fluenze chitarristiche blues: B.B. e Freddy King, Robert Johnson; rifiu­ 7WALKERS e la chitarra di questo rito tando quindi una diretta influenza 7 Walkers ma funzionali al suo gris di Clapton sul suo stile musicale. Il Response Records gris sono il basso funky di disco comincia subito con un blues, •••()O George Porter, la batte­ Don't Wanna Do It, che si apre con ria poliritmica di Bill uno spettacolare attacco delle due Strana creatura quella dei Kreutzmann e i diversi chitarre, con Sonny Landreth che gi­ 7 Walkers che in realtà strumenti usati da Matt ganteggia alla slide, mentre l'Ha m­ sono in quattro e si sono Hubbard, le tastiere, l'ar­ mond B3 è affidato alle mani sicu­ formati nel 2009 quando monica e il trombone. re di Chuck Leavell. Non contento il chitarrista, autore e can­ Sporadiche apparizioni Chuck si ripresenta subito con un tante Malcom "Papa di John Bush (percus­ tremendo assolo di Hammond nel­ Mali" Welbourne ha ra­ sioni), Steve Johnson la successiva e funky Sweet Angel, in dunato attorno a sé il (sax e tromba), Jane cui Tom si rifà prendendo la scena batterista dei Grateful Bond (voce) e Willie Nel­ nel finale. La tromba di Wayne Jack­ Dead Bill Kreutzmann, il son (voce e chitarra) son (dei Memphis Horns) guida la bassista dei Meters Ge­ completano il quadro. sezione fiati nella canzone piena di orge Porter Jr ed il mul­ Ruolo importante lo gio­ Soul, A Part Of Me, dove Principato tistrumentista Matt Hub­ ca anche Robert Hunter ha modo di far valere il suo canto in­ bardo Ne è nata una crea­ con le liriche, l'uomo che cisivo ed il tremolo della sua chi­ tura di natura indefinita, una specie di jam-band ha firmato tante canzoni dei Grateful Dead e ha tarra.1ritmi reggae, alla maniera soft che mischia un background inconfondibil­ lavorato recentemente con Bob Dylan. Ma è l'at"'' (claptoniana occorre dirlo), la fanno mente New Orleans con schegge di minimali- mosfera del disco a stregare più delle presenze da padroni nello strumentale Down smo sperimentale degne dei Latin Playboys, ballate ip­ e delle tecniche, impossibile rimanere freddi di fron­ The Road, dove l'organo jazzato di notiche e bluesy da assolati pomeriggi nel Delta, ne te al sibilo dei serpenti, alla lenta e cavernosa narrazione Brian Auger sale in cattedra pian è esempio la splendida King Cotton Blues con la par­ noir e ai rumori inquietanti di Lousiana Rain, vero in­ piano, fino a conquistare la scena, tecipazione di Willie Nelson con dondolanti nenie che cubo notturno da paludi o non farsi irretire dal ritmo rubandola un po' al padrone di paiono figlie del Gris Gris di DrJohn. Un mondo sfug­ morbido e ammaliante di King Cotton Blues o da casa; notevole anche la presenza, gente e oscuro esce da 7 Walkers fatto di intrugli ma­ quello ossessivo e drogato di Hey Bo Diddle. Singola­ qui, come nella precedente canzo­ gici e di voodoo, di piogge scroscianti nel bayou e di re anche la rarefatta Evangeline, lunga e bellissima bal­ ne del basso di Willie Weeks. strambi personaggi che rispondono ai nomi di Chin­ lata sospesa nell'aria con un impianto strumentaletan­ Down In Louisiana, ancora con lo go, Mr.Okra e lady Sue di Bogalusa. C'è di che far an­ to parco quanto originale e la conclusiva 7 Walkers al­ sfolgorante Leavell alle tastiere che dare in giuggiole e magari risvegliare il defunto WiI­ tra dimostrazione dell'eclettismo di questa band fuo­ fa il verso a Dr.John, è piena di echi Iy De Ville perché qui l'universo è fosco, intrigante e la ri dagli schemi. Più conforme ai suoni della Big Easy alla New Orleans, con Tom che can­ musica sgorga sinuosa, quasi improwisata secondo sono Sue From Bogalusa e gli ottoni da marchin'band ta con divertente voce strascicata una danza che evoca antichi spiriti, figure misterio­ di NewOrleans Crawl, diversi gli strumentali, da (ForThe con accenti sudisti, impegnandosi se, segreti primordiali. Love Of)Mr.Okra a Someday You'lI See a Airline Highway, anche ad una torrida slide. Back Un disco non collocabile in nessuna categoria di ge­ stridori tra l'acustico e l'elettrico che dicono di una spic­ Again è ancora un altro strumenta­ nere se non figlio di quell'immenso crogiolo di suoni cata attitudine sperimentale e anticonformista e spin­ le, rivestito di desueta bellezza fuo­ e umori che è New Orleans, un lavoro affascinante che gono i 7 Walkers nei territori battuti dai Latin Playboys ri dal tempo. vede la voce roca e vetrosa (e un po'Ted Hawkins) di e Houndog.lnnovativo, sperimentale ed intrigante 7 Andrea Trevaini Papa Mali innestare sghembe cantilene da Tom Walkers è l'ennesima dimostrazione della vitalità di una Waits dell'officina (Chingo) o rovistare negli armadi del città e della creatività dei suoi musicisti. L'album è de­ classicismo americana per ricavare deviate versioni di dicato allo stato della Louisiana e alla città di New Orleans PRESTON SHANNON Hey Bo Diddley ribattezzata Hey Bo Diddle o ancora sin­ ed è una lettera d'amore aperta, un messaggio di spe­ Goin' Back To Memphis copare con il reggae che gli è rimasto nell'ugola e nel ranza, una preghiera per la prosperità ed una dichiara­ Continental/IRO sangue dopo l'esperienza con i Killer Bees brani che zione di gratitudine da tutti noi della band. Questo è scrit­ •••()O si contorcono attorno ad un briciolo di ritmo e si piaz­ to nelle note di copertina. zano nella testa senza più uscirne. Papa Mali è la voce Mauro Zambellini Che sia cresciuto a Memphis, lo si arguisce dalla prima nota di questo disco, dal titolo, appunto, Goin' Back To Memphis; non ci risulta co­ blues e soul, che porta alla confe­ sospeso a mezz'aria. Che le dodici dente e con la chitarra di Preston a munque che Preston Shannon se zione di pezzi come Might Be Your battute siano uno degli assi portanti fare da pesce pilota. C'è Be With Me ne sia mai andato dalla città del Husband o The Fool's Way Out, pic­ del suo stile, lo supponiamo dal­ Tonight, che si distacca dalle con­ Tennessee. cole perle del genere. Lo si può de­ l'ascolto di Not Tonight 'Cause Honey suete coordinate in favore di un ve­ Semmai ciò potrebbe essere una durre dai sapienti arrangiamenti I Got The Blues, Luck Ain't No Lady, If lato Philly sound (a dosi calibrate continuazione di qualche suo disco dei fiati, nonché da quel poco vago Ten Is Gonna Kill Me, brani estrema­ non guasta di certo); in compenso precedente, come Midnight In Mem­ sapore "deep soul'; tipico di quelle mente ben fatti in quanto a com­ c'è un'ottima manica di compri­ phis, il quale, allo stesso modo di Ali belle e nostalgiche progressioni posizione e arrangiamento. mari, e da quelle parti non potreb­ In Time, era prodotto dal leggen­ come in The Way Thatl Love You. Pre­ Dunque ascoltiamo con piacere il be essere altrimenti e una bellissi­ dario Willie Mitchell, purtroppo sto n ci è cresciuto a Memphis, di­ riff di piano r&b che apre l'eccellente ma canzone che chiude il com­ scomparso quest'ultimo all'inizio cevamo, ma è originario del Mis­ e decisa Love's Gonna Get You, It's My pact, owero No More War, del 2010. sissippi, dunque vien da supporre Life e il perfetto esempio di Mem­ appropriato commen- Lo si arguisce dalla voce, calda che la sua formazione sia stata cor­ phis Blues rappresentato dalla title to sociale da parte di come il sole di quelle latitudini, roborata da qualche buona dose di track. un artista intelli­ dalla chitarra, che rende omaggio ai delta blues, dalla completa assimi­ Ciascun brano con l'immancabile gente. "Kings'; da quella bella miscela di lazione di un linguaggio che resta sezione fiati, discreta e mai inva- Roberto Giuli .
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