La Chiesa Di San Pietro in Valle a Fano

La Chiesa Di San Pietro in Valle a Fano

Gli affreschi e le tele di Antonio Viviani Di Antonio Viviani (Urbino 1560 – Urbino 1620) sono i grandi riquadri affrescati che campeggiano nella volta e sulle pareti di San Pietro in Valle. Giustamente ritenuti il suo capolavoro (vero e proprio suo testamento artistico) raffigurano episodi relativi al santo titolare della chiesa. Sono un tipico esempio di arte controriformata, sia nei contenuti che nello stile in cui i modelli barocceschi urbinati si combinano con quelli zuccareschi romani (cappella Frangipani in San Marcello). Palese che nel caso fanese le scelte iconografiche degli Oratoriani risultano vincolate dalla precedente dedicazione a San Pietro della vecchia chiesa abbattuta, ma non mancano altri soggetti, come quello della Annunciazione, affrescata – sempre dal Viviani – ai lati del finestrone che sovrasta l’altare mag- giore. Soggetti dei tre grandi affreschi al centro della volta: L’incontro di San Pietro e San Paolo, La crocefissione di San Pietroe il Trionfo di San Pietro. Nella controfacciata sopra l’ingresso: Quo vadis ? (a sinistra) e Lo sbarco di San Paolo a Malta (a destra). Sulla volta del presbiterio: al centro la Caduta di Simon Mago, sulla destra la Liberazione di San Pietro dal carcere e sulla sinistra Cristo camminante sulle acque. Del Viviani sono anche le due tele poste sulle pareti laterali della cappella Marcolini (la terza sulla sinistra) con la Conversione e la Decollazione di San Paolo, poste ad affiancare il pregevole San Paolo che resuscita Eutichio del bolognese Lorenzo Garbieri, così come del Viviani sono pure i riquadri dipinti nella piccola volta a botte. Come artista il Viviani risulta documentato a partire dal 1581, quando in Urbino ebbe a collaborare alla realizzazione dell’oratorio della Santissima Annunziata come uno dei più valenti pittori della corrente tardo manierista, insieme con il proprio maestro Federico Barocci. Dopo il 1585 fu attivo a Roma: affreschi alla Biblioteca Apostolica Vaticana e alla Scala Santa. Dipinse anche le volte della loggia di Palazzo Altemps e quelle di alcune sale del Palazzo Barberini, realizzando inoltre varie tele in diverse chiese romane. Successivamente (1596 – 1598) operò a Genova, rientrando infine ad Urbino dove realizzò gli affreschi nelle cappelle della Concezione e del Santissimo Sacramento in Cattedrale. Si guadagnò l’appellativo de “il sordo” per una menomazione contratta sul lavoro, dovuta ai lunghi Le tre scene dipinte dal Vi- viani sulla volta centrale di San Pietro in Valle 68 periodi trascorsi a contatto con l’umidità dei muri affrescati. Fu a Fano tra il 1618 e il 1620 per l’ese- cuzione dei ricordati affreschi e tele della chiesa di San Pietro in Valle, suo testamento artistico come altre notevoli tele tuttora conservate in chiese di Cagli, Cantiano, Pergola e Castelleone di Suasa. (FB) 69 Qui e nella pagina a fronte I due affreschi dipinti dal Viviani sulla controfacciata della chiesa 70 71.

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