Unità Panormidi sono distinguibili due sottounità gene dal Giurassico superiore al Quaternario. Tre stadi tra loro sovrapposte, la più profonda è caratterizzata da una orogenetici vengono riconosciuti: non esistono sostanziali successione carbonatica bacinale evolvente a facies di mar- evidenze di quello Eo-Alpino, mentre lo Stadio Balearico ha gine e dal flysch numidico direttamente sovrapposto su oriz- prodotto, insieme con la rotazione antioraria del Blocco zonti giurassici (Sottounità M. San Salvatore-M. Cuccio); Sardo-Corso e con la chiusura del Bacino Alpino-Tetideo, la l’altra mostra facies di piattaforma carbonatica Sottounità sovrapposizione delle Unità Sicilidi sulle piattaforme panor- Pizzo Carbonara-Cozzo di Lupo); ambedue si trovano in ri- midi. A partire dal Serravalliano è lo Stadio Tirrenico che ha coprimento sull’Unità Imerese. prodotto l’attuale configurazione della Sicilia e dei bacini cir- Le Unità Sicilidi

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