Archivio 1011.Pmd

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Società Nissena di Storia Patria - Caltanissetta ARCHIVIO NISSENO Rassegna di storia, lettere, arte e società Anno VI* - N. 10 Gennaio-Giugno 2012 ISSN 1974-3416 * Il 2012 è l’anno VI della Rivista; i nn. 6 e 7 del 2010 sono stati erroneamente indicati come “Anno III” (e non “Anno IV”), mentre i nn. 8 e 9 del 2011 sono stati indicati come “Anno IV” (e non “Anno V”). Ce ne scusiamo con i lettori. 1 Archivio Nisseno Rassegna semestrale di storia, lettere, arte e società Fondato dall’Associazione culturale “Officina del Libro Luciano Scarabelli” oggi Società Nissena di Storia Patria ISSN 1974-3416 Anno VI - N. 10 Gennaio-Giugno 2012 “ARCHIVIO NISSENO” è edito dalla Società Nissena di Storia Patria, Via Due Fontane n. 51, 93100 Caltanissetta - Autorizzazione del Tribunale di Caltanissetta n. 205 del 25 luglio 2007 - Spedizione con Poste Italiane Spa - Tariffa ridotta pieghi di libri SMA/S2/14/ 2011 valida dal 30.01.2008 Direzione e Redazione: Via Due Fontane n. 51, 93100 Caltanissetta Tel/Fax 0934.595212 [email protected] Direttore responsabile: Francesco Giuseppe Spena [email protected] Direttori editoriali: Antonio Vitellaro antonio_vitellaro@ alice.it Sergio Mangiavillano [email protected] Comitato scientifico: Matteo Collura (Milano), Fabio Danelon (Perugia), Arnaldo Ganda (Parma), Enrico Garavelli (Helsinki), Aldo Gerbino (Palermo), Andrea Manganaro (Catania), Nicolò Mineo (Catania), Alessandro Musco (Palermo), Giovanni Occhipinti (Ragusa), Gisella Padovani (Catania), Michela Sacco Messineo (Palermo), Wiliam Spaggiari (Milano), Mario Tropea (Catania), Roberto Tufano (Catania). Comitato di Redazione : Luigi Bontà, Francesca Fiandaca Riggi, Giuseppe Giugno, Leandro Janni, Salvatore La Monica, Anna Mosca Pilato, Luigi Santagati, Luigi Varsalona, Rosanna Zaffuto Rovello Composizione grafica: Luigi Santagati Stampa: Edizioni Lussografica, Via Luigi Greco s.n. Zona Industriale, 93100 Caltanissetta Tel 0934.25965 - Fax 0934.564432 - [email protected] I contributi e le pubblicazioni da segnalare nella Rassegna bibliografica vanno inviati alla redazione, che non si considera impegnata alla restituzione del materiale anche se non pubblicato. Gli autori sono responsabili della correttezza delle loro affermazioni. © Società Nissena di Storia Patria. Tutti i diritti sono riservati. Abbonamento annuale: • 25,00 (2 numeri semestrali) L’importo va versato su: C.c.postale 85497915 oppure C.c.bancario IT 75 M 08985 16700 000000010888 presso la Banca di Credito Cooperativo del Nisseno Viale della Regione, 99 - 93100 Caltanissetta Prezzo • 12,50 2 Editoriale I “RESISTENTI” Cinque anni, dieci numeri. E’ un traguardo rilevante, questo, per l’Archivio nisseno, la rivista semestrale fondata dall’Associazione culturale “Officina del Libro Luciano Scarabelli” e oggi edita dalla Società Nissena di Storia Patria. Un traguardo che dimostra come si può andare controcorrente in una realtà che sembra ormai lontana dall’uso della pagina scritta e da una comunicazione che non sia veloce scambio di gossip o altrettanto fulmineo compulsare di tavolette elettroniche. Quando uno dei fondatori mi propose di presentare a Caltanissetta il primo numero della rivista, accettai con entusiasmo per due motivi. Primo, perché, a mio avviso, nasceva allora in Sicilia uno strumento di divulgazione culturale che partiva da uno dei suoi luoghi più emblematici per arretratezza economica e sociale. Caltanissetta è ormai da anni uno dei vertici del “triangolo della miseria siciliana” che ha in Enna e Agrigento gli altri due. Non a caso, questo territorio ha visto nascere e dolorosamente morire una delle attività economiche dalle enormi potenzialità mai sfruttata in termini meramente industriali: la raccolta e la commercializzazione dello zolfo. Secondo, perché Caltanissetta – ed è un paradosso – pur nel degrado economico e sociale di cui è stata espressione fin dall’Unità d’Italia, è una realtà territoriale tra le più vive dal punto di vista culturale, e ne è prova l’intensa attività che già tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso seppe esprimere la casa editrice fondata da Salvatore Sciascia e intellettualmente sostenuta da Leonardo Sciascia. Certo, da lungo tempo ormai scomparsi gli Sciascia (l’editore e lo scrittore), Caltanissetta non è più la “piccola Atene”, come affettuosamente la definì l’autore delle Parrocchie di Regalpetra, ma è pur sempre la città in cui, in pieno dopoguerra, quel “miracolo culturale” poté manifestarsi. Oggi non è più il caso di parlare di miracoli (e non soltanto in editoria), ma la tenuta in vita per cinque anni di una pubblicazione culturale come l’Archivio nisseno è motivo di speranza e di orgoglio per coloro i quali la realizzano e la diffondono. Ma c’è un altro motivo che mi ha portato a sentirmi parte di un progetto che definirei di resistenza, e che oggi propone il decimo numero di una rivista di resistenti: a esso è legato il nome di uno dei più straordinari personaggi dell’Ottocento, il piacentino Luciano Scarabelli che – la nazione italiana appena nata – dato uno sguardo alla carta geografica della Sicilia, puntò il dito là dove sembravano esserci soltanto remote montagne e tragici feudi. Laggiù sarebbero confluite le casse contenenti i suoi libri che avrebbero dato vita a una biblioteca, oggi vanto non soltanto di Caltanissetta. MATTEO COLLURA* * Nato in Sicilia, scrittore, saggista e giornalista del Corriere della sera. 3 4 Convegno nazionale di studi PAOLO EMILIANI GIUDICI “UN’ANIMA LEALMENTE ITALIANA” NEL SECONDO CENTENARIO DELLA NASCITA Mussomeli (CL) Venerdi 8 e sabato 9 giugno 2012 in collaborazione con l’Amministrazione Comunale con interventi di Fabio Danelon, Mario Tropea, Roberto Tufano, Santo Burgio, Gisella Padovani, Cinzia Recca, Giuseppe Canalella, Antonio Vitellaro, Roberta Cinà, Antonino Di Giovanni e Luigi Varsalona Il contributo di Michela Sacco Messineo verrà pubblicato sul prossimo numero della rivista. 5 ITINERARI DI RICERCA SU PAOLO EMILIANI GIUDICI: UNA RIFLESSIONE DI FABIO DANELON* I convegni di studi seri, come è stato quello organizzato dal Comune di Mussomeli in collaborazione con la Società Nissena di Storia Patria in occasione del bicentenario della nascita di Paolo Emiliani Giudici, svolgono non solo la nobile funzione celebrativa di mantenere viva la memoria d’un evento o, come nel presente caso, d’uno scrittore e affidarne idealmente la custodia a quanti verranno dopo di noi, ma hanno anche (e soprattutto) il ruolo scientifico di proporre uno status quaestionis, sulla base del quale ripartire per nuovi itinerari di ricerca o per approfondirne e aggiornarne di già avviati. Nel caso di Paolo Emiliani Giudici va detto che negli anni passati (dopo le pagine dedicategli da Giovanni Getto già nel 1942 nella fondamentale Storia delle storie letterarie) già molto è stato fatto per meglio delinearne la fisionomia di storico della letteratura italiana, e di fondatore del modello manualistico del genere «storia della letteratura italiana», modello poi canonizzato grazie a quel formidabile capolavoro che è la Storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis, uscita pressoché in perfetta coincidenza con l’annessione di Roma allo stato nazionale. Qualcosa in tal senso ho fatto anch’io, a partire dal volume Dal libro da indice al manuale. La storiografia letteraria italiana del primo Ottocento e l’opera di Paolo Emiliani Giudici (1994) fino al recente saggio Paolo Emiliani Giudici storico della letteratura italiana, comparso su «Italianistica» (XL, 2, maggio-agosto 2011, pp. 23-33). Certo, ancora restano da studiare e da approfondire alcune antologie e alcuni scritti critico-letterari di minor consistenza rispetto alla Storia delle Belle Lettere (1844-7) -Storia della letteratura italiana dall’ed. 1855-. Essa comunque rimane, a mio giudizio, l’opera più importante pubblicata dallo scrittore, significativo contributo di storiografia letteraria dall’impronta marcatamente civile di matrice foscoliana, frutto di ideale mediazione tra linea muratoriana e linea vichiana, che costituisce il canone mitico-storico della nostra tradizione letteraria lungo l’ideale direttrice estetico-civile Dante-Machiavelli-Alfieri-Foscolo. Non credo perciò che, al di là di pur auspicabili interessanti nuove acquisizioni, il quadro * Professore alla Facoltà di Lettere dell’Università degli stranieri di Perugia. 6 ITINERARI DI RICERCA SU PAOLO EMILIANI GIUDICI: UNA RIFLESSIONE del giudizio critico complessivo su tale aspetto della produzione giudiciana si modificherà di molto. Altri aspetti della personalità, dell’attività intellettuale, delle radici culturali e politiche della figura dell’intellettuale e letterato di Mussomeli, invece, hanno senz’altro ancora bisogno di scavi e studi puntuali e attenti volti a inquadrarne sotto altra luce e diversa prospettiva la molteplice, sfaccettata figura. L’intelligente coordinamento del convegno di Antonio Vitellaro, uomo generoso e infaticabile studioso della cultura siciliana e nissena in ispecie, ha opportunamente indirizzato gli interventi delle due giornate proprio verso un ampliamento dell’analisi in tal senso. Essi pongono nuove ineludibili fondamenta per il prosieguo degli studi in più direzioni. Innanzi tutto per quanto riguarda la contestualizzazione della formazione e dell’impegno intellettuale di Paolo Giudice nella Sicilia primottocentesca, assai ben tratteggiata qui da Michela Sacco Messineo, già curatrice nel 2003 del volume La polvere e la memoria. Due scrittori siciliani: Paolo Giudici e Paolo Emiliani Giudici per la collana Studi

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