01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso 01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Illustrazione di Ettore Viola Caccia allo a cura di SABINA MINARDI foto di Augusto Casasoli Il capolavoro che non c’è. Lo strapotere dei grandi editori. Le alleanze per vincere, alla vigilia del più prestigioso, e feroce, premio letterario. Specchio dell’Italia L’Espresso 1 luglio 2018 83 01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso ome sta l’editoria italiana? Abbiamo utilizzato la finale del premio Strega per parlarne, e per discutere dei libri in gara e di ciò C che rappresentano in questa esta- te 2018: non certo una stagione qualunque, ma un tempo molto particolare dal pun- to di vista politico, sociale, civile. Con la scrittrice Elvira Seminara, il critico Alberto Asor Rosa, lo scrittore Paolo Di Paolo, l’editore Gian Arturo Fer- rari, per anni al vertice del Gruppo Mondadori, interlocutori non direttamente coin- che di gruppo o di casa editrice?), tra che ci sia un percorso di riappropriazione volti nella sfida, alla vigilia del più pre- giurati di lungo corso che storcono il di anni di fragilità a noi prossimi. C’è stigioso e bellicoso tra i premi letterari, naso sull’allargamento dei votanti (ai 400 qualcosa che ci avvicina, che ci fa paura apriamo un confronto sui libri finalisti. Amici della Domenica si sono aggiunti in questo contatto con la storia recente: Intorno ai quali case editrici, editor, 200 intellettuali che, con i 20 voti collet- la fragilità, la precarietà, la perdita di re- agenti, uffici stampa, e solo da ultimi gli tivi delle Biblioteche di Roma e i 40 letto- lazioni civili. Anche nei libri esclusi c’era- autori, si agitano da mesi l’un contro ri forti selezionati dalle librerie, portano no elementi simili: ne “Il sangue giusto” l’altro armati. gli aventi diritto a 660). E critici che si di Francesca Melandri, che racconta la La cinquina fa registrare una buona interrogano sulla qualità letteraria in relazione con lo straniero; in “Dalla mia notizia, in un premio che solo dieci volte gioco: come Filippo La Porta, che provo- terrazza si vede casa tua” di Elvis Malaj, nel corso della sua storia è stato attribuito ca auspicando l’ex aequo, un premio a storia di transizione tra Italia e Albania. a una donna - da ultimo a Melania Maz- un’ideale antologia con le pagine migliori A me sembra che proprio la transizione zucco nel 2003: svetta Helena Janeczek, di ciascuno. Da qui parte il dibattito. sia la categoria sfuggente, friabile, scre- in compagnia di Sandra Petrignani e Lia Elvira Seminara: «Prima che della quali- polata, che accomuna i libri. Transizione Levi. Tre donne più due uomini, Marco tà letteraria, vorrei ragionare sui temi dei anche nel corpo, come nelle storie di Balzano e Carlo D’Amicis. Autori di ro- libri, a partire da quello storico. Mi piace amori impediti o di trasformazioni ses- manzi apparentemente diversi, ma in molto che questi libri dialoghino tra di suali. Mi sembra rassicurante l’attenzio- larga parte inclini a indagare la storia e la loro: con esclusione de “Il gioco”, tutti e ne verso questi temi - leggi razziali, soli- memoria. Il vincitore? Lo decreterà la quattro affrontano gli anni tra i Venti e i tudine- gli stessi sollevati all’esame di giuria al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma, il Quaranta del Novecento: Lia Levi parlan- maturità: storie che fanno male, fanno 5 luglio. Ora, mentre il quintetto forzosa- do di leggi razziali, Balzano di un episodio memoria. Mai come oggi essenziale». mente unito completa il suo pellegrinag- trascurato della nostra memoria con un Gian Arturo Ferrari: «Il giudizio sulla gio per festival e città (di rientro da San campanile sommerso che ha una forza qualità letteraria lo lascerei ai posteri... Pietroburgo, ospiti dell’Istituto italiano di evocativa interessantissima. Janeczek più della metà dei vincitori del premio cultura, gran finale sul palco di Massen- racconta la storia di Gerda Tardo, morta Nobel sono oggi dei perfetti sconosciuti, zio, a Roma, il 3 luglio), è il dietro le durante la guerra civile spagnola, Natalia due terzi dei vincitori del Premio Strega quinte a fare da protagonista. Tra allean- Ginzburg, della Petrignani, non ha biso- non sono più pubblicati. Parlerei di gusto, ze da ridefinire (a chi andrà il voto degli gno di didascalie. Il fatto che questi libri che il pubblico nel suo insieme misterio- esclusi? In Mondadori prevarranno logi- siano stati scritti e premiati mi fa pensare samente coagula intorno a certi libri. È A3 Foto: 84 1 luglio 2018 L’Espresso 01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Leica, giochi Sotto: Elvira Seminara con Alberto Asor Rosa in un momento della discussione e corsare Con Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega 2017, a presiedere le votazioni ecco la cinquina dei finalisti. La Ragazza con la Leica di Helena Janeczek, edito da Guanda, proposto da Marco Santagata, ha ottenuto 256 voti. Biografia di Gerda Taro, prima fotografa caduta su un campo di battaglia, compagna di Robert Capa. Resto qui di Marco Balzano, Einaudi, proposto da Pierluigi Battista, ha avuto 243 voti. In una vallata del Sudtirolo la persecuzione linguistica, etnica, culturale, quando Mussolini mette al Ci sono stati Uomini e No, bando il tedesco. La corsara, Ritratto “Apocalittici e Integrati, di Natalia Ginzburg, “ di Sandra Petrignani, Neri Pozza, proposto Sommersi e Salvati, tocca ora da Biancamaria Frabotta, ha avuto 200 voti. Biografia di ai Soddisfatti e Rimborsati una protagonista del Elvira Seminara nostro panorama culturale. inutile ricordare che i più grandi scrittori tutti quelli che parlano di qualità, non Questa sera è già del Novecento non hanno vinto il Nobel, credo che ci sarà nessuno tra gli autori di domani, di Lia Levi, i più grandi romanzieri del Secondo No- quest’anno che replichi l’incredibile suc- edizioni e/o, vecento non hanno vinto lo Strega. Quin- cesso dell’anno scorso di Cognetti, che ha proposto da Dacia di calma: stiamo parlando di un premio, venduto 300 mila copie, una cifra pazze- Maraini, ha avuto di una grande festa, non di una messa sca. Lo Strega rimane ciò che è sempre 173 voti. Storia di cantata. Quest’anno tra i libri che ho letto stato, nonostante i tentativi di riforma: un una famiglia ebraica molto sinceramente non mi sembra che premio amato dal pubblico, che ha fiducia negli anni delle leggi ci sia il capolavoro destinato a varcare i nelle sue scelte. Un premio istituzionale razziali. secoli. Sono buoni libri, oggi la qualità che rappresenta la società italiana nelle media si è molto innalzata. Ho trovato sue luci e ombre. È come siamo noi. E Il gioco, di Carlo bello il libro di Balzano, specie nella par- funziona». D’Amicis, Mondadori, te riguardante la guerra. Bello il libro L’Espresso: «È sempre valida la “regola proposto da Nicola della Janeczek, molto simile a lei. Mi è del quattro”: vincere lo Strega, cioè, fa Lagioia, ha raggiunto piaciuta molto la vita della Ginzburg di moltiplicare per quattro quanto il libro ha 151 voti. Triangolo Sandra Petrignani. Riguardo alle vendite, venduto fino a quel momento?». erotico e ossessioni che alla fine è ciò a cui tendono quasi Ferrari: «Si moltiplica per molte più sessuali. L’Espresso 1 luglio 2018 85 01/07/2018 diffusione:236776 Pag. 82 N.27 - 1 luglio 2018 tiratura:348760 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato Cultura I forum dell’Espresso Gian Arturo Ferrari, in collegamento Skype. Sotto: la scheda del primo spoglio (appunti non ufficiali) volte! Ma può anche non moltiplicar- si per niente: ci sono esempi, che non è elegante fare, di libri rimasti più o meno dove stavano anche dopo aver vinto il premio. Non è automatico. Se un libro piace al pubblico si capisce prima della vittoria, lo Strega fa da moltiplicatore. Il pubblico non si è quasi mai sbagliato. Sono un grande difensore dello Strega. In un Paese “scassato” come il nostro un po’ di istituzioni fanno bene. Polemiche, trame e retroscena inclusi». L’Espresso: «Non c’è dubbio: lo Strega in Italia è una certezza. È il Palio della nar- rativa: tutto è già scritto dall’inizio, tutto può succedere fino all’ultimo». Ferrari: «Coincide con la storia repubbli- cana. È uno spaccato dell’Italia migliore. Merito di quel gruppo di intellettuali sbeffeggiato pure al cinema: ricordo Gas- sman che interpretava Maria Bellonci ne “I Mostri”... Gli sberleffi allo Strega arri- vano da lontano. Ma mi è molto caro». Alberto Asor Rosa:«Non mi sento di I piccoli editori non vincono? dare un giudizio sulla qualità degli ultimi concorrenti, anche perché siamo ancora “ dei votanti. Io ne ho votati due. Credo che I loro libri piacciono meno. Il lo Strega rappresenti un termometro at- “ tendibile dei valori presenti nella ricerca premio rappresenta la società, letteraria e nella narrativa italiana. Ho rivisto i vincitori degli ultimi 15 anni: tra loro ce ne sono almeno dieci di altissimo come siamo noi.
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