SERVIZI Maurizio Stocchi LaTuscia: una terra di storia e tradizioni La provincia di Viterbo, meglio conosciuta come Tuscia, occupa la parte settentrionale del Lazio. Disposta tra il mare Tirreno ad occidente ed il percorso del Tevere ad oriente, esprime in tutta la Viterbo: sua estensione particolari bellezze naturalistiche. E’ forse il luogo dove meglio si scopre l’origine della civiltà del il Comandante popolo che per primo l’abitò e dove è facile oggi, superare il tempo e ritrovarsi indietro nei secoli in un paesaggio non molto dei Vigili diverso da quello ove vissero gli etruschi. Ecco i laghi di origine vulcanica di Bolsena e di Vico, i monti Volsini del Fuoco e Cimini, le macchie, i fossi, le innumerevoli pareti tufacee dove gli estruschi scolpendo la roccia aprirono le porte ad un mondo ultraterreno: ne sono l’esempio le necropoli rupestri di Norchia, San Giuliano e Castel D’Asso. Si incontrano centri abitati, più o meno grandi, arroccati su spero- ni tufacei, che sembrano esistere da sempre. Attraversando la Maremma si arriva al mare, a Tarxuna, l’odierna Tarquinia, una delle più importanti città costiere degli estruschi, nota per la sua necro- poli costituita da ipogei dipinti dal VI al III secolo A.C. Tornando verso l’entroterra si incontra Tuscania, anch’essa città estrusca e testimone del medioevo espresso nelle basiliche pre- romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore. La Tuscia è ricca di centri medioevali a partire dalla città di Viterbo, detta anche la città dei Papi, con il quartiere medioevale di S. Pellegrino, le sue fontane, il palazzo papale, le torri, le mura. DAL MEDIOEVO SI PASSA A SCOPRIRE IL RINASCIMENTO: Il patrimonio villa Lante di Bagnaia con il parco ed il significativo giardino all’italiana che propone nella meraviglia delle sue fontane, inaspettati ambientale e storico giochi d’acqua; della Tuscia palazzo Farnese di Caprarola che riassume nel suo splendore il gioiello del Rinascimento viterbese; i castelli di Gallese, Soriano del Cimino, Vasanello, Vignanello, il maestoso Forte San Gallo di Civita Castellana fatto costruire dal Papa Alessandro VI per il figlio Cesare Borgia. A Bomarzo si potrà scoprire una meraviglia del Barocco, il parco dei mostri, all’interno della villa Orsini, ove sono stati scolpiti nella roccia tufacea facce orrende ed animali fantastici. I vigili del fuoco con i loro presidi in ambito provinciale costituiscono un riferimento insostituibile a tutela del patrimonio ambientale e storico della Tuscia. 25 obiettivo sicurezza SERVIZI Viterbo: il Comandante dei Vigili del Fuoco IL TERRITORIO ED I PRESIDI DEI VIGILI DEL FUOCO La provincia di Viterbo ha una superficie di 3612 km quadrati, caratterizzata da un territorio prevalentemente collinare, che si estende tra la valle del Tevere e la costa Tirrenica, con al centro i rilievi vulcanici dei monti Volsini e dei monti Cimini, i cui crateri sono occupati rispettivamente dal lago di Bolsena e dal lago di Vico. A sud confina con la provincia di Roma, ad est con le province di Rieti e Terni, a nord con le province di Siena e Grosseto, ad ovest Palazzo papale con il mare Tirreno. La popolazione residente è di 295.000 abitanti (dati 2001), in 60 comuni, di cui i principali sono Viterbo (60.000 abitanti), Civita Castellana (16.000 abitanti), Tarquinia (16.000 abitanti), Montefiascone (13.000 abitanti), Vetralla (13.000 abitanti). L’economia è prevalentemente agricola (viti, olivo, cereali, orto- frutticoli, tabacco). Sono presenti industrie alimentari, chimiche, tessili, della ceramica. E’ in continuo incremento il turismo balneare Un po’ di geografia lungo la costa tirrenica e nei laghi, di soggiorno e d’arte. Il territorio è attraversato da infrastrutture viarie e ferroviarie di primaria rilevanza nazionale (SS Aurelia, SS Cassia, autostrada A1/Roma - Firenze), nonché dalla ferrovia Roma - Ventimiglia e la direttissima alta velocità Roma - Firenze. Insediamenti di particolare rilevanza strategica a livello nazionale nel settore energetico sono: la centrale termoelettrica Enel di Montalto di Castro; la centrale di compressione del metanodotto Snam di Gallese. Su di un territorio così configurato il comando provinciale dei vigili del fuoco è presente, oltre che con la sede centrale in Viterbo, con due distaccamenti permanenti (Civita Castellana e Gradoli) e dal novembre 2003 con una sede provvisoria in Tarquinia, resa operativa sulla base di una convenzione sottoscritta dalla direzione regionale VVF del Lazio con la regione. La distribuzione territoriale degli attuali presidi non è sufficiente a garantire l’intervento entro tempi di 20 minuti nelle aree a sud (comuni di Capranica, Sutri, Bassano Romano, Veiano, Monterosi) ed a nord-est in prossimità ai confini con la provincia di Terni (comuni di Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Graffignano, Lubriano). Inoltre per tutto l’arco notturno rimane tuttora scoperta tutta l’area del litorale tirrenico. MANIFESTAZIONI DELLA TUSCIA Concentrato in particolare nei mesi estivi c’è un proliferare nei vari comuni della provincia di manifestazioni legate sia alle tradizioni storico-religiose che alle tradizioni contadine. Tali eventi coinvolgono i vigili del fuoco, ed in particolare i funzionari tecnici, che devono assicurare la loro presenza a tutte le commissioni comunali istituite in seguito all'emanazione del dpr n.311 del 2001. Nel 2003 il numero delle commissioni convocate è stato di circa 200. A tale impegno si aggiunge quello della vigilanza antincendio nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento: tutto ciò testi- monia la particolare attenzione da parte dei vigili del fuoco alle problematiche di sicurezza del territorio in cui operano. 26 obiettivo sicurezza Viterbo: il Comandante dei Vigili del Fuoco Veduta di notte del quartiere di San Pellegrino; macchina di Santa Rosa; facchini di Santa Rosa Tra le varie manifestazioni, una assume un rilievo particolare per la grande aggregazione di masse e la modifica dei ritmi ed abitudini cittadine e per la quale il controllo della sicurezza ed il funzionamento dei servizi sono garantiti attraverso una apposita pianificazione da Ogni anno la statua parte dell’ufficio territoriale di governo: il trasporto della macchina di Santa Rosa a Viterbo il 3 settembre. di Santa Rosa, La macchina di Santa Rosa è una torre luminosa del peso di circa 50 quintali ed alta circa 30 metri con in cima la statua di Santa patrona della città, Rosa, che ogni anno, la sera del 3 settembre attraversa il centro di viene trasportata Viterbo appositamente reso buio, trasportata da un “motore umano” costituito da cento robusti viterbesi, chiamati “i facchini di da cento robusti Santa Rosa”.Tale manifestazione ricorda il trasporto effettuato il 4 settembre 1258 del corpo della Santa dalla chiesa in cui era sepolto viterbesi a quella del monastero delle Clarisse: la traslazione del corpo fu voluta dal Papa Alessandro IV che seguì il corteo accompagnato da numerosi cardinali. Da quel momento i viterbesi, devoti alla giovane santa, divenuta Patrona e protettrice della città, dettero vita alla rievocazione del trasporto, utilizzando inizialmente un semplice baldacchino sor- montato dalla statua della Santa, per arrivare a partire dal 1600 a costruire macchine sempre più alte. La macchina viene rinnovata ogni cinque anni attraverso un appalto 27 obiettivo sicurezza SERVIZI Viterbo: il Comandante dei Vigili del Fuoco concorso bandito dal comune di Viterbo. Sin dal primo pomeriggio del 3 settembre, sulla base di una apposita pianificazione, vengono dislocati in punti strategici tre presidi di vigilanza e primo intervento con personale e mezzi del comando provinciale VVF di Viterbo a copertura del centro storico. I VIGILI DEL FUOCO D’ITALIA FOTOGRAFATI A VITERBO A Viterbo nel periodo dal 31 ottobre al 10 novembre 2002 si è tenuta la mostra del 1°concorso fotografico nazionale dei vigili del fuoco. Annunciato alcuni mesi prima con locandine, manifesti, comunicati, resi consultabili on line, il concorso ha incuriosito numerosi vigili del fuoco, cultori di fotografia, che hanno risposto all’appello inviando da tutta Italia più di cento foto nelle quali sono stati fis- sati momenti della loro vita professionale. Le opere pervenute hanno fatta bella mostra nella sala degli Almadiani ubicata al centro storico di Viterbo e messa a disposizione dal comune, sponsor della manifestazione. Oltre alle foto nella sala sono stati esposti elmi usati dai pompieri in varie epoche e provenienti da diversi paesi del mondo, oltre ad una stupenda serie di modelli di automezzi di soccorso dei vigili del fuoco: grande è stato il successo riscosso da parte del pubblico. E’ auspicio del comando di Viterbo di ripetere ogni due anni tale concorso, sulla scorta anche degli apprezzamenti e della risonanza che la prima manifestazione ha avuto a livello nazionale. IL NUCLEO SOMMOZZATORI Il nucleo sommozzatori venne istituito presso il comando provinciale VVF di Viterbo nel 1980 per volontà dell’ing. Lo Basso, fondatore di tale specializzazione nel CNVVF. Quartiere di San Pellegrino Il comando VVF di Viterbo è stato scelto per la costituzione di un nucleo specialistico subacqueo per le caratteristiche idrografiche del territorio che presenta il tratto di costa tirrenica da Tarquinia a Pescia Romana, i laghi di Bolsena, di Vico, il fiume Tevere e gli altri corsi d’acqua della provincia. Il nucleo opera in ambito provinciale, regionale e nelle regioni limitrofe, in collaborazione con i nuclei sommozzatori di altri comandi VVF. Tra le moderne Il nucleo è dotato delle più moderne attrezzature subacquee per effettuare ricerche a notevole profondità quali un R.O.V .(Remote attrezzature subacquee Operating Vehicle) - modello “Mercurio”, di 3 gommoni di varie un “R.O.V.” dimensioni e di una imbarcazione dislocata presso il porto di Capodimonte (lago di Bolsena). per effettuare ricerche Oltre all'attività di soccorso, il nucleo ha sviluppato una serie di collaborazioni con la soprintendenza ai beni archeologici dell’alto a notevole profondità Lazio per individuare aree di interesse nel lago, di Bolsena e con l’Arpa-Lazio per il monitoraggio dello stato delle acque degli specchi lacustri della provincia.
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