Stato Delle Acque Superficiali Della Provincia Di Cremona

Stato Delle Acque Superficiali Della Provincia Di Cremona

STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI DELLA PROVINCIA DI CREMONA RAPPORTO ANNUALE 2012 DIPARTIMENTO DI CREMONA Settembre, 2013 Stato delle acque superficiali della provincia di Cremona. Anno 2012 1 Il Rapporto annuale 2012 sullo stato delle acque superficiali è stato predisposto dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Lombardia. Autori Dipartimento di Cremona ‐ U.O. Monitoraggi e Valutazioni Ambientali Alessandro Loda Elena Arnaud Le tematiche comuni a tutti i Dipartimenti sono state redatte da: Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Acque Nicoletta Dotti Pietro Genoni Massimo Paleari Laura Tremolada Direzione Generale ‐ Settore Monitoraggi Ambientali ‐ U.O. Risorse Naturali e biodiversità Rossella Azzoni PierFrancesca Rossi ARPA LOMBARDIA Dipartimento di Cremona Via Santa Maria in Betlem, 1 Direttore: Dott. Giampaolo Beati In copertina: Fiume Po, località Motta Baluffi (2012) ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Cremona Stato delle acque superficiali della provincia di Cremona. Anno 2012 2 Sommario 1 INTRODUZIONE ............................................................................................................................................... 3 2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO ..................................................................................................... 4 3 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO....................................................................................................... 7 3.1 OBIETTIVI DI QUALITÀ .............................................................................................................................................. 7 3.2 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE: TIPIZZAZIONE, CORPI IDRICI E ANALISI DI RISCHIO ..................................................... 8 3.3 LA CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI QUALITÀ DEI CORPI IDRICI SUPERFICIALI ...................................................................... 8 3.3.1 Stato ecologico .............................................................................................................................................. 9 3.3.2 Stato chimico .............................................................................................................................................. 11 3.4 TIPI DI MONITORAGGIO ......................................................................................................................................... 12 4 LA RETE DI MONITORAGGIO .......................................................................................................................... 13 4.1 LA RETE DI MONITORAGGIO REGIONALE .................................................................................................................... 13 4.2 LA RETE DI MONITORAGGIO NELLA PROVINCIA DI CREMONA .......................................................................................... 14 5 LO STATO DELLE ACQUE SUPERFICIALI ........................................................................................................... 21 5.1 STATO DEI CORSI D’ACQUA NEL BACINO DEL FIUME ADDA SUBLACUALE NEL 2012 ............................................................. 24 5.2 STATO DEI CORSI D’ACQUA NEL BACINO DEL FIUME OGLIO SUBLACUALE NEL 2012 ............................................................ 27 5.3 STATO DEI CORSI D’ACQUA NEL BACINO DEL FIUME PO NEL 2012 .................................................................................. 35 5.4 STATO DEI CORSI D’ACQUA NEL BACINO DEL FIUME SERIO NEL 2012 .............................................................................. 39 6 ATTIVITÀ PROGETTUALI ................................................................................................................................. 42 6.1 CENSIMENTO DELLE SPECIE ALIENE ACQUATICHE ......................................................................................................... 42 7 CONCLUSIONI ................................................................................................................................................ 44 ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Cremona Stato delle acque superficiali della provincia di Cremona. Anno 2012 3 1 INTRODUZIONE ARPA Lombardia effettua il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee in maniera sistematica sull’intero territorio regionale dal 2001, secondo la normativa vigente. A partire dal 2009 il monitoraggio è stato gradualmente adeguato ai criteri stabiliti a seguito del recepimento della Direttiva 2000/60/CE. In particolare, le azioni svolte da ARPA Lombardia per il monitoraggio sono: ‐ programmazione e gestione del monitoraggio quali‐quantitativo dei corpi idrici; ‐ effettuazione di sopralluoghi e campionamenti; ‐ esecuzione di analisi degli elementi chimico‐fisici e chimici e degli elementi biologici; ‐ elaborazione dei dati derivanti dal monitoraggio e relativa classificazione. Inoltre ARPA Lombardia svolge altre attività inerenti le acque superficiali e sotterranee, tra cui: ‐ supporto tecnico‐scientifico a Regione Lombardia per le attività di pianificazione e programmazione; ‐ gestione e realizzazione di monitoraggi e progetti relativi a problematiche o specificità territoriali; ‐ gestione delle emergenze e degli esposti relativi a eventi di contaminazione delle acque. Il presente documento descrive la rete e lo stato di qualità delle acque superficiali ricadenti nel territorio di competenza del Dipartimento di Cremona a conclusione del monitoraggio svolto nel 2012. Contiene inoltre un quadro sintetico sia territoriale che normativo della problematica. ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Cremona Stato delle acque superficiali della provincia di Cremona. Anno 2012 4 2 IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO1 La provincia di Cremona con i suoi 361.812 abitanti (popolazione al 31/12/2012) si estende su una superficie di 1.770,57 km² ed è articolata in 115 comuni. Collocata nella parte meridionale del territorio regionale lombardo, si presenta come una striscia di pianura, stretta e allungata da nord‐ovest a sud‐est; circa 100 km separano Rivolta d'Adda, comune più a nord della provincia, da Casalmaggiore, comune più a sud. La natura e i confini del territorio provinciale sono determinati in gran parte dal corso di alcuni grandi fiumi lombardi: per circa 60 km l'Oglio la separa a est dalla province di Brescia; lungo il margine meridionale il Po fa da confine con l’Emilia Romagna per circa 50 km e a ovest l'Adda divide la provincia di Cremona da quella di Lodi. Il confine nord con la provincia di Bergamo e quello est con la provincia di Mantova sono privi di limiti fisici. L’unico fiume di livello regionale che attraversa la provincia è il Serio, che dal comune di Castelgabbiano scorre per gran parte del territorio cremasco fino a Montodine, dove confluisce nel fiume Adda. Fonte dei dati: Carta Tecnica Regionale CT10 – Scala 1:10.000 – Regione Lombardia 1 Fonti: Rapporto Ambientale VAS del Piano Agricolo Provinciale – Provincia di Cremona, 2009. Relazione Piano d’ambito ‐ ATO, provincia di Cremona, 2011. ARPA Lombardia ‐ Dipartimento di Cremona Stato delle acque superficiali della provincia di Cremona. Anno 2012 5 La pianura, di origine alluvionale, degrada dolcemente verso sud‐est: la quota massima si trova intorno a 110 m s.l.m. all’estremo confine nord, mentre la quota minima, circa 20 m s.l.m., si rileva lungo il confine orientale. Sul territorio sono ben visibili i processi di deposizione ed erosione generati dalle acque correnti. Le divagazione e le valli fluviali sia dei fiumi attuali sia di quelli relitti (Serio Morto, Morbasco, ecc.), arricchiscono il terreno di lievi ondulazioni, piccole depressioni e scarpate, profonde pochi metri. Fa eccezione il Pianalto di Romanengo, nell’area del comune omonimo, un'area pleistocenica che si eleva per 10‐15 metri rispetto al piano alluvionale. I fiumi, sebbene in gran parte estranei al territorio, rappresentano gli elementi cardine dell'idrografia cremonese. Le loro acque alimentano, più o meno direttamente, una fitta rete di canali, navigli, rogge, seriole, cavi, diversivi… che coprono tutto il territorio provinciale. Tale rete, in gran parte artificiale e comunque fortemente regolata, permette di soddisfare sia le esigenze di drenaggio o di colo in quelle zone dove occorre prevenire fenomeni di esondazione o di alluvione, sia di irrigazione laddove occorre meglio distribuire le risorse idriche disponibili. In molti casi assolvono entrambe le funzioni a secondo delle condizioni meteo o del periodo dell’anno considerato. La rete idrica artificiale è alimentata anche attraverso acque sotterranee (fontanili e pozzi), acque meteoriche, colature irrigue. A causa della lieve e costante pendenza del territorio, la derivazione della acque dai fiumi e la sua distribuzione è avvenuta storicamente per gravità. Nel secolo scorso la costruzione di grandi impianti di sollevamento ha permesso di estendere l’irrigazione a zone non raggiungibili per gravità o ha portato alla bonifica delle bassure rinchiuse dalle imponenti arginature dei grandi fiumi. Nell’ultimo decennio si è diffusa la pratica di irrigare direttamente o di rimpinguare la rete irrigua superficiale con acqua attinta da pozzi dalle falde superficiali. In virtù del predominare di una o dell’altra situazione, il territorio della provincia di Cremona può essere suddiviso, semplificando, in tre aree: il cremasco, il cremonese e il casalasco, corrispondenti, grosso modo, all’area nord, centrale e sud della provincia. Nel cremasco le acque sotterranee affioranti (fontanili) costituiscono

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