Atti E Memorie Dell’Ateneo Di Treviso

Atti E Memorie Dell’Ateneo Di Treviso

ATTI E MEMORIE DELL’ATENEO DI TREVISO nuova serie, numero 23 anno accademico 2005/06 Hanno contribuito all’attività dell’Ateneo di Treviso nell’anno accademico 2005-06: Ministero dei Beni Culturali e Ambientali Regione Veneto Comune di Treviso Fondazione Cassamarca - Treviso ISSN 1120-9305 © 2007 Ateneo di Treviso Palazzo dell’Umanesimo Latino - Riviera Giuseppe Garibaldi 13 - 31100 Treviso Autoriz. Tribunale Treviso n. 654 del 17/7/1987 - Dir. resp. Antonio Chiades Cura editoriale e stampa: Grafiche Antiga - Cornuda (Treviso) - ottobre 2007 INDICE Giuliano Romano - La nuova fisica . p. 9 Luigi Pianca - La rapsodia poetica di Sainte-Anne-La-Palud, di Tristan Corbière, nella traduzione bretono dei Pardons . » 21 Sante Rossetto - “Il Gazzettino”, un giornale alla ricerca della sua identità . » 33 Maria Silvia Bassignano - Franco Sartori Tarvisianus (1922- 2004) . » 41 Nadia Andriolo - L’eisanghelia contro Licofrone . » 49 Filippo Boscolo - I farmacisti bresciani in età romana . » 55 Annarosa Masier - Marcus Licinius Crassus Frugi e il monu- mento di Segobriga. Nuove considerazioni . » 67 Armando Mammino - Attualità dell’ingegneria civile ed infra- strutturale nel ri-disegno del territorio globalizzato; le di - namiche storiche che alimentano la palingenesi delle terre abitate . » 77 Ferdy Hermes Barbon - I segni dei mercanti a Venezia nel fon- daco dei tedeschi . » 103 Giuliano Simionato - Influssi musicali della poesia pascoliana . » 123 Antonio Chiades - Il mondo negli occhi di lei. Un itinerario poetico fra luoghi confini e occasioni . » 135 Ciro Perusini - L’urbanistica nel Veneto nell’ultimo mezzo se- colo . » 149 Maurizio Gallucci - La qualità della vita nella terza età a Treviso, tipica città del Nord-Est d’Italia. Evidenze dello studio “Treviso longeva” . » 167 5 INDICE Floriano Graziati - Humanitas filosofica e poetica di Enrico Opocher . » 187 Dino Fiorot - Incontro a Ricordo di Enrico Opocher (1914- 2004). Enrico Opocher: l’antifascista, il partigiano e lo sto- riografo della resistenza . » 195 Roberto Albarea, Giorgio T. Bagni - Approccio scientifico ed educazione interculturale . » 205 Gregorio Piaia - Un illuminista di origine trevigiana: Paolo Zambaldi . » 221 Alfio Centin - Unesco. I siti italiani nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità: perché no Treviso? . » 233 Nicolò Bassi - L’antico ospedale dei Battuti e le sue origini. (Breve cronistoria) . » 245 Gian Domenico Mazzocato - Radegonda e Venenzio, una sto- ria del VI secolo . » 253 Quirino Bortolato - Ettore Majorana (1906-1938): un genio universale . » 269 Roberto Durighetto - Persona, democrazie e pace nel pensiero sociale del cardinale Pavan. Una possibile sintesi . » 297 Gabriele Farronato - Il modello di villa veneta artigianale nel pedemonte tra Brenta e Piave . » 323 Roberto Cheloni - Fondamenti teorici dell’identità. (Alla luce del transgenerazionale) . » 345 Antonio Basso - Trevigianità: invenzione o memoria? . » 361 Vittorio Galliazzo - Il mulino in età antica e medievale: momenti di analisi . » 381 Maria Grazia Caenaro - Il linguaggio della politica nell’Atene del IV sec.: Eschine . » 399 Bruno De Donà - Di alcuni manoscritti di Mons. Camillo Benzon, Vescovo di Adria e Rovigo, e in particolare di Dissertazioni sopra un’opinione di protestanti . » 421 6 INDICE Giancarlo Marchetto - Elementi climatologici per l’anno 2005 . » 429 Statuto dell’Ateneo di Treviso . » 433 Elenco dei soci al 25 giugno 2006 . » 441 7 LA NUOVA FISICA Giuliano Romano Relazione tenuta l’8 novembre 2005 Durante quest’anno, che è stato dedicato alla fisica, il pubblico ha avu - to una certa serie di informazioni sui progressi che sono stati fatti duran- te il XX secolo nel campo di questa scienza. D’altro canto è anche eviden- te, osservando ciò che ci circonda, che i riflessi dei risultati delle ricerche in fisica sono stati veramente notevoli (radio, televisione, calcolo, automo- bili, aerei, etc). S i sa, inoltre, che due sono state le rivoluzioni che si sono sviluppate in questo campo della ricerca scientifica: la scoperta della teo- ria della Relatività, e quella della Meccanica Quantistica, nonché la sco- perta sorprendente della costituzione in grande dell’universo in cui vivia- mo, grazie agli sviluppi della Cosmologia. In questa breve comunicazione cercheremo di illustrare soprattutto le prin cipali rivoluzioni che lo sviluppo di queste discipline, hanno portato nelle concezioni filosofiche e concettuali, alle quali purtroppo non si fa mai riferimento nella divulgazione delle idee sorte in questo campo della ricerca. Naturalmente dedicheremo queste righe specialmente ad alcuni argo- menti importanti e inusuali relativi a certi concetti fondamentali della Meccanica Quantistica: quelli più strani ed interessanti, altrimenti, data la vastità dell’argomento, sarebbero necessarie numerosissime pagine. Innanzitutto la meccanica dei quanti riguarda il mondo delle particelle, cioè il mondo degli atomi e dei fenomeni che riguardano l’universo del pic- colo, dell’invisibile, di quella parte che percepiamo solo indirettamente. La base della teoria della Meccanica Quantistica (MQ), sta nella con- cezi one che l’energia raggiante: la luce, per esempio, o le onde radio, o i raggi X, etc., si propaga per quantità finite e determinate, chiamate quan- ti. Un quanto di luce, detto anche fotone, per esempio, ha una energia che è data dal prodotto della sua frequenza f per una costante fondamentale h 9 GIULIANO ROMANO che viene chiamata costante di Plank (E = h f); h è un numero estrema- mente piccolo ma che è fondamentale in tutta la MQ. La cosa sconvolgente, che ci sembra, sotto certi aspetti, incomprensibi- le, è che ogni particella può apparire o sotto forma di un corpuscolo, oppure sotto forma di un’onda. Un elettrone, infatti, oppure un protone o un neutrone, o un’altra piccolissima particella, si possono manifestare in certi esperimenti o come delle vere e proprie particelle, mentre in altri pro- cessi esse appaiono come onde che hanno una certa lunghezza d’onda e una data frequenza f. Questo duplice comportamento, che mostra di una particella l’aspetto corpuscolare e quello ondulatorio, ha portato a certe concezioni veramen- te sconvolgenti. Vediamone un esempio derivato dalla fisica che ci viene insegnata nelle scuole superiori. Nel capitolo dell’ottica elementare è illustrato, tra l’altro, con un bel esperimento, un fenomeno molto importante: quello che riguarda l’inter- ferenza delle onde luminose. Si tratta di un fenomeno che ha una infinità di applicazioni anche nella vita comune. Ecco, brevemente, in che cosa consiste l’esperienza che mostra le caratteristiche di questo esperimento. Si consideri uno schermo dotato di un piccolo foro. Dietro lo schermo vi sia una sorgente luminosa, per esempio una lampadina che emette luce monocromatica, per esempio di colore rosso. Dal foro allora esce un rag- gio di luce rossa, la quale è formata, secondo la concezione ondulatoria, da una serie di onde tutte della stessa lunghezza d’onda. Questa luce illumina due piccole e strette, fenditure che sono tra loro parallele e poste a pochi millimetri di distanza l’una dall’altra; esse sono ricavate da una parete di cartone. Le radiazioni rosse che escono da queste due fenditure, interferi- scono tra loro in modo che su uno schermo, posto oltre queste fenditure, ad una certa distanza, compaiono delle righe rosse intervallate da zone scure. Queste righe rosse e nere, dette frange di interferenza, sono do vute al fatto che su di esse giungono, dalle due fenditure, i massimi o i minimi delle onde che escono dalle due fessure. Mentre le zone scure sono deter- Fig. 1 10 LA NUOVA FISICA minate dal fatto che in queste le due onde, provenienti ognuna da una delle due fenditure, giungono, in quella posizione, in modo che al massi- mo di un’onda proveniente da una fenditura, corrisponde in quella zona, a un minimo dell’altra onda che proviene dalla seconda fenditura (fig. 1). Solo se i segnali luminosi sono prodotti da onde è possibile che i veri- fichi questo fenomeno. Le zone chiare e s cure che appaiono sull’ultimo schermo, indicano infatti, e senza alcun dubbio, che la luce si propaga nello spazio a mezzo di onde, che, com’è naturale, presentano i massimi e i minimi delle oscillazioni. Questa esperienza, che spesso viene fatta anche nelle scuole medie, è la cosiddetta esperienza di Young, la quale dimostra chiaramente ed inequi- vocabilmente la natura ondulatoria della luce (nel nostro caso della luce rossa, ma il fenomeno potrebbe verificarsi anche con qualunque altro colore). Quando si affacciò l’idea, nella Meccanica Quantistica, che una qua- lunque particella, per esempio un elettrone, si comporta anche come fosse un’onda, venne presto istituita una esperienza, del tipo di quella di Young, fatta pero, non con la luce, ma con gli elettroni o con altre particelle. In realtà questa esperienza è piuttosto complicata ma concettualmente essa si esegue come quella che abbiamo appena descritto. Fatta l’esperienza, si osservò con grande chiarezza e stupore, che gli elettroni, alla fine, vanno a cadere in certe zone dell’ultimo schermo, corrispondenti alle parti chiare dell’interferenza luminosa, proprio come se gli elettroni fossero formati solamente da onde. Per approfondire la questione e chiarire il fenomeno, qualcuno suggerì la seguente variazione: se si sparasse un solo elettrone alla volta nel nostro apparecchio, ove esso andrà a finire sullo schermo finale? Una volta fatta questa nuova esperienza (di per se molto delicata), si notò che se si utiliz- za una sola fenditura, l’elettrone

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