’LA BIBLIOTECA STORÃCA, E TOPOGRAMCA DEL REGNO DI NAPOLI D 1 È/ '9 .LORENZO GIUSTINIANÌ: .I N N A P' O L I MDCCXCIII. Nella ſtamperia di VINCENZO ORSINl F 1___ _ q A ſpeſe del libraio Vincenzo Alcobclli Con pubblic; @Pro-vazione, Niki! ‘agere, quod non Profit. l 'ALLA SACRA REAL MAESTA’. Il) \ FERDINANDO IV. BE DELLE DUE SICILIE, ’SIGNÒRE A Biblioteca fiorita e topografica i ” di queſto voſtro feliciſſimo re gno, che ìo ho voluto mettere a ſtampa per giovare agli amatori della {k0 ria padrìa, non altrui, che al ſublime ge nio -della' V. ~fi dovea. Sono le ſtoriei ` *` 2. lì ÃVÎlibri de’ Printi’piſi, e7"t'r`al-le'î ottime” Cime-*della ñaverne voſtra. mente promoſſo dovraffiL-_Ãannoverar gráſindemente lo ſtudio quella ,on-z di dë'_ apr'endofi i ~Venerandi`ñ',defiìîſitiſi deîle ari-~ tichità e della diplomatica aveſſe potuto ciaſcuno, 'andare a -cercare leñ' conoſcënze tut te per le glorie e ifaſti della noſtra nazio ne celebrati benanche- dalle penne ſtranie re. Con quella clemenza dunque, che ſor ma i1 più bel pregio della voſtra ſacra per ſona degnatevi di accoglierla e ſornirla col 4 voſtro Auguſto Nome, che porta in fronte, di quel merito ed eſattezza, che la debolez za ſorſe de’ miei ’talenti non le avrà potu to ſomminiſtrare , mentre proſtrato al V0 ſtro Real Trono col-più. umile e riſpetto ſo oſſequio mi do la gloria di ſoſcrìvermi,` Di V- s. R. M, umiliffim E fidati/jim hdd-'ui ' . Lorenzo _Giuſtiniani_ , v, Nformato il Re che nel libro di VS. Illuffriſſima com poſto col titolo Biblicreca Storica-ToPografica del Re gno di szoli fi contengano delle norizie,_che illuſtrano la fioria letteraria e fiſica del Regno di Napoli, e che perciò ſia un’ opera molto utile, al pari delle altre da lei compo ſte , 0nd’ è il ſuo nom-e in molta ſtima appreſſo del Pubbli . co; Si è la M. S. degnata accordarle l’onore , che poſſa mettervi in fronte il ſuo Auguſto Nome. Nel Real Ordine ne la prevengo con mio piacere per ſua intelligenza, e governo z Palazzo 26. Ottobre 1792.. :CARLO DEMAB.: co :4 Sig. D). Lorenzo Gíuſtinianiñ, / PREFAZ‘IONE Q A ſtoria del regno di Napoli ,, il paeſe più benefica; to dalla natura,il più rinomatoper le ſue vicende, e il più riſpettabile per‘ la ſuav antichità', può certa— mente ſomminiſtrare al filoſoſ0,al politico,all’an— riquario gli oggetti più grandi delle loro applicazioniì~La bontà. del cieloze la ſeracita della. ſua terra; le fiſiche rivoluzioni, dalle quali egli ſurſe” le* altre molte, çh—'indi’da tempo in tempo gli ſuccedettero, onde videſi più voltſſe cangiata la faccia. della. ſua ſuperficie', meritano al vero le oflèrvazioni- del pri mo. Le ſpeſſe e continue invaſioni, alle quali ſenza. eſem pio ſu egli ſoggetto; la diverſità de’governi z la moltiplici— ta delle leggi, a cui ſi dovettero ſottoporre‘ le noſtre po polazionízi varj- maneggi, i diverſi trattati? ‘,, offrono al ſe condo ampia materia da eſercitare i ſuoi talenti, e' da pro fittar degli eſempi‘. Le‘ opere grandi, che vi, fecero i noſtrí maggiori ſirr dalla più vecchia e ſconoſciuta antichità, e le orribili devaſtazioni- apportate indi alle medeſime o da ma no barbara, o dalla terribile della natura ,. aprono perultimo al giudizioſo antiquario un vaſto campo- di utile e. niente affatto vaga o inſruttuoſa erudizione.Al noſtro regno ſi può dire* ciò, che ſu di fama di altra contrada , nullum fi”: ”a míne ſaxum . Non v’ ha quindi nazione dell’ Univerſo ſulla di cui floria ſiaſi- a ragion tutta ſcritto tanto finora , e che poſſa al pari della noſtra vantare benanche una quantità di eſteri , i quali ſonoſi grandemente ’intereſſati per la medeſima mandando a ſtampa delle opere, onde mettere in veduta ſpecialmente a’loro nazionali, ſe non in genera le , almeno 'qualche parte della di lei fioria, che più potea intereſſare l’uomo di cognizione. Ma a dire il vero ſiflàtte loro fatiche a noi non giovano gran fatto , egualmente che a tut :WI . a tutti iſleggitori delle medeſime; poichè o di paſſaggio pci le noſtre _belle contrade, o mal informati dc’ noſhi avvenì. menti , ignorando anche del tutto chi ſcritto innanzi ci aveſſe, ſonoſi preſtamente avanzati alla formazione di alcune opere .da piacer ſoltanto a quelli, che nudi non meno di efii della noflra ſtoria, le mettono tralle loro mani. _Alcuni poi de’noſtri tanti nazionali ſcrittori ſon pur deffi dello' ſteſſo calibro, anzi havvi di quelli , 'che ſono .Inolto al. di ſotto degli ſteffi eſteri, avendo formate delle ,opere ſprovveduti affatto di ciò , che prima erudir ſi do veano, e ſoltanto con poche monche notizie,ed altre ancor falſe, han voluto a un di preffomoltiplicarc ſenza alcun diſcernimento piuttoſto il numero de’ libri, che delle noſtrc ſtoriche cognizioni. Ne’ traſandati temni quando la buona intenzione de'noJ ſtri nazionali era ſoffogata dalla barbarie e dall’ ignoranza,e niente affatto ,garantita dalla ſcoverta di' utili monumenti , -Poſsiamo vantare parecchi, i quali ſi applicarono lodevol mente per tramandare alla poſterita la ſtoria o in generale ,di queſto regno, o in particolare di alcuni de’ ſuoi luoghi. ._Eſii ci ſerbarono infatti delle belle ed utili notizie,0de’-tem `pi propri, notandole con una ſomma ſemplicità , o fecero :degli sſorzi per diſotterrare ad onta di ogni preſidio alcuni .monumenti, che in oggi il tempo edace, o l’ altrui traſcu îaggine, ci avrebbe del tutto involati; * Ve ne furono indi degli altri de’ tempi più poſteriori traſportati- ſoverchiam‘ente‘da entuſiaſmo nel rinvenire ſol `tanto origine favoloſa, illuſtre, e ſtraniera di taluni de’ no flri luoghi, o de’ noſtri primi abitatori, rimondandoin' tan -ta lontananza di`tempo,in tanta ſca-rſezza di memorie,e in -_tanta meſcolanza di favole, ch' era certamente impoſſibile di non iſmarrire la verita , e non gettare perciò in‘una quaſi inutilità le loro gravi ſatiche.Diſſ1 però in una quaſiinutilitä, per riguardo a tutto ciò,che ſembra inveriſimile,o aſsoluta mente forza di bello* ingegno, e non gia riguardo a quello, che _ 1x che poſſa eſſere di aiuto , o di preſidio all’ intelligenza dei] alta noſtra e rimota antichità. , Finalmente un’altra moltiplicÌtÌ—l di ſcrittori o ſono ſta— ti infelici copiatori degli altrui errori,ne’quali erano incorſi ilaoro- predeceſſori o per ragion de’ tempi ,o per non aver po tuto avere ſono gli occhi i neceſſari monumenti da rileva re la verita,o. ſconciavori finanche delle altrui opere :-ed ap pena in un oceano di parole , di favole , di menzogne, di racconti ſiravolti, ci han ſerbato qualche coſa,onde non ſar condannare in una perpetua dimenticanza i— loro volumi. Ma chiunque voleſſe informarſi della noſira ſtoria a vrebbe turco a leggere con pazienza degna di ammira zione, e` non gia preſcriverſi ſoltanto alcuni de’ migliori fiorici, o. creduti tali, ed ignorare *r rimanenti , che talrvoi -ta per falſa voce, o per antipatia ſi- credono inuei-li , e da .non trarne delle vere intereſſanti noti-zie sfuggire all'intutto —a’ più. accreditati ſcrittori . Troverebbe egli molto vero l.” avvertimento. di Plinio ad avviſo del ſuo- dottiffimo nipoae: Nullum eſſe librum tam malum, ut non aliqua Parte Prada-j: ſe; il che. bene aſſai. cantar- volle benanche il. noſtro. Ch. di Gennaro» ' _ Nulla: enim liber , quamir fine nomine cum-at', ,2145 non. ex- aliqua Parte _ju-vare que”: Molto più ſarebbe poi in dovere d’r ciò fare chi vo Ìefl'e‘ comparire al pubblico per autore di ſtoria , affinchè il:~ ſuo libro in ſe conteneſſe tutto l' utile e il profittevole che, »disperſamente ritrovaſi in- una infinità‘ di‘ opere ,che abbiamo» ſu tale argomento. E qualche* io dico per la ſtorìa crederci doverſi praticar benanche da ognalrro ſcrittore di- qualunque altra materia.Ma: inoggi è moda di! ſar- libri ſpecialmente dri ſtoria, e de’ tempi anche de’piin traſand-rtí, ſenza ſaper li bri di queſta materia , o almeno: conſultar piutroſto gli elia —_ri, che’i nazionali, e‘ diſprezza;— francamente finanche Le f * 4 ope x . 'opere, the 'mai ,ſi ſaranno vedute ,qualoravenghi .atmta ra gione -rinſacciato a ‘qualche ’ſaccentuzzo :moderno ‘ſcrittore , -ch’ egli :avrebbe --dovuto :conſultare :onninamenteper -benacon -durre il ſuo lavoro. ’Noi :finora *non abbiamo una completa ‘ſtoria ;generale `del 'regno, vperchè maiè venuto in mente :di formare .una ſocietadi ‘uomini 'veramente ,ſavjñ, ~e ,forniti -della Î'buona. ~critica -e diſcernimento -, *non elaſtici "nel .leggere carte vec ‘chic, e pólveróſe ‘edite ed -ine’dite, mon condannati -al biſo -gno,~e`d eſpoſti ‘al berſaglio dell’:invrdia,-oude raccorre 'quan to in eſſe evvi `di .buono a ſaperſi., xed eſporcélo .:tutto -cro nologicamente-.con prdfitt0,~‘e da eſſere un monumento ;glo 'rioſo per la -noſtra :na-zione »la ;loro fatica -. ìE’ 'vero :che .una -delle occupazioni dell' "Accademia `delle :ScienzeeBelle-'lettere 'ſarebbe :ſtata :appunto :di ‘farci .una '-.ſtoria "ſcritta iin modo 'da, ſecondare il -genio :grande rdel Înoſtro ‘benefico ;Sovrano , che -con 'tanti begli auſpicj :volle :iſtituire -nel 1780. per 'ìſvegl'ia re generalmente `nella *nazione-“tutti *quegli zſtudj ~, cheìren dono -gli uomini .kſeinpreppiù illuminati ed utili -allo :fiato : ma per noſtra fatalità ella 'rimaſe aben 'pteſto inoperoſa, ed ’ inoggi ‘trovaſi .in *un *totale ſilenzio, :mentre godono :taluni delle -penſioni *molto :indoveroſamente Non abbiamo vnc‘: .anche -veridiche ’ſim-ie di -alcune par ticolari .citt‘a o luoghi `del ~regnofche 'meriterebbero :daddo `vero le -noſtre applicazioni, ‘e che ‘ſarebbero 'ſimilmente ono re alla nazione qualora "ſl ſcriveſſero -con 'quella critica e giudizio, che ſi conviene ,per .tramandarle ;profittevolmente .alla poſteriià . Jn queſii noſtri tempi ~c‘: caduto 'in 'mente ‘a taluni gna; zionali -di 'ſcrivere ſopra il noſtro 'regno in generale con tuttaltro
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