Un montaggio delle copertine dei successi firmati Marrocchi. A destra, Marcello Marrocchi 42 VERDI VIVA musica AUTORI MARCELLO MARROCCHI, IL DONO DELLA COMPOSIZIONE di Piergiuseppe Caporale Se si pensa che le sue canzoni hanno visto Ha lavorato come autore musicale in esclusiva per la Rca per dodici anni. E, prima e dopo, per interpreti come Dalidà, Patty Pravo, Johnny Holliday, Rita Pavone, Iva Zanicchi, Gianni interpreti importanti anche come produttore. Le sue canzoni sono state cantate da artisti di Morandi, Milva, Mina, Mal, Little Tony, Or- successo come Rita Pavone, Dalida, Ornella Vanoni, Mal e altri. Una carriera ricca di nella Vanoni, Franco Califano, Amedeo Min- soddisfazioni, quella di Marcello Marrocchi, dai tempi di Andiamo a mietere il grano, il suo ghi, Wess, I Collage, Ninì Rosso, I ricchi e primo grande hit, fino a Hai scelto me, l’inno apprezzato dalla Chiesa, e all’Ape Maja, la sigla poveri, Massimo Ranieri, Ivana Spagna, Lui- selle, Squadra Italia, Maria Carta… (e ci fer- televisiva da un milione di copie vendute. miamo qui per non allungare troppo un dura ancor oggi in quanto fa ormai parte del me Massimo Ranieri (che arrivò secondo) e elenco pressoché interminabile), si com- patrimonio folk della musica italiana: “Gra- Iva Zanicchi (terza): fu tradotto e venduto in prende anche come faccia parte da molto zie al ‘Disco per l’estate’ del ’65, fu subito un tutto il mondo. Il che succede ancor oggi. tempo di quella vera e propria spina dorsa- best seller – ricorda Marrocchi – Tanto da di- Dovetti, poi, farmi perdonare da Ranieri… le della musica italiana, la categoria degli au- ventare anche un cavallo di battaglia dei tifo- ma ci vollero 18 anni”. tori. Una categoria in via d’estinzione, pur- si romanisti che la cantavano ai colleghi lazia- Nel 1968, in ogni caso, Marrocchi aveva avu- troppo, soprattutto da quando ci si è accor- li cambiando ‘andiamo’ in ‘andate’. Quant’e- to un’altra fortunata partecipazione a San- ti che cantandosi e scrivendosi le proprie rano meglio quegli sfottò innocenti…”. remo: Un uomo piange solo per amore, ese- canzoni… si guadagna il doppio. Subito dopo un contratto come autore in guita da Little Tony, era arrivata quarta, e si A parte la battuta c’è da dire che la nascita di esclusiva con la Rca Italiana. Durò ben 12 era rivelata anch’essa un grande successo. quello che è stato (e ancora in parte è) uno anni e vide anche l’esordio sanremese con Nello stesso periodo l’attività di produttore dei più grossi patrimoni artistici nostrani Tu sei bella come sei: “Dapprima sembrò si incentivava con i Ricchi e Poveri: “Gran- (la canzone d’autore) ha decisamente tar- che la dovessero interpretare i Procol Ha- di artisti e grandi professionisti! Ricordo il pato le ali ai grandi professionisti della com- rum (che la volevano), poi, per fortuna, ven- mese a Milano con loro: il Maestro Pintuc- posizione (sia musicale che testuale). Cosa ne cantata da Mal”. Per fortuna in quanto, a ci ed io arrivavamo in sala di registrazione e che non è avvenuta per Marcello Marrocchi pochi giorni dalla fine del Festival del 1969, loro, quasi sempre, erano già lì prima di noi”. (è di lui che stiamo parlando), con ogni pro- era già ai primi posti della classifica. Sempre nel settore produzione, poi, iniziava babilità perché, anche se da sempre schivo Vennero, poi, Gli occhi dell’amore (testo di una lunga collaborazione con un altro gruppo di quest’appellativo, è – molto più che in nu- Migliacci), meravigliosamente eseguita da importante dell’epoca, i Collage: nel 1975 il ce – un cantautore. Ma lo vedremo più in là. Patti Pravo, La zanzara per Rita Pavone ed primo LP, Due ragazzi nel sole, arrivava subi- Per ora diamo una guardata ad una carriera un altro successone internazionale. Si trat- to ai primi posti della classifica e, l’anno do- che è letteralmente costellata di successi. tava di Chitarra suona più piano con cui Ni- po, Tu mi rubi l’animasi aggiudicava il secon- A cominciare dal primo, l’ancor ben noto cola di Bari vinse la Canzonissima 1971: “Il do posto a Sanremo. Seguirono altri tre album Andiamo a mietere il grano, che Luiselle testo era di Franca Evangelisti e vincemmo con successi come Sole Rosso, Piano piano mi portò al successo immediato. Successo che contro due pesi massimi della canzone co- innamorai di te, ecc. 43 VERDI VIVA E venne anche Califfo! Invitato dall’amico può mancare una canzone per bambini: pre- vai a proporla a diversi cantanti, ma nessu- Giovanni Saint Just, Marrocchi iniziò a fre- clari esempi ci vengono da Sergio Endrigo, no voleva farla. Tant’è che decisi di cantar- quentare il Capriccio (storico night di lus- Bruno Lauzi, tanto per citare fra i più noti la io stesso. Insomma diventai cantautore, so della Capitale): “Lo scopo era quello di italiani. E per Marrocchi l’occasione venne subito etichettato come ‘il cantautore catto- entrare nel mondo artistico di Franco Cali- con l’Ape Maja: “Un giorno mi telefona l’a- lico’ (cosa di cui mi vanto)”. Ma, a prescin- fano, allora star di quel locale, per stabilire mico Giancarlo Chiaramello, allora diret- dere dalle motivazioni intime, quali sono una collaborazione con l’artista”. Nac- tore artistico della Fonit Cetra, e mi quelle artistiche? “Io non conosco una no- que per prima Nun me portà a casa invita ad andare a vedere quel car- ta di musica! Nella mia mente, però, ci so- “che credo sia una delle più belle tone animato in visione priva- no dei quadri di com’è fatta la musica, c’è storie raccontate da lui”. Segui- ta. La sigla che scrissi diven- uno schema ben preciso. Ho scritto più di rono poi l’ormai evergreen, La ne un vero e proprio tormen- 600 brani (quelli‘stampati’ realmente sono mia libertà, e l’album Impronte tone”. Sei mesi in classifica, circa 500) e so esattamente quello che i mu- digitali: “Avevo continuato a la- oltre un milione di dischi sicisti, in studio, devono fare. Sono convin- vorare con lui anche durante le venduti (fu addirittura disco to che questi sono doni che o ce li hai o nes- sue traversie giudiziarie: scri- dell’anno), altro che tormen- suno te li può dare: e, allora, se sono doni, vemmo insieme una quindi- tone: dura da almeno tre ge- devi restituirli. Io, come cristiano, so che se cina di brani comparsi poi nerazioni. il dono serve a far crescere gli altri è un do- nei suoi album suc- 1981: Alì Agca spara a Giovanni no positivo; se, invece serve a sporcare gli cessivi”. Paolo II. “Lo shock, l’emozio- altri, è un dono sprecato. Sono convinto che Si dice che ne privata mi ispirò il Padreterno ci ha dato delle ricchezze da nella vita Un uomo venu- mettere anche al servizio degli altri per far di un au- to da lonta- migliorare il mondo…”. tore non no. Pro- Torniamo, però, a Un uomo venuto da lon- tano: “Ad un certo punto mi chiesero di can- tare questa canzone davanti al Papa. Non avevo il coraggio di farlo e pensai che fosse assolutamente necessario trovare un artista famoso che si assumesse questa responsa- bilità. Venne in mio aiuto un produttore- manager che conoscevo da anni, Rolando D’Angeli, che mi convinse che Amedeo Min- ghi era l’interprete ideale. Lo contattai, ac- cettò subito e devo dire che ne fece un’ela- borazione e realizzazione eccezionali: tanto che da allora (1997) la canzone è diventata uno dei suoi cavalli di battaglia”. Facendo un passo indietro non si può di- menticare un’altra vittoria sanremese. E, questa volta, di peso ancor maggiore delle precedenti. Stiamo parlando di Perdere l’a- more, con cui, nel 1988, Massimo Ranieri fece la sua vera e propria rentrée trionfale nel mondo della canzone: “Per primo la of- frii a Morandi che, pur apprezzandola mol- tissimo, mi disse che sì, l’avrebbe presa in esame per il suo LP. Sperando in qualcosa di più non la cedetti. Poi il produttore di Ra- nieri mi fece sapere che l’artista aveva in- tenzione di tornare a cantare (a quei tempi aveva privilegiato la sua carriera teatrale e cinematografica, n.d.r.) e che stava cercan- do dei brani: erroneamente pensai che non fosse una cosa sicura e continuai a cercare. Per la verità pensavo a Cocciante del quale avevo la stessa timbrica vocale: credo, però, che il mio provino non gli sia mai arrivato. Il memorabile incontro tra Marcello Marrocchi e Papa Giovanni Wojtyla. Sotto, il brindisi con Nicola Di Bari interprete di “Chitarra suona più piano” 44 VERDI VIVA musica un provino e lo inviai al cardinale cui piacque molto. Gli dissi, allora, che mi sarei attivato per trovare un interprete all’altezza, ma mi rispo- se che era piaciuta a tutti come l’avevo cantata io. Mi ritrovai così, unico cantante in mezzo ad un coro di cento sacerdoti, a fare gli auguri al Santo Padre. Quella canzone è oggi diventata l’inno di tutti i sacerdoti italiani”. UN RICCO CANZONIERE Sono più di 500 le canzoni scritte nel corso della sua lunga carriera da Marcello Marrocchi, nato a Veroli nel 1941 e iscritto alla Siae dal 1961. Ecco un elenco dei suoi brani più conosciuti, con a fian- co gli interpreti. Louiselle Andiamo a mietere il grano, Il pontile, Anche se mi fai paura, Quello che c’è tra me e te. Little Tony Un uomo piange solo per amore, Cuore ballerino, Lei Ripensai allora a Ranieri, ma seppi che, aven- to a scrivere brani come Mamma Teresa, ispi- Wess Ti ho inventata io, Come è dolce il vento antico do stretto un contratto con la Cbs, avevano già rata a Madre Teresa di Calcutta e interpretata Johnny Halliday Senza te scelto il brano per Sanremo.
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