stagione di musica sinfonica 2010-2011 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Sala Santa Cecilia Sabato 12 febbraio - ore 18 - Turno A-A2 Lunedì 14 febbraio - ore 21 - Turno B Martedì 15 febbraio - ore 19.30 - Turno C Orchestra dell’accademia Nazionale di santa cecilia Nicola Luisotti Direttore giuseppe albanese Pianoforte Il concerto è ripreso dalla Terza Rete Televisiva e registrato da Radio Tre Rai per successive trasmissioni prima parte durata: 35’ circa Ludwig van beethoven (Bonn 1770 - Vienna 1827) Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 Adagio. Allegro vivace Adagio Allegro vivace Allegro, ma non troppo seconda parte nino rota (Milano 1911 - Roma 1979) in occasione del centenario della nascita Concerto in do per pianoforte e orchestra durata: 25’ circa Allegro cantabile Arietta con variazioni Allegro (prima esecuzione nei concerti dell’Accademia) Il Gattopardo: Suite sinfonica durata: 25’ circa Titoli di testa (Allegro impetuoso) N. 6 Viaggio a Donnafugata (Allegro impetuoso) N. 19 Senza titolo (Sostenuto appasionato) N. 11 Angelica e Tancredi (Andante) N. 7 I sogni del Principe (Un poco mosso ma tranquillo e sognante - con ansia - sentito - lo stesso tempo sereno e dolce) N. 3 Partenza di Tancredi N. 21 Amore e ambizione N. 22 Quasi in porto Finale (prima esecuzione nei concerti dell’Accademia) la quarta sinfonia di Beethoven di Arrigo Quattrocchi Dopo aver terminato all’inizio del 1804 la Sinfonia “Eroica” – eseguita nell’agosto dello stesso anno e pubblicata nell’ottobre 1806 – Beethoven si applicò quasi immediatamente alla stesura di una nuova partitura sinfonica in do minore, che sarebbe stata completata solamente all’inizio del 1808. Ricca di dubbi e ripen- samenti, la gestazione di questo capolavoro (la futura Quinta Sin- fonia) avrebbe dunque costituito per un periodo di quattro anni un impegno gravoso e quasi ossessivo, senza tuttavia impedire al compositore non solo di portare a termine il Quarto Concerto per pianoforte, il Concerto per violino, le prime due versioni di Fidelio, ma anche di scrivere un’intera altra Sinfonia, la “Quarta”, e di abbozzarne un’altra ancora per grandi linee, la “Pastorale”. La Sinfonia op. 60 nacque così all’ombra dell’opera maggiore quasi come diversivo rispetto a questa, come spingono a rite- nere le stesse circostanze della genesi. Fu nell’autunno del 1806 Thomas Ring: illustrazione per un articolo di Kurt Weill su Beethoven, 1927. 6 che Beethoven, in compagnia di uno dei suoi primi sinfonia N. 4 mecenati, il principe Lichnowsky, compì una visita al castello del conte Franz von Oppersdorf, nella Slesia Data di composizione 1806 Superiore. Amante delle arti, Oppersdorf manteneva Prima esecuzione alle sue dipendenze un’orchestra che, in occasione Vienna, 1807 della visita del maestro di Bonn, eseguì la Seconda Direttore Sinfonia; il padrone di casa chiese al compositore di Ludwig van Beethoven scrivere per lui un’altra partitura sinfonica e questi, Organico Flauto, 2 Oboi, certo allietato da considerazioni economiche, accon- 2 Clarinetti, 2 Fagotti, discese; in un primo momento pensò di destinare ad 2 Corni, 2 Trombe, Timpani, Archi Oppersdorf la Sinfonia in do minore, ma evidentemen- te il completamento di questa avrebbe richiesto dei tempi troppo lunghi. Di qui l’idea di una partitura totalmente nuova; e, di fat- to, la “Quarta” nacque in un periodo di tempo realmente breve; la mancanza dei consueti, vastissimi abbozzi preliminari, che è stata spesso attribuita a smarrimento, è invece più probabil- mente da attribuirsi proprio al fatto che tali abbozzi non furono stesi affatto. Dedicata, ovviamente, a Oppersdorf, la Sinfonia in si bemolle fu eseguita il 5 marzo 1807 nel palazzo viennese del principe Lobkowitz, e fu pubblicata l’anno seguente. Il carattere quasi parentetico della composizione della “Quar- ta” si riflette anche sul suo contenuto musicale, alieno da am- bizioni titaniche e ispirato piuttosto a principi estetici di puro intrattenimento, per certi versi ancora settecenteschi; tanto che, schiacciata fra i massicci monumenti dell’“Eroica” e della “Quinta”, la Sinfonia in si bemolle ha spesso imbarazzato la cri- tica romantica. Gradita a Schubert (che d’altra parte, nelle sue prime Sinfonie seguiva la scia haydniana), fu definita da Schu- mann “una slanciata ragazza greca fra due giganti nordici”, con un complimento che è tale solo apparentemente; e in effetti per accettare pienamente la Sinfonia i romantici ebbero bisogno di ricercare il solito connubio fra l’uomo e l’artista, attribuendo il contenuto “sereno” della partitura al momento “sereno” attra- versato dal musicista, innamorato di Teresa von Brunswick. Ma, se manca di forte impegno contenutistico, non per questo la “Quarta” segna un arretramento nello stile sinfonico beetho- veniano. La consapevolezza raggiunta dall’autore con l’“Eroica” 7 cd E libri nella scrittura sinfonica e nella tecnica della dialettica tematica segna un divario incolmabile rispetto alle Sin- Sinfonie nn. 3 e 4 Berliner Philharmoniker fonie “settecentesche”, la “Prima” e la “Seconda”. A Herbert von Karajan direttore suo modo la “Quarta” spinge i suoi compiti d’intrat- DGG 2007 tenimento verso limiti difficilmente valicabili; le speri- Sinfonie 4 e 7 mentazioni timbriche che percorrono internamente wiener Philharmoniker Carlos Kleiber l’intera partitura non hanno un carattere decorativo, ma direttore Philips 2004 (Dvd) minano dall’interno la struttura tradizionale, apparen- Sinfonie nn. 1-9 temente rispettata nella scansione in quattro movimen- wiener Philharmoniker, ti che si rifanno ai moduli haydniani: primo tempo in Stockholm Philharmonia Orchestra, forma-sonata con introduzione lenta, secondo tempo Bayreuth festival wilhelm furtwängler contemplativo, Minuetto con Trio e Finale con “moto direttore perpetuo” in forma-sonata. Emi 2000 (5 cd) L’Adagio introduttivo si svolge in un misterioso clima Maynard Solomon aspettativo, che sfocia nei bruschi “colpi” orchestra- L’ultimo Beethoven. Musica, pensiero, li che aprono l’Allegro vivace; qui emergono subito i immaginazione. Carocci, Roma 2010 tratti caratteristici di ironia che appartengono a tutta Ludwig van Beethoven la partitura: l’aggressività ritmica, la contrapposizione Epistolario Voll. 1-6 fra gruppi strumentali, il dolce rilievo espressivo del Accademia Nazionale di Santa Cecilia/Skira, gruppo dei legni, la raffinatezza cameristica dei giochi Roma/Milano 2008 timbrici, evidente soprattutto nel periodo che conclu- de lo Sviluppo, prima della Ripresa. L’Adagio, il secondo movimento, si anima di idee cantabili dal profilo non nettamente definito, cementate fra di loro da un prin- cipio ritmico giambico che appare immediatamente come figura di accompagnamento e assume poi, nel corso del movimento, le più diverse funzioni. Ancora un principio ritmico è alla base del Minuetto (un ritmo binario calato in una misura ternaria), che si contrappone poi nettamente al Trio, con la cantilena dei fiati; è questo il movimen- to dove appare più scopertamente la logica di contrapposizione fra archi e fiati. Chiude la Sinfonia un Allegro ma non troppo estremamente bril- lante, simile nell’impostazione a certi Finali di Haydn, ma con una ruvidezza ritmica e dei contrasti dinamici che sono del tutto peculiari; e una conclusione ad effetto riafferma con decisione i contenuti giocosi della partitura. 8 La quarta Sinfonia di Beethoven a Santa Cecilia 1909 Guido Alberto fano, Michael Balling; 1912 Bernardino Molinari; 1913 Richard Strauss, Antonio Guarnieri; 1915 Bernar- dino Molinari; 1921 Antonio Guarnieri; 1922 vittorio Gui; 1924 Gino Marinuzzi; 1925 Alexander von Zemlinsky; 1927 Ernst wendel; 1928 Bernardino Molinari; 1929 Mario Rossi; 1930 Al- ceo Toni, Mario Smareglia; 1931 Riccardo Zandonai; 1933 Mario Rossi, Riccardo Zandonai; 1934 Riccardo Zandonai, vincenzo Bellezza; 1935 victor de Sabata, Gino Marinuzzi, Bernardino Molinari; 1936 willy ferrero; 1937 Bernardino Molinari; 1938 Mario Rossi, Giuseppe Baroni; 1939 Carl Schuricht; 1940 Ric- cardo Zandonai, vincenzo Bellezza; 1941 Antonio Pedrotti, Pie- tro Argento; 1942 Riccardo Zandonai; 1943 Emilio Salza; 1944 franco Capuana, willy ferrero; 1945 vittorio Gui; 1946 victor de Sabata, Alceo Galliera; 1947 willy ferrero, Antonio Pedrotti; 1948 Antonio Pedrotti; 1949 Gaston Poulet, wilhelm furtwän- gler, Antal Doráti; 1950 Hans Swarowsky; 1951 Pawel Klecki, Pietro Argento; 1952 Ataulfo Argenta; 1953 willy ferrero; 1954 vincenzo Bellezza; 1955 Pietro Argento, Paul van Kempen; 1956 Eugène Goossens; 1957 Massimo freccia, Charles Münch; 1958 Antal Doráti, Antonio Pedrotti; 1959 Carlo Zecchi, Pietro Argen- to, Pierre Monteux; 1960 frieder weissmann; 1961 fernando Previtali, vincenzo Bellezza; 1962 Antonio Pedrotti; 1963 Igor Gjadrov, Mario Rossi; 1964 Pierre Monteux; 1965 Piero Gam- ba, Charles Münch; 1966 Armando Gatto; 1967 Carlo franci; 1968 Peter Maag; 1969 Mario Gusella; 1972 Carlo Zecchi, Ev- genij Mravinskij (Orchestra Sinfonica di Leningrado); 1973 Car- lo Zecchi; 1978 Eduardo Mata; 1985 Giuseppe Sinopoli; 1987 franco Mannino, Carlos Kleiber (Bayerisches Staatsorchester); 1993 Riccardo Chailly, Salvatore Accardo; 1995 Christian Thie- lemann; 1997, 1999, 2000 Myung-whun Chung; 2001 Claudio Abbado (Berliner Philharmoniker); 2005 wolfgang Sawallisch; 2007 Georges Prêtre; 2010 Kurt Masur. 9 CONCERTO IN DO DI Rota di Giovanni d’Alò Il “sacrificio” in termini di popolarità della produzione “da con- certo” è un destino che accomuna la maggior parte dei compo- sitori che hanno raggiunto la notorietà grazie al lavoro svolto in ambito cinematografico. Tra i
Details
-
File Typepdf
-
Upload Time-
-
Content LanguagesEnglish
-
Upload UserAnonymous/Not logged-in
-
File Pages25 Page
-
File Size-