Grandi Scuderie Mantova Razza D’Acciaio

Grandi Scuderie Mantova Razza D’Acciaio

Anno 2013 - Numero 45 IL PUROSANGUEdi Corsa Settimanale di informazione ippica a cura di A.N.A.C. e S.G.A. rivano bolliti, sulla curva discendente. Pensate a Sky Lantern (che RaimondoVisione tra l’altro non è adatta alla pista), che ad aprile era già in azione… Sono gli europei che vanno un po’ meno e il viaggio, pur confor- La stagione delle aste di allevamento è arrivata al termine e il mer- tevole, toglie un altro mattoncino alla EuroForma. In passato gli al- cato del purosangue non poteva dare più segnali positivi. Tatter- lenatori europei riuscivano a salvarsi il “Cavallo per Hong Kong”, salls, Arqana e Goffs hanno prodotto un fatturato che supera ora non hanno più margine perché per vincere a Sha Tin bisogna abbondantemente i 175 milioni. L’Europa va a gonfie vele, nuovi essere da gruppo 1 vero e, in più, mirati sull’obiettivo. investitori si sono affacciati sulla scena (i qatariani ma non solo, Torniamo al nostro piccolo. Domenica c’è stato il meeting di Sira- ad esempio i cileni del Don Alberto e anche altri) e sembra davvero cusa. I locali hanno vinto il Criterium del Mediterraneo per la sesta che l’Eldorado sia a quattro passi. volta in nove anni. La reazione del Continente è la solita: la listed A trattenerci dai festeggiamenti ci sono i problemi di casa, l’Italia siciliana per i puledri è scarsa. che sembra aver perso il treno, che si accontenta, priva di certezze Anche qui il fattore campo va valutato con attenzione. La pista di sul futuro, fosse anche solo quella di doversi preparare a un de- Siracusa è diversa da tutte le altre, con la retta in salita, e richiede cennio di vita da emigranti. capacità di adattamento. Il viaggio dal Continente è lungo e la La scorsa settimana abbiamo scritto che gli allevatori italiani ave- corsa è in programma a dicembre. I nostri amici siciliani preparano vano venduto bene. Ci sarebbe piaciuto scorrere le lunghe listed i loro puledri a palla per il Criterium, gli ospiti arrivano un po’ così. di acquisti che una volta contrassegnavano le December. Ci sono E così Sebastiano Cannavò ha vinto per la terza volta la corsa di bastati venti secondi. Qualcuno ancora ci crede ma la strategia casa e l’home-team ha fatto 6 a 3 in nove edizioni. generale è quella di difendersi come il Padova di Nereo Rocco. La preoccupazione, oltre all’iimpoverimento del nostro alleva- mento – ovvio se manca il ricambio – riguarda le strategie, meglio ANNUARIO DEL PUROSANGUE ancora la strategia. Visto che ci attendono anni di sangue, sudore e lacrime sarebbe meglio studiare come passarci, pagando pe- daggio e uscire salvi. Si può fare, iniziamo a discuterne. Il week end ci ha offerto le grandi corse di Hong Kong in cui gli europei hanno rimediato una figura piuttosto magra. La sensa- zione è che negli allenatori europei si sia insinuato l’antico supe- riority complex di stile inglese, come se le sconfitte degli ultimi anni non avessero insegnato nulla. L’Europa ha fatto zero per la seconda, in precedenza era successo nel 2001 quando vinsero tre corse i giapponesi (Stay Gold, Agnes Digital ed Eishin Preston) e una l’australiano Falvelon. Questa volta il quattro a zero è maturato in forma diversa: tre successi sono ar- rivati per i padroni di casa: Akeed Mofeed, Glorious Days e Domi- nant, il primo a vincere il Vase da quando il meeting ha preso l’attuale formato, e uno dal giapponese Lord Kanaloa che, dopo il ritiro di Black Caviar, è di una categoria il miglior velocista del mondo. L’Europa non aveva proprio una squadraccia. Sui 2400 metri non c’era molto di meglio di The Fugue, Moonlight Cloud e Sky Lan- tern hanno illuminato le prove sul miglio, Cirrus des Aigles è sem- Risultati Italiani e stranieri, classifiche e statistiche riassuntI nelle pre uno di valore. 200 preziosissime pagine che non possono mancare Il valore tra i migliori di Hong Kong e i top europei si è molto as- nella tua Libreria Ippica! Tutto quello che è successo nel 2013 sottigliato. I loro califfi, a parte quelli dello Sprint – che pure sono lo trovi sull’Annuario del PUROSANGUE! in un momento di involuzione – valgono due o tre chili meno dei nostri, sul top della forma. Infatti non provano, e se ci provano non Per informazioni e per prenotare la tua copia clicca qui beccano, nelle grandi prove europee durante i momenti topici. *prezzi interessanti di entrambe le copie per chi non Le corse di Hong Kong, però, si corrono in dicembre. I loro migliori avesse acquistato l’Annuario del PUROSANGUE 2012 vengono preparati per questi obiettivi (la stagione inizia a settem- bre, dunque il picco di rendimento arriva dopo 3 mesi). I nostri ar- IN USCITA DA GENNAIO! 2 ©ANAC-SGA IL PUROSANGUEdi Corsa L A S TORIA DI M ARIO F OSSATI GRANDI SCUDERIE MANTOVA RAZZA D’ACCIAIO ino Mantovani, fioritura umanistica e cavalleresca!” industriale chimi- Ma alla volontà di Sergio, lui, non si era op- co e alimentarista, posto. Non poteva. “Appunto perché i figli co- fondatore della minciano a vent’anni”. E l’anno dopo, il pro- scuderia Mantova mettentissimo pilota Sergio pagherà duramente e dell’annesso al- il conto alla cattiva sorte con un’uscita di strada levamento, è stato al circuito di Torino. Lo salverà il professor Do- l’horseman che gliotti con un pesante intervento chirurgico. mi ha messo mag- Luciano continuerà brillantemente in arcione giormente ad agio la sua carriera di gentleman molto interessato nel corso di un’intervista. E’ accaduto la prima volta, al “complesso allevatorio”. anni fa, in uno di quei mercoledì sansiriani che la competenza Oggidì i signori Mantovani – i “tre Mantovani tre” come li Gnon disdegnava. “Che cosa si beve?” Io e l’amico che mi accom- chiamava Luciano – non sono più, hanno lasciato un vuoto pagnava, un eccellente anfitrione, optammo per il whisky, a quel incolmabile. La loro scuderia si è dissolta definitivamente in tempo molto di moda, e il signor Mantovani per un the freddo. un’asta senza riserve, il 5 marzo 1976, a Roma. Quell’incontro, La vicina domenica all’autodromo di Monza, suo figlio Sergio, il primo, ha suscitato in Gino Mantovani una specie di gra- eccellente pilota di formula uno, avrebbe corso il Gran Premio titudine nei miei confronti: il piacere di apprendere, per l’en- d’Italia al volante di una Maserati. Gino Mantovani era certamente in patetica tensione: non lo dava, però, a vedere. I Campioni “fatti in casa” “I figli… cominciano a vent’anni – disse -. Domenica, causa Sergio, diserterò l’ippodromo. La Maserati nesima volta, di poter provare che uno del “pueblo delle mi ha concesso di assistere moralmente Sergio, standomene corse” – categoria a cui ostinatamente appartengo – conoscesse buono buono in un angolo del box. Luciano, l’altro mio figliolo, i “cachets” della scuderia Mantova: i cachets caratteristici, ha scelto i cavalli, che popolano i nostri prati e le scuderie. ecco, i fondamentali principi. Sergio, invece, i 300 HP di un motore. Pensi un poco quanto La nomenclatura di ispirazione veneziana, addirittura gol- sarebbe bello presentare i trecento cavalli, metafisici alla maniera doniana, scelta dalla gentile consorte di Gino Mantovani, di De Chirico, o corposi quanto i trottatori normanni, in lun- innamorata di Venezia. ghissima fila a capo di un cocchio o anche di uno spoglio telaio meccanico, sollecitati o scossi sulla dirittura di San Siro. Una SEGUE A PAGINA 44 3 ©ANAC-SGA IL PUROSANGUEdi Corsa Il trionfale rientro di Traghetto, sotto gli occhi di Gino Mantovani, dopo la vittoria nel Gran Premio d’Italia del 1945 4 ©ANAC-SGA IL PUROSANGUEdi Corsa GINO MANTOVANI I prodotti estremamente casalinghi (gli incesti mantovani, ammiccava L’endogamia, ah! L’endogamia. Dicevano che Tesio aveva scoperto Men- la concorrenza), purosangue bene costruiti, sempre attivi, con notevoli del e paradossalmente lo negava. E che io avevo in odio qualsiasi forma punte di qualità. Purosangue di riconosciuta provata attitudine ai di originalità. L’originalità, se lo ricordi, è il primo sintomo della volgarità. terreni faticosi o pesanti, che si lasciavano afferrare dalla corrente La volgarità, intesa, come un comportamento grossolano privo di incantata della generosità. I “mantovani” non erano per noi cavalli co- metodo o di regole”. muni. Venivano, spesso, come dire, personificati. Partecipavano in qualche Va detto, aggiungo modestamente, che la mia era una generazione modo alle emozioni e commozioni di noi bipedi viziosi, passati con che aveva un dovuto rispetto per gli anziani: comunque, nell’ippica, l’età direttamente da un cavalluccio di carta pesta al recinto del prato, qualche timida riserva sulla politica di casa la nutrivamo. Alla prima poi alla tribuna C e, in occasione del Gran Premio di Milano – e ci intervista seguirono altri colloqui: in tribuna o nel dopocorsa. Man- pareva, quella, una “conquista sociale” – al “pesage”. Gino Mantovani tovani amava che io amassi la sua Mantova, la sua tabella di marcia era contento che le vicende, gli avvenimenti, depositati negli annali, vi- manageriale. Alto, i capelli a spazzola, gli occhi, dietro le spesse lenti vessero nella nostra memoria; fossero interpretati, e quindi approvati, da miope, percorsi dal furore della ribellione, Mantovani parlava alla luce della sua conduzione. Andava fiero di aver creato un impianto piano, ricorrendo a dati che aveva tutti presenti. tipicamente nazionale (mai una fattrice all’estero, nessuna o quasi im- Il giorno che gli dissi che la sua routine era la più studiata che si portazione diretta). “Allora, negli anni ’30 e ’40, e anche più avanti – conoscesse, che teneva conto per ciascuno dei suoi cavalli di ogni diceva sorridendo – era di moda, nell’allevamento, il “fashionable” ossia piega del programma, delle opportunità che ne derivavano, fossero tutto ciò che era affascinante.

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