Trimestrale Dell'ente Parco Antola Nr.47

Trimestrale Dell'ente Parco Antola Nr.47

IL DAINO LA FILIERA DEL LEGNO BRAMISCE ANCORA E IL TERRITORIO: UN CONNUBIO VINCENTE DISSESTO IDROGEOLOGICO E INGEGNERIA NATURALISTICA VALBREVENNA: LA MEMORIA È VITA Poste italiane S.p.a - Spedizione abbonamento postale - 70% - DCB Genova Foto di S. Spadaccini Le voci dell’Antola Trimestrale dell’Ente Parco Antola nr.47 - settembre 2016 L’EDITORIALE la presenza di un branco con soggetti Attenti al Lupo, giovani non ancora del tutto autosuf- ficienti e che iniziano ad imparare le Living together tecniche di caccia. Si consiglia di rico- verare il bestiame durante le ore not- di Daniela Segale turne, durante le giornate di nebbia e pioggia ed evitare di avviare al pa- Presidente del Parco scolo gli animali all’albeggiare e riti- rarli dopo il tramonto; se in possesso di misure di prevenzione controllare il ella casetta in mezzo al tivo Sistema di Allerta Allevatori loro funzionamento e gestire gli ani- bosco, una nonna che (Allerta°A) che informa l’allevatore mali al loro interno. N nasconde orecchie trop- sull’effettiva possibilità di preda- Allerta°A-rossa: pericolo di preda- po lunghe e un’improbabile coda, zione dei suoi animali. L’idea nasce zione elevato per la presenza di un aspetta la piccola e indifesa Cap- nell’ambito dei progetti nei quali branco dove tutti gli individui sono puccetto Rosso per distrarla con abbiamo investito in questi mesi, autosufficienti e in grado di predare. un’astuta filastrocca e farne un legati alla riduzione del conflitto Si consiglia di gestire gli animali all’in- solo boccone. È il lupo malvagio, tra attività zootecniche e presenza terno di recinzioni elettrificate antilu- forse l’immagine più nota del cat- del lupo. Siamo pionieri in questo po o mediante cani da guardiania; se tivo delle fiabe, misterioso quanto sistema, applicato per la prima vol- non in possesso di mezzi di preven- affascinante animale che ci accom- ta in Italia, basato sull’analisi di dati zione evitare assolutamente il pascolo pagna sin dall’infanzia. Purtroppo provenienti dal fototrappolaggio e notturno nonché nelle giornate neb- la realtà rispetto al mondo delle dalle segnalazioni fornite da alle- biose e di pioggia e durante le belle favole non sempre nasconde un vatori e persone comuni. Questa giornate far sentire la costante pre- lieto fine, lo sanno bene i nostri al- condivisione di dati e informazioni senza sul pascolo mentre gli animali levatori che con questo predatore è fondamentale per l’affidabilità si foraggiano. Il sistema di Allerta°A devono fare i conti ed è a loro che delle previsioni e l’attendibilità del è agli inizi e per affinarlo sempre dedico il mio Editoriale. L’Ente Par- Sistema di Allerta Allevatori. L’aller- più stiamo creando una banca dati co nel suo ruolo istituzionale deve ta viene diramata su base territoria- dove raccogliere cellulari e mail de- sempre rammentare ai suoi interlo- le, su di un comprensorio dove si gli allevatori per l’invio dell’Avviso cutori che il lupo non rappresenta prevede possano verificarsi eventi di Allerta, raggiungendoli in modo un pericolo per l’uomo e le attivi- predatori di un certo livello e non celere e sempre più capillare. Oggi tà illecite nei suoi confronti sono sulla singola azienda, una situa- sta a noi chiudere il libro delle fiabe perseguite penalmente poiché è zione temporanea al termine della per riscoprire una realtà diversa per una specie a elevata protezione. quale verrà comunicato il cessato convivere con questo affascinante Ma l’Ente Parco deve, lo evidenzio, allarme. L’Allerta°A è distinta su due animale. Non mi resta che salutar- salvaguardare e tutelare anche gli livelli: Allerta°A-gialla – pericolo di vi citando Lucio Dalla… “Attenti al allevatori. Come? Grazie all’innova- predazione mediamente elevato per Lupo, Living together” EDITORE: Ente Parco Antola - DIRETTORE RESPONSABILE: Italo Clementi REDAZIONE: Daniela Segale, Antonio Federici, Enrico Bottino, Serafino Ripamonti HANNO COLLABORATO: Elena Tallone e PLA, Lorenzo Rosatto, Carlo Rocca, Stefano Spadaccini, Enrica Mescoli DIREZIONE E UFFICI: VILLA BORZINO 16012 BUSALLA (GE) - AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE DI GENOVA N. 26/2004 E-MAIL: [email protected] - www.parcoantola.it Impaginazione: VerdeNetwork s.r.l Stampa: Erredi Grafiche Editoriali - Genova stampato su carta riciclata 1 LE VOCI DELL’ANTOLA La filiera del legno e il territorio: un connubio vincente di Elena Tallone e PLA “Costruirsi una casa in legno, con giungendo e lavorando in posti di Ecco perché la filiera del legno può mobili di legno utilizzando il legna- difficile accessibilità se non addirit- e deve diventare uno strumento me del proprio bosco”, questo il tura impervi. importante di riqualificazione ter- sogno realizzato in Carnia da un in- Sarebbe auspicabile, in forma op- ritoriale. gegnere che ha ricreato, tramite la portuna, un utilizzo della filiera al È inoltre estremamente importante formula delle rete di imprese, una “servizio del territorio”; la filiera del creare cultura ed conoscenza diffu- filiera foresta-legno. legno, infatti, ha in sé un grande sa nel territorio e, non di meno, la Lo sviluppo di questo tipo di reti di potenziale: per la sua conoscenza formazione di nuove figure di bo- imprese si è allargata al Piemonte, territoriale e le sue capacità lavo- scaioli e selvicultori. al Veneto ed anche alla Liguria. rative e di equipaggiamento può Se all’utilizzo di legname locale, di Fino a ieri il nostro legname veniva essere utilizzata per rinnovare i bo- cui si conosce provenienza e quali- prevalentemente venduto per rea- schi vecchi, convertendoli a nuovi tà, si uniscono dei criteri di proget- lizzare bancali o come cippato per boschi di legno da opera, o in frut- tazione o di ristrutturazione a bas- realizzare energia. Ma quanto vale teti o alberi utili, ad esempio, per la so impatto ambientale ed ad alto un metro cubo di legno? Poco, se produzione di miele; può operare risparmio energetico, si possono non pensiamo alla specie o all’even- nel ripristino delle aree di presidio ottenere risultati, a costo compe- tuale utilizzo e lo destiniamo tutto o nella creazione di nuove aree da titivo, di alto valore prestazionale a legna da ardere; ma se lo usia- pascolo. Da ciò la possibilità di in- che uniscono risparmio e benesse- mo per costruire abitazioni, mobili, teragire con le altre filiere produt- re sia per l’uomo sia per l’ambiente. complementi d’arredo, quel metro tive e con le attività locali agroali- Questo è il motivo per cui il cubo di legname decuplicherà il mentari e zootecniche. Quindi è Network CasaClima Liguria ha de- suo valore. Ecco allora l’idea della possibile un’azione trasversale della ciso di promuovere e sostenere l’at- Carnia, ripresa in Liguria, una delle filiera del legno che porti una rica- tività di filiera del legno unendo la regioni italiane con più alta densi- duta economica positiva sulle altre filosofia progettuale, il protocollo tà boschiva: riappropriarsi dell’uso realtà esistenti e sull’indotto delle CasaClima, all’utilizzo delle risorse del proprio legno rivalorizzandolo. nostre valli. locali. Metti insieme un boscaiolo, un’a- zienda agricola forestale, un ma- gazzino edile della vallata, un impiantista legato alle energie rin- novabili, un ingegnere specializza- to in ingegneria naturalistica e co- struzioni in legno ed un progettista architetto Consulente Energetico esperto in CasaClima che li coor- dina tutti, e otterrai la Filiera Fore- sta-Legno “12-to Many”. Rispetto ad un sistema standardiz- zato, la filiera ha il pregio di racco- gliere in sé competenze diverse che si integrano in modo da poter for- nire soluzioni a tutto tondo; inoltre essendo costituita da realtà locali, con una conoscenza profonda del territorio, risulta essere molto dut- tile, adattandosi alle esigenze del cliente e del territorio stesso, rag- LE VOCI DELL’ANTOLA 2 Ingegneria Naturalistica Testo di Lorenzo Rosatto / Foto di Lorenzo Rosatto e Marco Carraro Il patrimonio naturale, con le sue ricchezze naturali- stiche, è il punto fondamentale del futuro della nostra terra che va conosciuto e fatto conoscere. Credo che in questa frase si racchiuda il senso della missione che debba darsi un Parco. L’emergenza conseguente ai cambiamenti climatici e ad altri disastri naturali, richie- dono, a livello mondiale, l’adozione di nuovi modelli che si basino sempre più sulla conservazione e valo- rizzazione efficiente delle risorse naturali. Proprio in quest’ottica va letta e fatta conoscere l’ingegneria na- turalistica, termine con il quale si intende quell’insieme di tecniche praticate per ridurre il rischio di erosione del terreno e in generale tese al suo consolidamento. Queste tecniche prevedono l’utilizzo di piante vive o sferire il carico dalla fondazione al sub strato lapideo parti di esse da sole o in combinazione con materiali e/o di trattenuta delle spinte trasversali esercitate dal naturali inerti (legno, pietrame o terreno), materiali ar- terreno) risolvono puntualmente delle problematiche tificiali biodegradabili (biostuoie, geojuta) o materiali ma, in assenza di opere ritenute secondarie quali l’at- artificiali non biodegradabili (reti zincate, georeti, ge- tenzione alla raccolta delle acque e alla loro regima- ogriglie, geotessili). zione al loro intorno, possono, nel tempo, insorgere L’Ente Parco ha recentemente riutilizzato i metodi di nuovi areali di disequilibrio. Questo concetto va esteso ingegneria naturalistica per i ripristini ambientali in anche alle strade. In sintesi, a valle delle strade bianche prossimità di due punti nei pressi della vetta del Monte percentualmente si

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