
Copertina Atletica 2 2013:Layout 2 23/04/13 14:23 Pagina 1 Magazine della n. 2 Federazione Italiana mar/apr 2013 di Atletica Leggera Poste Italiane SpA - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - Roma - n. 5/2011 Infinito FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA Mennea Copertina Atletica 2 2013:Layout 2 23/04/13 14:24 Pagina 2 rivista Atletica 2 2013 01 37:Layout 2 23 04 2013 14:06 Pagina 1 Sommario FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA n. 2 - mar/apr 2013 Focus Il segreto di Roberta: 4 Mennea 45 “Divertirsi saltando” freccia nella storia Valerio Vecchiarelli Giorgio Cimbrico Eventi 8 Il giorno dei giorni 48 Assoluti Gianni Romeo 64 minuti da record Anna Chiara Spigarolo 11 L’ultima corsa Volti nuovi Carlo Santi 52 per l’estate dei giovani Raul Leoni Europei Indoor Lampi azzurri 14 56 Master da guinness sotto il tetto d’Europa Luca Cassai Giorgio Cimbrico 20 È l’oro di Greco L’inverno del cross Leandro De Sanctis 60 Andrea Bruschettini 24 Oltre ogni ostacolo L’Aquila 6 aprile Andrea Buongiovanni 64 Cross e speranza Tumi Alessio Giovannini 28 un bronzo per cominciare Calvi e Rendina Giulia Zonca 66 tricolore multipli Luca Cassai 31 Riecco Simona Lorenzo Magrì 67 Un disco sul podio Lavillenie Alessio Giovannini 34 l’oro e la beffa Internazionale Diego Sampaolo 68 Suhr, Isinbaeva e le altre: Salti azzurri rincorsa verso il cielo 36 tradizione vincente Marco Buccellato Roberto L. Quercetani Eventi Persone 70 38 Trost Gold Label di primavera due metri e non pensarci Andrea Schiavon Rubrica Chesani 42 in alto per stupire 71 Il medico risponde dott. Giuseppe Fischetto Luca Perenzoni magazine della federazione atletica di atletica leggera Magazine della n. 2 Federazione Italiana mar/apr 2013 di Atletica Leggera Anno LXXX/Marzo/Aprile 2013. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 1818 del 27/10/1950. Direttore Responsabile: Carlo Giordani (in attesa di registrazione). Vice Direttore: Marco Sicari. Segreteria: Marta Capitani. Hanno collaborato: Andrea Buongiovanni, Andrea Bruschettini, Marco Buccellato, Luca Cassai, Giorgio Cimbrico, Leandro De Sanctis, Alessio Giovannini, Raul Leoni, Lorenzo Magrì, Luca 04 n. 46) art. 1 comma 1 - Roma - n. 5/2011 / . 27/02 L n i Perenzoni, Roberto L. Quercetani, Gianni Romeo, Diego Sampaolo, Carlo Santi, Andrea Schiavon, Anna Chiara Spigarolo, Valerio Vecchiarelli, /2003 (conv. 3 Giulia Zonca. .post.-D.L.35 b in ab . ped Redazione: Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma: Fidal, tel. (06) 36856173, fax (06) 36856280 -S ane SpA i tal I Stampa: Tipografia Mancini s.a.s. - 00019 Tivoli (Roma) - tel. (0774) 411526 - e-mail: [email protected] Poste Infinito Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 - Roma - n. 3/2011. Per abbonarsi è necessario effet tuare FEDERAZIONE ITALIANA Mennea DI ATLETICA LEGGERA un versamento di 20 euro sul c/c postale n. 40539009 intestato a Federazione Italiana di Atletica Leggera, Via Flaminia Nuova 830, 00191 Roma. Nella causale deve essere specificato “Abbonamento alla rivista Atletica” In copertina: l’arrivo vincente di Pietro Mennea all’Olimpiade di Mosca 1980 (foto archivio FIDAL) www.fidal.it atletica 1 rivista Atletica 2 2013 01 37:Layout 2 23 04 2013 14:09 Pagina 2 Trionfo Greco Göteborg - L’esultanza del triplista azzurro Daniele Greco, campione europeo indoor con 17,70, a soli 3 centimetri dal record italiano assoluto di Fabrizio Donato. foto Giancarlo Colombo/FIDAL rivista Atletica 2 2013 01 37:Layout 2 23 04 2013 14:12 Pagina 3 Editoriale Il Presidente FIDAL, Alfio Giomi Ciao Pietro per sempre nei nostri cuori Il dolore per la Avevamo ancora negli occhi le immagini degli pio, una lezione di straordinaria attualità per l’I- Europei indoor di Goteborg, conclusi qualche set- talia dei primi anni del 2000. Una lezione che me- scomparsa di “ timana prima, quando una notizia dolorosa si è rita di essere tramandata alle più giovani genera- Mennea e il segno abbattuta su tutti noi. Il 21 di marzo è diventato di zioni, perché fondata sull’amore per il lavoro e sul colpo, in maniera che definire inattesa non rende rispetto per le regole. Senza mai far cenno a quel- indelebile lasciato del tutto l’idea, il giorno della morte di Pietro le scelte che altrove vengono spesso definite (fin da un campione Mennea. Il campione olimpico di Mosca 1980, l’e- troppo facile dire a torto) sacrifici insopportabili. roe di innumerevoli volate sulle piste di tutto il Mennea aveva a cuore lo sport, ma dallo sport era che ha scritto la mondo, ha scelto il silenzio, la riservatezza che saputo partire per coltivare interessi diversi, a co- storia dell’atletica tanto gli era cara, per il suo ultimo sprint. In pochi, minciare dallo studio, ed in altri ambiti aveva poi appartenenti alla più ristretta cerchia familiare, applicato il suo infallibile metodo, collezionando italiana. Una erano al corrente del repentino cambio di percor- successi nella vita al di fuori delle piste. Non ave- lezione di amore so che la vita, a causa di una malattia, gli aveva va mai rinunciato ad essere se stesso, coerente fi- riservato negli ul timi mesi. Gli impegni pubblici no in fondo ai suoi principi, risultando, forse pro- per il lavoro e diradati all’estremo, i contatti ridotti all’essenzia- prio per questo motivo, scomodo ai cacciatori di rispetto delle le, sono diventati segnali chiari solo dopo la noti- consenso, a coloro che temono il confronto delle zia della morte. idee. regole da L’onda emotiva sollevata dall’addio dello sprinter Lo avevo chiamato all’indomani della mia elezio- tramandare ai barlettano si è subito sollevata altissima, dando a ne alla presidenza federale, nei primi giorni di di- tutti noi la possibilità di comprendere, toccare con cembre. Gli avevo proposto di incontrarci, per sa- più giovani mano, il valore della sua eredità sportiva e mora- lutarlo, parlare. La sua risposta, stranamente in- le. Non si tratta solo di quanto Mennea sia stato terlocutoria (“Grazie, ci vediamo appena posso”) ” grande in pista, di quanti successi abbia saputo mi è divenuta improvvisamente chiara la mattina cogliere e regalare al suo Paese. C’è parecchio di del 21 marzo. Addio Pietro. Hai definito il signifi- più, a mio parere. Mennea lascia, con il suo esem- cato della parola campione. ■ atletica 3 rivista Atletica 2 2013 01 37:Layout 2 23 04 2013 14:14 Pagina 4 Focus di Giorgio Cimbrico Foto: archivio FIDAL MMenneaennea ffrecciareccia nnellaella sstoriatoria 4 atletica rivista Atletica 2 2013 01 37:Layout 2 23 04 2013 14:15 Pagina 5 Focus Il ricordo del campione olimpico di Mosca 1980, la sua vita di corsa fino al record del mondo nei 200 metri. Il ritratto dell’uomo e le imprese che ne hanno fatto un mito. Oltre lo sport. Karen Blixen salutò l’unico, vero, profondo amore della sua vita, scomparso in una fulminante tragedia, recitando anti chi versi su un vincitore della corsa, su un trionfatore dello sta- dio, i 200 metri. E quelle parole, quello strazio sono venuti al- la superficie quando la notizia è diventata cruda realtà. Con Pietro Mennea andava via una stagione della nostra vita, di chi aveva seguito le sue imprese, i suoi addii, i suoi ritorni. Di chi era tornato a incontrarlo e lo aveva trovato meno ango- loso, più dolce. Il tempo rimodella. L’ultima immagine è di tre mesi fa: salone d’onore del Coni (lo stesso che lo avrebbe accolto immoto), anniversario del- l’Aics. Pietro è pallido, smagrito, invecchiato, pochi capelli bianchi simili a stoppie. Tra amici si finisce per parlarne: “Hai visto Pietro?”. Lo hanno visto ma nessuno sa nulla. Pietro po- teva farsi vivo dopo aver scritto un libro (venti all’attivo, au- tobiografici e no), dopo aver preso una laurea (sono state quattro) o, al tempo dell’Europarlamento, per segnalare qual- che sua interpellanza, o appariva per qualche dibattito e fi- niva per sparare a zero su uno sport e un’atletica che sentiva lontani, estranei, in preda a fenomeni che lui combatteva, ma di sé concedeva poco ed è stato proprio così: la malattia, la gravità crescente erano triste patrimonio di pochissimi, la moglie, la sorella, Giovanni Malagò. In momenti come questi possono esser usate trite metafore, logore allegorie (l’ultimo colpo di pistola, l’ultima volata) che non cancellano la brutalità di quanto è avvenuto: Mennea è morto di cancro nel primo giorno di primavera e, a fine giu- gno, san Pietro e Paolo, avrebbe compiuto 61 anni e dopo la camera ardente al Coni (primo atleta ad esser esposto per raccogliere omaggi e lacrime sincere) ha ricevuto l’ultimo ad- dio a S. Sabina all’Aventino. E questa morte che sa di strap- po improvviso, di lacerazione, lo avvicina a chi aveva la stes- sa espressione sofferta, la stessa propensione al sacrificio e al miracolo: Fausto Coppi. 1983: la partenza sui 200 metri ai Mondiali di Helsinki Robert Parienté, direttore dell’Equipe, un giorno coniò una frase semplice e antiretorica per i campioni che se ne vanno. “Uno dei più grandi”. Pietro è stato uno dei più grandi per t’anni, terzo a Monaco di Baviera, dietro a Borzov e a Larry quel che ha saputo fare, regalare e regalarsi: il record del Black. Che aveva sentito allontanarsi quattro anni dopo a mondo, l’oro di Mosca, i vent’anni passati in pista a digrignare Montreal quando quel quarto posto – nel giorno felice del e a spremere da sé il massimo, l’ambizione, la debolezza im- giamaicano Donald Quarrie –era stato accolto come una tra- prov visa che a Los Angeles ’84 lo portò dal famigerato dal gedia, precipitandolo in una cupa e muta disperazione.
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