"Un moderno edificio amministrativo" : il nuovo complesso architettonico adibito a Uffici dello Stato a Bellinzona Autor(en): Cavadini, Nicoletta Ossanna Objekttyp: Article Zeitschrift: Kunst + Architektur in der Schweiz = Art + architecture en Suisse = Arte + architettura in Svizzera Band (Jahr): 58 (2007) Heft 1: Im Büro = Au bureau = In ufficio PDF erstellt am: 10.10.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-394356 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. 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Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch Nicoletta Ossanna Cavadini «Un moderno edificio amministrativo» Il nuovo complesso architettonico adibito a Uffici dello Stato a Bellinzona La realizzazione del nuovo palazzo amministrativo della Scuola politecnica federale, dove era possibile documentarsi del governo del Cantone Ticino costituisce un episodio sulle opere di quelli che diverranno i «maestri» del Movimento significativo della modernità, in cui "progresso" e Moderno: l'espressionismo di Erich Mendelsohn, la psicologia "tecnica" rappresentano la matrice dei nuovi valori adottati pionieristica di Frank Lloyd Wright e l'organicismo nordico di Alvar dal mondo post-bellico. L'esito dell'importante Aalto. Di ciò Rino Tami e alcuni giovani membri della FAS avevano concorso e la successiva costruzione dimostrano il piena consapevolezza, essendosi diplomati a Zurigo con il celebre confronto articolato fra i diversi riferimenti architetto funzionalista Otto Rudolf Salvisberg. Sono proprio questi all'architettura funzionalista e il rinnovamento in atto gli anni in cui gli architetti ticinesi più innovativi abbandonano nelle espressioni artistiche. le nostalgie vernacolaci per archi e colonne, intonaci rustici e tetti in tegole per aderire alle forme e ai materiali della cultura del La Rivista Tecnica della Svizzera italiana, organo ufficiale della Moderno'. società svizzera degli ingegneri e architetti, esordiva - nella In tal modo alla fine della seconda guerra mondiale il Cantone primavera del 1945 - con un articolo redazionale in cui si auspicava Ticino, sia pure a fatica, riusciva a risollevarsi da quella crisi che, l'avvento di una nuova possibile stagione di progettualità. Il futuro per ragioni contingenti, lo aveva costretto in un forte isolamento, era visto con un certo ottimismo, come si legge fra le righe della impedendogli di sviluppare e arricchire i tradizionali rapporti con suddetta testata: «Dando alla stampa questo numero [...] è con la vicina penisola e le naturali relazioni con gli altri cantoni della sentimento di profondo sollievo che Fissiamo le date del 7 e 8 maggio, Svizzera. Il governo ticinese aveva sentito la necessità di adottare quali fatidici giorni che segnano l'inizio del periodo di pace misure particolari per ovviare al grande squilibrio creatosi fra la [...]. Il mondo caduto in sì grande rovina attende la sua ricostruzione. popolazione attiva e le reali possibilità occupazionali offerte sul f...| A noi tecnici, incombe il preciso dovere di prepararci territorio. Non è un caso se dalle statistiche di quegli anni risulta con diligenza e impegno affinché, se dovessimo essere chiamati a che un terzo delle persone assorbite dal settore secondario si dare il nostro contributo, ciò si possa fare con perizia e successo»'. dedicava all'edilizia, cui facevano seguito l'industria e l'artigianato4. E, nella stessa rivista, si dava il varo alla costituzione del Gruppo Si comprende quindi il programma politico del Consiglio di Stalo Ticino della FAS (Federazione degli Architetti Svizzeri) formato da nel secondo dopoguerra, teso a riqualificare il settore odile sei membri3. Tale gruppo gettava le basi per una specifica distinzione mediante la realizzazione di una rete stradale più funzionale e a accademico-professionale in previsione della grande stagione incentivare nel contempo imponenti opere pubbliche. dei concorsi che si sarebbe avviata di lì a poco. Singolare è anche la differenza di ruoli all'interno del comitato FAS: l'architetto Un concorso che si apre alla modernità Paolo Mariotta risulta capogruppo, Alberto Camenzind Uno dei primi grandi concorsi di progettazione banditi nel è segretario, mentre Rino Tami incaricato «corrispondente» della dopoguerra è senza dubbio quello inerente al complesso architettonico rivista Werk. Tramite relazioni più frequenti si cercava un raffronto per gli Uffici dello Stato a Bellinzona, già programmato nel 1944, e un aggiornamento più proficuo fra la cultura architettonica seguito da quello riguardante il progetto del Padiglione annesso ticinese e quella della Svizzera di lingua tedesca. Il Cantone Ticino, all'Istituto comunale d'assistenza della Città di Lugano (1945) e infatti, risultava in quegli anni periferico rispetto al rinnovamento dal controverso concorso per lo studio dell'edificio dei Congressi delle idee e al dibattito culturale. La strategia adottata mirava a e della Fiera Svizzera di Lugano (1948). Gli anni che vanno dal 1945 creare collegamenti con Zurigo e in particolare con l'ambiente al 1949 vedono anche il varo di numerosi concorsi riguardanti 20 K+A A+A 2007.1 I» '>.. >j ì r fjJrtt 'V : ÌM'b^ 77 n wmmmk :-:'• et mwmmmMÜ rr OfMHJ=i? L.7 SÉTOßOBr^&y sœSBP ' rr*»^'•Ma 41 ^ -«^ «F f*^. ;-- 7_-^''*7 % i Primo concorso bandito nel febbraio 1948, motto degli architetti ^ 52.52.52, progetto -^ uì7 Augusto Guidini (Lugano) e Ferdinando Bernasconi (Locamo), Veduta prospettica del complesso adibito ad edifici amministrativi :<* dello Stato, Archivio di Stato, Bellinzona. '' H| w~m 2 Primo concorso bandito nel febbraio x dell'architetto 1948, motto 11.17.29, progetto 1 1 Augusto Jäggli (Bellinzona), Vista assonometrica del complesso adibito ad edifici —^ amministrativi dello Stato, Archivio di Stato, Bellinzona. i piani regolatori di Lugano, Giubiasco, Mendrisio, Bellinzona e chitetti di studiare la possibilità di costruire un nuovo stabile Biasca. A questi si accompagnano quelli riguardanti edifìci scolastici governativo che accogliesse non solo gli uffici dell'amministrazione di scuola primaria e secondaria, ben documentati nelle riviste statale, ma anche i settori politici della stessa: il Gran Consiglio, il specialistiche di quegli anni. Consiglio di Stato e la Cancelleria. I periti dovevano porre a La realizzazione del «nuovo edificio amministrativo dello Stato» confronto due ipotesi da valutare anche finanziariamente: la realizzazione del Cantone Ticino era una necessità molto sentita già all'inizio di un nuovo edificio oppure l'ampliamento della storica degli anni Quaranta. Infatti, i vari uffici dei Dipartimenti risultavano "Residenza governativa""' mediante l'aggiunta di un corpo eretto sulle dislocati in diversi appartamenti e ville private di Bellinzona e proprietà private adiacenti, in particolare su quelle situate a dintorni, non essendo sufficienti i locali del palazzo governativo meridione dell'ex-convento delle Orsoline. (ex-convento delle Orsoline). I difficili collegamenti fra i vari uffici E da collocare in questa fase di studio preliminare lo schizzo provocavano perdite di tempo per la pubblica amministrazione e prospettico elaborato dall'architetto Bruno Brunoni, che valutava malumore anche fra i cittadini. Al disagio si univa il dispendio in termini di possibile realizzazione l'edificazione del nuovo stabile economico che questa situazione logistica comportava, con una spesa su un lotto di terreno limitrofo, non ancora però di proprietà d affitto che raggiungeva la somma annua di 80 000 franchi. «È dello Stato. L'analisi dei periti e la volontà politica di voler conservare, quindi necessaria e urgente la costruzione di un nuovo palazzo quale sede decisionale, lo storico edifìcio governativo - già che raggruppi tulli gii uffici in modo organico, così che il lavoro oggetto d'intervento nel 1922-fecero sì che nell'autunno del 1945 possa svolgersi razionalmente», si legge sulla Rivista Tecnica. Già si adottasse la soluzione di edificare un nuovo immobile destinato nel 1944 u Consiglio di Stato aveva incaricato un collegio di tre ar¬ a uffici amministrativi. 20071 K+A A+A 21 Si-Fi,- Prendeva così avvio la macchina dell'iter burocratico, ?#?t/2ü -\*> tendente da un lato a promuovere il concorso per il progetto del Y* nuovo edificio amministrativo - oggetto di due faticose tornate 7Su .3&Ä5X, xz (nel 1948 e 1949) - dall'altro a programmare l'acquisizione del h terreno sul quale doveva poi sorgere la costruzione.
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