In copertina: incisione di Jost Amman, Künstliche und wohlgerissene Figuren, Nürnberg, Heussler, 1588. Grafica di Mario Catoni. AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA MARIO BROGI - MIChELANGELO LORENZONI L’ARCHIVIO COMUNALE DI SAN GIOVANNI D’ASSO Inventario della Sezione storica SIENA 2010 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA INVENTARI DEGLI ARCHIVI COMUNALI DELLA PROVINCIA DI SIENA Collana diretta da Paola Benigni, Giuliano Catoni e Carla Zarrilli 27 Il programma d’inventariazione degli archivi comunali della Provincia di Siena è realizza- to anche grazie al contributo della Regione Toscana (L. R. 33/76). Questa pubblicazione è realizzata con il contributo del La schedatura del materiale documentario e la redazione del testo sono state così suddivise tra i due autori: Mario Brogi. INTRODUZIONE; ARChIVIO PREUNITARIO; APPENDICE DOCU- MENTARIA; INDICE ANALITICO. Michelangelo Lorenzoni. ARChIVIO POSTUNITARIO; ARChIVI AGGREGATI. INTRODUZIONE 1. Le comunità di San Giovanni d’Asso, Lucignano d’Asso, Mon- teron Griffoli e Vergelle: il territorio e l’evoluzione istituzionale. a) Premessa. Anche nel presente lavoro di ordinamento ed inventariazione della Se- zione storica dell’archivio comunale di San Giovanni d’Asso è stato utile studiare la storia delle istituzioni che hanno prodotto, conservato e traman- dato le carte, al fine di meglio comprendere il processo di sedimentazione spontanea del fondo archivistico. In ossequio a questo criterio metodolo- gico, che ha caratterizzato la maggior parte degli inventari editi nella pre- sente collana1, le pagine che seguono sono dedicate a descrivere dapprima il contesto istituzionale nel quale era inserita la comunità di San Giovanni d’Asso in età moderna, e poi a delineare le principali trasformazioni ammi- nistrative che interessarono la località dall’epoca delle riforme leopoldine all’emanazione della legge di unificazione amministrativa del Regno d’Ita- lia del 20 marzo 18652. Le questioni inerenti al materiale documentario del comune di San Gio- vanni d’Asso sono state esaminate in un paragrafo che si sofferma su ogni aspetto della vita dell’archivio; l’analisi inizia con la descrizione delle pri- 1 Per quanto attiene ai criteri che sono stati adottati per la redazione degli strumenti inventariali editi nella Collana della Provincia di Siena si vedano CATONI , Progetto per un censimento degli archivi pubblici e privati della Provincia di Siena, 1981; Gli archivi comunali della Provincia di Siena, 1983; VALA cc HI , Note sul progetto di riordinamento degli archivi comunali: la Provincia di Siena, 1992; BROGI , L’inventariazione degli archivi storici comunali della Provincia di Siena, 2007. In generale sull’impostazione metodolo- gica che negli ultimi decenni ha connotato lo studio di quei ‘residui spontanei’ dell’attività umana quali sono gli archivi cfr. VALENTI , A proposito della traduzione italiana dell’Ar- chivistica, 1969; ID., Parliamo ancora di archivistica, 1975; ID., Riflessioni sulla natura e struttura degli archivi, 1981. Sulla struttura interna degli archivi dei comuni, soprattutto della Toscana, si vedano Gli archivi storici, 1963; ANTONIELLA , Atti delle antiche ma- gistrature giudiziarie, 1974; ID., L’archivio comunale postunitario, 1979; ID., Archivio preunitario, 1982; ID., Archivi comunali e tipologie d’archivio, 1989. 2 In merito alla legge di unificazione amministrativa del Regno cfr. Legge 20 marzo 1865, n° 2248. Sul decreto di soppressione degli uffici dei cancellieri del censo nelle provincie toscane e romane si veda l’art. 9 del R.D. n. 2455 del 26 luglio 1865 che unì gli uffici del Catasto all’amministrazione delle tasse e del Demanio ed organizzò gli uffici dell’Amministrazione stessa, in Raccolta ufficiale delle leggi, 1861-1946, vol. XII, pp. 1971-1975. 6 L’archivio comunale di San Giovanni d’Asso me attestazioni relative alla produzione e conservazione delle scritture, per lo più risalenti all’epoca della riforma leopoldina delle comunità, e prose- gue illustrando le fasi del deposito del fondo nell’Archivio di Stato di Siena per poi concludersi con una rassegna degli interventi di inventariazione effettuati dai funzionari dell’Archivio senese nel corso del Novecento. La sezione preunitaria del fondo è infatti attualmente conservata presso l’Ar- chivio di Stato di Siena, dove venne depositata nel settembre del 1920, e consta di 310 unità archivistiche prodotte o acquisite in un arco temporale di circa tre secoli, dal momento che le sue scritture più antiche risalgono alla fine del secolo XVII; la sezione postunitaria e gli archivi aggregati si trovano invece presso la sede comunale e sono formati da circa 1.800 unità archivistiche (1865-1970)3. I paragrafi seguenti sono quindi dedicati all’analisi dell’evoluzione isti- tuzionale della comunità di San Giovanni d’Asso e dei comunelli di Luci- gnano d’Asso, Monteron Griffoli e Vergelle e si propongono di fornire qual- che utile indicazione sull’assetto del territorio e sull’ambito sociale, posti in relazione con alcuni aspetti dell’andamento demico; l’insieme di questi elementi consente, tra le altre cose, di determinare il legame che unisce le modifiche istituzionali ai cambiamenti nei criteri di produzione, tradizione e conservazione del materiale archivistico. b) La comunità di San Giovanni d’Asso in età moderna (metà secolo XV- secolo XVIII). Il colle su cui è situato San Giovanni d’Asso si trova ad una trentina di chilometri a sud-est di Siena, all’interno di una vasta area che in ambito sto- 3 Sul deposito nel 1920 della sezione preunitaria dell’archivio comunale cfr. ASS, Car- teggio dell’Archivio di Stato, Affari e corrispondenza 1920, fasc. ‘depositi’ e infra il pa- ragrafo ‘Gli ordinamenti dell’archivio preunitario del Comune di San Giovanni d’Asso dal deposito nell’Archivio di Stato di Siena all’attuale inventariazione (1920-2008)’ del capitolo 2. Gli archivi aggregati sono costituiti dai 30 ‘pezzi’ dell’Ente comunale di assi- stenza (1937-1978, con atti della Congregazione di carità dal 1889), dalle 46 unità archi- vistiche del Giudice conciliatore (1866-1970) e dai 3 ‘pezzi’ dell’Associazione nazionale combattenti, sezione di San Giovanni d’Asso (1922-1942). Si conservano inoltre 5 unità archivistiche del Patronato scolastico di San Giovanni d’Asso (1958-1977), ed i fondi della Società filarmonica (1952 1954), dell’Associazione fascista del pubblico impiego (1941- 1942) e dell’Opera nazionale per la protezione della maternità e infanzia (1927-1947), ognuno dei quali è formato da un unico pezzo. Introduzione 7 riografico è meglio conosciuta con il termine di ‘Crete senesi’4. Il territorio è caratterizzato da “un paesaggio di media collina (uno dei punti più alti è rappresentato dall’altura di 310 m. su cui sorge il paese), in cui alle forma- zioni prevalentemente argillose delle pendici si contrappongono i più fertili terreni alluvionali del fondovalle”5. Già nei primi anni dell’Ottocento Ema- nuele Repetti aveva avuto modo di notare che la zona della Val d’Asso: “nelle piagge più elevate e nei luoghi meno spogliati di bosco e più lontani dai corsi di acqua, trovasi incrostata da ripetuti strati orizzontali di tufo calcareo-siliceo color leonato di origine marina. Anche costà la popolazione, le antiche corti e ca- stellari risiedono nei poggi tufacei, mentre dalle crete dell’Asso scaturiscono acque acidule solfuree cariche di carbonato di calce di natura consimile a quelle di Rapo- lano e di Montalceto, le quali acque depositano intorno ad esse estesissimi banchi di travertino. Tali sono le acque termali del Bagno detto il Bagnaccio tra S. Giovanni d’Asso e Cosona alla sinistra del torrente Trove”6. Fin dalle ultime decadi del secolo XIII, quando le prime fonti fiscali di origine cittadina permettono di proporre ‘un’analisi demografica comples- siva del territorio senese’7, nella valle dell’Asso risulta attestato un livello demico piuttosto elevato, formato da circa 430 fuochi fiscali (massaritie), che corrispondevano a 6,5 massaritie per kmq; ponendo tale dato in relazio- ne con le 500 unità fiscali desunte dallaTavola delle possessioni nel 1320 si può verosimilmente ipotizzare che agli inizi del Trecento nell’area in que- stione vi fossero tra i 1.500 ed i 2.000 abitanti, prevalentemente concentrati nei castelli di San Giovanni e Monteron Griffoli e nei due centri castrensi di medie dimensioni di Vergelle e Lucignano d’Asso8. 4 Cfr. BARLU cc HI , Il contado senese, 1997, pp. 17-19, in cui sono elencati i comuni che a livello amministrativo fanno attualmente parte del territorio delle “Crete senesi, vera e propria subregione”; vedi anche GIORGI , Aspetti del popolamento del Contado di Siena, 1994, p. 280. 5 Cfr. CHERU B INI , Proprietari, contadini e campagne senesi, 1974, pp. 267-268; si veda inoltre CALDELLI , I proprietari senesi delle Libre di San Cristoforo, 1972. 6 Cfr. REPETTI , Dizionario geografico, 1833-1845, vol. I, pp. 163-164. A proposito di Bagno a Valiano, altrimenti noto con il termine di Bagnaccio o Bagnacci, si vedano Viabi- lità e legislazione, 1992, rubr. ccxxv, p. 170; BOISSEUIL , Le thermalisme en Toscane, 2002, pp. 12-15, 69, 257-258, 400. 7 L’archivio comunale di Sinalunga, 1997, p. 8. 8 Per i dati fiscali delle località della Val d’Asso relativi alle ultime decadi del Duecento ed ai primi anni del secolo XIV cfr. GIORGI , Aspetti del popolamento del Contado di Siena, 1994, p. 280. 8 L’archivio comunale di San Giovanni d’Asso Intorno alla metà del secolo successivo l’intero Stato senese venne col- pito da una significativa crisi demografica9, che fece ovviamente sentire
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