Cronistoria Di Petrella

Cronistoria Di Petrella

Notizie tratte dal testo di ANTONIO DI LALLO d.O., Petrella Tifernina: di tutto un po’…attraverso le parole e le immagini, Editrice Lampo, Campobasso 1985. CRONISTORIA DI PETRELLA 1615 - Per ordine del Cardinale Orsini, si dovettero riordinare gli Statuti della Parrocchia di S. Giorgio Martire. 1690 - Per la prima volta si svolse la processione di Gesù Morto con l’Addolorata. 1707 - Il 3 maggio per la prima volta uscì in processione San Giorgio con l’intervento di molti forestieri. La processione non si tenne il 23 aprile cadendo quell’anno il Sabato Santo. 1714 - Il 26 dicembre per opera del Sacerdote Don Nicola Pizzi (morto nel 1750) si ebbero le reliquie di San Giorgio che sono oggi conservate nel braccio d’argento. Le reliquie vennero portate da Chieuti (Foggia). 1727 - Con il nuovo statuto della Congrega, la processione del Venerdì Santo uscì nella forma più solenne. 1737 - Il sacerdote Don Domenico Carissimi fece fare (quasi tutta a sue spese) l’attuale statua di S. Giorgio in argento. 1764 - Anno di grande carestia a Petrella. Nelle note sacre del libercolo edito da D. Lembo per Alessandro Carissimi, si riporta che per la grande carestia di questo anno si moriva di fame e la popolazione mangiava i noccioli di oliva. Si racconta che nella circostanza della festa di San Giorgio, si era soliti distribuire il pane ai forestieri e siccome non si era pensato a questo, causa la carestia, al mattino della festa trovarono del pane, senza conoscerne la provenienza, nel fondaco comunale, dinnanzi alla Chiesa di San Giorgio. 1805 - Il 26 luglio il Molise fu sconvolto da un terribile terremoto ed anche Petrella riportò notevoli danni. Statua equestre di S. Giorgio in argento 1811 - Il 20 settembre vi fu una grande alluvione detta di San Matteo; varie disgrazie registrò anche Petrella. 1818 - Il signor Luciano Palmera dal 1° gennaio venne nominato sacrestano della Chiesa madre e regolatore dell’orologio; svolse queste mansioni sino al 1835. 1835 - Il 31 marzo si sviluppa un terribile morbo o meglio pestilenza negli animali da cortile a Petrella, Lucito e Castelbottaccio. 1837 - Con provvedimento dell’Intendente, dal 26 ottobre, il signor Nicolangelo Garofalo fu nominato custode e seppellitore del nuovo cimitero. 1840 - Iniziato qualche anno addietro, venne portato a termine il nuovo cimitero; la Cappella, che riporta sul frontale tale data (A.D. MDCCCXL) venne dedicata a S. Filomena e S. Rocco. Rivelatosi troppo angusto, verrà poi sostituito da uno nuovo e più ampio e riattivato temporaneamente nel 1946 per i soli loculi. Così Petrella per un certo periodo, fu uno dei pochi paesi della provincia ad avere due cimiteri. 1843 - Da un manifesto di questo anno si apprende che: “Sua Maestà, D.G., con Real Decreto del 29 agosto 1843, si è degnata concedere al Comune di Petrella in provincia di Molise, di celebrare un Mercato in ogni sabato di ciascuna settimana”. 1858 - Sotto il Regno di Ferdinando II una Regia Risoluzione del 5 settembre ordinava la costruzione della Strada Frentana con precedenza su tutte le altre progettate nella provincia; il Consiglio Provinciale nella tornata dell’8 settembre 1861 la dichiarò Strada Provinciale. Iniziati i lavori nel 1867, nel 1889 dovevano essere ancora portati a termine. La Frentana o Strada Provinciale n. 13 parte dalla Consolare Sannitica presso la Stazione Ferroviaria di Matrice-Montagano ed attraversando Petrella, Lucito, Civitacampomarano, Castelmauro termina alla Stazione Ferroviaria di Montenero di Bisaccia. Ha preso questo nome perché congiunge il Circondano di Campobasso a quello di Larino, corrispondente all’antica Frentania. 1860 – Il 14 settembre il Decurionato deliberò di prelevare la somma di 36 ducati dalla cassa comunale per solennizzare la cerimonia della benedizione della nuova bandiera tricolore con lo stemma Sabaudo “con Musiche e con ispari e con largizioni ai poveri”. Il 18 ottobre, sei garibaldini scampati all’eccidio di Pettorano (oggi Pettoranello del Molise) del giorno innanzi, cercarono scampo in tenimento di Macchiagodena, ma furono fatti prigionieri da contadini reazionari. Dei sei prigionieri, due giovani di 16 e 17 anni erano di Campobasso, un volontario di mezza età con barba e “mustacchi” era di Ripabottoni, gli altri tre erano di Casacalenda, Petrella e Colle. (da Atti su brigantaggio e processi politici, Arch. Storico, Campobasso). 1868 - Per effetto di pubblici incanti solennizzati nel 3 luglio 1868, venne aggiudicato, alla Ditta Carmine Baranello, l’appalto di costruzione del Ponte sul Biferno in località Morgia Schiavone e del 1° tronco della strada Frentana da Petrella a detto ponte. 1869 - Con grandi feste popolari venne posta la prima pietra, in data 2 settembre, al ponte Morgia Schiavone che deve scavalcare il fiume Biferno per la Strada Frentana. 1872 - Dopo essere stato completato e collaudato in data 19 luglio, il giorno 22 novembre venne inaugurato il Ponte Morgia Schiavone distante 10 chilometri da Petrella e che scavalca il Biferno a 234 metri s.l.m.. I lavori furono eseguiti dalla Ditta Baranello su progetto dell’Ing. Capo Giustini e sotto la direzione dell’Ing. Sarlo. La sua lunghezza era di metri 57,50, la larghezza di metri 4,50, l’altezza di metri 9,68. Le pile e le spalle erano in muratura; la travatura ed il parapetto in ferro, la carreggiata ed i marciapiedi in legno. Il suo costo complessivo fu di lire 324.000. Si ricorda che tra il 1811 (crollo dei ponti di Casalciprano, Limosano e S. Maria in Civita) ed il 1845 (inaugurazione del ponte di Portocannone) il fiume Biferno fu completamente sprovvisto di ponti in tutto il suo percorso. 1873 - Venne impiantato in paese l’Ufficio Postale. 1875 - Venne installata l’illuminazione pubblica a petrolio che durerà sino al 1911. Venne redatto un progetto per la costruzione di un “Muraglione” a piè della Piazzetta Porta da capo, denominata la Loggia del Biferno. Su domanda del Sindaco e della Rappresentanza comunale fu concessa un’altra Fiera nei giorni 24 e 25 settembre di ciascun anno, a cominciare da quello, sotto il nome di S. Maria della Mercede. 1881 - Venne impiantato in paese l’Ufficio del telegrafo. 1883 - Fede Carlo fu Nicolangelo e Luisa Mattheis morirono in Casamicciola (Isola d’Ischia) il 28 luglio alle ore 21,35 causa il terremoto rovinoso abbattutosi sulla cittadina termale. 1888 - Fu preso in affitto un locale sito in Largo Chiesa 60 di proprietà dei signori Ialenti Carlo e Palmera Giuseppe, per adibirlo a Caserma dei Reali Carabinieri, dovendo liberarsi la stanza di cui essi usufruivano nella Casa comunale. La pigione annua pattuita fu di lire 25,50. A quel tempo i Carabinieri arrivavano da Montagano e venivano in paese generalmente due volte la settimana. 1894 - Il signor Ruscitto Nicola, affittò al Comune, i locali di sua proprietà in Largo Duca Carafa (sopra lo “scalone”) per le Scuole Elementari. Il contratto valido 10 anni partì dall’1 agosto 1894 sino al 31 luglio 1904. 1897 - Suor Maria Maddalena (al secolo Donna Teresina Fede) nata in Petrella nel 1869 e spentasi in Figline Valdarno nel Monastero delle Professe dell’Ordine Agostiniano il 21 agosto 1926 dopo 21 anni di vita religiosa, fece introdurre le “Quarantore” nella Chiesa madre di San Giorgio Martire. 1903 - Fu costituita la Lega di Resistenza fra Artigiani e Contadini, i cui promotori furono i signori Luigi Amoroso, Angelo Michele Ruscitto, Paolo Girardi, Salvatore Ruscitto, Gaetano Parisi, Vincenzo di Renzo e Luca Viglione. Primo Presidente fu il signor Luigi Amoroso. 1909 - Con atto del 27 maggio, venne acquistato dall’Amministrazione Comunale, dagli eredi del Signor Giuseppe Nicola Palmera, l’edificio posto tra C.so Vittorio Emanuele e P.za Umberto I, composto di dieci vani, per essere adibito a nuova Sede Comunale. 1911 - L’illuminazione pubblica a petrolio venne sostituita con quella ad energia elettrica. Il contratto di illuminazione con la Ditta Di Corpo e Fruscella venne stipulato in data 30 gennaio 1911 dai signori Fruscella Antonio e Di Corpo Giovanni. La generatrice idroelettrica era sulla sponda sinistra del Biferno in agro di Lucito della Società M. Cinque e Compagni. Alla illuminazione pubblica di strade e piazze si provvide mediante ottocento candele di luce (unità Kefner) ripartite in 80 lampade ad incandescenza. Si trasformarono gli attuali 52 lumi a petrolio, spostandone 11 ed aggiungendone 28. Le lampade dovevano restare accese tutta la notte, dall’Avemaria della sera a mezz’ora prima della levata del sole. Nell’autunno venne inaugurata la linea automobilistica che collegava Campobasso a Termoli (Km. 103) per Stazione Matrice – Petrella - Lucito - Palata - Montecilfone - S. Giacomo degli Schiavoni. La linea era gestita dalla Società Automobilistica Frentana con sede in Guglionesi. Il postale in partenza per Campobasso 1913 - Per opera del Sindaco Vittorio Fede, si ebbe l’inaugurazione della conduttura dell’acqua potabile nell’abitato. L’acqua fu captata dalle sorgenti di Fonte Dionisio e Fonte Scretta che scaturiscono nelle omonime contrade; era distribuita in quattro fontanine. L’opera eseguita, secondo il progetto dell’Ingegner Silvio Ferrara, dalla Impresa Baranello costò 130.000 lire. 1914 - Venne fondata in Petrella la Società Operaia “Forza e Lavoro”. La sua bandiera consisteva nel tricolore con lo stemma di casa Savoia e la figura di due mani che si stringono in simbolo di fratellanza. Aveva lo scopo del miglioramento materiale e morale dell’operaio per il cui conseguimento si proponeva: 1) raccogliere un fondo cassa da dedicarsi al mutuo soccorso dei soci; 2) fondare cooperative di credito, di consumo e di produzione; 3) aprire scuole serali e domenicali; 4) promuovere conferente e letture; 5) proteggere i soci da soprusi di qualsiasi tipo; 6) diffondere tra i soci la nozione precisa delle leggi che più direttamente li riguardano; 7) far nascere nei soci l’amore e la fede per le idealità della vita. Dal 18 settembre il servizio dei trasporti postali e dei passeggeri da e per Campobasso si eseguiva con una sola corriera, essendosi soppressa una seconda corsa con il pretesto di una carenza di benzina e di gomme e dell’impossibilità a procurarne causa le anormali condi- zioni.

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