ANNUARIO Per L’Anno Accademico 2004-2005 LXV Dalla Fondazione Università Pontificia Salesiana – ANNUARIO 2004-2005

ANNUARIO Per L’Anno Accademico 2004-2005 LXV Dalla Fondazione Università Pontificia Salesiana – ANNUARIO 2004-2005

Università Pontificia Salesiana ANNUARIO per l’anno accademico 2004-2005 LXV dalla fondazione Università Pontificia Salesiana – ANNUARIO 2004-2005 ROMA 2006 Università Pontificia Salesiana ANNUARIO PER L’ANNO ACCADEMICO 2004-2005 UNIVERSITÀ PONTIFICIA SALESIANA ANNUARIO PER L’ANNO ACCADEMICO 2004-2005 LXV DALLA FONDAZIONE ROMA 2006 Università Pontificia Salesiana Piazza dell’Ateneo Salesiano, 1 00139 Roma - Italia Tel. 06 872901 - Fax 06 87290318 - E-mail: [email protected] Elaborazione elettronica: LAS Stampa: Tip. Abilgraph - Via P. Ottoboni 11 - Roma (Febbraio 2006) Presentazione PRESENTAZIONE Da alcuni anni la nostra Università, seguendo prima l’insegnamento di Gio- vanni Paolo II ed ora quello di Benedetto XVI, impegna le sue migliori energie nell’elaborazione di un nuovo umanesimo, quale anima dell’ethos della società civile e, in particolare, dell’educazione. Si può dire che nella matrice di una U- niversità Salesiana è inscritta la progettualità di un umanesimo teocentrico, ca- ratterizzato da tratti pastorali e pedagogici, quali il genio di don Bosco ha fatto sperimentare a molti giovani. Il santo piemontese, innamorato di Gesù Cristo, l’ha tradotto in stile di vita, lo ha incarnato in istituzioni ed ambienti all’insegna del noto trinomio: ragione, religione, amorevolezza. Compito di un’università non è solo quello di contribuire a irradiare nella cultura una nuova antropologia, atteggiamenti virtuosi, ma anche quello di mo- strarne il fondamento razionale, la cogenza morale, la coerenza con la dignità umana. Non basta additare beni morali, quando si può contare solo su coscienze mosse da opzioni fideistiche, da intuizionismi etici insufficienti a superare il po- liteismo etico, tipico della nostra civiltà. La molteplicità dei valori senza gerar- chia e senza ordine può tradursi facilmente in conflitto tra beni che si pongono come antagonisti e si escludono a vicenda. I mezzi diventano fini e viceversa. Occorre, pertanto, illustrare la verità dei beni-valori che popolano lo spirito umano. Occorre giustificarne la valenza universale. Caposaldo fondamentale di un nuovo umanesimo teocentrico è la capacità nativa, propria di ogni persona, di accedere al vero, al bene e a Dio. Ogni uomo e ogni donna, di qualsiasi razza, popolo, nazione, sono chiamati a partecipare a questa comune ricerca. Radicata su tale capacità originaria, la libertà, in un contesto in cui è spesso declinata come indifferente rispetto ai valori, appare strutturalmente orientata al bene u- mano, alla fraternità, alla comunione con gli altri e con la stessa vita divina. L’altro non le appare come un estraneo, bensì come un simile, un aiuto, con il quale collaborare nella realizzazione del bene comune. La trascendenza connota costitutivamente l’esistenza umana. Così, la libertà, aperta alla trascendenza orizzontale (verso gli altri) e vertica- le (verso Dio) si pone alla base di una relazione virtuosa tra religione, etica e politica, evitando laicismi ottocenteschi, nonché visioni dei diritti intesi come pretese illimitate. La libertà della persona, essere perennemente proteso all’au- totrascendimento verso l’Assoluto, è naturalmente connessa con una speranza che non è semplice probabilità. È attesa di un bene umano fondato razionalmen- te, che si consegue mediante comunione e comunitarietà. Entro questo orizzonte antropologico e culturale, dal 12 al 14 gennaio 2005 è stato organizzato dalla nostra Università un Convegno internazionale su Perso- na e umanesimo relazionale: eredità e sfida di E. Mounier (1905-2005). Si è trattato di un evento straordinario, che ha visto coinvolte tutte le Facoltà e che è 7 stato celebrato in collaborazione con altre Istituzioni accademiche, con vari Centri culturali. L’approccio interdisciplinare da parte di oltre cinquanta studio- si, provenienti da diverse Nazioni, ha permesso di rivisitare la figura poliedrica di un grande personalista che ha influenzato profondamente la cultura europea. Ancora oggi – in un mondo segnato dalla preminenza dei poteri forti della tec- nica, della finanza e dei mass media che destrutturano l’economia e la politica, asservendole e distogliendole dal bene comune –, l’umanesimo relazionale di Mounier può contribuire, con ampiezza di visione e rigorosità di pensiero, a ri- mettere la persona, concepita secondo il «volume totale» delle sue dimensioni costitutive, al centro della convivenza civile, dell’agire economico e politico, re- stituendo il giusto posto a Dio, oggi sempre più emarginato dalla società e, quindi, il giusto valore alla morale, al sapere e all’avere. Nella linea del potenziamento di un nuovo umanesimo aperto alla Trascen- denza, va vista anche la messa a punto, da parte della Facoltà di Teologia, di una nuova Licenza in Teologia Pastorale con indirizzo in Bibbia e Liturgia. I corsi sono aperti a tutti coloro che nelle diocesi o nelle famiglie religiose si preparano ad essere operatori pastorali specializzati, incaricati dell’apostolato biblico, re- sponsabili dell’animazione liturgica e docenti in pastorale biblico-liturgica. Per irrobustire la vita dei figli di don Bosco nella sua dimensione di trascen- denza è stata anche varata una Licenza in Teologia spirituale con indirizzo in studi salesiani. Un tale curricolo di specializzazione si prefigge di preparare maestri di spiritualità nelle varie fasi formative, per i diversi luoghi dell’educa- zione. Ci attende ora l’impegno della seconda tappa della verifica di qualità, ossia la stesura di un Progetto istituzionale e strategico dell’Università, in vista dei prossimi sei anni. Sua parte essenziale è l’asse antropologico ed etico, pensato, specie per le Facoltà umaniste, in termini di trascendenza, col fine di ispirare una nuova e grande opera pedagogica e culturale. L’inaugurazione della Biblioteca Don Bosco, il 31 gennaio 2006, porrà più compiutamente, a servizio della Comunità accademica e della Congregazione salesiana, un’istituzione che, con i moderni mezzi di comunicazione, sarà anche particolarmente efficace nella diffusione di un umanesimo plenario, indispensa- bile per animare la globalizzazione e l’irresistibile spinta all’unificazione del mondo. Ogni anno è grazia. Colui che è meta delle nostre aspirazioni sorregga e mol- tiplichi le nostre energie nell’evangelizzazione della cultura e dell’educazione. Maria Ausiliatrice e don Bosco ci accompagnino. D. MARIO TOSO Rettore Roma, 31 gennaio 2006 Festa di San Giovanni Bosco 8 Notizie storiche dell’Università NOTIZIE STORICHE DELL’UNIVERSITÀ 1. Le origini Un primo abbozzo di costituzione di un centro accademico che contribuisca alla crescita culturale e alla formazione di giovani provenienti da ogni parte del mondo, collaborando all’impegno della Chiesa di preparare nuovi apostoli che annuncino e testimonino nella società e nel mondo del lavoro il messaggio della Buona Novella cristiana va trovato già all’inizio del secolo. Per offrire un’ade- guata preparazione teologica ai giovani salesiani il Beato Michele Rua – primo successore di San Giovanni Bosco – aveva dato avvio ad alcuni Studentati Teo- logici Salesiani. Quello internazionale di Foglizzo (1904), in diocesi di Ivrea, nel 1912 aveva ottenuto dalla Santa Sede l’autorizzazione a conferire il grado accademico di Baccalaureato e nel 1915 quello di Licenza in Sacra Teologia. Ma lo scoppio della prima guerra mondiale disperse gli studenti e costrinse alla soppressione della struttura, con la conseguente decadenza della concessione vaticana. Al ritorno della pace, il Beato Filippo Rinaldi – terzo successore del Fonda- tore – decise di trasferire lo Studentato a Torino. In quegli anni l’incremento dell’Opera salesiana, e la conseguente necessità di avere insegnanti in grado di impartire nelle numerose case di studio l’insegnamento delle discipline ecclesia- stiche, spingeva i Superiori a inviare numerosi giovani confratelli nelle Univer- sità Ecclesiastiche romane. Nell’anno della canonizzazione di Don Bosco (1934), gli studenti presenti nella capitale italiana erano circa 150. 2. Il Pontificio Ateneo Salesiano Tale situazione, unita al desiderio di contemperare una solida preparazione accademica con la specifica formazione salesiana, suscitò nel quarto successore, Don Pietro Ricaldone, l’idea di realizzare una Facoltà di Teologia gestita dalla Congregazione Salesiana. Nell’udienza del 2 maggio 1936 poté esporre tale progetto a Papa Pio XI, il quale lo incoraggiò, indirizzandolo alla Sacra Con- gregazione per i Seminari e le Università degli studi, il cui segretario era monsi- gnor Ernesto Ruffini (divenuto in seguito cardinale), che suggerì di non limitar- si alla Facoltà teologica, ma di istituire anche Diritto canonico e Filosofia. L’esperimento di una species Facultatis in tali tre aree fu avviato in due Stu- dentati torinesi ed ebbe successo immediato, tanto che già il 3 maggio 1940 la Sacra Congregazione emanò il decreto con il quale si erigeva a Torino l’Ateneo Pontificio Salesiano. Il 12 giugno successivo vennero approvati gli Statuti, re- datti a norma della Costituzione apostolica «Deus scientiarum Dominus». Sotto la guida di Don Ricaldone, che fu il primo Gran Cancelliere, la struttura andò 11 avanti, pur tra le difficoltà causate dalla seconda guerra mondiale. Si riuscì per- sino a dare inizio, presso la Facoltà di Filosofia, a un Istituto e Seminario di Pe- dagogia, strutturato come una species Facultatis. Terminata la guerra, l’istituzione accademica tornò nel pieno vigore con l’ar- rivo di studenti da tutto il mondo. Anche il progetto pedagogico si irrobustì e, il 2 luglio 1956, un Decreto della

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