/t .!À ,/ vé6E,# AIUlTGA 5/ PERIODICO MENSILE EDITO DALLA PARROCCHIÀ DI SANIA MARIA ASSUNTA Direzione e Amminislrazione: Giuliano Tealino {Chieti} 1el,.74.61 ^q i . \.Ji-r7 iir."i+ rG, ì,: :r Giuliano Teatino t Ch ielil l ì,i v{A VOCE AN/ICA pE*roDrco MENsr.E EDrro DALLA pARRocc*o ffiro*TA MAR,A AS',NTA Direzione e Amministrazione: Giuliano 'lealino {Chietil SOMMARIO 30" tebb 3 Lettera dell'Arcivescovo 4 I1 Nostro Natale PoLtL * 5 Storia di Giuliano n P0,ca a (rh"*a 7 Buonumore a tuttL g Fatti di casa nostra 16 Rispondiamo ai Lettori L wo»tzL 0,ntt,ozL ,t \À .fl& 'rÈ Supplemento a «L'Amico del Popolo> del 23-1-1966 .i Gerente Responsabile : Don FERDINANDO.COCCO .,v .'i* Con approaazione Ecclesiasticall': € Coopèrativa Baitoriate tipografiòé iQ4) - L'ànàiang "\ ,l iì, LI .G'., t- +#if r t *r#' , É-- - tr ,, k Mons. GIOVANNI BATTISTA BOSIO AFCIVESCC)VO DI CHIETI AMMINISIRATOTE PEIPETUO EI VASTO 6)n*nàt"o l,L A't*rnlutL*u "ur"n Ln| *out o l)o(.\n*t*o 0u""o""tnLu{.n ,rilo"e aw,Lca>> clestlwc.to a uwLui sew,pza pLù" Y *n(. *L*"rto l"tt^ Cavwuwltà" 0o""o"r[nLr,0n, pnz l"u"n & $io vwac1Xiez n ,lurn (.r, uo"t""" "trto.tu qewezobcL "ot\uLo"u- l- ,to*n ut\n ! Opn"n 0u""o""[n",tr. t Giov. Batlisla Bosio 7 , ,lg6b arcivescovo I xawwaio { Nt NOSTRO NATALtr Di solito quando si arriva alla metà mite l'ambiente, Maria Vergine concepi del mese di Dicembre, si vive già di e dette alla luce il Divin Salvatore. un'atmosf era natalizia. Quest'anno, al Questo evento divino ancora oggi viene contrario, l'aria del Natale, a causa imitato e ripetuto da tutti i cristiani del sereno che ha rallegrato le giornate del mondo. I Giulianesi hanno rinno' decembrine, si è fatta sentire legger- vato tale evento recandosi alla Messa mente in ritardo; comunque, durante di mezzanotte. Durante il rito iI nostro il tradizionale cenone magro della Vi- Parroco ha benedetto uno dei piir sug- gilia, tutti sono entrati nel vivo di una gestivi presepi visti a Giuliano: un pre- delle solennità piii care e più sentite sepio semplice ed originale, ma di no- tevole valore artistico, e che ha meri tato l'ammirazione di tutti. Si spera che negli anni venturi si possa allestire anche un presepio vivente. Dopo la S. Messa c'è stato il solito scambio di auguri fra i convenuti, quindi tutti si sono diretti verso casa a portare il proprio augurio e quello del Parro,co. Ci si è svegliati il giorno dopo, in pieno Natale; il tempo elargiva una giornata primaverile mera- i ancora I l vigliosa, sebbene turbata da un lieve I ,+' vento. La mattinata è trascorsa intera- I mente nella preparazione accurata e l meticolosa dei vestiti, non mancando 1 l ; una punta di vanagloria di apparire ben vestiti agli occhi dei paesani. Le nostre ragazze hanno approfittato della felice occasione per sfoggiare le nuove mode e pavoneggiarsi sotto 1'oc- chio compiaciuto del numeroso pub- blico... in sosta davanti la Chiesa Par- dal popolo di Giuliano, che è tornato rocchiale. '-: poi a rivivere, con rappresentazioni mi- La sera è trascorsa nella intimità stiche e piene di semplicità la nascita familiare; qualche giulianese ha lascia- ' - '" del Bambin Gesù. Il nosto Natale è to in macchina iI paese per dirigersi trascorso appunto nella più assoluta altrove; i rimanenti hanno preferito quiete, al cui sentore tutti o almeno ritornare nei locali della " parrocchia molti hanno cercato di immaginare la per assistere al film " Ercole alla con- lo l placida notte di 1965 anni or sono, al- t; lorquando in una fulgida e pittoresca I grotta di Betlemme, alla presenza di Dr Lrsro ANroNro i un bue ed un asinello che mantenevano Fre.cco Manro -4- É'' ";'# & t* sromrA Dil G[Ut[ANO DA[,N,'ORIGINE OGGN Seconda untata Giuliar,no terra di conquistn E qui sotto riporto cronologicamen- te. Der quanto mi è ctato possibile, i Ma non solo di nome ha sPesso cam- divérsi passaggi di proprietà a cui fu biato Giuliano Teatino, bensì anche di sottoposto Giuliano. padrone; con quanto danno della popo- 1L73. Regnando Guglielmo II, il azione ognuno può facilmente imma- Buono, (1166-1189), Giuliano apparte- sinare. Una condizione così triste non neva a Giordano di Rivello: era un it.r, però, l'infausta sorte di questo feudo di due soldati a cavallo e, insie- -paese soltanto. me con Ari, pure dello'stesso signorg Nel Medio Evo e anche al Prin- dava, per le spedizioni in Terra Santa, cipio dell'Evo Moderno- i baroni, fino a sei soldati e dodici serventi. previo il regio assenso, che- del resto 1279. ll. re Carlo I d'Angiò (1.266- non era tanto difficile a ottenersi, po- 1285) do,no Giuliano a Bertrando di tevano liberamente disporre dei feudi Poget. come di qualsiasi fondo appartenente 14A6. Durante il regno di Ladislao, ai loro patrimoni privati: era, perciò, figlio di Carlo III di Dwazzo,, (1400 loro coÀcesso di oflrirli in dono, di t4t+) e, successivamente, sotto il regno darli in prestito, di assegnarli in dote, della sorella Giovanna d'Angiò-Durazzo di trasmetterli agli eredi, di cederli in (1414-1435), Tulliano (Giuliano) si tro- pegno e anche di alienarli, quando si vava in mano di Francesco de Riccar- fossero ridotti al verde, sia pure riser- dis di Ortona a Nlare, uomo ragguar- vandosi, in quest'ultimo caso, il diritto devole e potente, insieme alle terre di di ricompra, ogni volta che, avendone Filiorum Petri, Orsosna."Braccio Casoli e Fara la possibilità, credessero opportuno di che di Montone (1,368-1424) esercitarlo. aveva occupato, mentr' era governatore Se non che il re, supremo signore e d'Èbruzzo. pro- distributore di tutti i feudi del Montone privilegio della 142t. Avendo Braccio di prio reame, godeva del regina--Gio- spesso, per qua- portato le armi contro la retrocessione; e ben compreso quello di ritenesse giusto, irarn., tali castelli, lunque motivo ch'egli caddero potere di Casa conveniente, utile per lo stato o per la Giuliano, in Orsini. sua persona, spogliava i baroni di ogni diritto ch'essi potessero vantare sui 1425. Bartolomeo de Riccardis, figlio feudi pre,cedentemente tenuti in pos- di Francesco, rivendicò a sè il possesso dimo- 1 SESSO. dei suddetti qualtro castelli, del- Fu co,sì ,che Giuliano passò di si- strando ch'essi facevano parte 'i gnore in signore per piir di seicento l'asse paterno e che perciò gli tocca- dal al 1802 ininterrotta- vano in eredità: Giovanna II riconoibbe I anni ll73 i mente,- eccetto qualche -periodo piÌr o il suo buon diritto e, con la lettera in § meno lungo in cui rientrò a far parte data 2 glugno diretta aI Vicegerente ;.i't ,, restituzione dqlbeni della corona; senza però tener desli Abruzzi, te ordinò la i conto del tempo anteriore al secolo al loro legittimo proprietario. XII, apprezzabile anch'esso, il quale 1440. Giuliano si trova aggregato alla è sfuggito alle mie, quantunque dili- contea di Manoppello della quale ave- genti, ricerche. va la signoria Casa Orsini. ,i:. .i 'lg :. -5- a ")a La contea, intestata a Giovanni Or- stui, per ricompensare un tale Giovan- sini che I'amministrava con la cointe- ni di Leone di alcuni importanti ser- ressenza dei fratelli Cola e Orso, com- vigi che graziosamente gli aveva pre- prendeva., oltre il capoluogo Manop- stato, gli concesse, oltre un assegno pello da cui prendeva il- nome, le annuo di 300 ducati, Castro Tulliano terre di- Tulliano (Giuliano); Orsogna, (Giuliano) e altre terre. Casoli, Fara Filiorum Petri, Roccamon- 1541. Era. signore di Tulliano un tal tepiano, Rapino, Penna Piedimonte, Camillo Caracciolo. Serramonacesca ed altre ancora di mi- 1550. Con prowedimenti del regio nor importanza. Consiglio, Giuliano fu acquistato, per 1454. Morto Giovanni Orsini (1453), la somma di 7000 ducati, dal Magnifico concesse l'investitura della contea di Francesco di Palma che si obbligò an- Manoppello con tutti i castelli annessi che a soddisfare i vari creditori tra i al figlio di lui Giacomantonio; ma poi quali figurava la signora Laura di Leo- essendosi i fratelli Orsini Cola e ne,.moglie di Alessandro, soprannomi- Orso schierati co,ntro la -Casa Ara- nato 4.lzicca dell'Aquila. gonese,- il re Alfonso privò l'investito 1586. Il paese era posseduto da Gio- di tutta la contea che fu così incame- va.nni di Palma che portava il titolo rata di nuovo nel patrimonio della di Barone di Giuliano. regia corte. 1669. IJn altro Giovanni di Palma 1507. L'otto marzo di quest' anno,, la aveva in feudo Giugliano. contea di Manoppello venne donata dal re Ferdinando II, il Cattolico (1503- Mous. Pnop. Crno Paoar-rxo 1516), a Bartolomeo di Alviano; e co- lcontinua) \ l. ) l. i l B ';-j l" l* !r *'.i l'* Anche i,, molte ease e famiglie di Giuìiano, t.'I la Befana h. poitato doni e auguri. l ! --6- I e SrflrOrNrtjrMrOrR"E SEGNALAZIONI STRADALI là. Non si vedono nemmeno più le In una città dell'Ameriòa, poco pri- giacche! ma dell'abitato, il Sindaco ha fatto PRECURSORI porre questo cartello per gli automo- Tu che hai studiato, sai chi è stato bilisti: " Se attraverserete la nostra il primo radiotecnico della storia? bella città a 20 Km. all'ora, avrete mo- Marconi. do di ammirare le splendide palme gi- - è stato Adamo. ganti che fiancheggiano i viali. Se viag- - Macchè Marconi, gerete a 60 Km., vi faremo visitare la -- Adamo? nostra prigione modello. Se raggiun- Sicuro; pensa: con una sola co- gerete gli 80, sarete ospiti del nostro stola- si è fatto un altoparlante.
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