FARE URBANISTICA TRA XI E XIV SECOLO a Cura Di Claudia Bonardi

FARE URBANISTICA TRA XI E XIV SECOLO a Cura Di Claudia Bonardi

STORIA DELL’URBANISTICA 7/2015 FARE URBANISTICA TRA XI E XIV SECOLO a cura di Claudia Bonardi EDIZIONI KAPPA STORIA DELL’URBANISTICA 7/2015 STORIA DELL’URBANISTICA ANNUARIO NAZIONALE DI STORIA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO Fondato da Enrico Guidoni Anno XXXIV - Serie Terza 7/2015 ISSN 2035-8733 DIPARTIMENTO INTERATENEO DI SCIENZE, PROGETTO E POLITICHE DEL TERRITORIO DEL POLITECNICO DI TORINO DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DELL’UNIVERSITÀ DI “ROMA TRE” DIPARTIMENTO DI STORIA, DISEGNO E RESTAURO DELL’ARCHITETTURA, SAPIENZA-UNIVERSITÀ DI ROMA DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA DELL’UNIVERSITÀ “FEDERICO II” DI NAPOLI DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E ARCHITETTURA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI Comitato scientifico Nur Akin, Sofia Avgerinou Kolonias, Clementina Barucci, Carla Benocci, Claudia Bonardi, Marco Cadinu, Jean Cancellieri, Carmel Cassar, Teresa Colletta, Antonella Greco, Paolo Micalizzi, Amerigo Restucci, Costanza Roggero, Carla Giuseppina Romby, Tommaso Scalesse, Eva Semotanova, Ugo Soragni, Donato Tamblè Redazione Federica Angelucci, Claudia Bonardi, Marco Cadinu,Teresa Colletta, Gabriele Corsani, Antonella Greco, Stefania Ricci, Laura Zanini Segreteria di Redazione Irina Baldescu, Giada Lepri (coordinatrice), Raimondo Pinna, Luigina Romaniello, Maurizio Vesco Corrispondenti Eva Chodejovska, Maria Teresa Marsala, Francesca Martorano, Adam Nadolny, Josè Miguel Remolina Direttore responsabile: Ugo Soragni I contributi proposti saranno valutati dal Comitato scientifico che sottoporrà i testi ai referees, secondo il criterio del blind peer review Segreteria: c/o Stefania Ricci, Associazione Storia della Città, Via I. Aleandri 9, 00040 Ariccia (Roma) e-mail: s.ricci@storiadellacittà.it Copyright © 2014 Edizioni Kappa, piazza Borghese, 6 - 00186 Roma - tel. 0039 066790356 Amministrazione e distribuzione: via Silvio Benco, 2 - 00177 Roma - tel. 0039 06273903 Impaginazione e Stampa: Tipografia Ceccarelli s.n.c. - Zona Ind. Campomorino - 01021 Acquapendente (VT) Tel. 0763.796029 / 798177 - [email protected] - www.tipografiaceccarelli.it Autorizzazione del Tribunale di Roma del 29-4-1982 n.174 In copertina: Gubbio, la Via del Coccodrillo (foto: Paolo Micalizzi) STORIA DELL’URBANISTICA 7/2015 FARE URBANISTICA TRA XI E XIV SECOLO a cura di Claudia Bonardi EDIZIONI KAPPA INDICE 7 Ugo Soragni Editoriale 15 Claudia Bonardi Introduzione ARCHEOLOGIA DELLA CITTÀ 31 Nicoletta Giannini Leggere la città attraverso i dati materiali. L’esempio del fosso della Marana e le trasformazioni urbanistiche di Roma tra XI e XIII secolo. CULTURA DEL PROGETTO URBANO 51 Beatrice Del Bo Élites economiche e programmazioni urbanistiche a proposito dei borghi di nuova fondazione dell’Italia medievale. (XII-XIVsecolo) 67 Paolo Micalizzi Il progetto della città medievale: dai modelli ‘naturali’ a quelli ‘razionali’ (XI sec.-XIII sec.). PROGETTI NUOVI 115 Teresa Colletta Capua nuova sul Volturno (secc. IX-XIII): la lunga durata di un modello. 137 Denise Rusinà Un progetto urbanistico medievale. Il caso del Bourg di Montjovet: una villanova preordinata. 155 Enrico Lusso «In auxilio fortifficacionum loci nostri». Politiche sabaude di promozione urbana a Vigone nei secoli XIV e XV. 183 Claudia Bonardi Ipotesi su Sis, capitale del regno di Cilicia nei secoli XII e XIV. 217 José Miguel Remolina Seivane La nueva forma urbana de la ciudad de Ecija en 1263: una aplicación del modelo urbano de cruz de iglesias en la reorganización cristiana de la ciudad. RISTRUTTURAZIONI 243 Chiara Devoti Rifondazione e consolidamento di alcuni “luoghi di strada” nel Ducato d’Aosta. 273 Marco Frati La definizione della piazza del comune nelle città medievali del Piemonte Orientale. 289 Luca Giacomini Sistemi porticati in area subalpina: dagli Statuti alla prassi 319 Gaia Monticelli La torre: da castello a colombaia. Sviluppo di un modello tra X e XVII secolo nella provincia di Reggio Emilia. MISCELLANEA 345 Narges Hashemi Isfahan 1596: la cosmopoli multietnica di Abbas I. 369 Sanaz Nourollahi Sei chilometri di verde pubblico dentro la città: il Cahar-bagh asse portante di Isfahan. 393 Silvia Bertelli Aspirazione al vertice nella creazione del paesaggio storico della pianura canavesana. EDITORIALE Come sottolineato da Claudia Bonardi nella sua introduzione il presente numero della rivista offre l’occasione di riportare l’attenzione della comunità scientifica sui risultati di alcune recenti ricerche storico urbanistiche dedicate al medioevo. Tali ricerche si possono ritenere accomunate, in gran parte, dalla riconoscibilità delle stesse di alcuni dei fondamenti critici e degli strumenti metodologici che, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, Enrico Guidoni aveva additato quale presupposto alla costruzione di uno spazio disciplinare specificatamente dedicato alla storia della città e degli insedia- menti di età medievale, moderna e contemporanea, del tutto distinto da quello in cui, fino a quel momento, tali fenomeni erano stati fatti rientrare. L’esistenza di una solida componente progettuale nell’urbanistica medievale era stata affrontata e dimostrata da Guidoni sin dalle sue prime pubblicazioni, contribuendo più di chiunque altro alla comprensione della forma urbana dei secoli XI-XIV. Egli ne aveva posto in luce, da un lato, il debito verso l’eredità del mondo antico e sottolineato, dall’altro, l’originalità dei fondamenti teorici e la qualità del livello tecnico ed appli- cativo raggiunto, frutto di una insospettabilmente ampia accumulazione di esperienze e di “modelli”, considerati finalmente espressione e documento testuale ed inequivoco del pensiero e della vita del tempo. Secondo una definizione particolarmente appropriata, che si ritrova nel titolo di un suo libro del 1992 (L’arte di progettare le città. Italia e Mediterraneo dal Medioevo al Sette- cento), la tecnica urbanistica medioevale si sarebbe rivelata capace di esprimere, in modo pieno e maturo, le qualità attribuite (convenzionalmente) alla città dei secoli suc- cessivi da una storiografia spesso in bilico tra accostamenti indebiti e derive architet- toniche, letterarie, simboliche o araldiche. Opponendosi al pensiero prevalente, che attribuiva al solo Rinascimento la messa a punto di modelli di città che fossero il frutto di una coerente intenzionalità progettuale, Guidoni avrebbe attuato un rovesciamento radicale di prospettive storiche, avvalo- randolo e dimostrandolo con centinaia di esempi italiani ed europei risalenti ai secoli XII-XIII, molti dei quali riguardanti la costruzione di città di nuova fondazione. Guidoni partiva dalla consapevolezza che il vero ostacolo allo studio dei centri di fon- dazione realizzati nel corso del medioevo, o degli ampliamenti “pianificati” di quelli esistenti, consisteva in un difetto di conoscenza originato da steccati disciplinari ana- 8 EDITORIALE cronistici e da retaggi metodologici fuorvianti, riassumibili nell’incapacità di com- prendere (o di accettare) il principio secondo il quale la decifrazione delle vicende ur- banistiche del medioevo avrebbe dovuto muovere dalla ricostruzione delle sue solide ed indiscutibili intenzionalità progettuali, ricondotte invece, nella generalità dei casi, all’interno delle categorie della “spontaneità” esecutiva. Si trattava, a ben vedere, di posizioni insostenibili nel quadro più generale degli studi di storia medievale. Esisteva infatti una lunghissima tradizione disciplinare dedicata alla storia delle istituzioni, del diritto, dell’economia, delle arti e della scienza di tale pe- riodo (alle quali non si faticava a riconoscere un grado di avanzamento coerente con i livelli di speculazione raggiunti in ciascuno di tali settori), alla quale corrispondeva - all’interno di una condizione di palese contraddizione storiografica - un vuoto totale di ricerche volte a tentare di rintracciarne il riflesso sul terreno della formazione e dello sviluppo degli insediamenti e dei loro spazi. Guidoni lamentava, sin dalle prime ricerche pubblicate nel volume Arte e urbanistica in Toscana 1000-1315 (1970), l’indifferenza degli storici verso tutto ciò che potesse rappresentare occasione di verifica “sul campo” dell’enorme quantità di documenti re- stitutivi, a partire dalla metà circa del XII secolo, dei procedimenti di tracciamento di strade, piazze, mura e impianti urbani (Terranova Bracciolini, San Giovanni Valdarno, Castelfranco di Sopra). Coglieva nel contempo sia l’indisponibilità di strumenti ri- spondenti adeguatamente alle necessità della ricerca sia di una sufficiente apertura cul- turale su una serie di problemi storiografici di particolare peso, riassumibili - in primo luogo - nella necessità di comprendere che le regole geometriche e prospettiche poste a fondamento delle architetture medievali (i cui refinements erano stati indagati con at- tenzione ed acutezza straordinarie dalla filologia erudita della fine dell’ottocento, spesso in relazione alle poche opere a carattere manualistico pervenuteci) non potevano non essere state trasferite anche nelle contemporanee iniziative urbanistiche, in una suc- cessione coerente di interventi che, dalla scala edilizia a quella della città, unificavano, all’insegna degli stessi principi regolatori delle forme e della loro percezione, la co- struzione dell’ambiente in cui si svolgeva la vita tra XI e XIV secolo. A questo si aggiungeva, secondo Guidoni, lo scarso interesse ad affrontare e compren- dere regole e significato delle operazioni di misura e tracciamento degli spazi architet- tonici ed urbanistici, complicato

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