Bivona Città Feudale, Titolare Dell'industria Graficanazionale Cosentino

Bivona Città Feudale, Titolare Dell'industria Graficanazionale Cosentino

I luoghi, le vicende storiche: il volume di Antonino Marrone de­ scrive la vita di una città dell'in­ terno della Sicilia dalle origini alla fine dell'età feudale attra­ verso lo studio delle fonti docu­ mentarie e narrative. Bivona vie­ ne cosf 'narrata' al Lettore nella complessità della sua secolare esistenza: potere, società ed economia riveleranno staticità (secondo una consolidata inter­ pretazione storiografica riguar­ do le città di Sicilia fino al seco­ lo XIX) o una insospettata mute­ volezza? L'Autore pone a dispo­ sizione una serie di dati che consentiranno a ciascuno di for­ marsi, al riguardo, una propria opinione. E, in rapporto costan­ te con la storia degli avvenimen­ ti, è soprattutto la storia delle istituzioni politiche e giuridiche bivonesi che induce, alla fine, alla riflessione sui problemi del­ la parallela piu ampia storia del Regnum. IN COPERTINA: Una medaglia coniata nel sec. XVIII con argen­ to cavato dai Monti Peloritani. STORIA ECONOMICA DI SICILIA TESTI E RICERCHE Nuova serie 1 tendiamo deflettere, anche se ciò dovesse, come purtroppo è acc uto, procurarci qualche amarezza e costarci qualche �� _ amicizia. Come in passato, l'edizione di manoscritti e la ri­ stampa di antichi testi sarà affidata alla cura di noti studiosi e di specialisti dell'argomento, mentre per le nuove opere - poiché scopo della collezione non è certo la concorrenza all'industria editoriale - saranno privilegiati studiosi che, seppur molto meritevoli, non trovano facilmente editori, perché i temi trattati può sembrare interessino soltanto ristretta cerchia di lettori. È il caso, ad esempio, delle ri­ Con la recente scomparsa di Salvatore Sciascia e Camilla una Caiozzo, che segue di pochi anni quella di Carmelo Trasse I­ cerche di storia locale curate spesso da studiosi alla loro p;i­ a esperienza, che tuttavia, qualora riescano ad elevarsi al li, e il contemporaneo ritiro dall'attività di Salvatore Cosen­ m sopra della gretta storia municipale e ad inserirsi nel di­ tino, si chiude il primo ciclo della nostra collezione, nata da di battito storiografico contemporaneo, costituiscono contri­ un fortunato incontro sull'aereo Palermo-Roma tra Carmelo buti preziosissimi alla migliore conoscenza delle tendenza di Trasse/li e Camilla Caiozzo, allora segretario generale fondo e dei momenti piu caratterizzanti e significativi del no­ dell'Unione, i quali hanno coinvolto nell'iniziativa il presi­ stro passato. Si giustifica cosi la pubblicazione di opere co­ dente pro-tempore dell'Unione Nicotra, l'editore Sciascia e il Bivona città feudale, titolare dell'Industria GraficaNazionale Cosentino. Se Tras­ me di cui è autore non uno storico di professione, ma un pediatra, Antonino Marrone, da anni al­ selli per un ventennio ne è stato guida scientifica di livello in­ ternazionale, Sciascia ha impegnato generosamente per la la ricerca di un editore. Eppure, l'opera, costata oltre un de­ riuscita il prestigio della sua Casa Editrice e Caiozzo ne ha cennio di indagini serie e accurate in vari archivi dell'isola assicurato intelligentemente la continuità, agevolato dalla non può affatto definirsi il lavoro di un dilettante, tanta è l; P fession lità di cui l'autore dà prova indiscutibile. E per­ comprensione di Cosentino, che l'ha sempre considerata una :? � _ cto siamo sicuri che essa, per i problemi affrontati, è destina­ sua creatura e ne ha ridotto i costi all'indispensabile, rinun­ ta a costituire un punto fermo della nostra storiografia e un ciando spesso a qualsiasi utile. E ciò vale anche per gli altri, inizio promettente della nuova serie. autori e curatori dei volumi compresi, ieri come oggi, anche se può sembrareabbastanza inverosimile, nell'epoca in cui si o.e. attinge a piene mani al denaro pubblico, che l'iniziativa di un Ente pubblico non distribuisca gettoni e compensi a nes­ suno, a parte la soddisfazione per i risultati che, a giudicare dai numerosi e qualificati consensi, dobbiamo ritenere feli­ cissimi. La nuova serie che ha inizio con il presente volume vuole differenziarsi dalla prima soltanto per la veste tipografica, che risponde all'esigenza di pubblicare testi piu ampi e tabel­ le, non sempre facili da realizzare con l'antico formato. Re­ stano immutate le finalità della collezione e l'impegno a con­ tinuare su una linea di serietà scientifica, dalla quale non in- UNIONE Collezione diretta da Orazio Cancila DELLE CAMERE DI COMMERCIO DELLA SICILIA STORIA ECONOMICA DI SICILIA - TESTI E RICERCHE ANTONINO MARRONE BIVONA CITTÀ FEUDALE VOLUME I Premessa di E. Mazzarese Fardella SALVATORE SCIASCIA EDITORE CALTANISSETTA-ROMA 1987 La stampa del presente volume è stata possibile grazie al contributo finanaziario del Comune di Bivona PREMESSA La quantità notevole di opere a carattere storico dedicate ad una singola località è, nella letteratura siciliana, non sempre cor­ rispondente alla qualità: la «carità del natio loco» ha suscitato spesso, infatti, il desiderio di narrarne le vicende senza che ci si po­ nesse il problema dell'arricchimento della storia locale con le in­ formazioni relative alla parallela storia delle istituzioni politiche e giuridiche. È questo un fenomeno anche recentemente additato da A. Baviera Albanese, la quale, pur facendo diretto riferimento alla carenza di notizie sulle istituzioni cittadine nell'età pre-aragonese, lascia pure intravvedere come tale carenza possa intendersi estesa al periodo viceregio. 1 In verità, in questi ultimi tempo sono apparsi alcuni pregevoli lavori, come quelli della Sorrenti e del Benigno, che indicano come venga avvertita la necessità di affrontare con analisi settoriali lo studio delle città minori di Sicilia. 2 E pregevolissimo mi è apparso, quando ne ho letto il dattilo­ scritto, lo studio di Antonino Marrone, dottore in Medicina, alla cui opera queste righe sono destinate in qualità di 'premessa'; in un solo aggettivo ho voluto condensare la mia opinione, che il Let­ tore potrà poi verificare: non mi è sembrato opportuno infatti for­ mulare quelle valutazioni che si attagliano ad una recensione. È giusto tuttavia notare come il presente volume, dedicato a Bivona, sia cosi rigorosamente edijìcato sulle fonti piu varie - ma sempre pertinenti - che l'informazione risulta, per quanto è uma­ namente possibile, esaustiva. È solo da lamentare che non si sia potuto rintracciare l'archivio di Casa Alvarez de Toledo: impresa in cui inutilmente io stesso ho cercato di agevolare l'Autore che pertanto non può essere accusato di negligenza. Poiché per altro desidero restar fedele al proposito di non redi- Proprietà letteraria riservata Copyright 1987 by Salvatore Sciascia Editore © 1 A. BAVIERA ALBANESE, Studio Introduttivo a Acta Curie Felicis Urbis Panar­ Caltanissetta-Roma mi, 3, Registri di lettere (1321-1326). Frammenti a cura di L. C!TARDA (Palermo Stampato dalla Arti Grafiche Siciliane - Palermo 1984). 2 L. SORRENTI, Le istituzioni comunali di Traina nell'età aragonese in ASS s per conto dell'Editore S. Sciascia IV, IV, 1978; F. BENIGNO, Una casa, una terra. Ricerche su Paceco, paese nuovo Luglio 1987 nella Sicilia del Sei e Settecento (CUECM, Catania 1985). 10 11 gere una 'recensione', mi si consenta di additare i problemi di ca­ stione privatizzata di ciò che nasceva pur sempre come zus rattere generale alla cui conoscenza l'opera del dottor Marrone re­ regale ... ca un reale contributo, ponendo l'Autore, come gli altri già citati, Su tutto,ciò il dottor Marrone reca preziose testimonianze, tra coloro che attraverso analisi settoriali vanno gettando le basi cosi come utilissime sono le notizie che egli ci dà circa l'ammini­ di una migliore comprensione della natura composita del Regno di strazione cittadina: settore questo che si pone al massimo livello Sicilia. tra le omologhe indagini. Bisogna, in definitiva, esser grati all'Autore per quanto ha ap­ Innanzitutto segnalo l'interrogativo che riguarda la qualità del portato: egli ha rimesso in luce una pietra di un monumento anco­ feudalesimo e della feudalità nell'Isola. Anche infatti a considerare ra velato, forse incoere_nte, certamènte affascinante. Come affasci­ come falso problema il chiedersi se il Regno di Sicilia fosse o no nante, senza sentimentalismi, è apparsa la sua città al dottor Mar­ uno Stato feudale (domanda che in genere vien posta per il Re­ rone: a voler forzare il significato del termine e a saperne inten­ gnum normanno e svevo, ma che ha una sua validità anche per le - dere il traslato questo libro, al pari di tutti quèlli in cui lo scrit­ età posteriori) non ci si può sottrarre al desiderio di districare - tore ha vissuto l'argomento, può anche apparire come una biogra­ quella congerie di 'vene' provenienti da ogni orizzonte giuridico fia. politico che, confluendo nel Regno, ne rendono pressoché impos­ sibile una definizione. Enrico Mazzarese Fardella La storia di Bivona consente di osservare la presenza, nella Si­ Palermo, 25 maggio 1987 cilia del secolo XIV, di quel processo che amo definire 'rinasci­ mento feudale': la presenza cioè di un sistema reviviscente che di beneficio, vassallaggio, immunità, faceva la sua sostanza. Sistema però che, imponendosi come fenomeno di importazione in un Re­ gno che si era un tempo distinto per il tentativo di costituire un su­ peramento dello Stato feudale, veniva a scontrarsi - dato scon­ certante sotto il profilo della cronologia - con uno spirito che proveniva dal risorto diritto romano. E, a partire dal secolo XV, nulla di quanto può essere ambi­ guo mancherà ad un quadro storico caratterizzato da una termi­ nologia che - comunque si vogliano sceverare i termini che ne fanno parte - ambigua rimane. Ambigua politicamente ai massi­ mi livelli (rapporti tra il Sovrano e i personaggi comunemente defi­ niti 'grandi feudatari'), ambigua politicamente al livello dei rap­ porti tra i feudatari stessi e gli abitatori del feudo, ambigua ancora giuridicamente e nei rapporti stessi che abbiamo additato, e so­ prattutto negli altri tra i soggetti giuridici e i beni: rapporti che, in un campo nel quale confluiscono diritti reali, diritti di obbligazio­ ne e diritti che discendono da quel 'tertium' che il diritto feudale costituisce tra il diritto privato ed il pubblico finiscono con l'alli­ nearsi come in una teoria di realtà travestite.

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