Da sinistra seduti: Serafino de Tivoli, Saverio Altamura, Silvestro Lega, Ferdinando Bonamici. Da sinistra in piedi: Giuseppe Bianchi, ignoto, Cristiano Banti, Odoardo Borrani. Giovanni Fattori Macchiaioli Termine coniato da giornalista sulla Gazzetta del Popolo nel 1862 in senso dispregiativo Cambiamento forma → uso della macchia (campiture di colore più o meno ampie accordate tra di loro in base alle tonalità e distese in modo omogeneo. La linea di contorno scompare) contenuto → temi tratti dalla realtà quotidiana (lavoro nei campi, vita cittadina e storia risorgimentale). I soggetti mitologici e storici NON sono trattati. Dove e Quando: Firenze (Caffé Michelangelo v. Larga) capitale culturale libera '50-'60 Chi sono: Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi, Nino Costa, Vincenzo Cabianca, Adriano Cecioni, Cristiano Banti, Vito D'Ancona Giovanni Fattori, Il campo italiano alla battaglia di Magenta, 1861-62, olio su tela, 232×384 cm, Galleria d'Arte Moderna, Firenze Guerra all'arte classica in nome del puro verismo Partecipa al concorso Ricasoli nel 1859 per la realizzazione di 4 grandi tele dedicate a battaglie Risorgimentali. Seconda guerra d'Indipendenza (retrovie) Ancora disegno e chiaroscuro. Realtà più umana che eroica Giovanni Fattori, La rotonda dei Bagni Palmieri, 1866, olio su tavola, 12×35 cm, Galleria d'Arte Moderna, Firenze Fasce di colore (quasi puro) sovrapposte, steso con veloci pennellate, creano composizione di grande equilibrio. Colori accordati per assonanza o per dissonanza Abbandono del chiaroscuro e del disegno Le macchie posseggono una loro corposità e le forme risultano concrete e ben strutturate Giovanni Fattori, In vedetta, 1872, olio su tavola, 37 x 56 cm. Roma, collezione privata Silvestro Lega, Il canto dello stornello, 1867, 158x98 cm, olio su tela, Galleria d'Arte Moderna, Firenze Soggetti di vita familiare Ambienti domestici Scena nel salotto di casa Batelli Luce indugia sui dettagli Quattrocento (Piero della Francesca) Silvestro Lega, Il pergolato (un dopo pranzo), 1868, olio su tela, 75x93,5cm, pinacoteca di Brera, Milano Tardo pomeriggio estivo nel cortile di casa Batelli nella campagna di Piagentina Telemaco Signorini, La sala delle agitate al Bonifacio di Firenze, 1865, olio su tela, 65x59cm, Ca' Pesaro, Venezia Temi sociali Ton gris Telemaco Signorini, L'alzaia, 1864, olio su tela, 58,4x 173,2cm Collezione privata "Leggo Proudhon De la justice etc. mi piace moltissimo. Mi viene fatto spesso di riflettere al torto che ebbi di non leggerlo prima d’ora a me pare che se un uomo non aquista il senso della rettitudine dopo aver letto questo autore, vuol dire che in sé non vi è mai stato neppur il germe di galantuomo" Denuncia sociale Telemaco Signorini, L'alzaia, 1864, olio su tela, 58,4x 173,2cm Collezione privata Telemaco Signorini, L'alzaia, 1864, olio su tela, 58,4x 173,2cm Collezione privata Ilja Repin, i battellieri del Volga, 1872-73, olio su tela, 131,5×281 cm, Museo Russo, San Pietroburgo Odoardo Borrani, Le cucitrici di camicie rosse, 1863, olio su tela, 64x54cm, collezione privata Giovanni Fattori, Lo staffato, 1880, olio su tela, 90 x 130 cm., Galleria d'Arte Moderna, Firenze .
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