Appuntamenti E Incontri Culturali in Naba

Appuntamenti E Incontri Culturali in Naba

Dall’11 ottobre 2006 al 27 giugno 2007 APPUNTAMENTI E INCONTRI CULTURALI IN NABA. PER TUTTO L’ANNO ACCADEMICO 2006/2007 NABA ORGANIZZA, OGNI MERCOLEDÌ, INCONTRI CULTURALI CON ARTISTI ITALIANI E INTERNAZIONALI. IL RUOLO DI NABA È DI OFFRIRE AL PRODURSI E RIPRODURSI DELLA CITTÀ FORTI SEGNALI ARTISTICI, CAPACI DI ROMPERE RITMI, DI INFONDERE ENERGIA, DI INDURRE A DISCUTERE. PROGRAMMA DALL’11 OTTOBRE AL 28 MARZO TUTTI GLI INCONTRI INIZIANO ALLE ORE 18.00 NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano Via Darwin, 20 20143 Milano Tel. 02 97372.1 www. naba.it uff. stampa: [email protected] NER O Neromagazine.it BIMESTRALE A DISTRIBUZIONE GRATUITA NUMERO 11 - OTTOBRE / NOVEMBRE 2006 Direttore Responsabile: Giuseppe Mohrhoff Direzione Editoriale: Francesco de Figueiredo ([email protected]) Luca Lo Pinto ([email protected]) Valerio Mannucci ([email protected]) Lorenzo Micheli Gigotti ([email protected]) Collaboratori: Emiliano Barbieri, Carola Bonfili, Rudi Borsella, Marco Cirese, Ilaria Gianni, Andrea Proia, Francesco Tatò, Francesco Ventrella, Gianni Avella, Marco Costa, Silvia Chiodi, Francesco Farabegoli, Roberta Ferlicca, Alberto Lo Pinto, Federica Magliacane, Anna Passarini, Antonio Pezzuto, Gabriele Picco, Dr. Pira, Silvia Pirolli, Leandro Pisano, Filipa Ramos, Francesco M. Russo, Giordano Simoncini Impaginazione: Industrie Grafiche di Roma - www.industriegrafiche.biz Invio Materiale: Via degli Scialoja,18 - 00196 ROMA Pubblicità:[email protected] - Lorenzo Micheli Gigotti 3391453359 Distribuzione: [email protected] Editore: Produzioni NERO soc. coop. a r.l. - Iscrizione Albo Cooperative n° A116843 NERO Viale Trastevere, 259 – 00153 ROMA Tel. / Fax 06 97271252 [email protected] — www.neromagazine.it Registrazione al Tribunale di Roma n. 102/04 del 15 marzo 2004 Stampa: OK PRINT via Calamatta 16, ROMA Distribuzione a Milano a cura di Promos Comunicazione www.promoscomunicazione.it Copertina, illustrazioni e titoli di Chris Bianchi w w w. c hrisbianchi . c o . u k Come molti dei miei progetti curatoriali teresse principale nella vita è l’arte. Ho di chi volevo nella mostra. (La mostra) “indipendenti”, la mostra “Videoperfor- intervistato artisti praticamente per tutta nasceva dalla mia vita di ogni giorno e mance” non è sufficentemente conosciuta la mia vita. Nel 1966 ho prodotto un film dal mio stato d’animo nel momento in in virtù del fatto che pubblicammo solo per il canale televisivo tedesco WDR, cui incontravo gli artisti che conoscevo. A PORTRAIT OF A TRANSCONTINENTAL CULTURAL CATALYST. un piccolo catalogo tabloid di 36 pagine. dal titolo “Pop Art Usa” dove intervistai Dopo aver dato il numero di Shunk- Ciascuno dei dieci artisti invitati fece una artisti Pop come Warhol, Lichtenstein, Kender agli artisti, non ho mai chiesto A DIALOGUE WITH WILLOUGHBY SHARP. performance di una serata: Vito Acconci, Rauschenberg e due famosi mercanti: a S-K con chi alla fine lavorarono, nè Robert Bell, Joseph Beuys, Ulrike Rosen- Leo Castelli e Sidney Janus. Subito dopo loro mi chiamarono - con l’eccezione di Luca Lo Pinto bach, Dennis Oppenheim, Keith Sonnier, che la Sony aveva introdotto sul mercato di uno o due. Andai con Liza Bear ad Richard Serra, Chris Burden, Willoughby il sistema di videoregistrazione “Porta- aiutare Richard Serra per la sua op- “A transcontinental cultural catalyst” così si definisce Willoughby Sharp. Nessun termine Sharp, William Wegman. Jeffrey Lew Pac”, me ne comprai uno e iniziai a in- era, che, imprevedibilmente, richiese era il proprietario di un edificio nel cen- tervistare gli artisti con cui avevo lavorato due giorni di lavoro. La gran parte dei potrebbe essere più appropriato per uno che, nel corso degli anni, ha fondato “Avalanche” tro di quello che un tempo era Soho. 112 negli anni ‘70: Bruce Nauman, Vito Acco- progetti furono realizzati in poche ore. (una delle più importanti riviste d’avanguardia), ha curato mostre sperimentali come “Vid- Greene Street era uno spazio espositivo nci, Joseph Beuys, Chris Burden, Dennis Alcuni in pochi minuti. Se ora mi chiedi eoperformance” e “Pier 18”, ha videointervistato artisti come Vito Acconci, Chris Burden, molto rozzo di circa 15 x 30 m dove gli Oppenheim e altri. Domani, insieme alla Bruce Nauman e Dennis Oppenheim (solo per citare i più famosi), è stato un grande amico e artisti più all’avanguardia di Soho espo- mia compagna Pamela Seymour Smith, nevano i loro lavori. “Videoperformance” farò una videoview con Dennis nel suo collaboratore di Joseph Beuys e come artista ha partecipato a mostre ormai nella storia è la prima mostra che ho curato in cui studio a Frankilin Street riguardo i suoi come “Information”. Alla veneranda età di 70 anni, Willoughby, ancora in piena attività, è ho incluso il mio stesso lavoro. L’ho fatto ultimi lavori di land art. Ho realizzato 6 o una testimonianza vivente dell’avanguardia artistica newyorchese degli anni ‘60 e ‘70. perché avevo coniato la parola “videoper- 7 audio interviste con Dennis e questa è formance” e stavo tentando di dare alle la terza Videoview. persone un’idea delle grandi possibilità che esistono quando ci si confronta con il Hai fatto parte della prima genera- questa mostra di 18 artisti da una dozzina ano entrambi parte di un piccolo mondo video e la performance. zione di artisti concettuali..ci sono dei di paesi diversi, realizzai l’ultima scultura dell’arte dove ci si vedeva frequentemente giovani artisti con cui ti piacerebbe col- ambientale al neon di Lucio Fontana. agli openings o anche per strada. Da quel Che lavoro realizzò Chris Burden in laborare? Dovresti fare una nuova serie momento fino alla morte di Joseph il 23 quell’occasione? di Videoviews solo con giovani artisti.. Avevi qualche contatto con l’Italia? Gennaio 1986 (giorno del mio 50esimo compleanno), ci incontrammo frequent- Chris fece un lavoro dal titolo “Back to Quest’anno sono stato con Pamela a Ber- Venni in Italia la prima volta con mia emente per lavorare su almeno una ven- you”, il suo primo a New York, il 16 gen- lino e abbiamo fatto delle videoviews con moglia Renata, nel 1959. Essenzialmente tina di progetti insieme come la mostra naio 1974 dalle 9.00 alle 22.20. Infilò il artisti più giovani: Serkan Ozkaya, Eric fu un viaggio turistico e purtroppo non “Videoperformance”, per la quale realizzò suo torso nudo in una video installazione Smith e Janos Fodor. Recentemente ne ho ebbi occasione di incontrare i miei due ar- il suo famoso “Public dialogue at the New che consisteva in un monitor di 9 pollici, 2 realizzate altre con artisti della mia gener- tisti italiani preferiti: Lucio Fontana e Piero School, NY”. Anche nell’estate del 1970, da 12”, una videocamera e un microfono. azione come David Medalla, Vincent Tra- Manzoni. Nel 1964 feci un pellegrinaggio quando scelsi il ritratto di Joseph realiz- Come supporto ricoprì del compensato sov, Peter Fend e, in Italia, Guido Strazza, con Gunther Uecker e il fotografo Lothar zato da Shunk-Kender per la copertina di con un lenzuolo bianco e lo mise su due un pittore astratto che vive a Roma che Volleh per andare a trovare Lucio Fontana “Avalanche”, personalmente lo ritenevo reggiassi che sostenevano il suo corpo presto compirà 85 anni. Inoltre sono state a Milano. In quel periodo frequentai spes- l’artista europeo più significativo dai tempi disteso. Accanto al suo gomito destro prodotte due videoviews con Paul Maenz, so Nanda Vigo che mi diede molte valide di Marcel Duchamp. c’era una ciotola circolare di alluminio con il famoso mercante tedesco che ha porta- informazioni e documentazioni fotogra- una manciata di puntine con la capocchia to sia l’arte povera che la transavaguardia fiche sul suo compagno, Piero Manzoni. Se non sbaglio sei stato tu a fare da in plastica trasparente intrisi nell’alcol al riconoscimento internazionale. Successivamente, quando cominciai a link tra Beuys e gli Stati Uniti.. con un cartello scritto a mano che diceva: occuparmi dell’arte cinetica, ebbi una “Infilate gli spilli nel mio corpo”. Burden cosa avevo in testa, posso dirti che il corrispondenza con alcuni cinetici italiani Nel 1969 Phil Lieder, l’editor di “Artforum”, mi si trovava in un traballante ascensore- concept era in parte legato all’idea di come Borenzi, di cui comprai alcuni lavori, diede l’incarico di andare in Germania ad in- montacarichi che era nel piano inter- Carl Andre di “post-studio sculpture” tuttora nella mia collezione. Nel 1972, tervistare Beuys per la rivista. L’intervista fu rato. Quando la performance prese il via, ed era un altro dei miei tentativi di sov- pubblicata in otto pagine nel numero di dicem- l’ascensore salì al primo piano dove era vertire la struttura di museo-galleria. Per iniziare, sarei curioso di sapere bre di “Artforum” dello stesso anno. Ronald presente un gruppo di oltre 100 persone Originariamente ho curato la mostra su come sei entrato a far parte della scena Feldman, dopo aver conosciuto Beuys a a guardare. Liza Bear fece richiesta per invito di Helene Weiner (ora co-diret- artistica newyorchese...Guardando in- “Documenta 5”, mi chiese di realizzare una dei volontari. Si offrì Larry Bell e fu ac- trice della galleria Metro Pictures), che dietro a quello che hai fatto, mi sembra “Videoview” che andò a costituire la sua prima compagnato all’ascensore. Una volta en- all’epoca lavorava al “Pomona College impossibile separare la tua figura da mostra personale a New York nel 1973 ma trato, la videocamera si accese. Bell infilò art gallery” dove l’aiutai a organizzare questa città.. Joseph non c’era perchè contrario alla guerra 4 spilli nello stomaco di Burden e il quinto la mostra di Robert Cummings e William in Vietnam. La prima volta che venne a New nel suo alluce. Il pubblico poteva assis- Wegman. Le raccontai del mio progetto Sono un newyorchese di seconda gener- York fu dietro la mia richiesta di partecipare a tere a tutto questo dal vivo sugli schermi.

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