Incisioni Incisioni

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Renaissance EngravinEngravingsgsgsgs of Roman Routes and Roman Army Le Vie Imperiali di Nicolas Berger e la Milizia Romana di Francesco Patrizi, Claude Saumaise e Pierre de la Ramée Incisioni tratte dall'edizione di J. G. Graevius 1699 Thesaurus antiquitatum Romanarum congestus a Johanne Georgio Graevio , Traiecti ad Rhenum - Lugduni Batavorum, apud Franciscum Halmam - Petrum vander Aa, 1699, Tomus X [De Viis. De Militia] Johann Georg Graevius From Wikipedia, the free encyclopedia Johann Georg Graevius. Johann Georg Graevius (properly Guava or Greffe ) (29 January 1632 – 11 January 1703) was a German classical scholar and critic . He was born at Naumburg . Graevius was originally intended for the law , but made the acquaintance of Johann Friedrich Gronovius during a casual visit to Deventer , under whose influence he abandoned jurisprudence for philology . He completed his studies under Daniel Heinsius at Leiden , and among others under the Protestant theologian David Blondel at Amsterdam . During his residence in Amsterdam, under Blondel's influence he abandoned Lutheranism and joined the Reformed Church ; and in 1656 he was called by the Elector of Brandenburg to the chair of rhetoric in the University of Duisburg . Two years afterwards, on the recommendation of Gronovius, he was chosen to succeed that scholar at Deventer; in 1662 he moved to the University of Utrecht , where he occupied first the chair of rhetoric, and in addition, from 1667 until his death, that of history and politics . Graevius enjoyed a very high reputation as a teacher, and his lecture-room was crowded by pupils, many of them of distinguished rank, from all parts of the world. He was visited by Lorenzo Magalotti and honoured with special recognition by Louis XIV , and was a particular favourite of William III of England , who made him historiographer royal. His two most important works are the Thesaurus antiquitatum Romanarum (1694–1699, in 12 volumes), and the Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae published after his death, and continued by the elder Pieter Burmann (1704–1725), although these have not always been looked upon favourably. [1] His editions of the classics, although they marked a distinct advance in scholarship, are now for the most part superseded. They include Hesiod (1667), Lucian , Pseudosophisla (1668), Justin , Historiae Philippicae (1669), Suetonius (1672), Catullus , Tibullus et Propertius (1680), and several of the works of Cicero , which are considered his best. He also edited many of the writings of contemporary scholars. References 1. ^ Not, for example, in J.-C. Brunet, Manuel du libraire et de l’amateur des livres , Paris 1842-1844, who calles this last work 'poorly researched'. • This article incorporates text from a publication now in the public domain : Chisholm, Hugh, ed (1911). Encyclopædia Britannica (Eleventh ed.). Cambridge University Press. • The Oratio funebris by Burmann (1703) contains an exhaustive list of the works of this scholar. • P.H. Kulb in Ersch and Gruber's Allgemeine Encyklopädie , Leipzig 1818 • J.E. Sandys , History of Classical Scholarship , part ii, Cambridge 1908 Nicolas Bergier From Wikipedia, the free encyclopedia Nicolas Bergier , (né le 1er mars 1567 à Reims et mort le 18 août 1623 Avocat au Siège Présidial de Rheims, lived in 17th-century Rheims and became interested in Roman roads there. Mentioning by chance his interest in the funding of Roman roads to Conde du Lis, advisor to Louis XIII , he found himself suddenly commanded by the king to undertake a study of all Roman roads. Five years later he published his Histoire des Grands Chemins de l'Empire Romain , a two-volume work of over 1000 pages. There were many subsequent editions. This first scholarly study of Roman roads included engravings of the Tabula Peutingeriana . Edward Gibbon consulted Bergier's work while researching his Decline and Fall of the Roman Empire . References • Portrait There is an article on Nicolas Bergier in 'A Universal Biography...' by John Platts (1826), which reads: NICHOLAS BERGIER, a man of learning, was born at Rheims on March 1, 1557, and brought up at the university of that city, of which he became a professor. Embracing the profession of law he was made syndic of Rheims, and was frequently deputed to Paris on public affairs. At that metropolis he contracted an intimate friendship with Pciresc and du Puy, who engaged him to execute a work he had projected on the high roads of the empire. M. de Bellievre took Bergicr to his house, and procured him a pension, with the brevet of historiographer; He died in 162.3. Bergier left in MS. a history of Rheims, which was published by his son in 1635, 4to. His other works are — 1. Le point du Jour, ou traite du commencement des Jours et de 1'endroit ou il est etabli sur la terre, 1629, 12mo. 2. Le Bouquet Royale, 8vo. 3. Police Generate de la France. 4. Latin and French poems. Histoire des grands chemins de l'Empire romain , 1622, qui se joint à la Carte itinéraire de Konrad Peutinger , et dont l'édition la plus complète a paru à Bruxelles , 1736 Marie-Nicolas Bouillet et Alexis Chassang (dir.), « Nicolas Bergier (archéologue) » dans Dictionnaire universel d’histoire et de géographie , 1878 [détail des éditions ] (Wikisource ) Francesco Patrizi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il controverso monumento innalzato di recente a Cherso, dove Francesco Patrizi è ribattezzato Frane Petric. Francesco Patrizi [1] (in latino : Franciscus Patricius ; Cherso , 25 aprile 1529 – Roma , 6 febbraio 1597 ) è stato un filosofo italiano , di orientamento platonico . Biografia Nel 1538 era già imbarcato su una nave al comando dello zio Giovanni Giorgio Patrizi; dopo aver studiato a Cherso con Petruccio da Bologna , nel 1544 fu a Venezia , dove studiò grammatica con Andrea Fiorentino , passando poi a Ingolstadt , sotto la protezione del cugino, il luterano Mattia Flacio Illirico . Nel 1547 era a Padova per studiare filosofia con Bernardino Tomitano , Marco Antonio Passeri , detto "Il Genua", Lazzaro Bonamico e Francesco Robortello ; qui fu presidente della Congrega degli Studenti Dalmati e pubblicò i suoi primi scritti. In una tarda lettera, indirizzata il 12 gennaio 1587 all'amico Baccio Valori , scrisse che a Padova aveva «trovato un Xenofonte greco e latino, senza niuna guida o aiuto, si mise nella lingua greca , di che havea certi pochi principi in Inghilstat, e fece tanto profitto che a principio di novembre e di studio ardì di studiare e il testo di Aristotile e i commentatori sopra la Loica greci. Andò ad udir il Tomitano, famoso loico, ma non gli pose mai piacere, senza saper dire perché, onde studiò loica da sé. L’anno sequente entrò alla filosofia di un certo Alberto e del Genoa e né anco questi gli poterono piacere, onde studiò da sé. In fin di studio udì il Monte medico, e gli piacque per il metodo di trattar le cose, e così Bassiano Lando, di cui fu scolare mentre stette in istudio. E fra tanto, sentendo un frate di S. Francesco sostentar conclusioni platoniche, se ne innamorò, e fatto poi seco amicizia dimandogli che lo inviasse per la via di Platone. Gli propose come per via ottima la Teologia del Ficino, a che si diede con grande avidità: E tale fu il principio di quello che poi sempre ha seguitato». A Venezia nel 1553 pubblicò la Città felice , il Dialogo dell'Honore , il Discorso sulla diversità dei furori poetici e le Lettere sopra un sonetto di Petrarca . Alla morte del padre nel 1554 tornò a Cherso per occuparsi dell’eredità e vi rimase per quattro anni. Tornato in Italia , intenzionato ad entrare nella corte del duca di Ferrara Ercole II d'Este , gli presentò il suo poema, Eridano , scritto negli innovativi versi martelliani tredecasillabi, senza tuttavia ottenere il successo sperato. Passato allora a Venezia, sotto il patronato di Giorgio Contarini, fondò con il poeta Bernardo Tasso , il padre di Torquato , l’ Accademia della Fama e scrisse i dieci Dialoghi della Historia nel 1560 e nel 1562 i dieci Dialoghi della Retorica . Mandato a Cipro per curare gli interessi del Contarini, si diede al commercio e all’acquisto di manoscritti greci e si trovò a dover anche partecipare alla guerra turco-veneziana, imbarcato nella flotta comandata da Andrea Doria . Passato al servizio dell’arcivescovo di Cipro Filippo Mocenigo , nel 1568 ritornò in Italia, e si stabilì a Padova , precettore di Zaccaria, nipote del Mocenigo e scrivendo le Discussioni peripatetiche il cui primo volume fu pubblicato nel 1571 e interamente nel 1581 a Basilea, dedicate a Zaccaria Mocenigo. Conquistata Cipro dai turchi, perdette il patrimonio investito nell’isola; vendette allora i manoscritti greci a Filippo II di Spagna e si trovò a dovere chiedere aiuto ad amici ai quali dedicò la sua Amorosa filosofia . Dal 1577 al 1592 insegnò filosofia nell' università di Ferrara , e fu membro dell' Accademia della Crusca nel 1587 , continuando a pubblicare scritti filosofici, letterari, di strategia militare, di ottica , d’ idraulica , di botanica ; nel 1581 pubblicò le Discussioni peripatetiche , nel 1585 il Parere in difesa di Ludovico Ariosto , nel 1586 il Della Poetica , ove sostenne la superiorità della lingua volgare sul latino, nel 1587 la Nuova geometria dedicata a Carlo Emanuele I di Savoia , la Philosophia de rerum natura e nel 1591 la Nova de universis philosophia , che fu temporaneamente messa all' Indice dal Sant'Uffizio , per essere poi rimossa in seguito alle correzioni fatte dello stesso Patrizi. Nel 1592 l'amico papa Clemente VIII lo nominò professore presso lo Studium Urbis . A Roma pubblicò nel 1594 la sua ultima opera, i Paralleli militari . Fu anche membro del Collegio illirico di San Gerolamo. È sepolto nella chiesa romana di Sant’Onofrio al Gianicolo , nella stessa tomba di Torquato Tasso . Posizioni filosofiche Le Discussiones peripateticae libri XV esaminano la tradizione aristotelica, confrontandola con quella presocratica e platonica; immediata è la critica di Aristotele , a partire dalla sua vita: «né i suoi costumi furono così santi, né così magnifiche le sue azioni né così varie le sua azioni da ingenerare ammirazione» (I, 2).

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