UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA Facoltà Di Lettere E Filosofia Tesi Di

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PISA Facoltà di Lettere e filosofia Tesi di laurea specialistica in Storia e civiltà UN APOSTOLO PER «LA PIÙ GRANDE ITALIA». PADRE REGINALDO GIULIANI TRA MITO E STORIA Candidato: Giovanni Cavagnini Relatori: Prof. Michele Battini Matr. 415467 Prof. Nicola Labanca Anno Accademico 2007/2008 1 2 INDICE INTRODUZIONE……………………………………………………………………….5 ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI…………………………………………….......11 I. La biografia………………………………………………………………………......13 1. I primi passi. Gli studi, la predicazione, la guerra (1887-1916)……………………15 1.1 Chieri……………………………………………………………………………….15 1.2 Trino Vercellese……………………………………………………………………27 1.2.1 Il Dio d’Italia……………………………………………………………………..33 2. «L’ideale cruento della Patria». La Grande Guerra (1916-1919)…………………..43 2.1 Carso………………………………………………………………………………..47 2.2 Tonale………………………………………………………………………………49 2.3 Piave………………………………………………………………………………..54 2.4 Dopo l’armistizio…………………………………………………………………...63 3. «Fiaccola d’amore e lampada di sacrificio». Fiume d’Italia (1919-1920)………….67 3.1 Gli Arditi ……………………………………………………………………………71 3.2 L’apostolato fiumano……………………………………………………………….74 4. Dal dopoguerra alla conciliazione (1920-1929)…………………………………….87 4.1 Trino Vercellese……………………………………………………………………87 4.2 Torino………………………………………………………………………………91 4.2.1 Memorie della Grande Guerra: Le vittorie di Dio e Il 55° Reggimento fanteria …93 4.2.2 L’avvento del fascismo e la predicazione……………………………………….102 4.2.3 La Conciliazione………………………………………………………………...112 5. Gli anni del consenso (1930-1935)………………………………………………..117 6. «Sui morti che lasciammo a Passo Uarieu/la croce di Giuliani sfolgorò». In Abissinia (1935- 1936)………………………………………………………………..131 II. Il mito………………………………………………………………………………149 7. «Soldato di Cristo e della Patria». Il mito in età fascista (1936-1945)…………….151 7.1 Dall’impero alla guerra...........................................................................................151 7.2 La seconda guerra mondiale…………………………………………....................174 7.2.1 La RSI...................................................................................................................176 8. «La patria col p minuscolo». Il mito in età repubblicana (1945-2001)……………181 8.1 Un decennio problematico………………………………………………………...181 8.2 Il ventennale………………………………………………………………………184 8.3 La ripresa del culto………………………………………………………………..189 3 8.4 Nuove difficoltà…………………………………………………………………...194 8.5 Padre Giuliani «democratico»…………………………………………………….196 CONCLUSIONI………………………………………………………………………203 APPENDICI…………………………………………………………………………..207 BIBLIOGRAFIA……………………………………………………………………...229 4 INTRODUZIONE L’idea da cui questa tesi prende avvio risale all’inizio del 2007, quando, preparando un seminario su due testate cattoliche pisane («Vita Nova» e «Per il bene») nel periodo della guerra d’Etiopia, mi imbattei in alcuni articoli che catturarono la mia attenzione. Gli ignoti autori tessevano infatti l’elogio funebre di un cappellano militare torinese, Padre Reginaldo Giuliani O.P., caduto a Passo Uarieu nel corso della prima battaglia del Tembien (gennaio 1936) 1. Il personaggio mi sembrò subito degno di approfondimento per via della non comune vicenda biografica: volontario pluridecorato della Grande Guerra (durante la quale aveva prestato servizio con gli Arditi), legionario fiumano, fascista della prima ora, energico predicatore ed infine centurione cappellano delle Camicie Nere in Africa Orientale. Incuriosito dalla pur sommaria e propagandistica presentazione, andai in cerca di ulteriori notizie, rimanendo stupito di fronte all’impressionante sproporzione quantitativa fra le numerose pubblicazioni apologetiche e gli scarsi accenni riservatigli dalla letteratura scientifica. La semplice consultazione del catalogo informatico SBN rese infatti evidente l’esistenza di diverse opere, apparse perlopiù nella seconda metà degli anni Trenta, tese ad esaltare questo «soldato di Cristo e della Patria»; viceversa, il ricorso a strumenti quali l’ Enciclopedia cattolica , il Dizionario biografico degli italiani ed il Dizionario storico del movimento cattolico in Italia si rivelò infruttuoso 2. Di ridotta o nulla utilità la voce redatta dal generale del Regio Esercito Alberto Baldini per l’ Enciclopedia italiana , che non aggiungeva alcuna informazione a quelle già in mio possesso e risentiva fortemente del clima politico in cui era stata scritta: «Giuliani Reginaldo. Cappellano militare, medaglia d’oro, nato a Torino il 28 agosto 1887, morto il 21 gennaio 1936 a Mai Beles, presso il Passo Uarieu nel Tembien (Africa Orientale Italiana). Ordinato sacerdote nel dicembre 1911, veniva nominato Tenente Cappellano nel 1916 e assegnato al 55° Reggimento Fanteria; con questo 1 Cfr. Padre Giuliani , «Vita Nova», 9 febbraio 1936, p. 1); La Madonnina del Tembien , «Vita Nova», 16 febbraio 1936, p. 1; Padre Reginaldo Giuliani commemorato al Regio Liceo Ginnasio , «Vita Nova», 23 febbraio 1936, p. 3. 2 Enciclopedia cattolica , Ente per l’Enciclopedia cattolica e per il libro cattolico – Sansoni, Città del Vaticano – Firenze, 1948-54; PAVAN, GHISALBERTI, BARTOCCINI, CARAVALE (a cura di), Dizionario biografico degli italiani , Istituto della Enciclopedia italiana, Roma 1960-; TRANIELLO, CAMPANINI, Dizionario storico del movimento cattolico in Italia 1860-1980 , Marietti, Casale Monferrato 1982-84). Mimmo Franzinelli ha osservato che mentre «sono apparsi alcun contributi su personalità legate al consenso ecclesiastico al fascismo, quali ad esempio Padre Agostino Gemelli e il cardinale Ildefonso Schuster», «Su altri protagonisti dell’avvicinamento cattolico al regime è invece calato il silenzio: Don Paolo de Töth, Monsignor Antonio Giordani, Padre Reginaldo Giuliani» (FRANZINELLI, Il clero fascista , in DEL BOCA, LEGNANI, ROSSI [a cura di], Il regime fascista. Storia e storiografia , Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 198-99). 5 partecipò al combattimento di Hudi Log per il quale gli venne conferita la prima medaglia di bronzo al valor militare. Passato nel 1917 cappellano dei Reparti d’Assalto della Terza Armata, ebbe una seconda medaglia di bronzo e una medaglia d’argento. Partecipò poi alla spedizione di Fiume. Iscrittosi ai Fasci, divenne cappellano delle camicie nere e nell’ottobre del 1922 prese parte alla marcia su Roma. Nell’aprile 1935 partì per l’Africa Orientale quale cappellano delle camicie nere del Gruppo Diamanti. Cadde eroicamente nel combattimento di Passo Uarieu mentre già ferito gravemente tentava di impedire al nemico di gettarsi sui moribondi ai quali egli portava l’estremo conforto. Alla sua memoria venne conferita la medaglia d’oro al valore» 3. Setacciando gli studi sul regime fascista ed i suoi rapporti con la Chiesa cattolica, mi resi conto che le nostre conoscenze si limitavano fondamentalmente ai contributi di Mimmo Franzinelli e di Roberto Morozzo della Rocca, che avremo modo di vedere nel dettaglio; in genere, quando non ignorato del tutto, Giuliani veniva ricordato in quanto autore di un fortunato libro sui reparti d’assalto, con una tendenza che accomunava classici quali la monumentale biografia del duce di Renzo de Felice o la Storia politica della Grande Guerra di Piero Melograni e opere assai più recenti come il Dizionario del fascismo curato da Victoria de Grazia e Sergio Luzzatto 4. Il nome del sacerdote emergeva anche in altre occasioni, ma sempre limitatamente ad un determinato contesto: Fiume (Ferdinando Gerra), l’Etiopia (Enrica Bricchetto) o altro 5. La superficialità di questo approccio si risolveva in affermazioni erronee 6 o, nel migliore dei casi, in frettolose presentazioni, che rinviavano il lettore alla copiosa produzione agiografica 7. Il confratello Guglielmo Esposito aveva sì condotto un limitato sondaggio archivistico tra le carte della Curia Generalizia, ma in una prospettiva poco rigorosa: se 3 Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti , Appendice I , Rizzoli, Milano 1938, pp. 676-77. 4 DE FELICE, Mussolini il rivoluzionario, 1883-1920 , Einaudi, Torino 1965, p. 477; MELOGRANI, Storia politica della Grande Guerra 1915-18 , Laterza, Bari 1969, pp. 111, 295, 531; voce Arditismo , in DE GRAZIA, LUZZATTO, Dizionario del fascismo , Einaudi, Torino 2002-03, volume I, p. 96. 5 GERRA, L’impresa di Fiume , Longanesi, Milano 1974, pp. 155, 238, 274; BRICCHETTO, La verità della propaganda. Il «Corriere della sera» e la guerra d’Etiopia , Unicopli, Milano 2004, p. 132. 6 Ad esempio, secondo Danilo Veneruso Giuliani avrebbe perso la vita nella fase successiva alla presa di Addis Abeba: «Anche per la mancanza di prospettive politiche diverse dalla pura e semplice sottomissione, la conquista effettiva del territorio etiopico si rivelò assai più difficile del previsto. Intanto, per molti mesi, Addis Abeba visse in una condizione di città assediata. Le colonne di autotrasporti dirette a rifornire la capitale e gli stessi convogli ferroviari della linea Gibuti – Addis Abeba furono ripetutamente attaccati dai ribelli. Questi, il 28 luglio 1936, attaccarono addirittura la capitale e solo a stento furono respinti. D’altro canto, però, fallirono anche tentativi italiani di occupare i territori periferici non ancora occupati: in uno di questi persero la vita l’eroe dell’aviazione Antonio Locatelli e il Padre Reginaldo Giuliani» (VENERUSO, L’Italia fascista 1922-45 , Il Mulino, Bologna 1993, p. 204). 7 Tra i tanti, ricordo Ezio Santarelli, che in una nota ha accennato a «La tradizione dei cappellani militari…glorificata dalla pubblicistica fascista, con qualche addentellato clericale, quando era caduto in Etiopia l’ardente e anziano

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